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Perchè sono Cattolico, di Chesterton. E Dio è Cattolico? di Rino Cammilleri

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2017 17:45
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20/05/2009 11:06
 
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Interessante articolo di Sandro Magister del 2001....un grazie al Blog di Mic sul CN che lo ha pescato...


Ecumenismo. Brunero, che libro severo
Un libro choc del teologo Brunero Gherardini mette sotto accusa papa e cardinali. Perché dialogano troppo e male. Con chi resta eretico e scismatico

di Sandro Magister






Giovanni Paolo II è appena tornato da uno dei suoi viaggi superecumenici. Ad Atene e Damasco ha abbracciato metropoliti ortodossi e gran muftì musulmani. A giugno andrà in Ucraina e il suo sogno è di volare a Mosca a far pace anche col terribile patriarca Alessio. Ma le critiche più dure a questo suo ecumenismo il papa non le trova fuori. Le ha in casa. A Roma.

Da qualche settimana circola segretamente in Vaticano un libro che sul retro porta scritto: «Non commerciabile». Proprio così. Perché deve passare solo tra mani fidatissime. Capaci di non farlo deflagrare anzitempo.

Le sue 336 pagine, intitolate 'Una sola fede una sola Chiesa', sono infatti il più formidabile atto d'accusa sinora portato contro i vertici vaticani in materia d'ecumenismo. In senso stretto, ecumenismo è il nome che è stato dato al dialogo di riconciliazione tra la Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane da essa separate: le ortodosse e le protestanti. Ha preso il posto degli anatemi contro eretici e scismatici e insiste su ciò che unisce invece che su ciò che divide. Giovanni Paolo II ha puntato tantissimo su questa offensiva di pace. Ma se di risultati ne ha ottenuti pochi, obietta il libro, è perché ha sbagliato quasi tutto. Come altri prima e peggio di lui.

La requisitoria non è anonima, ma firmata. L'autore è Brunero Gherardini, 76 anni, canonico della basilica di San Pietro e decano dei teologi della Pontificia università del Laterano. È lui che ha portato al traguardo la causa di beatificazione di Pio IX, il papa del Sillabo antimoderno e dell'infallibilità. È teologo di scuola classica, ferrato negli studi su Martin Lutero e il protestantesimo: al punto d'aver raccolto la stima e l'amicizia di campioni della teologia protestante come Karl Barth, Oscar Cullmann e Vittorio Subilia, anch'essi dal loro punto di vista molto critici dell'ecumenismo.

E forte di queste sue competenze e credenziali, Gherardini ha voluto mettere per iscritto le sue critiche in un libro stampato a sue spese, da far girare in Vaticano sottotraccia, come una mina a tempo. Sicuro che diverrà oggetto di discussione obbligata nel concistoro di fine maggio tra il papa e i cardinali, dedicato in buona misura proprio al dialogo ecumenico. Ma anche con un pensiero al futuro conclave, quello che deciderà l'uomo e il programma del nuovo pontificato .

Dei cardinali alfieri dell'ecumenismo, passati e presenti, nessuno la passa liscia: dal tedesco Agostino Bea all'olandese Johannes Willebrands, dall'australiano Edward Cassidy all'attuale numero uno del ramo, Walter Kasper, altro tedesco. Il libro martella sul loro «irenismo romantico, ingenuo e sognatore», sul loro «pacifismo snob».

Ne escono invece con onore i protestanti più irriducibili, in testa i valdesi italiani. Gherardini li ammira perché non si uniscono al coro dei dialoganti entusiasti e tengon ferma la diversità delle fedi.

Al capitolo più corrosivo del libro l'autore ha dato per titolo la celebre, superfumosa formula di Aldo Moro: 'Convergenze parallele'.

Il capitolo analizza l'accordo del 1999 tra la Chiesa cattolica e i luterani, sul tema della 'giustificazione'. L'accordo fu annunciato e celebrato da ambo le parti con grande entusiasmo. Ma fu anche accompagnato da critiche al veleno. Per la parte cattolica, il più tenace propugnatore dell'intesa fu Kasper, che anche grazie a questo successo si guadagnò la porpora di cardinale. Occhi al cielo

L'accordo verte proprio su un punto centrale della rottura tra Lutero e il papato: il punto su cui nel Cinquecento il Concilio di Trento fece scattare le sue condanne contro i protestanti.
Con l'intesa del 1999 sia il Vaticano che i luterani riconoscono che all'epoca non ci si era capiti, riscrivono le rispettive tesi in modi accettabili a entrambe le parti e dichiarano «decaduti gli anatemi».

Ma Gherardini obietta che sia Martin Lutero che il Concilio di Trento non hanno nulla a che vedere con queste pacificazioni tutto fumo. «Nel Cinquecento la cristianità non si spaccò in due per sbaglio». A dispetto di tutti gli odierni abbracci di facciata, «le due fedi erano e restano in rotta di collisione». E quindi un simile ecumenismo è solo «capitolazione e confusione dottrinale, al di là della prudenza e della fede».


Il libro si conclude con un appello a un'unità della Chiesa «non falsa ma vera». Scrive Gherardini: «Sogno una Chiesa non più luterana e riformata, anglicana ed ortodossa; per assurdo sogno una Chiesa neanche più cattolico-romana». Dove però a convertirsi dovranno essere solo gli altri.

__________

Il libro:

Brunero Gherardini, 'Una sola fede una sola Chiesa. La Chiesa cattolica dinanzi all'ecumenismo', 2001, Castelpetroso, Casa Mariana Editrice, pagine 336, non commerciabile.

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22.5.2001


segue la riflessione del mio amico Chisolm al passo sopra riportato:

Il termine “ecumenismo” mi piace quando, nella sua radice etimologica, richiama in un certo senso tutto ciò che concerne la “terra abitata”, ovvero l’apertura del disegno di salvezza verso ogni uomo.
Non mi piace, invece, quando assume le caratteristiche di un “dicastero del dialogo”, ovvero un luogo asettico, neutrale, nel quale si fa commercio del sacro e in cui si fa molta attenzione a bilanciare quel minimum che appartiene a tutte le religioni.
Eppure, la Chiesa delle origini, possedeva un movimento centrifugo, da centrum fugere, ovvero allontanarsi dal suo centro per irradiarsi a coloro che non la conoscevano: possiamo chiamarla “missione” che è la stessa cosa.

Ecco, quello che si sta perdendo, a mio avviso, è la dimensione missionaria della Chiesa che non essendo più centrifuga, cioè non tende più alla missione esterna, non riesce più ad evocare il movimento di rimando che è il frutto del suo muoversi all’esterno, cioè quella che possiamo definire risposta “centripeta”, centrum petere, tendere al Centro che è Cristo.

Cristo viaggia nella sua terra per presentare il volto paterno di un Dio, fino allora confinato in templi, tra vapori di incensi e muggiti sacrificali di povere bestie.
Incuriosisce, questo Dio-uomo che, nella sua terra, gira come una trottola per dire che c’è un Padre di tutti, che non vuole sangue, che detesta e aborrisce ciò che nasce dalla forma ma non dal cuore. E proprio quando Cristo raggiunge il limite terreno della sua forza centrifuga, ecco che sulla croce Egli diventa il punto d’attrazione perché “quelli di fuori” siano attratti da quel divino campo magnetico.

Esterno e interno, fuori e dentro, divine alchimie della fisica celeste, del suo mistero. Ed è proprio questo Mistero che non può essere accomodato, svenduto, limato per coloro che del Mistero possono accettarne solo un aspetto, solo quella parte che non “offende”, che può essere condivisa in rispetto della Verità.

Ma la Verità, forse l’abbiamo dimenticato, alcune volte è irrispettosa verso le verità che in Essa, solo in parte, si riconoscono. La Verità è unica, centrifuga e centripeta, esce per andare incontro e attrae per accogliere in essa chi realmente la cerca.
“Venite e vedrete”, sembra risuonare da quel centro di missione e di attrazione che è la Croce, il punto nel quale il Padre ha piantato la parte fissa del suo compasso per ruotare all’esterno la sua gamba mobile. Ecco, il cerchio che ne nasce e che ne è contenuto, che fa nascere e che contiene, ebbene solo in esso esiste la vita vera, non possiamo rifiutare questa Verità in nome di chi vorrebbe allargare il cerchio per allontanare dal centro-Croce i punti della sua circonferenza.

Chisolm


*****************************+

la mia risposta Sorriso

Quando Chisolm vola così in alto cerco di aggrapparmi letteralmente alla sua scarpa per tentare di volare con lui  Ghigno

quante volte sentiamo dentro di noi la necessità di abbandonare questa sorta di gravità che ci tiene attaccati nel modo peggiore alle cose di questo mondo, compreso, per restare in tema, questo tortuoso, testardo VOLEMOSE BENE?

Io voglio davvero bene quando al primo posto pongo, come mio primo Prossimo LA VERITA'(=Cristo); quando pongo come mio primo Prossimo l'Eucarestia....non si può dire di volere bene al prossimo quando, per il volemose bene, pongo l'Eucarestia di lato per NON offendere chi non la comprende...

Giovanno cap. 6 san Pietro glielo fa notare: "Signore, IL TUO LINGUAGGIO E' DURO, CHI POTRA' COMPRENDERLO? MOLTI DISCEPOLI SE NE STANNO ANDANDO!!"
Gesù non li ferma, non apre dicasteri, non dice "stavo scherzando ragazzi! tornate qui!!"
no, ma esordisce con un secco: "VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?"

Quanti di noi accetterebbero oggi un amico che ci desse una risposta del genere? Non lo manderemo forse a quel paese per aver offeso la nostra sensibilità?
 Occhiolino

E invece oggi è questo che si fa nella Chiesa: "ehi amico, non andartene, dai non parliamo di ciò che ci divide, parliamo di ciò che ci unisce!! LASCIAMO PERDERE IL RESTO! oppure parliamone TROVIAMO UN ACCORDO...VOLEMOSE BENE "

In tal modo si riscrivono le dottrine, si modifica il Vangelo a seconda delle necessità del momento, si favoriscono gruppi capaci di STORDIRE la gente con nuove invenzioni perchè l'importante è che ci sia AGGREGAZIONE, GUAI SE I DISCEPOLI ANDASSERO VIA, non bisogna agire come Gesù (Volete andarvene anche voi?), ma accomodare Gesù alle esigenze del momento...

Ma non è il Cristo vero che viene offerto, bensì LA SUA IMMAGINE...

Il card Biffi e Chesterton

Pensieri tratti dal libro: Pinocchio, Peppone e l’Anticristo, del card. Giacomo Biffi.

In particolare la parte dedicata a Chesterton.

- Purtroppo la cristianità – che ha dato discreta attenzione a Chesterton fino alle soglie del Concilio Vaticano II – ha cominciato a dimenticarsene proprio quando il suo magistero sarebbe stato più necessario per prevenire e contrastare i nostri guai.
Per Chesterton vi è una certezza…che la conseguenza più deleteria della scristianizzazione dell’Europa non è stato a causa dello smarrimento etico seppur esso gravissimo, ma è stato LO SMARRIMENTO DELLA RAGIONE: < Il mondo moderno – dice - ha subito un tracollo mentale, molto più consistente di quello morale….>
Bè possiamo dire effettivamente che subendo un tracollo mentale e venendo meno la ragione, il tracollo etico e morale ne sono una conseguenza….

In tal senso, spiega Chesterton, il cristiano spesso ha sostituito la speranza evangelica con un ansioso ottimismo mondano: < Non vuol più accettare la dottrina cattolica che la vita umana è una battaglia; VUOLE SOLO SENTIRSI DIRE….CHE E’ UNA VITTORIA! >.

O almeno, spiega il card. Biffi, vuole persuadersi, il cristiano e cattolico, che tra la verità e l’errore, tra il bene e il male, tra Cristo e Belial è come se si fosse firmato un armistizio!!! Nulla di più è, naturalmente, falso!

... dice Chesterton, anzi profetizzava: -La Chiesa aveva ragione nel rifiutare anche le eccezioni, e le eccezioni sono diventate una regola… ...

Un altro aspetto che il card. Biffi analizza attraverso i pensieri di Chesterton è l’Ortodossia ed eterodossia… In nome dell’irenismo, specifica il card. Biffi, E’ DIFFICILE DIVENTARE ERETICI ed è straordinariamente paradossale che anzi, oggi, praticamente non ci siano più eretici e questo perché va sbiadendosi il confine tra l’ortodossia e l’eterodossia e, incomprensibile è che oggi nessuna asserzione è più condannabile, di conseguenza viviamo nel paradosso che pur vivendo in una epoca culturalmente eretica, l’eretico non esiste più….

Ma per Chesterton l’ortodossia è l’unica garanzia per la nostra salvezza! Essa è inconfondibile, è l’unico magistero affidabile dando, invece, all’eresia, una visione positiva, per lui le eresie “sembrano persino corrispondere alla verità e talvolta sono vere, ma nel senso limitato in cui una verità non è la Verità !”

L’eresia, afferma a ragione Chesterton, è quella verità che trascura tutte le altre verità che conducono in sostanza alla vera ed unica Verità!
E’ per questo che Chesterton arriva a concepire la bellezza insita nella Chiesa Cattolica da lui ritenuta l’unico baluardo rimasto a difesa dell’uomo autentico, dell’uomo “normale” e dice: “ La Chiesa… è il luogo dove tutte le verità si danno appuntamento” esse vengono spurgate, ragionate, discusse, corrette, esse diventano una verità nell’ortodossia che è poi quella espressione felice di san Paolo della “Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno DELLA VERITA’” (1Tm.3,15)

...avverte la Scrittura: ma non hanno ascoltato!


[SM=g1740733]




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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