Grazie Vice,
questa volta il "don" Fiorino si supera. Parlando di fine filosofia, l'esistenza dell'anima, mancando di passi biblici a sostegno, chi arriva a citare?
Leggiamo e notiamo:
Fiorino:
La commemorazione di tutti i fedeli defunti, comunemente detta giorno dei morti, è una ricorrenza della Chiesa latina celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla solennità di Tutti i Santi.
La chiesa crede che i morti vivono ancora e la vita non è tolta dalla morte ma solo trasformata. Nel tempo la chiesa ha definito meglio la condizione dei morti e nel 1336, con Benedetto XII, ha definito la retribuzione immediata con la morte, quindi subito dopo la morte le nostre opere vengono riconosciute e ripagate dal Signore, andando in quegli stati di vita che sono rappresentati da inferno, purgatorio e paradiso. Nel concilio lateranense V, nel 1513 la Chiesa ha ribadito la sopravvivenza di ogni singola persona, sia buoni che cattivi. Dopo la morte quindi sopravvive l’io personale, dotato di coscienza e volontà, quello che la Bibbia chiama anima, ossia ciò che ci fa vivere, essere vivi. Anche gli animali hanno un’anima sensitiva, ma noi umani abbiamo molto di più anche una vita razionale, la memoria, l’intelligenza e la volontà (vedi Santa Caterina da Siena), quindi per anima intendiamo quell’io personale dotato di autocoscienza e autoriflessione. Si perde il corpo con la morte ma l'Io personale sussiste in attesa di raggiungere la perfezione con la fine della storia e la risurrezione dei corpi! La nostra vita è come un seme che con la morte produce frutti.
Direi che, con una base così solida, possiamo dormire sonni tranquilli!!
Simon