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Il Sacramento del Matrimonio e la sua indissolubilità

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2013 11:11
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29/01/2009 15:22
 
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Dal forum DVF del 2004

Amici....oggi la nostra Chiesa Ambrosiana (Rito Ambrosiano)
 celebra la Festa della Santa Famiglia che il Rito Latino festeggia nell'ultima settimana di Dicembre.....
Oggi l'omelia del nostro caro vice parroco, vorrei condividerla perchè dona le risposte a questa domanda del forum....
Spesso ci scandalizziamo del rifiuto della Chiesa di accettare il concetto di divorzio, ma ci rifiutiamo di approfondire il perchè.....[SM=g1740733]
Leggiamo la Prima Lettura che la Chiesa ci offre in questa occasione:
Sir 3,2-6.12-14
Chi teme il Signore onora i genitori
Dal libro del Siracide
Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espia i peccati;
chi onora la madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi onora il padre vivrà a lungo;
chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Anche se perdesse il senno, compatiscilo
e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.
Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata,
ti sarà computata a sconto dei peccati.

Parola di Dio

 
Quale legame con il N.T.?

 
La chiave d'interpretazione, per quanto c'è poco da interpretare....ce la dona Paolo:
Col 3,12-21
Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell’amore
.......
Vengono focalizzati alcuni aspetti:
1) rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri...
....
Dio SOPPORTA NOI E CI PERDONA....quanti di questi ingredienti mettiamo nella nostra quotidianità familiare?[SM=g1740733]
2) Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione 
.......
LA CARITA' E' SUPERIORE AL CONCETTO DELLA STESSA FEDE.....questo ingrediente, quanto è presente nella nostra quotidianità familiare?
3) La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza..
......
QUESTO INGREDIENTE E' LA CHIAVE PER IL BUON ANDAMENTO DELLA FAMIGLIA.....è veramente DIMORANTE nelle nostre famiglie?? Ci ammaestriamo e ci ammoniamo come ci viene consigliato?
Perchè Dio è così insistente sul valore DELL'UNITA' FAMILIARE? Perchè Egli stesso ERA SOTTOMESSO AI SUOI GENITORI....perchè Gesù, nel fondare la Chiesa LA FA SUA SPOSA SUL MODELLO DELLA FAMIGLIA.....rileggiamo il Siracide:
Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espia i peccati;
chi onora la madre è come chi accumula tesori.
.......

La Chiesa è per noi MADRE CHE CI HA RIGENERATI MEDIANTE IL BATTESIMO NELLANUOVA FAMIGLIA DEI FIGLI DI DIO.....i genitori CREANO I FIGLI continuando in tal modo L'ATTO DELLA CREAZIONE....sono così collaboratori e generano figli PER MEZZO DI UN ATTO DI AMORE......
Ma questo amore UMANO e' fragile...è debole....è limitato....ha necessità perciò di essere continuamente alimentato,per questo Paolo dice:
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza..
......

quante coppie in crisi invece di ricorrere a questi suggerimenti SI AFFIDANO E SI FIDANO CIECAMENTE DI AVVOCATI SENZA SCRUPOLI....O DI PSICOLOGI CHE SUGGERISCONO UN CAMMINO DI DIVISIONE NEL SOLO RISPETTO delle libertà proprie??? Davvero si può accettare SENZA COMBATTERE UNA SEPARAZIONE CONSIDERANDOLA IL...MALE MINORE??

E se il male minore fosse invece quello di RISCOPRIRE CHE DIO NON MENTE NEI SUGGERIMENTI CHE CI DA??? ci proviamo veramente?

Noi NON AVREMO UNA CHIESA SE DIO AVESSE USATO IL NOSTRO METRO DI GIUDIZIO SUL CONCETTO DI SEPARAZIONE QUALE MALE MINORE , A CAUSA DEI TANTI PECCATI COMMESSI DA CHI DOVEVA E DEVE FAR RISPLENDERE QUASTA CHIESA......

Dio è un Dio FEDELE...e su questa fedeltà vuole che impostiamo I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE FAMILIARE.....per questo Dio parte da un concetto chiaro ed INDISSOLUBILE: L'UOMO NON SEPARI CIO' CHE DIO HA UNITO......
In tal modo...GUAI A NOI CHE COMMETTIAMO E CAUSIAMO DIVISIONI NELLA STESSA CHIESA......LA CHIESA SOFFRE NELLA SUA CONDIZIONE DI FAMIGLIA DIVISA FRA TUTTI I SUOI FIGLI..... ma non accetta questa separazione...NON LA GIUSTIFICA....LA STA COMBATTENDO MEDIANTE IL DIALOGO ECUMENICO..STA CERCANDO STRADE DI UNITA'....

 
Nel Vangelo di Luca poi, ricordiamo il RITROVAMENTO DI GESU' AL TEMPIO......soffermiamoci sul TEMPIO....

 
Il Tempio è LA CASA DI DIO..... Gesù lo rispetta....e lo frequenta come faranno anche gli apostoli dopo.....Ora, mediante l'Incarnazione del Verbo....ANCHE NELLAFAMIGLIA SI E' COSTITUITO UN NUOVO TEMPIO DOVE ABITA DIO.....in tal modo TEMPIO E CASA DOMESTICA DIVENTANO SINONIMO DI UN ASPETTO UNICO: L'ABITAZIONE E LA MANIFESTAZIONE DI DIO.......
nel Tempio si CONSERVA LA SACRALITA' DEL RITO NECESSARIO ALLA SPIRITUALITA' DELL'UOMO.....NELLA CASA SI CONSERVA LA QUOTIDIANITA' DEL NOSTRO RAPPORTO CON DIO.....
Dio non abita solo nel Tempio.....perchè Dio si è fatto uomo....ed è "andato" ad abitare nel cuore della famiglia umana: LA CASA...IL MATRIMONIO....L'UNITA' DEI DUE...IN RISPECCHIO DELL'UNITA' TRINITARIA......

 
CASA E CHIESA....di solito è la battuta che si fa per descrivere una persona buona o fin anche bigotta......, ed infatti può essere sbagliata avere solo questa visione che DIVIDE I DUE LUOGHI.....Casa e Chiesa SONO UNA SOLA REALTA' DI UN UNICO PROGETTO....per questo Dio lo difende a tal punto da rendere SACRO IL MATRIMONIO.....

Non posso andare alla Messa se poi RENDO LA MIA ABITAZIONE UN INFERNO......
Non posso fare l'Eucarestia se NON riconosco il Corpo del Signore (san Paolo) il quale mi ricorda che se ho DEI DEBITI IN SOSPESO....DEVO RISOLVERLI PRIMA DI ANDARE A COMUNICARMI.....la risoluzione nella catechesi di Dio NON E' IL DIVORZIO...MA L'UNITA'.......

Per questo per coloro ai quali il divorzio è purtroppo una realtà....la Chiesa chiede....L'ASTINENZA DA OGNI ALTRO RAPPORTO....perchè la Chiesa CONSIGLIA FIN ANCHE LA SEPARAZIONE MA NON IL DIVORZIO....così come Lei stessa VIVE IL DRAMMA DELLA SEPARAZIONE MA NON ACCETTA L'IDEA DI DIVORZIO perchè Gesù è uno solo...PERCHè DIO è UNO SOLO....perchè UNO è lo Spirito Santo che anima, suggerisce, istruisce ammonisce  ED UNISCE......

 
Diciamoci la verità...noi viviamo un vero Imbarazzo...... Ogni anno questa festa non può che lasciarci perplessi. Perché? Vedete: proporre una famiglia come modello alle nostre famiglie concrete, in questi tempi di frammentazione e caos, non solo è una cosa stupenda....MA E' LA GRANDE PROVOCAZIONE DI DIO..... Ma proporre questa famiglia....sembra veramente assurdo!

Dice don Paolo Curtaz:
Come mi diceva un giorno una mamma, parlando del figlio, replicando al mio invito a guardare a Nazareth: "Ha un bel da dire, reverendo: la Madonna come figlio aveva il Figlio di Dio!"........si è vero....MA MARIA NON ERA UNA DEA....E CONSERVAVA E MEDITATA TUTTI GLI AVVENIMENTI NEL SUO CUORE...... La Parola di Dio DIMORAVA FRA DI LORO.....davvero Maria e Giuseppe non hanno dovuto mai affrontare momenti di apprensione, DI OSTACOLO...e di COMPRENSIONE??? Giuseppe deve subito convincersi "che ciò che è generato in lei,la donna che amava.....non è come si pensava: IL SOSPETTO DI UN ADULTERIO....".....le nostre famiglie NON sono la fotocopia di Nazaret noi non dobbiamo SCIMMIOTTARE QUESTA FAMIGLIA, ma in Lei abbiamo la chiave di comprensione di come si manda avanti una famiglia.....e invece i nostri riferimenti quali diventano? quelli del vicino di casa con la piscina....quelli che viaggiano di più...quello che ha la moglie più bella...siamo arrivati anche a dire a qualche amico divorziato: " HAI FATTO BENE!! ERA GIUSTO COSì, ORA STAI MEGLIO..." [SM=g1740732] ..ecc.....SBAGLIAMO I MODELLI.....[SM=g1740733]

 
E' un tempo difficile il nostro: l'amore resta l'ultima chimera, illusione, ma sentiamo questa contraddizione: la speranza che l'amore sia l'unica risorsa in questo mondo stravolto e la disincantata considerazione che la fedeltà sia un'illusione... animo, famiglie! Lasciatevi sedurre dalla proposta che Dio fa all'amore di coppia! Coppia cristiana-VITA DI CHIESA DOMESTICA: due persone che non si guardano solo negli occhi ma che guardano nella stessa direzione; due persone che si sono scelte per cercare - insieme - la felicità, senza credere di essere l'uno il senso della vita dell'altro...

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Il nostro punto di partenza NON può essere quale probabilità ho di divorziare quanto il contrario, cioè NON CI E' LECITO SEPARARE CIO' CHE DIO HA UNITO.....


Invece oggi la tendenza è che alla prima difficoltà che si riscontra nella coppia..... il divorzio e la separazione diventano L'ARMA DEL RICATTO.......[SM=g1740732]
Attenzione...non parlo di casi "particolari" ma parlo di un metro di misura formato standart.....

 
Questo atteggiamento è l'esatto contrario dell'insegnamento biblico sul matrimonio.....

 
L'ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO...è possibile? e perchè quello si e il divorzio no?

 
La Chiesa ha ricevuto il potere di LEGARE  E SCIOGLIERE....MA NON E' IN SUO POTERE SCIOGLIERE UN SACRAMENTO......[SM=g1740720] infatti l'annullamento, lo dice la parola stessa.....NON SCIOGLIE IL SACRAMENTO, MA LO RENDE INVALIDO......ossia, si va all'origine del probelma (Tribunale della Sacra Rota) e si cerca di comprendere se alla base di un dato matrimonio c'era o non c'era la consapevolezza del Sacramento stesso...
da questa verità è nata la così detta SACRA ROTA.....

Che cosa fa questo Tribunale?

Accoglie le richieste di uno o entrambi i coniugi che per qualche motivo serio che il Tribunale stabilirà se fondamentale o meno.....chiede o chiedono l'annullamento del matrimonio per EVENTUALMENTE potersi risposare.....
se tale matrimonio riceve l'annullamento.....i due coniugi potranno risposarsi.....diversamente o tornano a convivere nella grazia SACRAMENTALE che così viene dichiarata VALIDA...oppure dovranno attenersi alle medesime condizioni dei divorziati, cioè...NON CI SI PUò RISPOSARE......

Questo Tribunale dunque NON concede affatto un divorzio come alcuni pensano, ma rende invalido il matrimonio..e non è la stessa cosa...Inoltre i Pontefici stanno spiegand magistralmente GLI ABUSI anche di questo uso del Tribunale Ecclesiastico e stanno chiedendo di non compromettere la Dottrin su questo Sacramento (leggasi Benedetto XVI al messaggio precedente)...

Vi offro un esempio molto interessante:
leggiamo la questione:

Mi sono sposato incerto circa la riuscita del mio matrimonio, che come temevo non ha avuto buon esito.Alla vigilia delle nozze scrissi una lettera ove affermavo di non ritenermi legato in modo indissolubile.Quale valore puo' avere questo documento per introdurre una causa di nullita' ?
 

Soluzione, rispondeun avvocato:

Il documento che Lei ha redatto prima del matrimonio, come prova precostituita della simulazione del consenso soprattutto se consegnato ad un Notaio costituisce un elemento di grande importanza per chiarire le Sue intenzioni al momento della celebrazione.
Le ricordo pero' che si tratta di un documento privato ed ha solo valore di confessione extragiudiziale che deve essere valutata dal giudice ecclesiastico.Il solo fatto della stesura del documento e della sua consegna al notaio affinche' lo custodisca non e' sufficiente per costituire una prova giuridica.E' importante che risulti che Lei ha avuto lo scopo di simulare il consenso e di considerare sempre il documento come un mezzo con il quale poter dichiarare nullo il matrimonio.Occorre esaminare comunque non soltanto il testo scritto ma le circostanze che l'hanno indotto a farlo.

Infatti il semplice pensiero circa la vaga remota possibile infelicita' del matrimonio che stava per contrarre non da alcun fondamento alla sua scrittura.
La giurisprudenza rotale richiede che il documento sia sostenuto e confermato con altre prove, come la deposizione di persone degne di fede,le circostanze e le gravi ragioni per simulare, remote e prossime, come nel caso Lei sia di idee contrarie alla religione, ma favorevolmente intenzionato al divorzio, abbia avuto profondi contrasti prematrimoniali con il suo futuro coniuge e la seria previsione dell'esito infelice del matrimonio.
Se mancano queste altre prove, allora la simulazione in se' e per se' e' molto difficile a provarsi.(Dec. S.R.Rota 5 febbraio 1981 c. RAAD nn.7-8).


*************

Questo esempio ci aiuta a capire la dinamica che ruota attorno a molte motivazioni che possono rendere nullo, invalido un matrimonio....e la stessa Chiesa INVITA le coppie in crisi a rivolgersi alle proprie Diocesi per comprendere se c'è da salvare...da aiutare...da sostenere...o addirittura da invalidare....pregando i coniugi a non essere frettolosi e a NON rincorrere immediatamente la strada del divorzio...
Inoltre questo esempio portato denota già un partire con il piede sbagliato....il Sacramento del Matrimonio NON è un banco di prova, per questo c'è il periodo di fidanzamento....
Infine ci si dimentica troppo spesso che nel Sacramento E' DIO CHE UNISCE NON IL SACERDOTE IN SE' il quale agisce in vece di Cristo  A NOME DELLA CHIESA....
Anche per queso la Chiesa NON può riconoscere il Matrimonio civile....

 Il Matrimonio è proprio dell'ISTITUZIONE SACRAMENTALE....quei coniugi che si sposano civilmente lo fanno per diversi motivi fra i quali troviamo:

- la negazione alla Chiesa quale mandata ad esercitare questo SIGILLO sponsale;

- la negazione di Dio (o il credere ad un Dio personale che non ha nulla da spartire con la Chiesa)

Va da se dunque, che la Chiesa NON può riconoscere quella unione...e va da se che per i Cattolici che si sposano in Chiesa la Chiesa esige che quella UNIONE venga rispettata in tutte le sue regole...e non soltanto nel giorno del Matrimonio...[SM=g1740733]

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Perchè la Chiesa NON accetta il divorzio civile dal momento che Lei stessa procede comunque con un annullamento?
Leggiamo la LEGGE cosa dice ed in blu farò dei commenti:
La legge prevede che il matrimonio si scioglie con la morte di uno dei coniugi e con il divorzio (v. art. 149 c.c.).


Il primo riferimento è quello che anche la Chiesa riconosce "FIN CHE MORTE NON VI SEPARI", proviene dunque dalla Sacra Srittura... il secondo aspetto no: NON SEPARI L'UOMO CIO' CHE DIO HA UNITO.....il divorzio è una aggiunta che l'uomo ha fatto a causa della durezza del suo cuore (cfr Matteo 19)[SM=g1740732]



La legge sul divorzio (L. n. 898 del 1970 e successive modifiche) prevede (all'artico 3) che uno dei coniugi può chiedere lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili del matrimonio celebrato con rito religioso nei seguenti casi:

- in talune ipotesi -tassativamente indicate- concernenti delitti commessi dall’altro coniuge;

 
La Chiesa NON accetta queste ipotesi giacchè l'unione è NEL BENE E NEL MALE, NELLA BUONA E NELLA CATTIVA SORTE poichè, come dice san Paolo: se uno dei due è pagano (e per pagano all'epoca s'intendeva il peggiore dei peccatori-idolatri e fornicatori), ma CONSENTE DI COABITARE...NON SIA RIPUDIATO PERCHE' IL CONIUGE SANTO RENDE SANTO L'ALTRO....MA SE IL PAGANO VUOLE SEPARARSI CHE SI SEPARI.....in tal caso la Chiesa opta appunto ALLA SEPARAZIONE MA SENZA ALTRI VINCOLI..... ma non accetta il divorzio perchè dice Paolo: O che sai tu moglie se salverai il marito? E che sai tu marito se salverai la moglie? (1Cor.7) Dunque, dice Paolo: se il PAGANO vuole dividersi, non già il credente...[SM=g1740733]


- quando l’altro coniuge ha ottenuto all’estero l’annullamento o lo scioglimento del matrimonio o ha contratto all’estero nuovo matrimonio;

- quando il matrimonio non è stato consumato;

 
In tal caso la stessa Chiesa procede all'annullamento dopo averne chiariti i motivi e resi validi.....caso per caso....


- quando è passata in giudicato la sentenza di rettificazione di sesso a norma della L. n. 164 del 1982;

- quando è stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra i coniugi, ovvero è stata omologata la separazione consensuale.


Statisticamente sono poco frequenti le pronunce di divorzio per delitto, per annullamento del matrimonio o divorzio ottenuto all’estero, per mutamento di sesso (transessualismo).
Per quanto riguarda il matrimonio non consumato, tale causa di divorzio è stata introdotta nel nostro ordinamento per evitare evidenti discrasie con l’ordinamento canonico, il quale prevede in questa ipotesi lo scioglimento del matrimonio religioso per effetto di un atto amministrativo, la dispensa cosiddetta “super rato”.



La causa di divorzio statisticamente più comune è quella della intervenuta separazione personale.


Ecco...questa è un altra delle motivazioni che stanno  alla base di questo rifiuto della Chiesa di accogliere il divorzio .....perchè il Matrimonio non è contratto per una questione PERSONALE, ma si presume che la scelta di iniziare una vita insieme sia partita da ENTRAMBI I CONIUGI i quali dopo il Sacramento DIVENTANO UNA COSA SOLA....tuttavia la Chiesa riconosce in molti casi il suggerimento di una separazione per poter tentare una strada di unità come abbiamo detto precedentemente.......


La legge precisa che per poter iniziare la causa di divorzio (sia con procedimento giudiziale che congiunto) la separazione deve essersi protratta ininterrottamente da almeno tre anni a far tempo dalla comparizione dei coniugi davanti al presidente del Tribunale nel procedimento di separazione.
Per proporre la
domanda di divorzio, dunque, devono essere trascorsi tre anni dal giorno dell’udienza presidenziale nella quale i coniugi sono comparsi personalmente davanti al giudice della separazione, non importa se il procedimento è stato consensuale o giudiziale (o giudiziale che si è poi trasformato in consensuale).


Questo è un altro aspetto che la Chiesa ha preso a cuore....poichè in questi tre anni, non essendoci un regolamento MORALE, cioè.... invito alla continenza per poter tentare UNA RICONCILIAZIONE....induce i due a trovare facilmente rifugio in un altro compagno/a...e sostanzialmente i due finiscono per essere SPINTI A VIVERE IL GRAVE STATO DI ADULTERIO...con il conseguente dramma spesso...dei figli e della loro collocazione.....
la Sacra Rota invece, scrive Giovanni Paolo II ai responsabili del Tribunale Ecclesiastico: Ma voi, ai quali è stato affidato il compito di amministrare la giustizia, per portare così la pace interiore a tanti fedeli, dovete impegnarvi al massimo perché l’iter si svolga con quella sollecitudine che il bene delle anime richiede e che il nuovo Codice di Diritto Canonico prescrive, quando afferma: «Le cause non si protraggano più di un anno nel tribunale di prima Istanza, e non più di sei mesi nel tribunale di seconda Istanza» [LE 5171].  

      

Interessante è ciò che dice la Legge sul Divorzio ma che purtroppo è speso DISATTESA:

La separazione, inoltre, deve essersi protratta “ininterrottamente”: l’unica circostanza che può interrompere la separazione è la
riconciliazione fra i coniugi.
La riconciliazione impedisce dunque il maturare del termine di tre anni per proporre la domanda di divorzio.
Affinché si possa ritenere intervenuta la riconciliazione, non basta una temporanea ripresa della coabitazione o dei rapporti fra i coniugi, ma occorre il completo ripristino della convivenza coniugale e della comunione spirituale e materiale......


Come abbiamo letto questa parte della Legge prevede dunque una riscoperta anche della comunione SPIRITUALE fra i coniugi...così come il motivo per cui si pone all'attenzione TRE ANNI DI SEPARAZIONE ININTERROTTA e questo tempo è dato proprio per maturare una eventuale RICONCILIAZIONE, suggerisce la Chiesa, e non la sua distruzione....Effettivamente in molti casi in questo tempo di separazione.... la Legge prevede che NON VI SIA UNA COABITAZIONE CON ALTRE PERSONE......tuttavia si assiste ad una disattesa di questa norma..[SM=g1740730] ..la quale finisce per essere messa nel dimenticatoio dal momento che molte coppie nel momento della separazione, hanno già una sorta di convivenza più o meno clandestina con l'altro/a......

Alla luce del Vangelo possiamo ritenere ancora una volta che la posizione assunta dalla Chiesa è la più legittima e che coloro che si dicono cristiani (poichè è ovvio che il discorso è improponibile per i non cristiani..) HANNO IL DOVERE  E L'OBBLIGO MORALE DI ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE A CIO' CHE ESSA INSEGNA.....[SM=g1740733]



[SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739]

PERCHE' A DIO NON PIACE LA CONVIVENZA IN SOSTITUZIONE DEL MATRIMONIO???
Perchè Cristo HA SPOSATO LA CHIESA [SM=g1740720] e tale mistero è grande dice san Paolo riferendolo all'amore coniugale (Ef.5,31-33 vi invito a leggere bene il capitolo....)..... cosa c'entra? L'abbiamo detto all'inizio.....il matrimonio è un vincolo determinante perchè i due siano UNA COSA SOLA .....questa UNIONE NECESSITA DI UN SIGILLO.....IL SACRAMENTO APPUNTO......L'uomo non separi...CIO' CHE DIO HA UNITO.....due persone che convivono S'ILLUDONO DI AVER RICEVUTO L'APPROVAZIONE DI DIO poichè l'approvazione di Dio E' RESA VISIBILE AGLI UOMINI MEDIANTE IL SACRAMENTO.....(naturalmente parliamo di cristiani battezzati...)
Come Maria, pur non concependo con uomo il Figlio Gesù  ma prodigiosamente EBBE LA NECESSITA' DI ESSERE SPOSA.....e di portare il Figlio al Tempio per la PRESENTAZIONE (il Battesimo per noi cristiani) per essere ACCOLTO DALLA COMUNITA' DEI CREDENTI.....
La Chiesa è una Famiglia..LA FAMIGLIA DEI FIGLI DI DIO[SM=g1740733] ... in questo contesto la famiglia (FONDAMENTO DELLA SOCIETA' CIVILE) che da essa ne deriva quando due persone s'incontrano, necessitano di un segno VISIBILE ANCHE ESTERIORMENTE OLTRE CHE INTERIORMENTE.....
Dice la Legge civile:
Convivenza

Per convivenza more uxorio si intende una convivenza fra due persone, di sesso diverso o dello stesso sesso, caratterizzata da legami affettivi fra i partners e da una stabile organizzazione comune: un aggregato di natura familiare che assicura la formazione e lo sviluppo delle personalità individuali dei suoi componenti.


[SM=g1740733] è appunto un AGGREGATO DI NATURA..familiare, ma NON è quella unione richiesta da Dio per fare dei due UNA COSA SOLA come Cristo è una cosa sola con la sua Sposa, la Chiesa......MI ASTENGO DAL COMMENTARE LA CONVIVENZA FRA PERSONE DELLO STESSO SESSO.....[SM=g1740732]


dice ancora la Legge:

Fra i conviventi intercorrono legami di natura personale, come l’assistenza morale, la coabitazione, la collaborazione nell’interesse comune della coppia, la fedeltà reciproca, nonché legami di natura patrimoniale, come la collaborazione e l’assistenza materiale (per esempio, la divisione delle spese necessarie per la casa, gli acquisti in comune, il mantenimento del partner più debole economicamente, ecc…).

La relazione fra i conviventi ed i loro legami di natura personale e patrimoniale non sono vincolanti giuridicamente, come accade nel matrimonio, ma rimessi alla osservanza spontanea degli stessi componenti della coppia

appunto...[SM=g1740733] nel matrimonio essi sono vincolanti perchè i due sono UNA COSA SOLA.....NON può essere rimesso il tutto alla sola SPONTANEITA' DEI DUE perchè l'amore coniugale  NECESSITA DELLA FORZA DELLO SPIRITO SANTO E DELLA GRAZIA ESSENDO ESSO FACILMENTE DETERIORABILE, LIMITATO E FACILMENTE CORROSO E CORRUTTIBILE DALLE INTEMPERIE DELLA VITA.
Tutto questo accade anche a chi ha contratto il Matrimonio religioso è vero, ma è dimostrato che tale vincolo sacramentale è molto più durevole...e al dilà fra l'altro di ogni considerazione... chi convive commette adulterio e vive una vita che è contro i principi di Dio ......il termine ADULTERIO tra l'altro deriva da: FALSIFICARE, ADULTERARE, ergo la convivenza è un FALSIFICARE l'Unione fra i due...e chi è il grande FALSIFICATORE?[SM=g1740732]

Non è un caso che la battaglia omosessualista vorrebbe IMPORRE IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO alle loro unioni, essi credono molto più di tanti cristiani sull'importanza e il valore di questa unione....[SM=g1740730]

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Data pubblicazione: 2005-01-30


I matrimoni falliti non sono matrimoni nulli, afferma Giovanni Paolo II

Ricevendo i giudici del Tribunale della Rota Romana


CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 30 gennaio 2005 (
ZENIT.org).- Giovanni Paolo II ha messo in guardia contro la tentazione, che possono sperimentare anche i giudici ecclesiastici, di ritenere i matrimoni falliti come automaticamente nulli, per via di pressioni esterne. [SM=g1740732]

Il Pontefice lo ha affermato con sincerità sabato ricevendo in udienza i giudici e gli avvocati del tribunale della Rota Romana, che generalmente giudica in seconda istanza le cause giudicate dai tribunali ordinari di prima istanza e deferite alla Santa Sede per legittimo appello.

La maggior parte di queste cause sono richieste di dichiarazione di nullità di matrimoni. La Chiesa cattolica, che ritiene il matrimonio indissolubile (e pertanto non accetta il divorzio), riconosce che in situazioni molto concrete previste dal Codice di Diritto Canonico la celebrazione di un matrimonio sia nulla, ad esempio quando ha avuto luogo dietro minacce.

Nel suo discorso, il Papa ha affrontato la “dimensione morale” di tutti coloro che sono coinvolti nei processi giuridici ecclesiastici, i quali – come accade in quelli civili – potrebbero essere influenzati da “interessi individuali e collettivi” che indurrebbero “le parti a ricorrere a vari tipi di falsità e perfino di corruzione”. [SM=g1740733]

Queste pressioni, ha riconosciuto chiaramente il Vescovo di Roma, potrebbero avere come obiettivo quello di “raggiungere una sentenza favorevole”, vale a dire che i tribunali ecclesiastici dichiarassero ad esempio la nullità di un matrimonio.

“Da questo rischio non sono immuni nemmeno i processi canonici, in cui si cerca di conoscere la verità sull'esistenza o meno di un matrimonio”, ha avvertito.


In nome di pretese esigenze pastorali, qualche voce s'è levata per proporre di dichiarare nulle le unioni totalmente fallite. Per ottenere tale risultato si suggerisce di ricorrere all'espediente di mantenere le apparenze procedurali”.

Queste proposte o pressioni, ha affermato il Papa, sono in contrasto “con i più elementari principi della normativa e del magistero della Chiesa”.

Il Pontefice si è rivolto in particolare ai vescovi – che nominano i giudici ecclesiastici – e agli stessi giudici per ricordare che “la deontologia del giudice ha il suo criterio ispiratore nell'amore per la verità”.

“Egli dunque deve essere innanzitutto convinto che la verità esiste”.


Bisogna resistere alla paura della verità, che a volte può nascere dal timore di urtare le persone – ha affermato il Santo Padre –. La verità, che è Cristo stesso, ci libera da ogni forma di compromesso con le menzogne interessate”.

[Per saperne di più sull’argomento si legga l’intervista realizzata con Miguel Angel Ortiz, docente di Diritto matrimoniale canonico: “Il fallimento di un matrimonio non è sinonimo di nullità, ricorda un canonista” , ZENIT, 20 settembre 2004]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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