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Il Sacramento del Matrimonio e la sua indissolubilità

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2013 11:11
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Sesso: Femminile
29/01/2009 16:00
 
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VENIAMO AD UN ALTRO ASPETTO IMPORTANTE:

 
Ma se due persone che erano sposate e sono divorziate ed ora si sono risposate ed hanno figli....e sono cristiani, magari hanno riscoperto la fede DOPO....in quale posizione si trovano?
Per rispondere occorre spazzare via ogni falso pietismo.....ed ogni falso aggiustamento.....e dire le cose come stanno serenamente e serenamente accoglierle....[SM=g1740733]

 
Per la Chiesa quel nuovo matrimonio per due che si riconoscono cristiani RESTA NON VALIDO.......per questo i vescovi diocesani stanno invitando coloro che si trovano in queste situazioni di VERIFICARE ATTRAVERSO I PARROCI QUANTO IL LORO PRECEDENTE MATRIMONIO ERA VERAMENTE VALIDO......
Se dopo questa verifica qualche matrimonio risultasse in difetto all'origine del Matrimonio.....i due potrebbero SPOSARSI IN CHIESA....
se invece risultassero validi...allora senza altri giri di parole l'attuale matrimonio resta NON valido e si vive in uno stato di ADULTERIO.....per questo la Chiesa NON può somministrare l'Eucarestia, ma ai figli dell'eventuale nuova coppia SI....TUTTI I SACRAMENTI SONO VALIDI.....anzi...la Chiesa INVITA QUESTE COPPIE A NON ISOLARSI E A NON EMARGINARSI DA SOLI, MA DI DARE SEMPRE IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLA PARROCCHIA ED ALLA CHIESA MEDIANTE UNA CORRETTA EDUCAZIONE CRISTIANA DEI FIGLI MATURANDO E RICONOSCENDO I PROPRI SBAGLI COMMESSI......[SM=g1740733]
La Chiesa INVITA queste Coppie irregolari a vivere la propria situazione come un ATTO DI OFFERTA AL SIGNORE, facendo la COMUNIONE SPIRITUALE senza pretendere l'Eucarestia la quale, dice san Paolo, se è presa in stato di peccato, diventa UNA CONDANNA...
Le coppie conviventi (per la Chiesa restano conviventi) precedentemente divorziati NON E' VERO CHE SONO ESCLUSI DALLA VITA DELLA CHIESA........specialmente coloro che hanno riscopetro o scoperto la propria fede DOPO i tristi fatti......possono dare un valido contributo alla comunità con la propria esperienza e mantenendo una sorta di fedeltà al nuovo coniuge (parliamo di coppie sposate civilmente NON I CONVIVENTI).....MENTRE NON ACCETTA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE PER I CONVIVENTI DI FATTO, invita tuttavia che se si hanno dei figli..DI AVVIARLI ALLA VITA CRISTIANA  affinchè essi stessi possano maturare la propria conversione e REGOLARE  la loro posizione davanti alla Comunita' ecclesiale.....

 
NESSUNO E' ESCLUSO DAL PROPRIO CAMMINO CRISTIANO NELLA PROPRIA PARROCCHIA......in qualsiasi situazione essi si trovino...anche le persone omosessuali SONO INVITATI AD INIZIARE IL PROPRIO CAMMINO DI CONVERSIONE NELLO STATO IN CUI SI TROVANO PER POTER COMPRENDERE L'ERRORE DEL PROPRIO VIVERE IN SIMILITUDINE(=SCIMMIOTTAMENTO) ALLA VITA CONIUGALE LEGITTIMAMENTE CHIESTA E VOLUTA DA DIO....[SM=g1740733]



 
Divorziati e risposati, possono essere padrini o madrine ai Sacramenti?
C'è chi lo fa e ci sono sacerdoti consensienti che pagheranno a caro prezzo questo seminare confusione e ingannando i fedeli[SM=g1740730] .....LA CHIESA LO SCONSIGLIA.....la Chiesa non vuole vietare E' MADRE, perciò ti dice: fatti un esame di coscienza: quale madrinato puoi offrire tu che vivi in una posizione che NON e' legittima? La Chiesa invita a MUTARE IL PROPRIO ORGOGLIO....in favore di quelle creature che hanno bisogno DI PUNTI DI RIFERIMENTO SOLIDI per l'iniziazione alla vita comunitaria e cristiana....
come dice Gesù: PUO' UN CIECO GUIDARE UN ALTRO CIECO?[SM=g1740733]

Ma i divorziati POSSONO PARTECIPARE alle catechesi come ascoltatori e possono aiutare con la loro esperienza MUTATA....a comprendere le difficoltà della vita e la necessità di una fedeltà alla vita ed all'insegnamento cristiano.....

 
Quando i divorziati possono prendere l'Eucarestia?
Quando chi ha divorziato oppure è separato....NON HA ALTRE RELAZIONI......in tal caso può anche fare da padrino o madrina.....

Per i dovorziati risposati....ci sono casi molto particolari anche se rari che possono RICEVERE IL CONSENSO SOLO DAL PROPRIO VESCOVO
....IL QUALE SI PRENDERA' LA RESPONSABILITA' DAVANTI A DIO per le eventuali decisioni sulla materia........OGNI ALTRO TENTATIVO DI PRENDERE L'EUCARESTIA AUTOGIUSTIFICANDOSI E SENZA NULLA DIRE AL SACERDOTE....DIVENTA UN GRAVE PECCATO.....ed in grave peccato si pongono quei sacerdoti che in nome dell'amicizia scavalcano le Leggi di Dio...[SM=g1740732] e comandando nella propria parrocchia finiscono per dare ai fedeli che conoscono certe situazioni, una pessima testimonianza offuscando LA VERITA'...

Per questo la Chiesa CONSIGLIA E SUGGERISCE di responsabilizzarsi di fronte a Dio...l'Unico che non può essere preso in giro da noi.....
La Chiesa invita queste coppie a non isolarsi, ma a trovare una qualche strada che possa condurli comunque alla partecipazione della vita comunitaria...... di trovare sacerdoti con i quali aprirsi e chiedere consigli.....di recarsi dal vescovo se ritengono importante e decisivo un suo intervento...di ricorrere alla Sacra Rota se ritengono che il matrimonio precedente possa essere stato reso invalido da qualcosa.......

 
Come vedete amici la Chiesa dona molto strumento......
così come dona UNA INDULGENZA SPECIALE PER L'EUCARESTIA SPIRITUALE......che cosa è?[SM=g1740720]
E' quella Comunione che NON sostituisce l'Eucarestia....ma che impossibilitati ma tuttavia IN REGOLA CON TANTE ALTRE COSE come l'educazione cristiana ai figli, la partecipazione alla vita di comunità.... l'obbedienza alle tre virtù quali fede, SPERANZA DI ESSERE SALVATI, e Carità......
può essere fatta con tanta fede da guadagnare una indulgenza.....essa si fa durante la Comunione:
" Gesù,io credo che Tu sei realmente presente nel santissimo Sacramento dell'altare  E TI DESIDERO NELL'ANIMA MIA...MA POICHE' ORA NON POSSO RICEVERTI SACRAMENTALMENTE VIENI ALMENO SPIRITUALMENTE NEL MIO CUORE.... (breve pausa in raccogliemento) Come già avvenuto,io mi stringo tutto a Te, non permettere che io mi possa separare mai da Te.
Eterno divin Padre, io ti offro il prezioso Sangue del Tuo Unico Figlio IN ESPIAZIONE DEI MIE PECCATI,  per la conversione dei peccatori e per i bisogni della Santa Chiesa..."[SM=g1740733]
Ecco che la Chiesa NON E' MATRIGNA  amici......
Ha offerto questa possibilità....prendiamone atto ed USIAMOLA......perchè l'indulgenza non è una favoletta per bambini, ma è una realtà E' UN DONO ed un bene spirituale molto prezioso.....sopratutto per chi, impossibilitato....desidera ardentemente trovarsi con Cristo....ed alla fine la stessa Chiesa implora che la Misericordia di Dio in qualche modo possa risolvere quelle situazioni apparentemente irrisolvibili.....[SM=g1740717]


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La violenza sociale del divorzio
I danni procurati da divorzio all'intera comunità sociale[SM=g1740732]

(quanto segue non va ridotto al singolo, ma rapportato appunto alle statistiche... ci sono infatti figli di divorziati che hanno riscontrato un brillante successo ma si tratta appunto di singoli casi)
Le ricerche scientifiche e gli studi più recenti confermano che il divorzio
rappresenta uno dei più seri pericoli per la salute  - psicosociale - : il
divorzio non risolve i problemi della persona ma ne crea di nuovi.
  Si è visto statisticamente che i divorziati in generale corrono maggiori
pericoli di cadere nell'alcolismo e in altre dipendenze, di commettere
suicidio e ammalarsi di disturbi fisici e psichici: la percentuale di
decessi fra i divorziati è più del doppio rispetto agli uomini sposati.
(cfr J. Willi, Che cosa tiene insieme le coppie,
Arnoldo Mondadori editore, Milano 1992, pp.7 - 11 )
  Il luogo comune, secondo cui il divorzio serve a fare esperienza per cui i
secondi matrimoni tendono a riuscire di più dei primi, si è dimostrato
falso: " - il tasso di divorzio nei secondi matrimoni è in realtà più
elevato che nei primi "-
  ( Claudio Risé, Il Padre L'assente inaccettabile, p. 93, edizioni San
Paolo, Cinisello Balsamo  ( Milano ) 2003; cfr Joshua R. Goldstein,
The Leveling of Divorce in the United States, in Demography 36 (1999), pp.
409-414; cfr A. Cherlin, Marriage, Divorce, Remarriage, Harvard University
Press, Cambridge ( MA ) 1992 ).
  Gli studi sulle conseguenze del divorzio nei figli hanno dimostrato che i
danni psicologici che vengono prodotti diventano più gravi nel tempo e
permangono in età adulta. ( cfr J. Willi, op. cit., pp. 7 -11 )
La sociologa Judith Wallerstein, che ha pubblicato i risultati di un'ampia
ricerca sociologica, dimostra che i figli dei divorziati portano quasi tutti
cicatrici emotive così profonde che li rendono incapaci di avere relazioni
stabili da adulti.
  Anche la - Joseph Rowntree Foundation - ha compiuto uno studio sui danni
psicologici che il divorzio provoca nei figli. Il dottor John Tripp
dell'università di Exter, in Inghilterra, ha tenuto sotto osservazione
centinaia di bambini appartenenti a due campioni di studio: i figli delle
famiglie rimaste integre, pur fra litigi e incomprensioni, e i figli dei
divorziati che hanno uno dei genitori che si è risposato. Lo studio ha
dimostrato che la guerra in casa è meglio del divorzio e che i figli dei
divorziati soffrono di più e presentano danni psicologici più gravi.
  Gli individui del primo campione ( quelli con la - guerra in casa -)
mostrano la capacità di superare con relativa semplicità i traumi provocati
dai litigi mentre i secondi si trovano in una condizione oggettivamente
peggiore: presentano segni di una maggiore sofferenza psicologica, scarsa
stima di se stessi, difficoltà di relazione ma soprattutto presentano una
profonda incapacità di superare le difficoltà inerenti alla vita di coppia e
quindi una disposizione all'intolleranza verso il proprio coniuge:
i figli
dei divorziati non hanno conosciuto, attraverso i modelli parentali, la possibilità del perdono e quindi i dinamismi comportamentali che portano al pentimento ed alla riconciliazione
  ( cfr J. Willi, ibidem; Paolo Filo
Della Torre, la guerra in casa meglio del divorzio, uno studio: i figli dei
divisi soffrono di più, La Repubblica 8 febbraio 1994, pag 21; cfr Vittorio
Zucconi, legge e divorzio, la ricerca sociologica di Judith Wallerstein, La
Repubblica 4 giugno 1997;  cfr Joseph Rowntree Foundation,  Children living
re-ordered families, Social Policy Research findings N° 45, february 1994,
Published by the Joseph Rowntree Foundation The Homestead 40 Water End York
YO3 6LP )
  Questo studio fa riflettere sul fatto che, nei casi di grave conflittualità
familiare, la soluzione estrema per i mali estremi non è il divorzio ma la
separazione perché questa non comporta l'abbandono del partner e la
formazione di una nuova famiglia e quindi lascia aperta la porta ad una
futura riconciliazione. La stessa società civile che grida nelle piazze la non violenza, non vuole la gerra, di fatto non parla più di PERDONO ma solo di diritto: la Pace è un diritto? Ma senza perdono non può esserci vera pace e la soluzione non è il divorzio, ma il perdonarsi e cercare la pace non come un diritto attraverso il divorzio, ma come una conquista.
  La dissoluzione del rapporto di coppia danneggia gravemente i figli, nei
quali giunge, perfino, a provocare una cronica incapacità di vivere in
comunione con l'altro, di sopportare e superare le difficoltà, di
riconciliarsi, di saper perdonare e ricominciare.
  Il dottor C. Haffter, dell'Università di Basilea, nota che la dissoluzione
familiare, quando nella generazione dei nonni la cifra dei divorzi supera la
media, è un trauma profondo che danneggia i figli rendendoli incapaci di
avere legami stabili di coppia, dando luogo con maggiore probabilità  ad un
effetto a catena che può  propagarsi per almeno tre generazioni. Questa
sorta di   - ereditarietà - dell'infelicità coniugale dipende in gran parte
da una anormale evoluzione di tipo nevrotico.
  ( cfr C. Haffter, Il divorzio
e la sorte dei figli, in Enciclopedia della sessualità, a cura di A. Willy e
C. Jamont, edizioni Borla, Bologna 1974, pp. 355-356, op. cit. )
  Anche il sociologo M. Barbagli sottolinea il fatto che il divorzio è un
processo che si auto -alimenta e si auto - rafforza: i figli dei divorziati
hanno maggiore probabilità di divorziare rispetto a coloro che provengono da
relazioni stabili. ( cfr Donata Francescato, Quando l'amore finisce, Il
Mulino, Bologna 1992, pag 55 )
  Il divorzio danneggia i figli ferendoli gravemente nella volontà,
nell'intelligenza, nella memoria, negli affetti. La restaurazione di un
abito virtuoso capace di sopportare, di sacrificarsi, di rinunciare, di
perdonare, di ricominciare, richiede da parte dell'individuo, ferito dalle
colpe dei genitori, uno sforzo maggiore, uno sforzo eroico ed un percorso
più lento e tutto in salita.
"- I matrimoni dei figli di divorziati hanno (.) un tasso di divorzio
nettamente maggiore di quelli dei figli di famiglie unite. Una delle
principali ragioni per questo, secondo uno studio recente, è che i bambini
imparano a mantenere il vincolo coniugale, e a restarvi, attraverso l'
osservazione e imitazione dei loro genitori.  Nei figli del divorzio, la
capacità di mantenere un matrimonio per tutta la durata della vita è stata
lesa -"
( Claudio Risé, op. cit., p. 95; Cfr P.R. Amato, Wat Children Learn From
Divorce, in Population Today, Population Reference Bureau, Washington ( DC )
gennaio 2001; Cfr  Nicholas H. Wolfinger, Beyond the Intergenerational
Transmission of Divorce, in Journal of Family Issues 21-8 - 2000,
pp.1061-1086).
  Le esperienze traumatiche della dissoluzione familiare determinano degli
effetti che perdurano nel tempo condizionando il comportamento della
persona, lasciando un'impronta nel suo temperamento, un ricordo che rende
più difficile il controllo delle proprie reazioni.
  Il sociologo G. Campanini fa notare che l'introduzione del divorzio ha
determinato in alcune componenti della popolazione un atteggiamento di
minore responsabilità nei confronti dell'impegno coniugale che viene preso:
questo dimostra come la legge divorzista, che non protegge l'istituto
familiare dalla dissoluzione, comporta la perdita della consapevolezza
sociale del bene rappresentato dalla integrità familiare e quindi influisce
negativamente sulla famiglia stessa  perché contribuisce a - deformare - il
comportamento delle persone. ( cfr Donata Francescato, ibidem, pag 56 )
  Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che il divorzio determina gravi
danni nei coniugi, nei figli e nella società: il suo effetto contagioso lo
rende una vera piaga sociale ( cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n.
2385 )
( Bruto Maria Bruti )

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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