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La questione sul LIMBO e l'importanza del Battesimo ai Bambini

Ultimo Aggiornamento: 30/10/2014 10:15
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14/12/2008 17:45
 
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Taluni usano il Concilio di Firenze per screditare la Chiesa stessa affermando che si sarebbe ingannata sull'esistenza del Limbo, dunque.....se le DEFINIZIONI di un Concilio SONO INFALLIBILI.....come conciliare questo con quanto stiamo leggendo ora?

Si tratta di comprendere (ossia COME-PRENDERE=INTERPRETARE) la situazione......

Se è vero che le definizioni di un Concilio sono infallibili......tuttavia, IN ALCUNE QUESTIONI possono MIGLIORARSI nel tempo
....soprattutto quando alcune sue affermazioni pur definite infallibili essendo dottrinali, NON SONO DEI DOGMI e il Limbo non è mai stato dichiarato tale, nè la Commissione di oggi ha escluso questa dottrina come abbiamo appunto sopra dimostrato....

Cosa significa?

Che una definizione promulgata mille anni fa se OGGI viene ritoccata NON annulla la precedente, MA LA MIGLIORA nella comprensione mantenendo nella sostanza LA BASE di quella precedente.....ossia si fanno passi in avanti e mai indietro.......

così è da comprendere la grande intuizione che ebbe il Concilio di Firenze.......

Nonchè una riflessione eccellente da parte dell'amico Alessandro che per comodità riporto qui perchè avendo egli scritto questo messaggio il 14 maggio del 2006,  oseremo dire che esso è stato PROFETICO di fatto, secondo l'articolo di Avvenire sopra riportato, Alessandro, sul finale del suo intervento, aveva visto giusto!......


Citazione:
Originalmente inviato da Alessandro
 
Il limbo non è un dogma, ne un'invenzione, ma una opinione teologica. Di fatto è lo stato dei bambini che muoiono senza avere ricevuto il battesimo. Si parla solo di bambini, e più precisamente di coloro che non hanno raggiunto l'età della ragione (e credo anche di coloro che non hanno mai avuto una discrezionalità di ragione), perchè chi ha potuto raggiungerla, ed ha agito nella propria vita, ha potuto o meno conformarsi alla legge naturale. Pertanto, nel caso di adulti non battezzati, ma naturaliter ordinati, purchè vi sia la buona fede, la salvezza c'è, perchè il battesimo è detto di desiderio, o "in voto".

Nel caso dei bambini, il difetto della mancanza di uso della ragione per via dell'età, impedisce che essi compiano degli atti che si configurino come morali, e pertanto in mancanza di atti morali, e anche di atti immorali, prevale la colpa ereditata dalla nascita, il peccato originale.

Per questo ai bambini non può applicarsi il discorso del battesimo in voto. Per quel che concerne la sorte dei bambini non battezzati, dopo la morte, i casi sono 2.

O l'inferno, o il paradiso (il Limbo non è mai stato concepito, ripeto, MAI, come una sorta di "terzo regno"). Se il battesimo è necessario alla salvezza, ne consegue che i bambini, che non hanno ricevuto il battesimo sacramentale, e non possono accedere al battesimo in voto, ne tantomeno a quello del sangue, non possono accedere al paradiso, pagando così le conseguenze del peccato originale.

Tuttavia, l'inferno è un luogo in cui la pena si sconta in due modalità. Nel senso, e nel danno. La pena del senso, è la fiamma, che brucia senza consumare, e che tormenta tutti i sensi, segno della natura, che senza Dio, anzichè essere glorificata, diventa insopportabile e nociva. Per cui il corpo e l'anima, eternamente subiscono il dolore legato ai sensi. Il danno è invece l'assenza di Dio, e la separazione eterna dal Corpo Mistico. In altre parole è la mancanza della visione beatifica.
La pena del danno e la pena del senso, sono la condizione cui sono sottoposti tutti i dannati, all'inferno, in vari gradi di gravità, secondo giustizia. Tuttavia, il senso, è la pena relativa a chi ha compiuto dei peccati attuali, oltre al peccato originale. Il solo peccato originale, non essendo un atto personale, ma una colpa ereditata, non procura che la pena del danno, ossia l'esclusione dal paradiso.

La situazione dei bambini morti senza battesimo sarebbe quindi quella della pena di danno, senza la pena di senso. Il limbo, in altre parole era semplicemente l'indicazione dell'inferno, senza la pena del senso, riservata ai peccatori attuali. Una condizione di privazione della visione beatifica, ma tuttavia di felicità naturale, poichè la natura, anzichè essere nemica e tormentare con la pena del senso, è ben disposta ed amica. Una felicità solo naturale e non soprannaturale. Così è descritta da san Pio X, nel catechismo maggiore.

Che il limbo non esista e sia l'inferno, lo sostiene, tra gli altri, sant'Agostino.

E' tuttavia una mera questione terminologica: certamente il limbo non esiste, come terzo regno, ma esiste come modo d'essere dell'inferno. Come antiinferno, se vogliamo, il che non lo fa esistere, in modo separato dall'inferno.

Occorre dire che vi è anche un'altra tesi, che vede il limbo come propaggine di paradiso. Per cui i bambini, sono all'ultimo grado della beatitudine, salvati per così dire in extremis dalla misericordia divina. Non si sa però su queli basi agisca questa misericordia, giacchè il peccato originale, in ogni caso, c'è. L'umanità è corrotta, e necessita di essere redenta in Cristo. Se nemmeno il battesimo serve a redimere lo stato di peccato ereditato dai progenitori, perchè ci si salva con o senza, a che pro incarnarsi e morire?

Sarà emanato a breve un decreto della CDF, che dichiarerà l'inesistenza del limbo. Ovviamente, senza dire cosa occorre credere. Recependo l'insegnamento che già è presente nella liturgia e nel catechismo, che non specificano, la Chiesa prega per i bambini morti senza battesimo, affinchè Dio usi misericordia. Così si esprimerà anche la CDF, di cui sono comunque noti i lavori. Ovviamente questo non deve essere preso, nè come una conferma del paradiso, ne come una conferma dell'inferno, ma per quello che è, ossia che la chiesa, prega perchè Dio abbia misericordia. Misericordia che si esplica anche nel mandare all'inferno, senza la pena del senso. Certamente, il catechismo di san Pio X, non ha meno valore del catechismo della Chiesa Cattolica. Se là questo è insegnato in modo chiaro e come dottrina certa e sicura, non si può non tenerne conto.

Si eviti di pensare al peccato originale come una cosetta da niente, o una cosa veniale, o una cosa che Dio perdona. L'unico perdono possibile è Cristo, il che necessita il battesimo e poi anche gli altri sacramenti. Il peccato originale è una vera colpa, NON una pena. L'unica differenza con le colpe attuali (ossia poste in atto) è che queste sono atti personali (pensati e voluti), quello no. Per il resto, nulla cambia della gravità e della realtà.

Sul discorso del "Dio farà come crede", e "non possiamo noi dire come opererà Dio"ecc. rispondo che solo di Dio possiamo ragionare con assoluta certezza, perchè è l'unico che non si contraddice, e opera sempre e solo in modo regolare, certo, senza eccezioni. Possiamo dubitare che le leggi della chimica, della fisica, ecc. possano avere eccezioni, o essere errate. Di Dio no, è l'unica certezza. Per cui parlare di Dio, o fare pronostici, non è pretendere di saperne più di Lui, ma è analizzare quello che certamente fa, in base alle norme che lui segue, poichè lui stesso le ha rivelate.

Sul discorso del purgatorio, è falso che la Chiesa primitiva non lo conosceva. E' falso che l'ortodossia non lo conosca, perchè su questo argomento le opinioni contrastano.E' falso che fu introdotto. E' un patrimonio teologico ereditato dall'ebraismo. Gli stessi Maccabei, offrivano sacrifici al fine di purificare le anime di coloro che non potevano ancora vedere Dio per i loro peccati.

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http://www.papanews.it/Public/SinodoScrittura%5B1%5D(1).BMP


IL PECCATO ORIGINALE ESISTE

3 dicembre 2008, San Paolo (15): Adamo e Cristo - Dal peccato (originale) alla libertà
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

Il peccato originale "esiste", e' come "un fiume sporco" e ha un "aspetto empirico, toccabile da tutti: esiste una contraddizione nel nostro essere. Ognuno di noi la prova ogni giorno, non e' teoria" e la "vediamo sempre intorno a noi: basta guardare le notizie quotidiane su ingiustizia, violenze, menzogna, lussuria": cosi' il Papa e' entrato in merito alla dottrina del peccato originale, seguendo la trattazione di San Paolo nella Lettera ai Romani, durante la tradizionale Udienza Generale del Mercoledi’.

"Cos'e' il peccato originale? È sostenibile questa dottrina, oggi? Esiste o no il peccato originale?". Per Benedetto XVI, il peccato originale e' una realta', ma non esiste in se stessa: esso e' "inscindibilmente connesso con il dogma della salvezza e della liberta' in Cristo. Non bisogna mai trattare il peccato di Adamo e dell'umanita' in modo separato, senza comprenderlo nell'orizzonte della giustificazione in Cristo". Tanto che Paolo "accenna al peccato di Adamo solo per dimostrare la centralita' della Grazia" e arrivare a dire che "dove abbondo' il peccato, sovrabbondo' la Grazia".
C'e' dunque una contraddizione nell'uomo, e "da questo potere del male sulle nostre anime si e' sviluppato il fiume sporco del male, che avvelena la storia umana". Ma - continua il Papa - "questa contraddizione deve provocare, e provoca anche oggi, il desiderio della redenzione, che il mondo sia cambiato".


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“La teoria del Limbo non è esclusa”,

afferma un membro della Commissione Teologica Internazionale

Parla suor Sara Butler, missionaria Serva della Santissima Trinità

CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 4 maggio 2007 (ZENIT.org).- “La teoria del Limbo non è esclusa”, ha detto suor Sara Butler, missionaria Serva della Santissima Trinità, dal 2004 membro della Commissione Teologica Internazionale.

Il 20 aprile scorso la Commissione, un corpo consultivo di 30 teologi di tutto il mondo scelti dal Papa, ha emesso un documento, commissionato sotto Papa Giovanni Paolo II, dal titolo “La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere stati battezzati”.

In un’intervista rilasciata alla rivista statunitense Inside the Vatican, suor Sara Butler, che insegna Teologia Dogmatica al St Joseph's Seminary di Dunwoodie (New York), ha spiegato che “il rapporto conclude che il Limbo rimane un’‘opinione teologica possibile’”.

Chiunque voglia difenderla è libero di farlo – ha aggiunto – . Questo documento, tuttavia, cerca di dare una giustificazione teologica per sperare che i bambini non battezzati possano essere salvati”.

“La Commissione Teologica Internazionale vuole dare maggior peso alla volontà salvifica universale di Dio e alla solidarietà in Cristo che alla necessità del Battesimo, che non è assoluta ma qualificata in certi modi”, ha chiarito.

Citando il numero 41 di questo documento, ha aggiunto che oltre alla teoria del limbo ci possono essere altri modi di integrare e salvaguardare i principi di fede sottolineati nelle Scritture.

Sempre a questo proposito, la religiosa ha detto che “la Commissione sta cercando di dire ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 1260, 1261, 1283) ha già detto: che abbiamo il diritto di sperare che Dio trovi un modo per offrire la grazia di Cristo ai bambini che non hanno l’opportunità di compiere una scelta personale circa la loro salvezza”.

Allo stesso tempo, ha spiegato la religiosa, che è anche membro della Commissione Internazionale Anglicano-Cattolica romana, il documento “cerca di fornire una giustificazione teologica per ciò che è già stato proposto in numerosi documenti magisteriali fin dal Concilio”.

La Commissione Teologica Internazionale ha iniziato a studiare la questione del limbo nel 1994, quando era presieduta dall’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Joseph Ratzinger.

“In genere, i documenti della Commissione offrono un punto di riferimento per Vescovi e professori di Teologia nei seminari, ad esempio, per offrire una spiegazione per lo sviluppo della dottrina”, ha spiegato la religiosa.

“Dubito, però, che questo possa portare ad un’ulteriore dichiarazione del Magistero, perché afferma niente di più di ciò che è già stato detto nel CCC, nei riti funebri per i bambini morti senza Battesimo nel Messale Romano del 1970 e nella Pastoralis Actio (il documento del 1980 della Congregazione per la Dottrina della Fede sul Battesimo dei bambini)”, ha aggiunto.

“Non dice nulla di nuovo, sta solo cercando di rendere esplicita la base teologica per questa speranza. La Gaudium et Spes 22 e la Lumen Gentium 14 e 16 nel Vaticano II hanno aperto la strada a questo sviluppo. In realtà, alcuni volevano l’insegnamento del limbo formalmente definito nel Concilio, ma la questione è stata esclusa dall’agenda”, ha poi rivelato.

“Lo sforzo è dare un’interpretazione teologica di una dichiarazione magisteriale del passato”, ha osservato suor Sara Butler.

“Il fatto che i bambini che muoiono senza essere stati liberati dal peccato originale dal Battesimo siano privati della visione beatifica è l’insegnamento comune”.

“Quella dottrina comune per cui questi bambini soffrono la perdita della visione beatifica non è la stessa cosa della fede della Chiesa; è una conclusione che i teologi hanno tratto”, ha spiegato.

“Le teorie per cui essi soffrono solo questa perdita, e non i tormenti dell’inferno, o che godono di una ‘felicità naturale’ sono opinioni teologiche”, ha quindi aggiunto.

La religiosa ha quindi messo in luce i differenti livelli di insegnamento del documento: “1) la fede della Chiesa; 2) la dottrina comune sulla privazione della visione beatifica; 3) certe opinioni teologiche”.

Il documento, ha aggiunto, “indica solo che vista la nostra comprensione della misericordia e del piano di salvezza di Dio che include Cristo e il dono dello Spirito Santo nella Chiesa, osiamo sperare che quei bambini verranno salvati da qualche dono extra-sacramentale di Cristo”.

“Non sappiamo quale sia il destino di questi bambini, ma abbiamo una base per sperare”, ha affermato.

Circa la questione se i bambini abortiti possano essere considerati martiri della Chiesa perché hanno ricevuto “il Battesimo di sangue che porta la salvezza”, come affermato nella sezione 86 del documento, suor Sara ha risposto: “Sono certa che non abbiamo mai voluto suggerire che questi bambini siano dichiarati martiri”.

“Eravamo ovviamente consapevoli che in molti luoghi i cattolici ricordano i bambini non nati che sono stati abortiti nella festa dei Santi Innocenti. Tuttavia, non abbiamo proposto una soluzione”, ha precisato.

“In questo caso particolare, la morte è il modo in cui questi bambini potrebbero essere uniti a Cristo: attraverso le circostanze violente della loro morte, potrebbero essere uniti al Suo Mistero Pasquale”, ha detto.

“Il Concilio ha insegnato esplicitamente che Dio fornisce una via di salvezza a quanti ignorano invincibilmente il Vangelo e quindi non hanno accesso al Battesimo sacramentale”.

“Il rapporto della Commissione estende la logica di questo insegnamento ai bambini. Suggeriamo che lo Spirito Santo offra loro, in un modo noto a Dio, la possibilità di essere fatti partecipi del Mistero Pasquale”, ha spiegato.

Suor Sara Butler ha tuttavia tenuto a sottolineare “che il mezzo ordinario di salvezza è il Battesimo, e che i bambini dovrebbero essere battezzati; i genitori cattolici hanno un serio dovere”.

“Dio non è legato ai sacramenti, e quindi per ciò che capiamo ci sono altri modi possibili per gli adulti che si trovano in un’ignoranza invincibile del Vangelo di raggiungere la salvezza, per cui presumiamo che ci siano anche altri modi, noti a Dio, aperti ai bambini che purtroppo muoiono senza il Battesimo”, ha infine concluso.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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