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Il Vangelo sul davanzale (dell'Amico Chisolm)

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2012 14:30
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Sesso: Femminile
05/01/2009 17:06
 
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Da un messaggio dell'Amico Chisolm del 28.8.2003[SM=g1740722]

Bentrovati!
Oggi è S. Agostino: non so se c'è qualche iscritto che si chiama così, in tal caso, auguri. Ma gli auguri più belli vorrei rivolgerli a quanti avranno la possibilità, o meno, di meditare l'Antifona ai Vespri di questa sera...
"Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo... Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità... mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace..."
Povero sant'Agostino! Sapete, di ritorno dalle ferie ho girovagato un po' tra i "siti cristiani" e ho scoperto che al povero santo si attribuiscono innumerevoli colpe. Tra le massime imputazioni, quella sulla negazione del paradiso ai bimbi non battezzati e un'altra, relativa alla sua idiosincrasia, da convertito, verso il sesso.

Non vale la pena, credetemi, iscriversi in quei siti e ribattere "teologicamente" agli sfondoni che si leggono... Non vale la pena perchè sant'Agostino viene odiato come la "parte per il tutto": odiando lui, si odia la Chiesa.
Ma non è questo il discorso che volevo fare.

In quest'estate assassina, mi è capitato di visitare qualche anziano malandato e avvelenato spiritualmente dall'afa soffocante e dall'assenza di visite di figli e nipoti.
Uno, in particolare, mi è rimasto impresso. L'ho visitato al paese di villeggiatura e, assieme al parroco, ho assistito alla più bella dichiarazione d'amore per Dio che abbia mai udito.
Il parroco, un giovane veneto, è rimasto un tantino scandalizzato dalla "dichiarazione d'amore" e non riusciva a nascondere il suo disagio.
L'anziano, mentre snocciolava tutto quello che aveva fatto per i suoi figli, intercalava la narrazione con le peggiori bestemmie: la Trinità e Maria Santissima si alternavano a a parole irripetibili.
Il parroco, con amore pastorale diventava rosso e mi guardava come per dire: "Non ci sta con la testa...".

Io, con meno amore pastorale e con più pelo sullo stomaco (le bestemmie sul lavoro, le odo in continuazione...) raccontai ai due la storia di un altro grande santo,  Alfonso de' Liguori che, andando a portare i sacramenti ad un morituro, sentì molto peggio di quello che sentivamo noi. Alle ripetute bestemmie del malato, il santo chiese (così me l'hanno raccontata) un maggiore silenzio giustificandolo: "shhhhhh! sta dicendo le litanie a modo suo! Lasciamolo pregare in pace...".
Tutto qui.

Poi, il malato s'acquietò e disse: "Io non ce l'avevo con Dio, ma coi figli che m'hanno lasciato solo... Scusate! Ma Dio, secondo voi, s'è offeso? Dite la verità!".

Come vedete, alla fine dello sfogo umano (siamo uomini, creature, il Signore sa di cosa siamo fatti...) lo stesso anziano, solo e malato è giunto alla conclusione di sant'Agostino. Quella che parla di un amore giunto in ritardo da parte dell'uomo ma costante dal versante di Dio, di un Dio che si fa dire tutto e si fa fare tutto pur di sentirsi dire "scusa se ti ho amato tardi...".

"E di che? Io sono benigno e paziente e quelle tue bestemmie sono state il grido della tua sofferenza. Il tuo modo per dirmi che mi ami: ti ho fatto io e vuoi che non ti conosca?".

In buona sostanza, dietro ogni apparente rifiuto di Dio, quel Deus absconditus cui attribuiamo il mistero del male, c'è sempre l'infinita pazienza, amorosa pazienza direi, del padre e della madre che conoscono il balbettio del bambino quando comincia ad esprimersi. Anche quando il bambino è cresciuto e quel balbettio diviene bestemmia, Dio ridisegna i codici linguistici e con l'immenso amore che Gli è proprio, anagramma quelle bestemmie in parole d'amore.

Ma dove lo troviamo un altro Dio così?
Agostino ce lo rivela:
"...il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo spendore dissipò la mia cecità; diffondesti la la tua fragranza e respirai... mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace...".
Questo, per dire che nessuno è mai troppo solo, mai troppo in ritardo, mai troppo emarginato, mai troppo poco amato, per scoprire che l'essenza di una bestemmia pronunciata nella malattia appartiene al mondo misterioso della grazia, per la quale e nella quale, non è vano guardare l'orologio della vita e sillabare, nel sospiro dell'angoscia,  quel "Tardi ti ami, bellezza così antica...".

Dio non porta l'orologio ed è sufficientemente Signore da capire che il grido di dolore della sua creatura più amata, può sembrare una parolaccia, ma non lo è mai, almeno per Lui...
Statemi bene,
C.

**************************************

alcuni contributi a questo messaggio[SM=g1740717]


S.Agostino ha avuto un grande privilegio se vogliamo....quello di TOCCARE IL FONDO....si, io credo che difficilmente si possa dire "Tardi t'amai", se prima non facciamo l'esperienza della nostra nullità, se non proviamo dentro di noi la sconfitta, l'annientamento, il DOLORE VERO di sentire dentro che...."tardi t'amai mio Dio..."[SM=g7831]
Naturalmente diverse saranno le personali esperienze su questo "Tardi t'amai", ma credo che ognuno di noi ci dovrà passare in un modo o nell'altro.....
Non è importante il tempo alla fine, ma la qualità di quell'istante, di quell'attimo in cui i veli del cuore si sfalderanno facendoci capire l'immenso Amore di questo Dio che si china su di noi, aspetta, attende, ci accarezza......La qualità di quel saper dire anche con le lacrime agli occhi per la gioia....TARDI T'AMAI BELLEZZA COSI' ANTICA E COSI' NUOVA.......

dalla forumista Smile

C'era una volta una virgola( ,) seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano. Perfino i bambini delle elementari si facevano beffe di lei. Che cos'è una virgola, dopo tutto? Ne giornali nessuno la usa più. La buttano, a casaccio.
Un giorno la virgola si ribellò.

Il Presidente scrisse un breve appunto, dopo il lungo colloquio con il Presidente dell'altra superpotenza: " Pace, impossibile lanciare i missili" e lo passò frettolosamente al Generale.


In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò. Si spostò di una sola parola, appena di un saltino. Quello che lesse il Generale fu: "Pace impossibile, lanciare i missili".
E scoppiò la Guerra modiale.

Fai attenzione alle piccole cose. Sono il seme di quelle grandi. [SM=g7574]


Dio è pazzo di te !

Se Dio avesse un frigo, metterebbe il tuo ritratto sulla porta......
Se avesse un portamonete, la tua foto sarebbe lì.....
T’invia fiori a ogni primavera e il sole sorge per te ogni mattino......
Quando desideri parlare, Egli ti ascolta!

Poteva vivere in qualunque parte dell’universo e ha scelto di vivere nel tuo cuore......

E cosa ti sembra il regalo di Natale che t’inviò a Betlemme?.....
E che dire di quel venerdì sul Calvario e la domenica di Risurrezione?


Credilo, è pazzo di te. Ti ama veramente.

Piangi tutto quello che necessita piangere… Egli asciugherà le tue lacrime.

Egli ti darà un altro giorno per ridere di quello che un giorno ti ha fatto piangere,

solo spera e soprattutto abbi fede, Dio ti benedica...


grazie a Suor Gloria

[SM=g1740720]




...la tenerezza di Dio...!![SM=g1740717]

Una esperienza del 2004


Alla Messa partecipa spesso una signora, una Mamma....che ha accanto a sè una ragazza Dawn....Tutti ci conosciamo e a lei è dedicato il posto di fianco all'altare perchè vuole PARTECIPARE alla Messa...
Il suo stato è grave, ha la necessità di TUTTO.
Ciò che colpisce nell'osservare una scena che non si può evitare, è la tenerezza di questa Mamma che non appare affatto come una ADDOLARATA, quanto una PREMUROSA E MAMMA AFFETTUOSA...... se impari a conoscere il quadro vedrai emergere l'affetto di Dio per le sue creature....
Questa ragazza ama essere circondata dalle persone, e a chi le si avvicina, lei con la sua mano disrticolata, fa una carezza, dona un sorriso, ti guarda con quegli occhi verdi e ti penetra come un laser nel cuore......
Ieri in Chiesa c'era festa più del solito, le Palme benedette, 70 bambini del catechismo, tanta gente....una confusione ordinata e questa ragazza era infervorata, a modo suo cantava, voleva comunicare, voleva essere partecipe.....La mamma allora per calmarla usa un metodo.....LE ACCAREZZA SENZA SOSTA IL VISO, I CAPELLI, LE SPALLE...... e lei come per incanto si calma.......
Ieri le stavo dietro....e di fianco mi dava la mano...voleva che gliela tenessi e che l'accarezzassi.......e così per oltre metà della Messa sono stata in questa posizione......la Mamma le accarezzava il viso, io le tenevo la mano e l'accarezzavo....
Per la prima volta (eppure sono tre anni) mi sono accorta dell'importanza di quel gesto così ABITUDINARIO CHE COMPIAMO....noi lo facciamo quasi meccanicamente e solo forse per ricevere in cambio un altra effusione d'affetto.....
Qui tutto era GRATUITO E SPONTANEO.......
Per la prima volta nelle mani di quella Mamma, ho visto le Mani sante di Maria mentre carezzava il Figlio deposto dalla Croce, segnato dal martirio dei miei peccati....[SM=g7182] ....
Nella ragazza che mi dava la sua mano, ho visto la mano di Dio che tendendosi verso di me mi chiedeva di AFFERRARLA.......
E' stato un incontro molto particolare....Carezze per dimostrare che l'affetto che possiamo donare è la pienezza di Dio....[SM=g1740717]
Madre Teresa parlava del sorriso e di regalare sorrisi.....ma diceva anche di TOCCARE CON MANO...di usare le mani per compiere tenerezze....che abbiamo bisogno di tenerezze che possano dimostrare l'amore di Dio......e san Francesco diceva: fammi STRUMENTO DELLE TUE MANI.....



[Modificato da Caterina63 05/01/2009 21:29]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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