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LA CATASTROFE CHE FU IL LUTERANESIMO

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2016 19:53
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Sesso: Femminile
29/10/2009 12:03
 
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Dopo la bella notizia che abbiamo seguito qui:
I TRADIZIONALISTI ANGLICANI FANNO PACE CON ROMA? SEMBRA DI SI

e che conitnueremo a seguire....non poteva mancare UN ALLUCINANTE AGGRAVAMENTO DELLA POSIZIONE LUTERANA....il che va a confermare quanto è raccolto in questo thread....

Da notare il ridicolo titolo di "papessa" affibbiato dai media alla nonnetta messa a capo della setta luterana (corsivi e commenti miei).

Margot, la Papessa che dice
«Dio? Un’ottima amica»




Per la prima volta dalla riforma di Martin Lutero, i 25 milioni di protestanti tedeschi hanno scelto una Papessa (sic!). Il sinodo delle Chiese evangeliche tedesche (Ekd) ha infatti eletto ieri a Ulm, con una maggioranza impressionante di 132 voti su 142, la cinquantunenne Margot Käßmann (Kaessmann), che era già stata la seconda donna in Germania a essere stata nominata vescovo, nella più grande diocesi del Paese, quella di Hannover. La Papessa succede al vescovo di Berlino Wolfgang Huber, che si ritira per raggiunti limiti di età.

La storica decisione ha portato alla guida dei protestanti tedeschi una donna ostinata, battagliera, polemica, poco diplomatica, ma con un carisma tale da riempire invariabilmente le chiese dove predica e capace di far commuovere fino alle lacrime il suo uditorio. Margot Käßmann è sempre stata un personaggio molto scomodo, presa spesso di mira per le sue posizioni poco convenzionali dalla stampa conservatrice, che non ha esitato a definirla una donna che «può dare spesso sui nervi». Questo suo atteggiamento l’ha confermato anche al momento dell’elezione di Benedetto XVI, quando ha ricordato polemicamente a Bild che «i protestanti sono Papa da sempre», poiché tutte le decisioni vengono prese in modo democratico (anche quelle sbagliate?).

La “papessa” protestante, con un padre metalmeccanico e una madre infermiera, si è conquistata rapidamente le simpatie dell’opinione pubblica tedesca per le sue aperture in campo religioso, in favore soprattutto di un allargamento del sacerdozio delle donne, che formano ormai il 30% dei pastori, ma anche per battaglie sociali in favore del salario minimo. (in questo seguita da molti porporati nostrani, ma proprio niente a favore dei "migranti"?). Colpita da un cancro al seno nel 2006, Margot Käßmann ha combattuto vittoriosamente la sua battaglia della vita, ma ha perso quella per salvare il matrimonio con un pastore protestante come lei, da cui ha avuto quattro figlie, battezzate tutte con nomi biblici come Sarah, le due gemelle Hanna e Lea, e la più piccola Ester, che ha 18 anni e vive ancora con lei.

Quando ha appreso che suo marito Eckard aveva una relazione con un’altra donna, Margot Käßmann non ha esitato a divorziare nel 2007, nel momento più acuto della sua malattia, con il sostegno dell’intera gerarchia ecclesiastica, che l’ha confermata nella sua carica di vescovo. «Dopo 26 anni sono stata privata del dono del matrimonio e ho deciso di divorziare», aveva spiegato in quella circostanza, poiché «volevo vivere in maniera sincera, senza nascondermi dietro un matrimonio di facciata». Recentemente la signora Käßmann non ha escluso la possibilità di risposarsi, «poiché nella Chiesa evangelica questo è possibile, ma al momento non se ne parla, non ho voglia di rituffarmi in un altro rapporto dopo così poco tempo»(frase di una profondità degna di una sedicenne).

Quanto ai rapporti con le figlie, spiega di essere sempre stata vista da loro non come un vescovo, ma come una madre, «costretta a subire continue lamentele, perché secondo loro quando cucino gli spaghetti non faccio abbastanza bene il pesto genovese».

Uno dei suoi desideri più vivi è quello di diventare presto nonna, «eventualità da non escludere, quando si hanno quattro figlie!». Quello che invece non le va giù è la festa di Halloween, contro la cui diffusione in Germania ha protestato ripetutamente, definendola «un esercizio di puro consumismo, espressione della società del divertimento» (frau Käßmann sembra non avere altrettanto cattiva opinione di una bagatella come il divorzio però).

Dotata di un enorme carisma, di un’oratoria brillante e di una bella voce sonora, con cui canta in maniera affascinante i mottetti durante le sue funzioni religiose, Margot Käßmann avrebbe voluto fare la giornalista (la cosa stranamente non mi stupisce), se il destino non l’avesse orientata verso la carriera religiosa dopo una laurea in teologia, mentre si dice per nulla rattristata dal fatto che nessuna delle sue figlie abbia voluto seguire la sua strada. «Penso che avrei fatto volentieri la giornalista - ha spiegato - poiché mi piace molto scrivere e ho sempre voluto cambiare il mondo».

Anche su Dio ha qualche idea poco convenzionale, quando dice che potrebbe essere «un’ottima amica». Sul ruolo delle donne anche ai vertici della Chiesa non ha mai avuto dubbi: nel suo discorso ha definito «un passo verso la normalità», il fatto che «qualunque funzione» all’interno della Chiesa evangelica possa essere ricoperta dalle donne».

Il problema più grosso che il nuovo capo delle Chiese protestanti tedesche deve adesso affrontare è quello della forte emorragia di aderenti. Mentre nel 2007 i fedeli che avevano voltato le spalle alla loro comunità religiosa erano stati 130mila, il loro numero è salito lo scorso anno a 160mila. La ragione principale di queste uscite, favorite dall’aggravarsi delle crisi economica, è dovuta alla possibilità di evitare in questo modo il prelievo dalla busta paga dell’8 per mille.

In cauda venenum:


 Il fenomeno investe però anche la Chiesa cattolica, che nel 2008 ha perso 120mila aderenti, 30mila in più rispetto all’anno precedente.

Zollitsch, dove sei?

Eccolo qua:


Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca. ''Mi rallegro per la grande fiducia espressa dal sinodo con questa decisione'', ha dichiarato mons. Zollitsch, aggiungendo che ''il Consiglio puo' essere certo che con la Sua direzione, nei prossimi sei anni il servizio ecclesiastico verra' svolto in modo fedele, attento, intelligente e competente''. ''Continuiamo insieme a sviluppare i vincoli ecumenici'', ha proseguito, nel menzionare le ''molteplici sfide'' che ''ci attendono come cristiani in una societa' pluralistica''. Il presidente dei vescovi cattolici tedeschi ha invitato Kaesmann '' a continuare, come negli anni passati, a lavorare per il futuro dell'ecumenismo'', puntualizzando che ''e' importante guardare non solo a quanto non e' ancora stato raggiunto, ma specialmente anche ai punti in comune gia' conquistati''.

Mons. Zollitsch si e' detto convinto della prosecuzione del cammino ecumenico anche con la neoeletta, poiche' ''Il nostro cammino come cristiani e' un cammino dell'ecumenismo. E' un cammino che percorriamo insieme'' ed e' ''cio' che i cristiani in Germania si aspettano da noi''.

Lodi all'attività finora svolta da Kaessmann sono state rivolte (..) da Christian Weisner, dirigente del movimento riformista cattolico Wir Sind Kirche, secondo il quale "la elezione odierna (di Kaessmann) a presidente del Consiglio della Chiesa Evangelica è un nuovo segnale di speranza che presto alle donne siano aperti tutti gli incarichi e le responsabilità nella Chiesa. Per noi cattolici riformisti la speranza è che ciò avvenga presto anche nella Chiesa cattolico-romana".

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FACCIAMO UN PAIO DI RIFLESSIONI:

 Occhi al cielo sottolinerei il costante errore della stampa nel  parlare di SACERDOTI DONNE....

nel protestantesimo luterano di Germania e in altre parti del globo, a differenza del luteranesimo in Svezia che è rimasto l'unico ancorato alla Tradizione nonostante i cambiamenti...questi NON HANNO IL SACERDOZIO i pastori NON sono sacerdoti, non hanno alcuna successione apostolica, non hanno nessuna ordinazione...ergo pastori e pastore sono semplicemente una sorta di "catechisti" superiori...pastori che guidano delle pecore senza alcun mandato...senza alcuna consacrazione, senza alcuna confermazione...

Mi compiaccio del fatto che il marito, pastore, la tradisse dopo averci fatto 4 figli....ci conferma che IL VERO PROBLEMA NON E' IL CELIBATO.... Ghigno

Riguardo al resto che dire? qui parlammo anche del predicatore pastore ATEO che dice che Dio non esiste....questa parla di un DIO AMICA....a breve avremo qualcuno che dirà Gesù era ermafrodito (perdonami Gesù!) ....continuiamo a spacciare IMMAGINI DI DIO pur di NON accettare Gesù VIVO e Vero nella Chiesa...
Ciò che fa piangere è che poi gli uomini si battono per essere liberi, ma in verità ecco che si lasciano schiavizzare da chi sa vendersi meglio....


che tristezza!!!!


a ragione ci ricordava Daniele di oriensforum:

S. Pio X, nel lontano 1907, disse con molta chiarezza che i princìpi del modernismo (oggi diremmo relativismo: non c'è grande differenza), se condotti alle loro logiche conseguenze, non posso avere per risultato che l'ateismo (enciclica Pascendi):

"Ma difatto l'immanenza dei modernisti vuole ed ammette che ogni fenomeno di coscienza nasca dall'uomo in quanto uomo. Dunque di legittima conseguenza inferiamo che Dio e l'uomo sono la stessa cosa; e perciò il panteismo. Finalmente pari è la conseguenza che si trae dalla loro decantata distinzione fra la scienza e la fede. L'oggetto della scienza lo pongono essi nella realtà del conoscibile; quello della fede nella realtà dell'inconoscibile. Orbene l'inconoscibile è tale per la totale mancanza di proporzione fra l'oggetto e la mente. Ma questa mancanza di proporzione, secondo gli stessi modernisti, non potrà mai esser tolta. Dunque l'inconoscibile resterà sempre inconoscibile tanto pel credente quanto pel filosofo. Dunque se si avrà una religione, questa sarà della realtà dell'inconoscibile. La quale realtà perché poi non possa essere l'anima universale del mondo, come l'ammettono taluni razionalisti, noi nol vediamo. Ma basti sin qui per conoscere per quante vie la dottrina del modernismo conduca all'ateismo e alla distruzione di ogni religione. L'errore dei protestanti dié il primo passo in questo sentiero; il secondo è del modernismo: a breve distanza dovrà seguire l'ateismo".



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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