A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L'Estate 2008 di Benedetto XVI a Bressanone

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2008 10:16
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
15/12/2008 10:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

PAROLE DEL SANTO PADRE NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MICHELE ARCANGELO A BRESSANONE
Ieri, concluso l’Angelus, il Santo Padre è entrato nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Bressanone ed ha così salutato i fedeli che erano in essa raccolti:

Liebe Freunde!

Ich freue mich, dass ich mit Ihnen in dieser Pfarrkirche beisammen sein darf, in der ich in vergangenen Urlauben viel gebetet habe und viel Schönes – auch Konzerte – erleben durfte. So ist das Gebet in diesen Räumen gegenwärtig; der Herr ist unter uns und trägt uns. Ihnen allen wünsche ich von Herzen gesegnete Tage und die Gegenwart unseres Herrn Jesus Christus – den Segen den Gesunden und besonders auch den Kranken. Im Gebet wollen wir immer beieinander sein.

[Cari amici!

Sono contento di potere essere insieme a voi in questa chiesa parrocchiale nella quale, in vacanze passate, ho molto pregato e ho vissuto molte esperienze belle – anche concerti. La preghiera è presente in questi ambienti; il Signore è tra di noi e ci sostiene. A voi tutti auguro di cuore giornate benedette con la presenza di Nostro Signore Gesù Cristo – la benedizione ai sani e in particolare ai malati. Nella preghiera vogliamo essere sempre uniti.]


Cari amici!

Sono molto lieto di essere in questa chiesa parrocchiale. Ho molto pregato, in vacanze passate, in questa chiesa e quindi per me essa resta come luogo di preghiera nella presenza del Signore. E nella preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna, io prego per voi: pregate anche per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita sentire anche sempre la bontà del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli. A voi tutti la mia preghiera e la mia benedizione.


Der Name des Herrn sei gepriesen...

[Il nome di Dio sia lodato]

ANGELUS

Piazza Duomo, Bressanone
Domenica, 3 agosto 2008

Liebe Brüder und Schwestern, ein herzliches „Grüß Gott“ Euch allen!

Es drängt mich vor allen Dingen, ein Wort ganz herzlichen Dankes zu sagen, an erster Stelle Ihnen, lieber Bischof Egger: Sie haben hier dieses Fest des Glaubens möglich gemacht. Sie haben es möglich gemacht, daß ich noch einmal gleichsam in meine Vergangenheit zurückwandern und zugleich in die Zukunft vorauswandern kann; noch einmal im schönen Brixen, diesem Land, wo Kunst und Kultur und die Güte der Menschen sich miteinander verbinden, Urlaub zu verbringen: Herzlichen Dank für alles! Und natürlich danke ich allen, die mit Ihnen dazu beitragen, daß ich Tage der Ruhe und des Friedens hier verbringen darf: Dank allen, die dieses Fest mitgestaltet haben. Ich möchte den Autoritäten der Stadt, des Landes, der Region, des Staates von Herzen danken für alles, was sie getan haben für die Organisation; den Freiwilligen, die mithelfen, den Ärzten, so vielen, die da nötig waren, besonders auch den Sicherheitskräften, dem Zusammenwirken aller … Ich hab’ bestimmt viele vergessen! Ein ganz herzliches „Vergelt’s Gott“ allen: Sie sind alle in meinem Gebet. Das ist die Weise allein, wie ich Ihnen danken kann und versuchen kann, „Danke“ zu sagen. Und natürlich, vor allem danken wir dem gütigen Gott selber, der uns dieses Land geschenkt hat, der uns diesen heutigen strahlenden Sonntag schenkt. Und dabei sind wir eigentlich auch schon bei der Liturgie dieses Tages angelangt. Die erste Lesung erinnert uns daran, daß die größten Dinge dieses unseres Lebens nicht gekauft, nicht bezahlt werden können, sondern daß wir die wichtigsten, elementarsten Dinge des Lebens nur geschenkt bekommen können: Die Sonne und ihr Licht, die Luft, die wir atmen, das Wasser, die Schönheit der Erde, die Liebe, die Freundschaft, das Leben selber. All diese eigentlichen zentralen Güter können wir nicht kaufen, sondern nur geschenkt bekommen. Und die zweite Lesung fügt dann hinzu, daß das dann auch bedeutet, daß es Dinge gibt, die uns niemand wegnehmen kann, die keine Diktatur, keine zerstörerische Macht uns rauben kann. Das Geliebtsein von Gott, der in Christus jeden von uns kennt und liebt, kann uns niemand nehmen, und solange wir dies haben, sind wir nicht arm, sondern reich. Das Evangelium fügt einen dritten Schritt hinzu. Wenn wir so von Gott Beschenkte sind, müssen wir auch selber Schenkende werden: im geistigen Bereich, indem wir Güte, Freundschaft, Liebe geben, aber auch im materiellen Bereich – das Evangelium spricht vom Teilen des Brotes. Beides soll uns heute in die Seele dringen: daß wir schenkende Menschen sein sollen, weil wir empfangende sind; daß wir die Gabe der Güte und der Liebe und der Freundschaft weitergeben, aber daß wir allen, die unserer bedürfen und denen wir helfen können, auch die materiellen Gaben geben und damit versuchen, die Welt menschlicher – das heißt, gottnäher zu machen.



[Cari fratelli e sorelle, un cordiale benvenuto a tutti!


Mi preme innanzitutto dire una parola di profondo ringraziamento, in primo luogo a Lei, caro Vescovo Egger: Lei ha reso possibile qui questa festa della fede. Lei ha fatto sì che io potessi ancora una volta quasi tornare indietro nel mio passato ed allo stesso tempo andare avanti nel mio futuro; una volta ancora trascorrere le mie vacanze nella bella Bressanone, questa terra dove arte e cultura e bontà della gente sono tra loro collegati: un sentito ringraziamento per tutto questo! E naturalmente ringrazio tutti coloro che, insieme a Lei, hanno contribuito a far sì che io possa trascorrere qui giorni di pace e di serenità: grazie a tutti coloro che hanno insieme organizzato questa festa! Ringrazio di cuore le Autorità della città, della regione e dello Stato per quello che hanno fatto per l’organizzazione; i volontari che offrono il loro aiuto, i medici, tante persone che sono state necessarie, in particolare anche le Forze dell’ordine; ringrazio per la collaborazione di tutti ... Sicuramente ho dimenticato tante persone! Che il Signore ne renda merito a voi tutti: siete tutti nella mia preghiera. E’ questo l’unico modo che ho di ringraziarvi. E naturalmente ringraziamo soprattutto il buon Dio, che ci ha donato questa terra e che ci ha donato anche questa domenica inondata di sole. Ed ecco che siamo così arrivati alla Liturgia del giorno. La prima Lettura ci ricorda che le cose più grandi di questa nostra vita non possono essere acquistate né pagate, perché le cose più importanti ed elementari della nostra vita ci possono soltanto essere donate: il sole e la sua luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia, la vita stessa. Tutti questi beni essenziali e centrali non possiamo comprarli, ma ci sono donati. La seconda Lettura poi aggiunge che ciò significa che ci sono anche cose che nessuno ci può togliere, che nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare. L’essere amati da Dio, che in Cristo conosce e ama ciascuno di noi; nessuno ce lo può portare via e finché abbiamo questo, non siamo poveri, ma ricchi. Il Vangelo aggiunge un terzo passo. Se da Dio riceviamo doni così grandi, a nostra volta dobbiamo donare: in ambito spirituale dando bontà, amicizia e amore, ma anche in ambito materiale – il Vangelo parla della divisione del pane. Queste due cose devono oggi penetrare nella nostra anima: dobbiamo essere persone che donano, perché siamo persone che ricevono; dobbiamo trasmettere agli altri il dono della bontà e dell’amore e dell’amicizia, ma al tempo stesso a tutti coloro che hanno bisogno di noi e che possiamo aiutare, dobbiamo dare anche doni materiali e cercare così di rendere la terra più umana, cioè più vicina a Dio.]


Ora, cari amici, vi invito a fare insieme con me memoria devota e filiale del Servo di Dio, il
Papa Paolo VI, di cui, fra tre giorni, commemoreremo il 30° anniversario della morte. Era infatti la sera del 6 agosto 1978 quando egli rese lo spirito a Dio; la sera della festa della Trasfigurazione di Gesù, mistero di luce divina che sempre esercitò un fascino singolare sul suo animo. Quale supremo Pastore della Chiesa, Paolo VI guidò il popolo di Dio alla contemplazione del volto di Cristo, Redentore dell’uomo e Signore della storia. E proprio l’amorevole orientamento della mente e del cuore verso Cristo fu uno dei cardini del Concilio Vaticano II, un atteggiamento fondamentale che il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II ereditò e rilanciò nel grande Giubileo del 2000. Al centro di tutto, sempre Cristo: al centro delle Sacre Scritture e della Tradizione, nel cuore della Chiesa, del mondo e dell’intero universo. La Divina Provvidenza chiamò Giovanni Battista Montini dalla Cattedra di Milano a quella di Roma nel momento più delicato del Concilio – quando l’intuizione del beato Giovanni XXIII rischiava di non prendere forma.

Come non ringraziare il Signore per la sua feconda e coraggiosa azione pastorale? Man mano che il nostro sguardo sul passato si fa più largo e consapevole, appare sempre più grande, direi quasi sovrumano, il merito di Paolo VI nel presiedere l’Assise conciliare, nel condurla felicemente a termine e nel governare la movimentata fase del post-Concilio. Potremmo veramente dire, con l’apostolo Paolo, che la grazia di Dio in lui “non è stata vana” (cfr 1 Cor 15,10): ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa ed all’uomo. Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande Papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti.


In der letzten Konzilsperiode wollte dann Paul VI. der Muttergottes eine besondere Ehre erweisen und hat sie feierlich als „Mutter der Kirche“ ausgerufen. Zu ihr, der Mutter Christi, der Mutter Kirche, unserer Mutter, beten wir jetzt im Angelus.

[Nell’ultimo periodo del Concilio, Paolo VI ha voluto rendere un omaggio particolare alla Madre di Dio e l’ha solennemente proclamata “Madre della Chiesa”. A lei, alla Madre di Cristo, alla Madre della Chiesa, a nostra Madre, ci rivolgiamo adesso con la preghiera dell’Angelus.]




Dopo l'Angelus



Cari amici,

venerdì prossimo, 8 agosto, si apriranno a Pechino i Giochi della XXIX Olimpiade. Sono lieto di indirizzare al Paese ospitante, agli organizzatori e ai partecipanti, in primo luogo agli atleti, il mio cordiale saluto, con l’augurio che ciascuno possa dare il meglio di sé, nel genuino spirito olimpico. Seguo con profonda simpatia questo grande incontro sportivo - il più importante ed atteso a livello mondiale - ed auspico vivamente che esso offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli!



N salüt de cör a la jont ladina. I recordi con ligrëdza che le lën da Nadé por la Plaza de San Pire è gnü dla Val Badia. Che chel Bel Dio benedësces osctes valades. Mantignide – do l’ejempl de Sant Ujöp da Oies – la fede a chel Bel Dio y l’amur por la dlijia.

[Un saluto cordiale alla gente ladina. Ricordo con piacere che l’albero di Natale per la Piazza San Pietro è venuto dalla  Val Badia. Che Dio benedica le vostre vallate. Mantenete – secondo l’esempio di San Giuseppe da Oies – la fede in Dio e l’amore per la Chiesa]


Saluto infine con affetto tutti voi di lingua italiana qui presenti e l’intera comunità di Bressanone; saluto i gruppi giovanili e le famiglie, benedico i bambini e gli anziani. Grazie ancora della vostra squisita accoglienza!



Am Ende auch noch ein herzlicher Gruß an alle Deutschsprachigen die hier sind! Mein Segen und mein Gebet gilt Euch allen und Euren Lieben! Allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag und eine schöne Woche und eine schöne Ferienzeit, so Gott will! Vergelt’s Gott!

[Al termine, ancora un saluto cordiale a tutti i presenti di lingua tedesca! La mia benedizione e la mia preghiera è per voi tutti e per i vostri cari! A tutti auguro una buona domenica ed una buona settimana e buone vacanze – a Dio piacendo! Grazie ancora a tutti!]




 






 
Vacanze a Bressanone...





 






























 


 


 


 


 








 



 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:36. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com