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Racconti Mariani autentici...

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2012 17:32
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10/01/2011 21:14
 
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CON MARIA INCONTRO A CRISTO

di Mons. ANGELO COMASTRI La Santa e l’Assassino

"Sentii che la carità mi entrava nel cuore…", scriveva Santa Teresina adolescente nel suo Diario la notte di Natale del 1886: con questo fuoco ardente acceso nell’anima dalla preghiera la santa di Lisieux avrebbe salvato un impenitente omicida.

Nella notte di Natale del 1886 Teresa di Lisieux compì un grande atto di umiltà e nell’umiltà avvertì il passaggio di Dio che trasformava la sua anima. Scrive La Santa: "Sentii che la carità mi entrava nel cuore, col bisogno di dimenticare me stessa per far piacere agli altri. E da allora io fui felice!".

Dopo alcuni mesi, esattamente nel luglio 1887, Teresa, mentre sta pregando, posa gli occhi su un’immaginetta di Gesù Crocifisso che sporge dal suo libro di orazioni. Ecco il suo racconto: "Fui colpita dai sangue che cadeva da una sua mano divina e provai un dolore grande pensando che quel sangue cadeva a terra senza che alcuno si desse premura di raccoglierlo; e risolsi di tenermi in spirito ai piedi della Croce per ricevere la divina rugiada (cioè l’Amore!) per spargerla sulle anime".

E così avvenne subito dopo: come è meravigliosamente semplice e coerente il comportamento dei santi!

Sentite che cosa accadde.

La notte del 17 marzo 1887 un certo Enrico Pranzini aveva commesso un triplice assassinio. Il suo processo terminò il 23 luglio con la condanna a morte: così prevedeva la legge francese del tempo.

Il  sogno di Gesù Bambino, dipinto a olio eseguito da Santa Teresina per la  festa della sorella priora, madre Agnese, nel 1894.
Il sogno di Gesù Bambino, dipinto a olio eseguito da Santa Teresina
per la festa della sorella priora, madre Agnese, nel 1894.

Teresa di Lisieux aveva allora quattordici anni e, come abbiamo appreso nel racconto di Natale, era già una meravigliosa cristiana, aperta alla luce di Dio e desiderosa di portare anime all’incontro con la sua misericordia. Appena seppe della condanna, si preoccupò molto perché l’omicida aveva rifiutato ogni incontro con il sacerdote e tutto lasciava pensare che egli sarebbe morto impenitente.

La futura santa inizia subito una fervente preghiera, coinvolgendo anche la sorella Celina. Ascoltiamo il racconto vivo di Teresa, nel quale si avverte l’Amore che brucia nel suo cuore perfettamente sintonizzato con il Cuore di Cristo: "Ero sicura che il Signore avrebbe perdonato all‘infelice Pranzini, ma per mio semplice conforto chiedevo soltanto un segno di pentimento da parte di quell‘uomo. La mia preghiera venne esaudita letteralmente…Il giorno seguente alla esecuzione mi trovo sotto le mani il giornale ‘La Croix’: lo apro con ansia, e che vedo?... Ah, le lacrime tradirono la mia commozione e fui costretta a nascondermi: Pranzini non si era confessato, era salito sulla ghigliottina e si disponeva a passar la testa sotto la lama, quando ad un tratto, assalito da una improvvisa ispirazione, si volta, afferra il Crocifisso presentatogli dal cappellano, e ne bacia per tre volte le piaghe santissime!... Poi la sua anima andò a ricevere la misericordiosa sentenza di Colui il quale dichiara che in cielo si ha più gioia per un solo peccatore che fa penitenza che per novantanove giusti i quali non ne hanno bisogno!’ ... (Lc 15,7)".

Oh, se avessimo fede!

Oh, se noi credessimo nell’efficacia della preghiera!

Tanto tempo lo passeremmo in ginocchio: e tante cose cambierebbero dentro di noi e attorno a noi!

Angelo Comastri

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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