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10/06/2010 09:03 | |
Rome.Reports ha realizzato un'intervista a mons. Guido Marini, riportata (parzialmente in parafrasi) nel citato sito. Eccone la traduzione.
8 Giugno 2010. Il monsignore italiano Guido Marini ha 45 anni ed è Maestro di cerimonie pontificie dall'ottobre del 2007. È un lavoro delicato, tenuto conto che l'attenzione alla liturgia è uno degli elementi fondamentali del pontificato di Benedetto XVI.
Mons. Guido Marini: "Penso che l'attenzione del Papa per la liturgia, le sue lezioni in questo ambito e il suo esempio, aiutino molti sacerdoti e molti cattolici a riscoprire il valore centrale della liturgia per la vita della Chiesa e per la vita di ogni persona".
Secondo il Maestro delle cerimonie papali, la liturgia non è un'area riservata solo ad utenti esperti. Ma egli osserva che i cattolici hanno bisogno di aiuto per comprendere il pieno significato dei simboli e gesti liturgici.
Mons. Guido Marini: "La liturgia ha una dimensione popolare che dovrà essere mantenuta perché attraverso la liturgia ci troviamo di fronte al mistero di Dio. In essa il mistero della salvezza diviene reale per la vita di ogni persona. Per questo è importante preparare il popolo in modo che possa leggere i gesti e i simboli della liturgia."
Negli ultimi anni, Benedetto XVI ha riportato alcuni elementi liturgici tradizionali che raramente erano utilizzati. Ad esempio, la presenza del Crocifisso al centro dell'altare o la comunione ricevuta in ginocchio. Sono gesti che il Papa ha spiegato come cosiddetta "ermeneutica della continuità."
Mons. Guido Marini: "L'ermeneutica della continuità evidenzia che, nella vita della Chiesa, c'è un'autentica crescita in quanto non si tagliano le radici così che questo sviluppo comprende la ricchezza della sua storia e tradizione".
Egli dice che per il momento non è previsto che il Papa celebrerà una Messa secondo i riti anteriori al Concilio Vaticano II. Monsignor Marini riceve regolarmente le istruzioni dal Papa, ma anche l'Ufficio delle celebrazioni liturgiche propone elementi per ogni celebrazione.
Mons. Guido Marini: "Oltre a mettere in pratica le istruzioni del Papa, suggeriamo alcuni elementi liturgici. Egli decide se accettarle o no. Bisogna dire, in ogni cerimonia ci sono istruzioni dal Santo Padre e suggerimenti presentati dal nostro ufficio".
In ogni caso, dal momento che il Papa ha scritto molte opere sulla liturgia, quando era cardinale, per l'Ufficio per le celebrazioni liturgiche è molto facile sapere che cosa si aspetta il Papa da ogni celebrazione. In altre parole, che la celebrazione aiuta a condurre le persone più vicine al mistero di Dio.
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Una breve riflessione:
Egli dice che per il momento non è previsto che il Papa celebrerà una Messa secondo i riti anteriori al Concilio Vaticano II ***** Tutti noi attendiamo un pò questo evento e mi piacerebbe che (noi tutti) non ne rimanessimo delusi se Benedetto XVI ancora non giunge a "soddisfare" i nostri desideri... Leggendo le parole di mons. Guido Marini (che non ringrazierò mai abbastanza!) , mi è venuto alla mente il quadro di Mosè nella Genesi.... nel suo pellegrinare nel deserto per 40 anni (un numero non casuale), accompagnando un popolo caro al Cuore di Dio ma alquanto bizzarro, disobbediente, a volte attezzoso, altre volte superbo, altre volte sfinito... Inutile dire che possiamo vedere tranquillamente Ratzinger in questo Mosè che in questi 40 anni non ha fatto altro che scrivere, parlare di Liturgia, ammonire in qualità di Prefettto per la Fede autentica.... un ruolo che Dio gli aveva affidato fin da quandoegli accettò la sfida della vocazione... Chiamandolo ad occupare la scomodissima Sede Petrina, sembra come avessimo attraversato il Mar Rosso, fra due altissimi muri d'acqua ai lati e il popolo benedettiano dietro al suo Mosè, fiducioso, speranzoso, timoroso, trepidante.... giunti all'altra sponda sembrava fatta, sembrava essere giunti alla meta con quel Summorum Pontificum, ed invece ecco davanti a noi il deserto... la dura prova... Ed è qui che si conclude il "questo quadro", con questo Mosè che sa di non poter entrare nella terra promessa (il sacro presbiterio nella forma antica), ma solo di poterla vedere da lontano....senza potervi celebrare... Del resto non dimentichiamo che il cuore stesso del Summorum Pontificum non è semplicemente la liberalizzazione della Messa nella forma antica e legittima, e l'avergli ridato la sua legittima visibilità, ma quanto piuttosto un atto per cominciare la vera Riforma di una Messa ordinaria piena di abusi, Benedetto XVI sta davvero accompagnando il popolo e i suoi pastori verso questa PURIFICAZIONE e tentando di spazzare via questi 40 anni di creatività liturgica che hanno minato le fondamenta del sacro... Il Papa sta RI-INSEGNANDO ai sacerdoti come si celebra la Messa, come si fa una liturgia, come si deve servire il popolo, il gregge ad essi affidato... accompagnamolo con la nostra fiducia, fedeltà e tanta, tanta preghiera, qualche sacrificio, anche quello dell'attesa...e penitenza... Ancora il mio augurio grande per tutti i Sacerdoti: tra oggi e domani si conclude questo Giubileo che resterà negli annali della storia della Chiesa, entrando di diritto nella TRADIZIONE, una santa Tradizione cominciata 2000 anni fa e che non finirà che al ritorno di Cristo Re!
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |