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Myriam di Nazareth, figlia del suo Figlio

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2012 15:59
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06/11/2012 14:14
 
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Immagine affascinante di Maria
   

«Quando noi diciamo Sì a Dio, lui opera cose grandi. Esse sono totalmente sue; anche il nostro Sì è suo, ma non è meno nostro per il fatto di essere suo»
(card. Marco Cé).

  

«I versetti del Nuovo Testamento che rendono testimonianza a Maria di Nazaret sono circa 150.

In ordine cronologico essi prendono l’avvio da una fugace menzione di Paolo nella Lettera ai galati (cf Gal 4,4), proseguono nei Sinottici (cf Mc 3,20­21.31­35; Mt 1­2; 12,46­50; 13,55­56; Lc 1­2; 8,19­21; 11,27­28) e negli Atti degli Apostoli (cf At 1,14), per concludersi con la tradizione giovannea del quarto Vangelo (cf Gv 1,13 se interpretato al singolare; 2,1­12; 6,42; 19,25­27), con una possibile sottolineatura mariana anche di Ap 12.

Ignoto, Apocalisse, miniatura del sec. X, Collegiata di sant'Isidoro, León (Spagna).
Ignoto, Apocalisse, miniatura del sec. X, Collegiata di sant’Isidoro, León (Spagna – foto Lores Riva).

La successione diacronica di questo insieme di passi mostra in che modo e secondo quale progressione temporale la comunità cristiana delle origini abbia compreso gradualmente la presenza ed il ruolo di Maria nell’arco dell’intera storia salvifica.

Per un’ermeneutica adeguata occorre annodare le suddette occorrenze neotestamentarie ai libri dell’Antico Testamento, con la loro espansione nella letteratura giudaica intertestamentaria.

Notevole incidenza avrà poi la grande tradizione della Chiesa cristiana, che rivela gli effetti prodotti dalla Sacra Scrittura nella vita dei credenti. L’insieme di queste armoniche permette di accostare la figura di Maria da vari angoli prospettici e di intendere ciò che lo Spirito vuol dire alle Chiese di ogni tempo su questa eccezionale "Figlia di Israele".

Niccolò da Ferrara, Annunciazione e Visitazione (sec. XII), Duomo di Piacenza.
Niccolò da Ferrara, Annunciazione e Visitazione (sec. XII), Duomo di Piacenza (foto Bonotto).

La sua figura e la sua missione appaiono "profeticamente adombrate" (LG 55) nelle persone e nelle istituzioni della prima Alleanza. All’alba della "pienezza del tempo" (Gal 4,4), ella sorge come stella del mattino, sintesi ideale dell’antico popolo di Dio ("Figlia di Sion") e come madre del Messia. E man mano che Cristo, "sole di giustizia" (Ml 3,20), avanza sul firmamento dell’Alleanza nuova, Maria ne segue la traiettoria come serva e discepola del suo Signore, "avanzando nella peregrinazione della fede" (LG 58).La prima di copertina del testo di padre Aristide Serra, osm.

In Maria serva del Signore e della nuova Alleanza (A. Serra, San Paolo 2010, pp. 88, € 8,00), l’autore, dopo aver tratteggiato il profondo legame esistente tra Maria di Nazaret e la storia della salvezza, si sofferma sul suo significativo ruolo nel passaggio dalla prima alla nuova Alleanza e sul suo essere serva e ancella di Dio unitamente al servo per eccellenza, Gesù Cristo.

La riflessione condotta in queste pagine riprende i contributi redatti per il volume Mariologia (ampiamente presentato su Madre di Dio n. 2/2010, pp. 20­23), pubblicato nel settembre 2009 nella collana I Dizionari San Paolo».

a.s.

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«MARIA, DONNA PREMUROSA,
DESTACI DALL'INDIFFERENZA»


Il più importante documento programmatico della Conferenza episcopale italiana per il prossimo decennio (2010- 2020), dedicato alla formazione – Educare alla vita buona del Vangelo – e presentato il 4 ottobre scorso dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente Cei, termina al numero 56 con una accorata preghiera a Maria: «Il volto di un popolo si plasma in famiglia. È qui che "i suoi membri acquisiscono gli insegnamenti fondamentali. Essi imparano ad amare in quanto sono amati gratuitamente, imparano il rispetto di ogni altra persona in quanto sono rispettati, imparano a conoscere il volto di Dio in quanto ne ricevono la prima rivelazione da un padre e da una madre pieni di attenzione" (J. Ratzinger, Lettera ai vescovi…, 31.5.2004). Soprattutto grazie alla donna è possibile riscoprire i valori che rendono umana la società: ella "conserva l'intuizione profonda che il meglio della sua vita è fatto di attività orientate al risveglio dell'altro, alla sua crescita, alla sua protezione" (ibid.). Maria, donna esemplare, porge alla Chiesa lo specchio in cui essa è invitata a riconoscere la propria identità, gli affetti del cuore, gli atteggiamenti e i gesti che Dio attende da lei. Con questa disponibilità, ci poniamo sotto lo sguardo della Madre di Dio, perché ci guidi nel cammino dell'educazione.

 

Il cardinale Angelo Bagnasco.
Il cardinale Angelo Bagnasco.

 

Maria, Vergine del silenzio,
non permettere che davanti
alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata
dalla rassegnazione o dall'impotenza.
Aiutaci a custodire
l'attitudine all'ascolto,
grembo nel quale la parola
diventa feconda
e ci fa comprendere
che nulla è impossibile a Dio.

 

Maria, Donna premurosa,
destaci dall'indifferenza
che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passione che ci educa
a cogliere il mistero dell'altro
e ci pone a servizio della sua crescita.
Liberaci dall'attivismo sterile,
perché il nostro agire
scaturisca da Cristo, unico Maestro.

 

Maria, Madre dolorosa,
che dopo aver conosciuto
l'infinita umiltà di Dio
nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante
di stringerne tra le braccia
il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare
i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere
con speranza quell'aurora pasquale
che asciuga le lacrime
di chi è nella prova.

 

Maria, Amante della vita,
preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle
di quella vita che inizia
il giorno in cui ci si apre,
ci si fida e ci si dona».

 

 

 


"IO SONO CON TE". MARIA RACCONTA
INSOLITO FILM SULLA MADONNA

 

Quando Guido Chiesa ha fatto leggere la sceneggiatura del suo film a un amico sacerdote, costui ha commentato: «Non credevo che dal Vangelo fosse ancora possibile tirar fuori un racconto nuovo». Perché, in fondo, Io sono con te (film italiano in concorso al Festival di Roma di fine ottobre) è appunto questo. Un "nuovo" racconto tratto dalle pagine evangeliche che vedono campeggiare la figura di Maria: dal concepimento di Gesù al discorso del Messia dodicenne, fra i saggi del Tempio. E Chiesa (che si definisce «non credente, quando iniziai il film») rischia moltissimo. Perché segue le Scritture solo genericamente e, anzi, le "reinterpreta" sulle idee di Maeve Corbo, «un'amica – spiega – che mi ha insegnato ad amare Maria da un punto di vista insolito. E cioè dalla riflessione che se Gesù è stato il grande uomo che è stato, ciò è dovuto anche all'educazione che sua madre gli impartì». Io sono con te rimane un esperimento stimolante, degno d'interesse. Girato in Tunisia, «ovvero nei luoghi più simili alla Palestina di duemila anni fa».

 

Guido Chiesa.
Guido Chiesa.

 

«La nascita di nessun'altra religione – afferma Chiesa – è tanto dipesa da una donna. E poi, se Maria rompe le regole della tradizione ebraica, lo fa solo per amore, mai con violenza. Inoltre cerca di spiegarsi i comportamenti di Gesù, talvolta inesplicabili, riflettendo dentro di sé, contro ciò che di lui dicono gli altri. La sua figura di donna forte, coraggiosa, saggia e paziente è indispensabile alla formazione stessa del figlio». E la dimensione della Grazia? «La Grazia – dice Chiesa – è accettare con amore tutto quello che Dio ci dona» (Avvenire, 4.11.2010). In un'ampia intervista pubblicata su L'Osservatore Romano (31.10.2010), il regista afferma che «l'ateo sarà colpito dall'aspetto femminile che ho voluto evidenziare, dalla pedagogia evangelica, dalla moralità del racconto. Al mondo cattolico chiedo soltanto di capire il mio sincero tentativo. Io non ho voluto fare scandali con il mio film. Il vero scandalo è il cristianesimo, Cristo è lo scandalo per la società del suo tempo, la sua croce è lo scandalo per tutta l'umanità».

 

Io sono con te.

 

Maria – afferma l'intervistatore – nelle ultime immagini è una donna assai anziana, che confessa: «Non possiamo capire cosa è stato, se non torniamo all'inizio». «Spero – risponde Chiesa – come Maria, che tutti riescano a riflettere sulla madre e il padre che abbiamo avuto, perché è da lì che veniamo, da loro abbiamo avuto la vita. E sui genitori che a nostra volta siamo stati. Il Vangelo ci dice tutto su questo rapporto. Perché Maria sente la necessità di raccontare questo inizio? Non bastava raccontare la Passione e la resurrezione? Perché gli Evangelisti sentono la necessità di raccontare la storia di Maria e della nascita di Gesù? Maria sente l'esigenza di raccontare perché è l'unica che sa degli inizi, e vuole che non li dimentichiamo ».

 

 

 


FIORETTI MARIANI ALL'EST
LA PEREGRINATIO IN UCRAINA

 

Leggiamo in Luci sull'Est (novembre 2010) gli accenti di fervore e commozione al passaggio della statua della Madonna di Fatima nella prima peregrinatio in Ucraina: «…Le persone pregavano con fede la Madre di Dio confidandole tutte le loro preoccupazioni e i loro problemi, le gioie e le tristezze della loro esistenza. Nei cuori della gente Maria ha portato serenità, pace, amore e santità. Un signore mi ha confidato: "È come se, con l'arrivo della Madonna nella nostra parrocchia, il cielo per noi sia più vicino". Un episodio commovente ci è capitato mentre stavamo per attraversare un passaggio a livello. Andavamo di fretta perché avevamo ancora tre parrocchie da visitare in quella giornata e proprio davanti a noi abbiamo visto le sbarre del passaggio a livello chiudersi. Ci siamo preoccupati per il ritardo che la cosa poteva comportare, ma pochi secondi dopo si è avvicinata la signora che controlla le sbarre e ci ha detto che aveva chiuso solo perché desiderava avere anche lei il piccolo quadro della Madonna che era stato distribuito al mattino nella sua parrocchia e che lei a causa del lavoro non aveva ricevuto. Così quando ci ha visto arrivare da lontano ha chiuso il passaggio a livello. Noi le abbiamo donato con molto piacere il quadro e subito ci ha aperto le sbarre» (Pavlo Vyshkovskyy).

 

 

 


Brevi

 

«Voglio situarmi nel cuore della Chiesa per offrire amore. Così scrisse santa Teresina del Bambin Gesù. Voi ed io siamo state create con questo fine… per amore come fece Maria. Come Maria dobbiamo andare in cerca dei nostri figli» (da La gioia di darsi agli altri, San Paolo 2003, pp. 240, H 9,50). È Madre Teresa di Calcutta a scrivere alle spose e madri di famiglia. Ricordando il centenario della nascita (1910-2010), sfogliando i libri a lei dedicati, la rivediamo in foto sempre col rosario in mano – come negli incontri con Giovanni Paolo II, che la beatificherà, ad appena cinque anni dalla morte, il 19 ottobre 2003. Piccola e minuta, Madre Teresa andava per le vie di Calcutta col suo rosario, «da cui traeva l'incredibile forza missionaria» (Malcolm Muggeridge).

 

Madre Teresa di Calcutta

 

«Celebrato l'anno anniversario delle apparizioni (il 150° e cioè 1858-2008), Lourdes ha dedicato il 2009 a santa Bernardetta (1844-1879) nel 130° della morte. Con il 2010 si è voluto iniziare una riflessione sul rosario e, precisamente, partendo dalla Trinità, espressa nel Segno della croce. Questo 2011 sarà dedicato al Padre nostro (sulla preghiera, nella rivista Lourdes magazine, ott.-nov. 2010, il vescovo di Tarbes e Lourdes, J. Perrier, risponde a 50 quesiti). Il 2012 riguarderà l'Ave Maria. Anche il Santuario di Fatima, in preparazione del centenario (1917-2017), ha iniziato con l'Avvento 2010 – per la precisione non il 28 novembre, ma il 1° dicembre, festa nazionale in Portogallo – un settenario che per quest'anno prende spunto dalle apparizioni dell'Angelo. Il tema è: Santissima Trindade… adorovos profundamente (Voz da Fátima, 13 novembre 2010). Anche Fatima come Lourdes inizia con la Trinità.

 

«Madre, vogliamo una patria per tutti. Che tutti vi trovino un posto. Che non vi siano emarginati e sfruttati. Che non cresca l'odio fra noi. Che il rancore, questo frutto amaro che uccide, non si radichi nei nostri cuori». Con questi accenti il card. Jorge M. Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, ha celebrato al Santuario nazionale di Lujan – dove nel 1630 fu rinvenuta una statua della Vergine – il bicentenario dell'indipendenza, accogliendo i giovani convenuti per il loro 36° pellegrinaggio. I problemi di convivenza e accettazione in Argentina ricordano un po' i nostri tra Nord e Sud e tra italiani e immigrati.

 

Mentre viene annunciato il 50° Congresso eucaristico internazionale (Dublino, Irlanda: 10-17 giugno 2012), l'Italia entra nel vivo della preparazione del 25° Congresso eucaristico nazionale. Ad Ancona, dove verrà celebrato (3-11 settembre 2011), l'arcivescovo, mons. Edoardo Menichelli, ha voluto consacrare nel giugno 2009 la città a Maria, mentre nelle 13 Diocesi delle Marche dal 10 dicembre 2009 ha preso il via una Peregrinatio Mariae che si è conclusa il 10 dicembre 2010, festa della Beata Vergine di Loreto e 90° della sua proclamazione quale patrona dell'aviazione. L'iter mariano per il Congresso ha una guida:Maria ci accompagna alla mensa della vita (testo curato dall'agenzia Map).

 

mons. Edoardo Menichelli

 

«Spesso si sottovaluta la Madonna, riducendola quasi a un portafortuna, oppure la si dimentica. Maria è colei che si lascia educare da Dio, è l'esempio del "sì" a Dio. Ella ci sollecita oggi a dare la nostra risposta…». Così il vescovo di Pinerolo, Piergiorgio Debernardi, ha aperto l'anno pastorale affidandolo a Maria. In diverse Diocesi il discorso mariano – divenendo anche "Anno mariano" come a Catanzaro, a Taggia – è stato sollecitato da particolari ricorrenze. Per i 500 anni del Santuario della Madonna del Frassino (1510-2010), patrona del Garda, si sono ritrovati i Vescovi di Brescia, Verona, Mantova, Trento. Similmente l'Episcopato della Lombardia il 7 settembre per i 300 anni dell'incoronazione della Beata Vergine di Caravaggio.

 

Piergiorgio Debernardi

 

Per la prima volta a Pontirolo, nella bergamasca, sono suonate le campane a morto… ma senza il morto. Qualcuno aveva rubato la statua della Madonna e l'aveva usata poi come bersaglio per il tiro a segno. La statua è stata ritrovata gravemente danneggiata. Di qui il triste suono (Avvenire, 22.9.2010). A Cherasco, nel cuneese, invece è stato sottratto il Bambino Gesù a una Madonna del '600. La statuina giorni dopo veniva ritrovata in un sacco davanti alla chiesa. A Bra (frazione Bandito), sempre nel cuneese, uno sconosciuto ha appiccato il fuoco a una statua della Vergine arrecandole gravi danni (La Stampa, 27.10.2010). Di solito ci meravigliamo nel vedere in tv chiese incendiate, crocifissi, Madonne violate dalle cronache dell'Iraq, del Pakistan, dell'India, ma forse dovremmo guardare di più in casa nostra, e capire il perché di simili «oltraggi alla fede e alla cultura», come ha detto il Parroco di Pontirolo.

 

Di padre Pio si è detto tutto? Non sembra. La rivista Casa sollievo della sofferenza (maggio 2010) narra che una sera, messosi a letto, padre Pio si accorse che gli mancava qualcosa. Chiamò un frate e gli disse di prendergli l'"arma" che aveva dimenticato. L'arma? Preoccupato, questi gli domandò in quale posto della cella avrebbe dovuto guardare. Padre Pio gli rispose: nella tonaca. Sorpreso, cercò, ma non trovò nulla. E disse a padre Pio: vede, qui non c'è alcuna arma. C'è solo la vostra corona del rosario. E padre Pio, secco, in risposta: e questa non è un'arma? In confessionale egli consigliava il rosario per liberare le anime del Purgatorio. Una volta donando il suo rosario a una donna disse: «Ti affido un tesoro. Sappi tesoreggiare. Vuotiamo il Purgatorio».

 

padre Pio

 

«Carità, umiltà e devozione mariana sono i tratti distintivi della sua santità», ha affermato il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi (L'Osservatore Romano, 13-14.9.2010), in occasione della beatificazione (12.9.2010) del cappuccino "questuante" fra Leopoldo da Alpandeire avvenuta a Granada (Spagna), dove il Beato era morto nel 1956, a 92 anni. Si racconta che girando per la questua un giorno entrò in un negozio e fu insultato pesantemente dal gestore, perché quella era una giornata no: non aveva venduto nulla. Il giorno dopo il frate tornò e disse: fratello, preghiamo la santissima Vergine con tre Ave Maria. Le cose cambiarono presto. E così fra Leopoldo continuava a passare di lì per recitare con i presenti le tre Ave Maria. Udendo una volta bestemmiare Dio e la Vergine, disse: sono qui. Volete offendere il frate? Fatelo, fatelo. Ma non offendete il Signore!

 

Angelo Amato


[Modificato da Caterina63 06/11/2012 15:43]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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