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Il Sensus Fidei nella vita della Chiesa - Documento

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2018 15:21
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03/03/2018 15:21
 
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[68] Cf. J.A. Möhler, Symbolik, § 38: «Der göttliche Geist, welchem die Leitung und Belebung der Kirche anvertraut ist, wird in seiner Vereinigung mit dem menschlichen ein eigenthümlich christlicher Tact, ein tiefes, sicher führendes Gefühl, das, wie er in der Wahrheit steht, auch aller Wahrheit entgegenleitet».

[69] A causa della sua relazione immediata con il proprio oggetto, un istinto non può ingannarsi. È di per sé infallibile. Tuttavia, l’istinto animale è infallibile soltanto nel contesto di un dato ambiente. Quando il contesto cambia, l’istinto animale può rivelarsi inadeguato. L’istinto spirituale, al contrario, è più vasto e duttile.

[70] Cf. Tommaso d’Aquino, Summa theologiæ II-II, q. 1, a. 3, ad 3.

[71] Congregazione per la dottrina della fede, Donum veritatis, n. 35.

[72] Cf. Tommaso d’Aquino, Summa theologiæ II-II, q. 2, a. 5-8.

[73] LG 15.

[74] Tommaso d’Aquino, Expositio super Ioannis Evangelium, c. 14, lectio 4 (cf. edizione Marietti, n. 1916).

[75] Cf. Commissione teologica internazionale, La teologia oggi, nn. 91-92.

[76] DV 8. Nella teologia dei doni dello Spirito sviluppata da san Tommaso, è in particolare il dono della scienza che perfeziona il sensus fidei fidelis, come attitudine a discernere ciò che deve essere creduto. Cf. Tommaso d’Aquino, Summa theologiæ II-II, q. 9, a. 1, c. et ad 2.

[77] Tommaso d’Aquino, Quæstiones disputatæ de veritate, q. 14, a. 10, ad 10 ; cf. Id., Sup. III Sententiarum, d. 25, q. 2, a. 1, sol. 2, ad 3.

[78] Tommaso d’Aquino, Sup. III Sententiarum, d. 25, q. 2, a. 1, sol. 4, ad 3: «[Il credente] non deve dare il proprio assenso a un prelato che pecca contro la fede (...). Esso non è del tutto scusato per l’ignoranza, poiché l’habitus della fede inclina a rifiutare una tale predicazione, in quanto insegna tutto quanto è necessario alla salvezza. Ugualmente, poiché non si deve accordare credito troppo facilmente a qualunque spirito, non dovrà assentire quando verrà predicato qualcosa di insolito, ma occorrerà invece che si informi o semplicemente ponga la sua fede in Dio, senza cercare di avventurarsi nei divini misteri».

[79] Cf. Tommaso d’Aquino, Sup. III Sententiarum, d. 25, q. 2, a. 1, sol. 2, ad 3; Id., Quæstiones disputatæ de veritate, q. 14, a. 11, ad 2.

[80] Cf. sopra, n. 30.

[81] Cf. Congar, La Tradition et les traditions, vol. II, 81-101 su «L’Ecclesia, soggetto della Tradizione»; e 101-108 su «Lo Spirito Santo, soggetto trascendente la Tradizione».

[82] Cf. sopra, n. 3.

[83] DV 10.

[84] DV 8. Cf. anche LG 12, 37; AA 2.3; GS 43.

[85] GS 44.

[86] Cf. sopra, capitolo I, II parte.

[87] Cf. Denz 2722-2724.

[88] Cf. sotto, capitolo IV.

[89] LG 12.

[90] Cf. LG 10.34.

[91] Cf. LG 21.26; SC41.

[92] Cf. SC 10; LG 11.

[93] CCC 1124. Cf. Ireneo di Lione, Adversus hæreses IV,18, 5; Sources chrétiennes, vol. 100**, 610: «Quanto a noi, il nostro modo di pensare si accorda con l’eucaristia, e l’eucaristia a sua volta conferma il nostro modo di pensare» (cf. anche CCC 1327).

[94] DV 8.

[95] Newman, On Consulting the Faithful, 63.

[96] Cf. Vaticano I, Pastor æternus, Denz 3051.

[97] Vaticano I, Pastor æternus, c. 4 (Denz 3074).

[98] Cf. sopra, n. 40.

[99] Cf. sopra, nn. 38.42.

[100] Cf. Commissione teologica internazionale, La teologia oggi, n. 35.

[101] DV 8.

[102] Cf. sotto, nn. 107-112.

[103] Cf. sotto, capitolo IV.

[104] Commissione teologica internazionale, La teologia oggi, n. 35. Cf. Congregazione per la dottrina della fede, Donum veritatis, nn. 2-5, 6-7.

[105] Cf. Commissione teologica internazionale, La teologia oggi, n. 35.

[106] Da questo punto di vista occorre notare in modo particolare, nei documenti congiunti seguenti, le sezioni indicate: Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la chiesa cattolica romana e la chiesa ortodossa, Le conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa comunione ecclesiale, conciliarità e autorità (2007, «Documento di Ravenna»), n. 7; Commissione mista internazionale anglicana - cattolica romana, Il dono dell’autorità (1999), n. 29; Consultazione internazionale fra la Chiesa cattolica e l’Alleanza evangelicale mondiale, 1977-1984, Rapporto, c. 1.3; Commissione mista internazionale di dialogo tra rappresentanti della Chiesa cattolica e dei Discepoli di Cristo, La Chiesa come comunione in Cristo (1992), nn. 40.45; Commissione mista internazionale di dialogo tra rappresentanti della Chiesa cattolica e del Consiglio metodista mondiale, La Parola di Vita (1995), nn. 56.58.

[107] Cf. Giovanni Paolo II, lett. enc. Ut unum sint sull’impegno ecumenico, 25.5.1995, n. 3.

[108] Cf. sopra, n. 56.

[109] Cf. LG 8.

[110] Giovanni Paolo II, Ut unum sint, n. 14; cf. ivi, nn. 28.57, dove Giovanni Paolo II evoca «lo scambio di doni» che si produce nel dialogo ecumenico. Nella lettera ai vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione, Communionis notio(1992), la Congregazione per la dottrina della fede riconosce in maniera analoga che la Chiesa cattolica soffre essa stessa per la «ferita» a causa della perdita della comunione con le altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane.

[111] Cf. LG 12; DV 8.

[112] LG 12; si fa riferimento a 1Ts 2,13.

[113] Cf. Giovanni Paolo II, lett. enc. Fides et ratio circa i rapporti tra fede e ragione, 14.9.1998.

[114] Cf. Commissione teologica internazionale, La teologia oggi, nn. 63.64.84.

[115] Cf. sopra, nn. 74-80.

[116] DV 10.

[117] Cf. LG, c. 5, «Universale vocazione alla santità nella Chiesa».

[118] CCC 963.

[119] Cf. GS 11.22.

[120] DV 5.

[121] Cf. Francesco, Evangelii gaudium, n. 5.

[122] Cf. Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia: principi e orientamenti (2002), n. 10: «La realtà indicata con la locuzione “religiosità popolare” riguarda un’esperienza universale: nel cuore di ogni persona, come nella cultura di ogni popolo e nelle sue manifestazioni collettive, è sempre presente una dimensione religiosa. Ogni popolo infatti tende ad esprimere la sua visione totalizzante della trascendenza e la sua concezione della natura, della società e della storia attraverso mediazioni cultuali, in una sintesi caratteristica di grande significato umano e spirituale».

[123] Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM), Documento finale della III Conferenza generale, Puebla 1979, n. 448, citato in CCC 1676.

[124] Francesco, Evangelii gaudium, n. 125.

[125] J. Ratzinger, «Commento teologico», in Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2000, 35; citato in Congregazione per il culto divino e la dottrina dei sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia, n. 91.

[126] Congregazione per il culto divino e la dottrina dei sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia, n. 50.

[127] SC 13.

[128] Paolo VI, es. ap. Evangelii nuntiandi, 8.12.1975, n. 48. Congar fa riferimento a «dubbi entusiasmi e devozioni aberranti», e mette in guardia: «Attenzione a non attribuire troppo al sensus fidelium: non solo in riferimento alle prerogative della gerarchia, (…) ma in sé» (Congar, Jalons pour une théologie du laïcat, 399).

[129] Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 48. Nel discorso per l’apertura della IV Conferenza generale del CELAM (Santo Domingo, 12.10.1992), papa Giovanni Paolo II disse che, con le sue «radici essenzialmente cattoliche», la religiosità popolare in America Latina era «un antidoto contro le sette e una garanzia di fedeltà al messaggio della salvezza» (n. 12). Facendo riferimento al Documento finale della III Conferenza generale del CELAM, papa Francesco dichiara che poiché la fede cristiana è autenticamente inculturata, la «pietà popolare» costituisce una parte importante del processo attraverso il quale «il popolo evangelizza continuamente se stesso» (Evangelii gaudium, n. 122).

[130] Cf. sopra, n. 2.

[131] Cf. Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 58; fa riferimento alla necessità di assicurarsi che le comunità di base siano realmente ecclesiali.

[132] Francesco, Evangelii gaudium, n. 126.

[133] CIC can. 28.

[134] CIC can. 212, § 3

[135] Newman, On Consulting the Faithful, 63; per il duplice senso del termine «consultare», cf. 54-55.

[136] Y. Congar, «Quod omnes tangit, ab omnibus tractari et approbari debet», in Revue historique de droit français et étranger 36(1958), 210-259, specialmente 224-228.

[137] Cf. sopra, nn. 78-80.

[138] Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, istr. past. Communio et progressio sugli strumenti della comunicazione sociale pubblicata per disposizione del concilio ecumenico Vaticano II, 23.3.1971, n. 115; nel quale si cita papa Pio XII: «Mancherebbe qualcosa alla sua vita [quella della Chiesa], se l’opinione pubblica le venisse a mancare; la colpa di questa carenza ricadrebbe sui pastori e sui fedeli» (Allocuzione del 17 febbraio 1950AAS 42[1950], 256).

[139] Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio, n. 116.

[140] Cf. CIC can. 443, § 4.

[141] Cf. CIC can. 463, § 2.

[142] CIC can. 512, § 1.

[143] CIC can. 536, § 1.

[144] Quest’espressione è stata utilizzata a più riprese da papa Giovanni XXIII nell’esprimere le proprie speranze e preghiere per il futuro concilio; cf. ad esempio la costituzione apostolica Humanæ salutis (1961), n. 23.

[145] Cf. sopra, nn. 2.45.65.70.112

[146] Cf. Francesco, Discorso al il clero, alle persone di vita consacrata e ai membri di consigli pastorali, San Rufino, Assisi 4.10.13. Il papa aggiunse che nei sinodi diocesani, celebrazioni particolari del «cammino insieme» come discepoli del Signore, ci deve essere anche «che cosa lo Spirito Santo dice ai laici, al popolo di Dio, a tutti».

[147] Intervista a papa Francesco di p. A. Spadaro, L’Osservatore romano 21.9.2013; cf. Francesco, Evangelii gaudium, n. 119.

[148] Intervista a papa Francesco di p. A. Spadaro; cf. sopra, n. 90.

 


Traduzione italiana a cura de Il Regno.Documento (novembre 2014)


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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