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La Bibbia vietata ai Cristiani? Un Falso storico

Ultimo Aggiornamento: 23/07/2013 23:53
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18/12/2008 22:40
 
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Amici....
al di la dei toni di questo documento che, non dimentichiamo è stato redatto nel 1844....vorrei farvi notare come il papa Gregorio XVI, aveva già individuato i pericoli di una scorretta stampa, divulgazione e interpretazione della Bibbia....

Quindi se da una parte, giunti all'anno 2008 siamo tenuti ad avere toni più rilassanti e di dialogo con chi la pensa diversamente poichè abbiamo imparato a riconoscere che lo Spirito "soffia dove e come vuole" all'interno del Progetto della Santa Trinità per salvare quante più persone è possibile... instaurando e seminando la Parola di Dio ovunque...e se è vero che le Società Bibliche di cui parla il Pontefice nel testo hanno ridimensionato i loro atteggiamenti nei confonti della Chiesa raggiungendo accordi con la stessa per trovare INTERPRETAZIONI dagli originali che trovino fra i cristiani punti di comunione....ciò non toglie che il cuore dell'argomento trattato è di odierna considerazione...e che riprende le stesse preoccupazioni dell'attuale pontefice...quando al recente Sinodo sulla Sacra Scrittura ha ribadito l'importanza di una interpretazion biblica alla luce DELLA TRADIZIONE E DELLA TEOLOGIA CATTOLICA e per il qul Sinodo attendiamo per marzo 2009 il Documento finale a firma di Benedetto XVI....[SM=g7554]

Inserisco alcuni stralci, al termine il collegamento al Totus Tuus, dove ho trovato il documento intero!
Gregorio XVI
Inter praecipuas


Fra le più sottili scaltrezze con le quali ai nostri giorni gli acattolici di diverse denominazioni tendono insidie ai cultori della verità cattolica, cercando di allontanare gli animi dalla purezza della Fede, non occupano l’ultimo posto le Società Bibliche le quali, istituite in Inghilterra e poi ampiamente diffuse ovunque, vediamo concordemente impegnate a tradurre in tutte le lingue volgari i libri delle divine Scritture, diffondendone un gran numero di esemplari, senza alcun discernimento, fra i Cristiani e gl’Infedeli, invitandoli alla lettura senza alcuna guida. In questo modo, come già ai suoi tempi lamentava Girolamo , vogliono rendere accessibile agli uomini di qualsiasi condizione, anche "alla garrula vecchietta, al vecchio ormai delirante, al verboso sofista e a tutti", purché sappiano leggere, l’arte di comprendere le Scritture, senza la guida di un maestro: anzi (quello che è addirittura assurdo, anzi inaudito) non escludono da questa comprensione neppure le popolazioni degli Infedeli.


(che tradotto oggi vuol dire coloro che non hanno ricevuto una preparazione catechistica..)


Certamente non vi sfugge, Venerabili Fratelli, dove vogliono arrivare gli sforzi di quelle Società. Infatti, ben conoscete l’ammonimento di Pietro, Principe degli Apostoli, il quale, dopo aver lodato le epistole di San Paolo, afferma che "in esse ci sono alcune cose difficili da comprendere; gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari di altre Scritture, procurandosi la rovina". Ma subito aggiunge: "Fratelli, essendo stati preavvertiti, state in guardia per non venire meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dagli errori degli empi" (2Pt 3,16.17).

Voi conoscete pure l’arte che fin dalla prima epoca del nome cristiano fu propria degli eretici: ripudiata la parola di Dio, quale risuona nella Tradizione, e, respinta l’autorità della Chiesa Cattolica, cercare di manomettere il testo delle Scritture o di travisarne il senso nell’esposizione . Neppure ignorate quanta diligenza e quanta sapienza siano necessarie nel tradurre fedelmente in altra lingua le parole del Signore; onde nulla di più facile che, o per ignoranza, o per frode di tanti interpreti, s’insinuino gravissimi errori nelle innumerevoli versioni delle Società Bibliche: errori che per la loro moltitudine e varietà restano nascosti a lungo, a danno di molti. A queste Società Bibliche non importa un gran che se coloro che leggono la Bibbia nelle diverse traduzioni cadono in diversi errori, purché a poco a poco acquistino l’abitudine d’interpretare il senso delle Scritture secondo il proprio giudizio, disprezzando le divine tradizioni custodite nella Chiesa Cattolica secondo l’insegnamento dei Padri, anzi rigettando lo stesso magistero ecclesiastico.


Per raggiungere tale scopo, questi diffusori della Bibbia non cessano di calunniare la Santa Chiesa e questa Sede di Pietro accusandole, nel corso di tanti secoli, di essersi adoperate per tenere il popolo fedele lontano dalla conoscenza delle sacre Scritture, quando, anzi, esistono tanti chiarissimi documenti di un’impegnativa sollecitudine con la quale, anche nei tempi a noi più vicini, i Sommi Pontefici (e sotto la loro guida altri Vescovi cattolici) si sono sforzati affinché le loro popolazioni cattoliche fossero accuratamente istruite nella Parola di Dio, sia scritta, sia viva nella tradizione.


Del resto, per quanto riguarda la Bibbia tradotta in diverse lingue volgari, già da secoli i sacri Prelati di vari paesi furono talvolta costretti a più attenta vigilanza o perché quelle versioni si leggevano in segrete adunanze, oppure venivano dispendiosamente diffuse dagli eretici. A questo si riferivano gli ammonimenti e le cautele di Innocenzo III, Nostro Predecessore di gloriosa memoria, a proposito delle adunanze miste di uomini e di donne che si svolgevano in segreto nella Diocesi di Metz , sotto il velo della pietà, con il pretesto di leggere le Sacre Scritture; si aggiungano poi le proibizioni delle Bibbie in lingua volgare che non molto tempo dopo si ebbero in Francia e, prima del secolo XVI, anche in Spagna . Ma fu necessario un più ampio provvedimento quando gli acattolici Luterani e Calvinisti osarono contestare la dottrina immutabile della Fede con un’incredibile varietà di errori; quando nulla lasciarono d’intentato per ingannare le menti dei fedeli con perverse interpretazioni delle Sacre Scritture pubblicate per i loro seguaci nella lingua del popolo.


Il resto leggetelo voi.....in:


http://digilander.iol.it/magistero/g16intep.htm


[SM=g7574]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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