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Il Catechismo di Don Giuseppe Sarto prima di diventare Pio X

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2018 17:16
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10/02/2018 17:06
 
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  Il catechismo di don Giuseppe Sarto, Arciprete di Salzano


Il manoscritto del catechismo di don Giuseppe Sarto, conservato nel museo

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La prima notizia dell'esistenza nell'Archivio vescovile di Treviso di un "catechismo manoscritto di don Giuseppe Sarto", fu data nel 1954 da Mons. Francesco Tonolo in Catechesi (Come da parroco Pio X insegnò il Catechismo, Il catechismo manoscritto di don Giuseppe Sarto, Catechesi, XXIII (1954), pp. 367-376). Dopo l'annuncio dato dal Tonolo, non ci risulta che sia stato pubblicato nessuno studio su tale documento. Qualche cenno, qualche riflessione in tesi di laurea [per es.: A. BALOCCO, Tendenze e atteggiamenti teologico-pastorali negli odierni catechismi diocesani di diffusione nazionale, Milano 1958 (Tesi all'Università Gregoriana); S. DALLE FRATTE, L'opera del Canonico Giuseppe Sarto, Treviso 1967 (Tesi all'Università di S. Tommaso in Roma); M. BARTOLUCCI, Le prospettive pastorali del ministero catechistico di S. Pio X, anno accademico 1971-1972 all'Università Lateranense].

Neppure se ne parla in lavori scientifici sulla storia del catechismo di S. Pio X. Don Luciano Nordera, dello Studio teologico salesiano di Saval, Verona, sta preparando uno studio scientifico, ad ampio respiro, sulla genesi del Catechismo di S. Pio X (1912). La pubblicazione del testo integrale dei «quaderni di Salzano» porterà, ne siamo certi, un contributo per lo studio delle varie fasi del pensiero e dell'opera di papa Sarto nel piano della catechesi.

Per ciò che riguarda la data di composizione di tale «catechismo», nessun elemento noi conosciamo che possa stabilirla con certezza. Nell'Archivio vescovile di Treviso abbiamo letto un documento che risale al primo anno in cui il Sarto era parroco di Salzano: il decreto del vescovo Zinelli sulla visita pastorale in quella parrocchia in data 20 dicembre 1867. Vi si legge: «Con vera soddisfazione dell'animo nostro ci siamo assicurati come i fanciulli siano molto bene istruiti nella dottrina cristiana». Nel 1872 il vescovo Zinelli, nella sua Lettera pastorale di Quaresima, dimostra «la necessità di dare un ordine più regolare all'insegnamento della Dottrina Cristiana» e, nel giugno dello stesso anno, invita i parroci a dare nuovo impulso alla «Confraternita della Dottrina Cristiana»; ne rielabora il Regolamento e dispone una nuova edizione del Catechismo diocesano, che di fatto venne pubblicato nell'anno successivo.

Fu in questa occasione che il parroco di Salzano compilò il suo «catechismo»? Oppure la stesura risale ai primi tempi del suo ministero in parrocchia, nel periodo in cui il vescovo già notava «con vera soddisfazione» che i suoi fanciulli erano «molto bene istruiti nella Dottrina Cristiana»?

Il documento consta di due quaderni di formato 16 x 22. Ogni pagina ha un tracciato di righe 23. In ambedue le copertine si legge: «Don Giuseppe Sarto Arciprete di Salzano». Le Domande e Risposte sono scritte nella facciata di destra di ciascun foglio; la facciata di sinistra è lasciata libera per note di tipo didattico o per qualche domanda aggiunta posteriormente. Le Domande non sono numerate né interrotte da titoli o, comunque, da alcuna divisione. Alle sigle D. e R. (Domanda e Risposta) noi abbiamo sostituito la cifra della numerazione progressiva. I due quaderni sono composti ciascuno di 32 fogli. Il primo è scritto per intero; il secondo fino al foglio 18 recto.

Come già accennato, il manoscritto porta 252 variazioni, tutte di mano del Sarto.

 

 

1 - Chi adunque vi à messo a questo mondo?

Iddio.

PRIMA META PASTORALE: DARE AL FANCIULLO IL SENSO DI DIO: Dio è nostro Padre che, come papà e mamma, «ci à messo al mondo» - dobbiamo perciò conoscerlo e amarlo - Dobbiamo però anche servirlo, perché è «il creatore, il padrone del cielo e della terra»: dobbiamo riconoscerne la «potenza infinita». Initium sapientiae timor Domini...

2 - A qual fine vi à messo a questo mondo?

Perché avessi a conoscerlo, ad amarlo, a servirlo in questa vita, e poi andarlo a godere in Paradiso.

3 - Lo conoscete Iddio?

Sissignore

4 - Chi è Dio?

Il creatore, il padrone del cielo e della terra

5 - Perché dite creatore del cielo e della terra?

Perché Dio è quello che ha fatto dal niente il cielo e la terra.

6 - Che cosa vuoi dire creare?

Far dal niente.

7 - Li uomini possono creare qualche cosa?

8 - Li uomini non potrebbero creare nemmeno un granello di sabbia?

No

9 - Ditemi la ragione di questo

Perché per creare ci vuole una potenza infinita e se potessero creare un granello di sabbia potrebbero crearne anche due, dieci e qualunque cosa.

10 - [f. 3] Perché avete detto che Dio è anche il Padrone del cielo e della terra?

Perché ognuno è padrone di quelle cose che fa, ma il cielo e la terra l'à fatte Iddio, dunque Iddio è anche il Padrone.

11 - Ma la casa che abitate, i campi che lavorate, le vesti etc. non sono vostre?

Sono miei o di mio padre, perché li ha ceduti il Signore, ma propriamente mio padre ed io non siamo i padroni, ma solamente li amministratori

GLI ANGELI: prima idea di « puro spirito» - ... non li ò mai visti Che cosa sono? Perché Dio li à creati?

L'INFERNO IL PARADISO: un concetto esistenziale un rapporto di amore o di odio con Dio.

12 - Iddio à creato solo il cielo e la terra?

A' creato anche tutto quello che v'è in cielo ed in terra.

13 - Che cosa è creato in cielo?

A' creato li Angeli, il sole, la luna, le stelle

14 - Il sole e la luna, le stelle le veggo, ma che cosa sono questi Angeli

Sono puri spiriti e per questo non si possono vedere.

15 - Ne è creati molti pochi?

Un numero grandissimo

16 - Perché Dio à creato li Angeli?

Perché avessero da lodarlo e da benedirlo

17 - Lo ànno tutti lodato e benedetto?

[f. 4]. No molti si sono rivolti contro di Lui avendo a capo il più bello di tutti, che si chiamava Lucifero

18 - E Dio li ha tenuti ancora in cielo?

No li à cacciati nell'inferno.

19 - Che cosa è questo inferno?

Un luogo dove si sta assai male, un luogo di pene e di tormenti, dove si odia Iddio.

20 - E quanti di questi Angeli andarono all'inferno?

Una terza parte, ossia delle tre parti una

21 - Come si chiamano questi Angeli, che sono all'inferno?

Si chiamano diavoli, ossia demonii

22 - Che cosa fanno all'inferno?

Bestemmiano Iddio

23 - E che cosa fanno gli Angeli che sono in Paradiso

Lodano Iddio.

L'UOMO «... creta o terra rossa» "come una statua. come quelle che vediamo di legno o di marmo...».

Ancora un «dunque», ancora arte maieutica, che conduce il fanciullo a scoprire personalmente che l'anima è più nobile del corpo, e che è «spirito».

«SI GUARDA ALL'ORIGINE» SI PARTE DALLA STORIA si noti come si evitino le «definizioni»le nozioni astratte, e ci si rifaccia sempre ai fatti, alla narrazione biblica.

24 - Che cosa ha creato Iddio sulla terra?

Li alberi, li animali, l'uomo

25 - Come à fatto a crear l'uomo?

Egli à preso della creta, o terra rossa e à fatto una figura, una statua.

26 - Si muoveva, parlava, conosceva questa statua?

Nonsignore, perché non era altro che una statua [f. 5] come quelle che vediamo fatte di marmo o di legno

27 - E che cosa à fatto Iddio a questa statua perché sentisse, vedesse, conoscesse, parlasse?

Le soffiò nel viso, e con quel soffio le infuse l'anima.

28 - Dunque di quante sostanze è composto l'uomo?

Di due, di anima e di corpo

29 - Qual'è la più nobile di queste sostanze?

Si guarda all'origine - il corpo vien dalla terra, l'anima da Dio, dunque l'anima è molto più nobile.

30 - E credete voi propriamente di aver l'anima?

Oh se io credo!

31 - Ma come credete, se non l'avete mai vista?

L'anima non si può vedere, perché è spirito

32 - Ma come credete alla sua esistenza?

Perché se non avessi l'anima sarei un freddo cadavere

33 - E dove avete quest'anima?

In ogni parte del corpo

34 - Perché dite in ogni parte del corpo?

Perché in tutto il corpo ò la sensibilità.

35 - Fatto l'uomo, qual nome li è dato Iddio?

Lo chiamò Adamo, che è una parola ebrea, che vuol dire terra rossa.

36 - [f. 6] A' fatto altro Iddio, dopo di aver creato l'uomo?

Sissignore, fece che Adamo si addormentasse, e mentre dormiva li levò una costola, e con questa formò una donna

37 - Come chiamò questa donna?

Eva

38 - E questa parola cosa vuoi dire?

Madre di tutti i viventi

IL PECCATO ORIGINALE un paradiso sulla terra un comando di Dio perché gli uomini non si credessero «padroni assoluti perché dovessero qualche volta ricordarsi di Lui».

Il serpente parlava? [Quali le letture esegetiche del parroco di Salzano?]

Linguaggio vivo, espressioni quasi dialettali - «... non ne avranno mica mangiato?... Sissignore, pur troppo.».

«Iddio buono ha perdonato... In quello stesso dì a promesso un Redentore».

39 - Iddio dopo che ebbe fatti l'uomo e la donna dove li à collocati?

Nel Paradiso terrestre.

40 - Che cosa vuol dire Paradiso?

Luogo di delizie.

41 - Perché dite Paradiso terrestre?

Perché questo luogo di delizie era posto sulla terra.

42 - Iddio à dato ad Adamo e ad Eva nessun comando?

Sissignore, che non avessero a mangiare dei frutti di un albero, che era nel mezzo del Paradiso

43 - Perché à dato loro questo comando?

Perché non si credessero padroni assoluti, e dovessero qualche volta ricordarsi di lui, e più ancora per provarli nella loro virtù.

44 - Non ne avranno mica mangiato?

[f. 7] Sissignore pur troppo

45 - E come fu che trasgredirono questo comando?

Il capo di quegli Angeli cattivi condannati all'Inferno si mise dentro nel corpo di un serpente, venne a tentar Eva, Eva ne mangiò, e poi ne fece mangiare anche ad Adamo.

46 - Ma io non intendo una cosa, nel principio del mondo parlavano forse le bestie?

Oh signore, non sa Ella che anche le bestie ànno certi segni, coi quali s'intendono fra loro, ed ànno il loro linguaggio?

47 - Questo lo intendo ma come Eva poteva conoscere e intendere il linguaggio del serpente

Adamo ed Eva erano stati forniti da Dio di una scienza perfetta, e intendevano tutti i segni delle bestie.

48 - E Dio li à forse mandati subito all'inferno?

Nonsignore, Iddio buono a perdonato loro la colpa ma volle che soffrissero un castigo e li cacciò subito dal Paradiso terrestre

49 - Ma almeno questo Paradiso lo avrà riservato pei loro figliuoli?

Eh nossignore, con Adamo e con Eva tutti furono cacciati dal Paradiso terrestre, e tutti rei della medesima colpa.

50 - [f. 8] E perché Iddio non li ha mandati subito all'inferno come aveva fatto degli Angeli?

Nella sua bontà Egli à trovato un rimedio, in quello stesso dì à promesso e poi à mandato un Redentore.

MA CHE COSA E' QUESTO DIO? si noti il cammino pedagogico dal «perfettissimo spirito» all'«essere perfettissimo» che «non amette confronti».

DIO IN SE' DIO IN NOI, PER NOI «Sto a sentire che Dio è anche dentro di noi...» - ,«non è Dio che manda i cattivi all'inferno» - «i demoni sono brutti, ma non li è fatti così Iddio» - Dio à fatto tutto bene, tutto bello».

51 - Voi mi avete fin quà parlato di Dio, ma che sa è questo Dio?

Un purissimo e perfettissimo spirito

52 - Ma esiste propriamente Iddio?

Se Iddio non esistesse non vi sarebbe né cielo né Terra, né ci saremmo noi stessi

53 - Ma dov'è Iddio?

In cielo, in terra, in ogni luogo.

54 - In ogni luogo? Sto a sentire che Dio è anche entro di noi.

Sissignore, e quindi vede e conosce tutti i pensieri più nascosti della nostra mente.

55 - Dio è sapiente?

Infinitamente sapiente, perché conosce tutte le cose.

Nella facciata a fronte [nel verso del f. 7, linea 17], in rispondenza della Risposta 55:

Proporre difficoltà ai fanciulli sulla sapienza etc.

56 - Che cosa vuol dire infinitamente?

Vuol dire senza misura.

57 - Dio è immenso?

Sissignore, perché si trova in ogni luogo





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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