È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Il Sacramento del Matrimonio e la sua indissolubilità

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2013 11:11
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
29/01/2009 16:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

In un altro forum sulla questione spinosa sulla legittimazione laicista di alcune questioni  che Dio ha condannato esplicitamente......ho dato delle risposte attraverso il Magistero della Chiesa circa l'impegno dei CATTOLICI NELLA VITA POLITICA DEL PAESE E CIRCA LE RESPONSABILITà CHE ABBIAMO COME CATTOLICI......[SM=g1740733]
Ad una persona che mi rispondeva che è più importante il companatico delle leggi morali per il Paese.....rispondevo così:
Scritto in origine da Caterina63

la salute dei lavoratori è importante, importantissima, MA NESSUN COMPROMESSO CON I VALORI MORALI ED ETICI.....dai quali derivano alla fine i beni stessi del lavoratore....[SM=g1740733]

così come è più importante che il  Governo CHIUNQUE ESSO SIA....si preoccupi di ALIMENTARE LA FAMIGLIA, AIUTARLA, PROVVEDERE AL SOSTENTAMENTO DELLE FAMIGLIE PIU' DISAGIATE........e non che si preoccupi di  creare FAMIGLIE ALTERNATIVE SPENDENDO ULTERIORI MILIARDI PERCHE' ANCH'ESSE RIENTRERANNO NEI PROGRAMMI SEPPUR POCHI E DEBOLI, CHE RIGUARDANO ESCLUSIVAMENTE LA FAMIGLIA NATURALMENTE INTESA... e quelle parti sociali più deboli...


Per un cattolico E' VINCOLANTE che il Padre NON esitò a sacrificare il proprio FIGLIO PER SALVARCI...[SM=g1740720] ....su quella scia nessun cattolico che tale vuole intendersi può scendere a compromessi e permettere che da domani esista una "famiglia scimmiottata" CONTRO LA VERA FAMIGLIA.
 PER UN CATTOLICO ESISTE SOLO UNA FAMIGLIA QUELLA DI NAZARET COMPOSTA DA UNA MADRE E DA UN PADRE......prima Dio si fece carne, nasce in una famiglia e poi diventa lavoratore....[SM=g1740733] ...

SE NON SI DIFENDONO I VALORI PRIMORDIALI DELLA VITA E DELLA MORALE CONIUGALE......INUTILE CORRERE DIETRO AD ALTRO..è come il domino, abbatti uno di questi  tasselli e tutto ti crollerà rovinosamente.....sarebbe l fine stessa dela società la quale si fonda sui NUCLEI FAMILIARI e da questi si espande...

poi scegli quello che ti pare dice la Bibbia: TI SARA' DATO CIO' CHE AVRAI SCELTO....


 
*****************

la risposta che ho avuto è stata ovviamente come un boomerang.......perchè I CATTOLICI E COME TALI SIAMO RESPONSABILI DELLA DECADENZA MORALE DEL NOSTRO PAESE.........
e giustamente mi si fa osservare quanto segue:

 
Tu parli bene, ma qual'è la realtà che abbiamo davni? la vera famiglia per un cattolico e' una, e non due ...ne' tre...
dunque non puo' esservi il divorzio...e invece e' ben strano che gente cosi' sollecita e timorata di Dio, cosi' poco incline ai compromessi, non abbia mosso un dito per cancellare una legge a suo tempo avversata da Santa Romana Chiesa...
a cosa si deve questo rilassamento? no, non ci posso credere...
e a cosa si deve questo compromesso rispetto a valori morali ed etici che spinge la signora caterina a non rivendicare la tutela della famiglia esigendo l'abrogazione della legge sul divorzio?
un accesso al relativismo? ma guarda un po'...
la stessa persona, poi, ha il coraggio di porre in secondo piano la salute dei lavoratori...
secondo tale signora dunque.... l'unica vita che merita di essere tutelata e' quella del non nato....
ma per favore...via...
*****************

 
al chè ho risposto:

 
delle volte mi fai venire dubbi sulla tua intelligenza.......

- Innanzi tutto non ho fatto alcun paragone fra la vita di un Concepito e la vita di un lavoratore, entrambe vanno tutelate e difese, ma si da il caso che mentre al momento non esiste una legge che UCCIDA i lavoratori.....essa esista per i Concepiti ai quali si nega il diritto di nascere, e se non tuteli i Concepiti di oggi tu domani NON avrai dei lavoratori da tutelare, ma solo anziani da assistere....sempre che non passi anche per questi l'eutanasia... ergo vedi un pò tu!

- Perchè la legge sul divorzio, per quanto è finita ad incocciare sulle coppie sposate sacramentalmente che ne hanno approfittato, è legittimata dal momento in cui si sono legalizzati i matrimoni CIVILI....[SM=g1740732] ....che per la Chiesa come ben sai non è una unione sacramentale e dunque anche lo stesso divorzio ivi praticato, spesse volte, ha risolto invece delle situazioni ingarbugliate e di stato adulterino.......come ben sai non solo la Chiesa è invitata a TOLLERARE CERTE SITUAZIONI (infatti anche i divorziati possono partecipare nella Chiesa come chiunque altro), ma da esse trarre maggior impegno per chiarire con più forza la posizione fra l'uomo e Dio nei confronti di UNA PROMESSA DI UNIONE PER LA QUALE DIO DICE CATEGORICAMENTE: L'UOMO NON SEPARI CIO' CHE DIO HA UNITO......

Se dunque per te il sindaco o l'assessore NON sono il sacerdote, essi non benedicono assolutamente nulla.....[SM=g1740729] ergo quel matrimonio è nullo...ariergo il divorzio può creare le condizioni attraverso le quali si può maturare il completamento di quella unione attraverso il Sacramento del Matrimonio......erano e sono le coppie cattoliche a non dover abusare ed usare questa legge......ma se lo fanno è colpa della Chiesa? Andiamo amico ti facevo più intelligente e più serio....[SM=g1740729]


Infatti a ragion del vero......quali sono quei cattolici che appoggiano tutte queste legalizzazioni? SONO IN MAGGIORANZA QUELLI CHE LE HANNO USATE......CHE HANNO USUFRUITO DI QUESTE LEGGI......e che per liberarsi di una coscienza che li interroga giustamente come hai fatto osservare tu, invece di affrontare l'argomento, DI PENSTIRSI PER DELLE SCELTE SBAGLIATE E CONTRARIE ALLA FEDE CHE PROFESSANO, finiscono per giustificarle quasi a mettersi la coscienza a posto.....[SM=g1740732]

Ti venne già detto a suo tempo (ma certe cose di dimenticano o forse non furono mai lette) che all'epoca del referendum sul divorzio e sull'aborto la Chiesa stessa viveva delle gravi spaccature e confusioni al suo interno.....lo ebbe a dire lo stesso card. Luciani divenuto poi Papa che dovette suo malgrado SOSPENDERE ALCUNI SACERDOTI per la loro propaganda abortista e divorzista...dovette chiudere alcuni circoli attolici..ma ahimè...furono veramente poche e deboli le voci dei vescovi di quel tempo.... lo disse anche Giovanni Paolo II parlando ai giovani, richiamandoli ad una attenzione particolare ALLE CATECHESI DELLA CHIESA, tanto è vero che presero maggior forza i programmi prematrimoniali anche a causa di un aumento vertiginoso di richieste di scioglimento alla Sacra Rota......


Le coppie cattoliche, come i singoli e come tutti........non nasciamo santi e perfetti, occorre IMPARARE ED IMPEGNARSI...... ma quando assistiamo a continue MENZOGNE e a continui attacchi contro la Chiesa Cattolica, difficile diventa offrire le corrette spiegazioni e la gente allora finisce per seguire ciò che gli fa più comodo....e questo vale per il cattolico quanto per il non cattolico....


Un esempio lo facevo se ben ricordi con l'aborto:
con quale discernimento una ragazza di 13 anni oggi può definire che l'aborto è un omicidio quando altri gli dicono che non è omicidio e che esiste una Legge che la tutela anche nell'anonimato e che legittima questo omicidio così da scaricarti la coscienza e dire che in fondo non hai fatto nulla di male?[SM=g1740732]
Mi insegnerai tu stesso che far emergere la verità e far prevalere il buon senso, in questo contesto di continua legittimazione, è assai difficile se non impossibile.......

In sostanza sta avvenendo questo:

- esiste un problema sul concepimento di un figlio? Nessun problema, legittimiamo l'aborto.....

- esiste il malato? Non preoccupatevi, legalizziamo l'eutanasia e il problema è risolto....

- esiste la prostituzione? Nessun problema, rendiamo legale la nobile arte (in alcuni Paesi è legale e i radicali la tengono nel cassetto come le droghe leggere)......

- esiste l'omosessualità? Che problema c'è? Diamogli un ordinamento giuridico, equipariamoli alla famiglia e il problema è risolto........

- esiste un problema coniugale? Risolviamo legalizzando la disunione......


Non è legalizzando un problema che esso si risolva e proprio la legge sull'aborto e sul divorzio lo hanno reso manifesto..[SM=g1740729] ...non è stato risolto il problema dell'aborto, anzi, è in aumento quello fra le adolescenti perchè è legalizzato e dove i genitori possono anche essere tenuti all'oscuro..... non è stato risolto il problema dei conflitti fra i coniugi, anzi, delle volte sono raddoppiati.....un insegnante ha dovuto denunciare (denunciare in termine di far sapere) di un disagio crescente negli incontri con gli insegnati attraverso le quali per  parlare di uno studente SI PRESENTANO DELLE VOLTE IN QUATTRO PRESUNTI "GENITORI".....per un intervento chirurgico si doveva attendere il parere di quattro "genitori".......
Ma tanto questi aspetti non interessano a nessuno......e se li fai presenti alla fine il disadattato sei TU che li fai emergere....[SM=g1740729]

Evviva Francia e  Spagna...purchè se magna........


[SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739]

La Chiesa obbedisce a Gesù. Non possiamo cambiare nulla[SM=g1740720]


Fonte: Il Giornale inserito il: 2008-06-22 14:53:34

da Roma

«Non possiamo cambiare l’insegnamento di Gesù, ma siamo vicini ai divorziati risposati che soffrono per l’esclusione dall’eucaristia».
Monsignor Rino Fisichella, rettore della pontificia università Lateranense, teologo, da pochi giorni anche presidente della Pontificia Accademia per la vita, conosce bene il problema della comunione ai divorziati anche in rapporto alla politica, perché in questi anni, da vescovo, non ha mai smesso di fare pure il cappellano di Montecitorio.

Che cosa pensa della richiesta del premier Berlusconi di rivedere il divieto di ricevere l’eucaristia da parte dei divorziati risposati?
«Il presidente pone una domanda che ci pongono in tanti che si trovano nella sua stessa situazione. Tante persone si rivolgono a noi chiedendo le ragioni di questa esclusione e anche all’ultimo Sinodo sull’eucaristia, celebrato nell’ottobre 2005, si è parlato di questo argomento...».

Per concludere, però, con il divieto che permane...
«La Chiesa obbedisce ai comandi del Signore. Noi non possiamo cambiare ciò che Gesù ha detto e cioè che la famiglia è composta da un uomo e una donna uniti per amore in un vincolo matrimoniale che dura tutta la vita. Non è in nostro potere di cambiare questo mandato del Signore».

Converrà che si tratta di una decisione pesante per la vita di chi crede e ha alle spalle situazioni matrimoniali difficili.
«Ci sono cristiani che capiscono le ragioni di questa scelta e, pur con dolore, non si avvicinano all’eucaristia, accettandola. Ci sono altri cristiani che non la comprendono e che chiedono venga modificato l’atteggiamento della Chiesa».

E a questi ultimi che cosa risponde?
«A questi come a quelli rispondo innanzitutto che condivido la loro sofferenza. Dico che si devono sentire accolti dalla comunità cristiana e che la comunità cristiana deve impegnarsi maggiormente per accoglierli e far sentire questa accoglienza. Anche se non possono ricevere l’eucaristia, essi fanno parte della Chiesa, sono chiamati a vivere la celebrazione domenicale, sono chiamati a leggere la Sacra Scrittura per comprenderne l’insegnamento. Sono chiamati a partecipare alla vita ecclesiale».


Un’indicazione più concreta? Davvero non ci sono speranze?
«Le ripeto che la Chiesa obbedisce ai comandi del Signore, ci sono insegnamenti che non abbiamo il potere di modificare o di adattare. Mi permetto però di dare un suggerimento, che è quello della condivisione della carità».


Che cosa significa?
«È un episodio significativo tratto dalla vita del filosofo Blaise Pascal, che personalmente mi ha sempre commosso. Nell’ultima fase della sua esistenza, Pascal era molto ammalato e non poteva ricevere l’eucaristia. Chiese allora di poter condividere la sorte dei poveri e volle essere ricoverato in un ospedale dei diseredati, per essere vicino a loro e compartecipe delle loro sofferenze. Non glielo accordarono. Allora Pascal chiese e ottenne di avere un povero vicino al suo letto. Perché in quel povero egli vedeva Gesù Cristo e si sentiva in comunione con lui. Ecco, dobbiamo essere in grado di far comprendere ai divorziati risposati che la Chiesa è loro vicina, che il non potersi accostare all’eucaristia non deve significare un’esclusione dalla vita della comunità, che la condivisione della carità è un modo attraverso il quale possono sentirsi in comunione con i fratelli».


Lei esclude che in futuro possa esserci qualche cambiamento al riguardo?
«Non ci saranno cambiamenti perché, come ho spiegato, anche la Chiesa deve obbedire a un comando ricevuto. Anche il Papa e i vescovi devono obbedire».


di Andrea Tornielli


[SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744]


Matteo 19
1 Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. 2 E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.
3 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? 6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». 7 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?». 8 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. 9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Come vediamo Gesù spiega che ALL'INIZIO LE COSE ERANO DIVERSE, ossia:
da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola....

poi è accaduto qualcosa che ha iniziato a stravolgere questa verità, cosa è accaduto? Lo spiega Gesù, dice: Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.

Gesù dunque VIENE A RIPRISTINARE L'ORDINE PERDUTO.......riportando l'unione fra l'uomo e la donna in quell'atto sacramentale che avviene quando E' DIO CHE E' OPERA DIRETTAMENTE (questo significa SACRAMENTO: quando è Dio ad agire....) 


Ma perchè Gesù parla di dulterio?

Perchè se prendiamo l'etimologia del termine esso significa: FALSIFICARE....viene dalla parola ADULTERARE....che vuol dire: CORROMPERE.......


Quindi l'adulterio CORROMPE, ADULTERA E FALSIFICA QUELLA UNIONE FRA L'UOMO E LA DONNA QUANDO QUESTA UNIONE NON MANTIENE LA SUA FEDELTA', LA SUA PROMESSA AD UNA UNIONE CHE FA DEI DUE UNA CARNE SOLA PER MEZZO DEL SACRAMENTO, OSSIA, L'AZIONE DIRETTA DI DIO ATTRAVERSO IL MATRIMONIO......

Se non si accetta che cosa significa L'ADULTERIO, DIFFICILE CAPIRE PERCHE' LA CHIESA PIU' CHE VIETARE, INVITA LE COPPIE CRISTIANE A REGOLARIZZARE QUESTA UNIONE CON IL SACRAMENTO PER VIVERE IN MODO PIENO E COMPLETO L'UNIONE CHE DIVERSAMENTE SAREBBE CORROTTA, ADULTERATA E FALSIFICATA......... 

Infine.....sarebbe onesto da parte di coloro che partecipano a questi dialoghi, di evitare di continuare a parlare sempre delle stesse cose, ossia, di accusare continuamente la Chiesa di VIETARE-PROIBIRE-OBBLIGARE-IMPORRE....... sarebbe più onesto infatti riconoscere a sè stessi UNA LIMITATA CONOSCENZA DELLA LEGGE DI DIO...... e di conseguenza sarebbe onesto riconoscere che la Chiesa NON obbliga affatto, ma INSEGNA CHE ESISTONO DELLE CONDIZIONI PRECISE E CHIARE, OLTRE LE QUALI LA CHIESA STESSA NON HA ALCUN POTERE DI CORROMPERE, ADULTERARE E FALSIFICARE....[SM=g1740733]

.......occorre più umilmente riconoscere che potremo trovarci nella condizione di NON CAPIRLO........dice infatti Gesù:

Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso;
chi può comprendere....comprenda!

Ossia: CHIEDETE E VI SARA' DATO, BUSSATE E VI SARA' APERTO..Gesù ci invita alla COM-PRENSIONE DELLA LEGGE DI DIO.....chi non sa, chi non comprende, è invitato ALLA RICERCA E NON AL RIFIUTO......alla fine come dice Paolo stesso: TUTTO MI E' LECITO, MA NON TUTTO GIOVA, ergo siamo liberi  E NON PIU' SCHIAVI DELLA LEGGE , ma questa libertà potrà esercitarsi veramente solo DOPO che avremo con tutta onestà di mente e di cuore, analizzato LA VERITA' STESSA dei fatti.....
 

Invito a non estrapolare singole frasi da questi dialoghi..e di valutare TUTTO IL CONTESTO degli interventi tenendo QUALE ULTIMA PAROLA, NON LA MIA, MA L'INTERVENTO DEL SOMMO PONTEFICE, LA VOCE DEL MAGISTERO DELLA CHIESA.......grazie..[SM=g1740717]

Segue un altro confronto con una forumista....

Temi scottanti quelli dell'adulterio e del divorzio, nella cui fermezza della Chiesa sul non cedere a compromessi colgo o intuisco la radice e tutela divina, ma che mi mettono di fronte anche alle mie debolezze e fragilità cattoliche, di persona che necessita di un ulteriore cammino interiore e di riflessione per accogliere pienamente certe condizioni.

Ammetto le mie insicurezze nel pronunciarmi con decisione su certi temi,probabilmente dovute ad esperienze professionali e personali di estrema sofferenza, ma di cui riconosco anche il rischio di giustificazione e/o auto-giustificazione.

Nella consapevolezza di ciò, come nella maggior parte delle cose della mia vita, anzichè cercare quello che mi fa apparentemente o meno  "star bene", cerco la verità, pur se dovesse comportare periodi e processi di inquietudine.

Insomma, di fronte a ciò che ancora non so accettare e comprendere totalmente mi calo nella favola di Esopo della volpe e dell'uva: se sono incapace di prendere l'uva, non significa che questa non sia buona...Un po' quello che tu Caterina dici più chiaramente affermando che chi non sa è invitato alla ricerca e non al rifiuto...

 
Premesso tutto questo per dover di onestà, fosse anche solo con me stessa, due sono le domande che sorgono.

 
1) Partendo dal presupposto che il divorzio non è ammesso dalla Chiesa, è sufficiente attenersi a questa indicazione, seguirla, non divorziare insomma, sentendosi così un buon cristiano che si attiene alla legge divina e poi nel cuore nutrire sentimenti rancorosi verso il coniuge, magari attuando ricatti morali ed estendendo il malessere a tutta la famiglia? Un malessere che non si sbroglia e che impedisce una crescita e il diffondersi dell'amore, non solo all'interno della famiglia,ma anche verso le altre persone.
Per quanto possa valere la mia opinione, io credo non sia sufficiente attenersi al non-divorzio, ma che Dio esiga molto di più che il rispetto esteriore della legge. Credo che chieda la volontà prima e la capacità poi di superare noi stessi, le nostre sofferenze, i nostri egoismi e di incontrare l'altro oltre le lacrime, oltre le "guerre" per ritrovare una pace coniugale.
Ma qualora ciò non fosse possibile, per incapacità di entrambi o anche di uno solo, è lecito e misericordioso che una famiglia si fossilizzi in uno stato di non-amore, di non-crescita?

 
2) Mi piacerebbe approfondire e conoscere meglio cosa intendesse Gesù quando disse:
"... Perciò io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio".
Nello specifico mi interesserebbe capire cosa intendesse con l'eccezione del caso di concubinato....


 
Un caro saluto
Katy

[SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739]

Cara Katia....grazie per le tue riflessioni.provo a rispondere alle tue domande che comunque sono legate fra di loro, ossia, la seconda domanda che volgi è legata alla prima..vediamo come......[SM=g1740733]

 
1) E' ovvio che il Signore conosce le nostre debolezze......se è dunque vero che Egli stesso NON vuole il divorzio, dall'altra parte è Lui stesso CHE SI OFFRE IN ESPIAZIONE DEI NOSTRI PECCATI.cioè LUI paga il riscatto DEL NOSTRO TRADIMENTO...[SM=g1740720] ...
Il Matrimonio è LA PROMESSA DI UNA UNIONE DAVANTI A DIO, qualsiasi sia il motivo, colpevoli o NON colpevoli (tutti siamo peccatori!) la base della promessa E' TRADITA QUANDO AVVIENE UN DIVORZIO......[SM=g1740732] (rammento a chi legge anche che Diavolo vuol dire COLUI CHE DIVIDE=DIVISINE)

 Ora giustamente mi poni un caso che non è unico nel suo genere.....e dividere i due coniugi fra INNOCENTISTI O COLPEVOLI....NON RISOLVE IL PROBLEMA.....Mantenere poi dei rancori verso l'altro coniuge non è logico se nel progetto del matrimonio ci inseriamo IL PERDONO....[SM=g1740739]  Allora ecco la prima domanda: SAPPIAMO PERDONARE L'ALTRO?

- Ma l'altro mi fa ricatti morali, che devo fare?
 DA SOLI NON SI RISOLVE NULLA e allora, si frequentano davvero persone proposte proprio per darci un aiuto a superare certe crisi matrimoniali? Se fai una indagine vedrai che la maggior parte che frequenta i consultori...NON RISOLVE I PROBLEMI, perchè? Davvero sono così insormontabili? O al consultorio si va già con l'idea di appianare non il perdono, ma LA DIVISIONE SENZA LITI E SENZA PROBLEMI?[SM=g1740732]

La seconda domanda sempre del punto (1) in sostanza chiede, se non mi sbaglio, se non sia il caso di ricrearsi una famiglia... ..La risposta deve essere letta in chiave evangelica, san Paolo lo dice bene agli Efesini:  il Matrimonio è nel suo insieme IL MEDESIMO RAPPORTO CHE CRISTO HA CON LA CHIESA SUA SPOSA......la risposta dunque, contrariamente alle regole umane che usano la logica UMANISTICA, ci fa chiedere: Gesù ha forse ripudiato la sua Sposa=Chiesa nonostante i peccati DEL SUO POPOLO? [SM=g1740733]

Poi ovviamente può succedere che due coniugi si rifacciano una nuova vita con altre unioni e questo noi NON possiamo giudicarlo IN POSITIVO, nè giudicare le persone, MA POSSIAMO DIRE CON ASSOLUTA CERTEZZA CHE QUELLA NON E' LA SOLUZIONE CHE DIO HA DATO ALLE CRISI MATRIMONIALI..[SM=g1740733] ...Se la stessa ad ogni crisi che ha dovuto affrontare LO SPOSO L'AVESSE ABBANDONATA, oggi non avremo nessuna Chiesa.....

Tu dici:

 
è lecito e misericordioso che una famiglia si fossilizzi in uno stato di non-amore, di non-crescita?
...............

 
 questa forma assolutista circa la crisi familiare è errata perchè nella concezione del Vangelo NESSUNA FAMIGLIA, E NESSUNA SITUAZIONE, FOSSE LA PIU' DISPERATA PUO' FOSSILIZZARSI......dal MALE DIO TRAE  SEMPRE UN BENE, non sappiamo come, dove e quando, ma lo fa......un coniuge separato PRODUCE UGUALMENTE, occorre solo capire come...così come un singol, se non vive da egoista la sua esistenza, produce immense ricchezze che si riversano in campo sociale.....
E vengo così alla seconda domanda che come ti ho detto si lega alla prima perchè parla del concetto di SEPARAZIONE CHE LA STESSA CHIESA RICONOSCE COME STRUMENTO POSSIBILE FRA I CONIUGI.......

 
2) La separazione, la Chiesa la intende NON come divorzio, ma come UN TEMPO dal quale trarre benefici......in questo tempo di separazione i coniugi non dovrebbero avere alcun rapporto sentimentale con altri........perchè se uso questo tempo restando SOLO, tale solitudine può aiutare il coniuge o i coniugi  a CAPIRE CHE DA SOLI E SEPARATI E DIVISI ROMPONO QUEL DIVENIRE UNA CARNE SOLA......ma se nella separazione il VUOTO lo occupiamo con un altro amante.....in quale modo potremo capire la divisione procurata da quell'essere diventati PRIMA UNA CARNE SOLA? [SM=g1740733]
Infatti, leggendo la definizione di Gesù che riporti al punto (2) e che dice:

 
"... Perciò io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio".

............

Gesù sta dicendo che cosa?
Che il ripudio e dunque QUEL SEPARARE IN CASO DI GRAVE SITUAZIONE INSOSTENIBILE.......E' POSSIBILE, ma attenzione, non facciamo come i protestanti che infatti usano questa frase per giustificare il divorzio, ma EVITANO DI TERMINARLA.....infatti Gesù ammette la separazione, ma aggiunge: e ne sposa un'altra commette adulterio.....[SM=g1740733] ....ergo la separazione(=ripudio) è possibile, ma Gesù avverte: CHE NON E' POSSIBILE SPOSARNE UN ALTRA......cioè.....separati si, ma senza risposarsi....e dunque senza RISPOSARSI...[SM=g1740733]

...
Tanto è vero che subito cosa accade? Che i discepoli HANNO CAPITO LA SEVERITA' DI  QUESTO MONITO e dicono a Gesù:
«Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

...............

I Discepoli dunque comprendono.......si può ripudiare il marito e la moglie, ma non se ne può sposare un altro/a........e dicono:
Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi
............

Se questa è la condizione, dicono i discepoli......MEGLIO RINUNCIARE AL MATRIMONIO.......Gesù non dice che hanno capito male, ma conferma e dice, dopo aver spiegato che c'è la possibilità di vivere L'AMORE IN ALTRO MODO:
......Non tutti possono capirlo.....[SM=g1740722]

 
Ecco che la Chiesa non può ADULTERARE ALTRE UNIONI......NON PUO' FALSIFICARLE, NON PUO' CORROMPORLE.....non può benedirle.....chi si è sposato in Chiesa e vive una condizione di separazione, deve rimanere separato e TROVARE ALTRE FORME DI COMPENSAZIONE ALLA PROPRIA FEDE, ALLA PROPRIA DIGNITA' UMANA, ALLA PROPRIA COLLABORAZIONE NELLA CHIESA.........

 
Ecco perchè la Chiesa ammette LO SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO che non è un divorzio, ma L'ANNULLAMENTO, ossia: quel matrimonio, come dice Gesù: ......e chi ripudia non ne sposa un altro.......e se la Chiesa nel Processo della Sacra Rota può arrivare a provare che due coniugi NON AVEVANO INTRAPRESO IL MATRIMONIO CON QUELL'INTENTO ORIGINALE E COMPRENSIBILE......SE NON C'ERANO CIOE' LE PREMESSE PER VIVERE QUEL SACRAMENTO...LA CHIESA PUO' SCIOGLIERLO, RENDERLO NULLO.........in tal caso ci si può NON risposare.......ma SPOSARE nelle condizioni stabilite da Cristo stesso.......

 
Spero di averti dato un aiuto alla comprensione......[SM=g1740733]


[SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739]

Il discorso di Benedetto XVI
in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana nel gennaio 2006

L'amore per la verità, fondamentale
punto di incontro tra diritto e pastorale


"In questo primo incontro con voi preferisco concentrarmi su ciò che rappresenta il fondamentale punto di incontro tra diritto e pastorale: l'amore per la verità". È quanto ha sottolineato Benedetto XVI ricevendo in udienza, nella mattina di sabato 28 gennaio, nella Sala Clementina, i Prelati Uditori, i Promotori di Giustizia, i Difensori del Vincolo, gli Officiali e gli Avvocati in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana. Ecco i punti nodali del discorso del Santo Padre:


"Il processo canonico di nullità del matrimonio costituisce essenzialmente uno strumento per accertare la verità sul vincolo coniugale";


"Il suo scopo costitutivo non è quindi di complicare inutilmente la vita ai fedeli né tanto meno di esacerbarne la litigiosità, ma solo di rendere un servizio alla verità";


"Ogni sistema processuale deve tendere ad assicurare l'oggettività, la tempestività e l'efficacia delle decisioni dei giudici",


"Il ricorso alla via processuale, nel cercare di determinare ciò che è giusto, non solo non mira ad acuire i conflitti, ma a renderli più umani, trovando soluzioni oggettivamente adeguate alle esigenze della giustizia";


"In questo ambito si pone il processo dichiarativo della nullità di un matrimonio: il matrimonio infatti, nella sua duplice dimensione naturale e sacramentale, non è un bene disponibile da parte dei coniugi né, attesa la sua indole sociale e pubblica, è possibile ipotizzare una qualche forma di autodichiarazione";


"Nessun processo è a rigore contro l'altra parte, come se si trattasse di infliggerle un danno";


"L'oggetto del processo è invece dichiarare la verità circa la validità o l'invalidità di un concreto matrimonio, vale a dire circa una realtà che fonda l'istituto della famiglia e che interessa in massima misura la Chiesa e la società civile";


"Il criterio della ricerca della verità, come ci guida a comprendere la dialettica del processo, così può servirci per cogliere l'altro aspetto della questione: il suo valore pastorale, che non può essere separato dall'amore alla verità. Può avvenire infatti che la carità pastorale sia a volte contaminata da atteggiamenti compiacenti verso le persone";


"Il principio dell'indissolubilità del matrimonio, riaffermato da Giovanni Paolo II con forza, appartiene all'integrità del mistero cristiano";


"È ingannevole il servizio che si può offrire ai fedeli e ai coniugi non cristiani in difficoltà rafforzando in loro, magari solo implicitamente, la tendenza a dimenticare l'indissolubilità della propria unione";


"La verità cercata nei processi di nullità matrimoniale non è tuttavia una verità astratta, avulsa dal bene delle persone... È pertanto assai importante che la sua dichiarazione arrivi in tempi ragionevoli";


"La sensibilità pastorale deve portare a cercare di prevenire le nullità matrimoniali in sede di ammissione alle nozze e ad adoperarsi affinché i coniugi risolvano i loro eventuali problemi e trovino la via della riconciliazione". [SM=g1740721]


(©L'Osservatore Romano - 29 Gennaio 2006)
 
Alcuni passaggi interessanti del discorso del Papa che insistono su un punto chiave: L'AMORE PER LA VERITA'......
In questo primo incontro con voi preferisco concentrarmi piuttosto su ciò che rappresenta il fondamentale punto di incontro tra diritto e pastorale: l’amore per la verità.

Il processo canonico di nullità del matrimonio costituisce essenzialmente uno strumento per accertare la verità sul vincolo coniugale. Il suo scopo costitutivo non è quindi di complicare inutilmente la vita ai fedeli né tanto meno di esacerbarne la litigiosità, ma solo di rendere un servizio alla verità. L’istituto del processo in generale, del resto, non è di per sé un mezzo per soddisfare un interesse qualsiasi, bensì uno strumento qualificato per ottemperare al dovere di giustizia di dare a ciascuno il suo. Il processo, proprio nella sua struttura essenziale, è istituto di giustizia e di pace. In effetti, lo scopo del processo è la dichiarazione della verità da parte di un terzo imparziale, dopo che è stata offerta alle parti pari opportunità di addurre argomentazioni e prove entro un adeguato spazio di discussione. Questo scambio di pareri è normalmente necessario, affinché il giudice possa conoscere la verità e, di conseguenza, decidere la causa secondo giustizia. Ogni sistema processuale deve tendere, quindi, ad assicurare l’oggettività, la tempestività e l’efficacia delle decisioni dei giudici.

il matrimonio infatti, nella sua duplice dimensione naturale e sacramentale, non è un bene disponibile da parte dei coniugi né, attesa la sua indole sociale e pubblica, è possibile ipotizzare una qualche forma di autodichiarazione.


L’oggetto del processo è invece dichiarare la verità circa la validità o l’invalidità di un concreto matrimonio, vale a dire circa una realtà che fonda l’istituto della famiglia e che interessa in massima misura la Chiesa e la società civile. Di conseguenza si può affermare che in questo genere di processi il destinatario della richiesta di dichiarazione è la Chiesa stessa.

Può avvenire infatti che la carità pastorale sia a volte contaminata da atteggiamenti compiacenti verso le persone. Questi atteggiamenti possono sembrare pastorali, ma in realtà non rispondono al bene delle persone e della stessa comunità ecclesiale; evitando il confronto con la verità che salva, essi possono addirittura risultare controproducenti rispetto all’incontro salvifico di ognuno con Cristo. Il principio dell’indissolubilità del matrimonio, riaffermato da Giovanni Paolo II con forza in questa sede (cfr i discorsi del 21 gennaio 2000, in AAS, 92 [2000], pp. 350-355; e del 28 gennaio 2002, in AAS, 94 [2002], pp. 340-346), appartiene all’integrità del mistero cristiano.
Oggi purtroppo ci è dato di constatare che questa verità è talvolta oscurata nella coscienza dei cristiani e delle persone di buona volontà.
Proprio per questo motivo è ingannevole il servizio che si può offrire ai fedeli e ai coniugi non cristiani in difficoltà rafforzando in loro, magari solo implicitamente, la tendenza a dimenticare l’indissolubilità della propria unione.

la sensibilità pastorale deve portare a cercare di prevenire le nullità matrimoniali in sede di ammissione alle nozze e ad adoperarsi affinché i coniugi risolvano i loro eventuali problemi e trovino la via della riconciliazione.

Mi auguro che queste riflessioni giovino a far comprendere meglio come l’amore alla verità raccordi l’istituzione del processo canonico di nullità matrimoniale con l’autentico senso pastorale che deve animare tali processi

la vostra attività giudiziale contribuisca al bene di tutti coloro che si rivolgono a voi e li favorisca nell’incontro personale con la Verità che è Cristo

[SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739]

                                     

Cosa dire? Che ringrazio Benedetto XVI che con il suo discorso alla Sacra Rota, il Tribunale Ecclesiastico, ha ribadito sostanzialmente quanto E' ANCHE UN NOSTRO DOVERE, ossia, dice il Papa:
.......
"È ingannevole il servizio che si può offrire ai fedeli e ai coniugi non cristiani in difficoltà rafforzando in loro, magari solo implicitamente, la tendenza a dimenticare l'indissolubilità della propria unione";
..........
Certi Forum pur definendosi CATTOLICI......in definitiva preferiscono discutere certi temi così delicati esclusivamente CON LE LORO OPINIONI......altri poi  IMPEDISCONO proprio di parlarne...CON I TESTI DEL MAGISTERO....e se ne parli ti viene messa addosso una etichetta.......BIGOTTA.....[SM=g1740725] ....orbene...leggendo le parole del Papa....ringrazio Dio di questi attacchi perchè dimostrano che qui siamo sulla strada giusta.......e che si tenta fin dove ci è concesso di NON INGANNARE LA GENTE, DI NON ILLUDERLA....... DI METTERLA IN GUARDIA DAI RISCHI CHE CORRE...... QUANDO NON SI ACCOGLIE LA LEGGE DI DIO QUALE MISURA DELLA NOSTRA VITA PER IL NOSTRO BENE E NON PER IMPOSIZIONE...MA PER PURO AMORE.....[SM=g1740720]
Buona meditazione.......


LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL'ANGELUS, 08.10.2006


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

In questa domenica, il Vangelo ci presenta le parole di Gesù sul matrimonio. A chi gli domandava se fosse lecito al marito ripudiare la propria moglie, come prevedeva un precetto della legge mosaica (cfr Dt 24,1), Egli rispose che quella era una concessione fatta da Mosè a motivo della "durezza del cuore", mentre la verità sul matrimonio risaliva "all’inizio della creazione", quando "Dio – come sta scritto nel Libro della Genesi – li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola" (Mc 10,6-7; cfr Gn 1,27; 2,24). E Gesù aggiunse: "Sicché non sono più due, ma una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto" (Mc 10,8-9). E’ questo il progetto originario di Dio, come ha ricordato anche il Concilio Vaticano II nella Costituzione Gaudium et spes: "L’intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale… Dio stesso è l’autore del matrimonio" (n. 48).

Il mio pensiero va a tutti gli sposi cristiani: ringrazio con loro il Signore per il dono del Sacramento del matrimonio, e li esorto a mantenersi fedeli alla loro vocazione in ogni stagione della vita, "nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia", come hanno promesso nel rito sacramentale. Consapevoli della grazia ricevuta, possano i coniugi cristiani costruire una famiglia aperta alla vita e capace di affrontare unita le molte e complesse sfide di questo nostro tempo. C’è oggi particolarmente bisogno della loro testimonianza. C’è bisogno di famiglie che non si lascino travolgere da moderne correnti culturali ispirate all’edonismo e al relativismo, e siano pronte piuttosto a compiere con generosa dedizione la loro missione nella Chiesa e nella società.

Nell’Esortazione apostolica Familiaris consortio, il servo di Dio Giovanni Paolo II ha scritto che "il sacramento del matrimonio costituisce i coniugi e i genitori cristiani testimoni di Cristo «fino agli estremi confini della terra», veri e propri «missionari» dell’amore e della vita" (cfr n. 54). Questa missione è diretta sia all’interno della famiglia – specialmente nel servizio reciproco e nell’educazione dei figli –, sia all’esterno: la comunità domestica, infatti, è chiamata ad essere segno dell’amore di Dio verso tutti. E’ missione, questa, che la famiglia cristiana può portare a compimento solo se sorretta dalla grazia divina. Per questo è necessario pregare senza mai stancarsi e perseverare nel quotidiano sforzo di mantenere gli impegni assunti il giorno del matrimonio. Su tutte le famiglie, specialmente su quelle in difficoltà, invoco la materna protezione della Madonna e del suo sposo Giuseppe. Maria, Regina della famiglia, prega per noi!

[01391-01.02] [Testo originale: Italiano]


DOPO L’ANGELUS

Saluto con affetto gli oltre 350 giovani "missionari", appartenenti a parrocchie, associazioni, movimenti e comunità della Diocesi di Roma, che nei giorni scorsi, insieme con alcuni sacerdoti, religiose e seminaristi hanno dato vita alla terza edizione della "missione dei giovani ai giovani", denominata "Gesù al centro". Cari amici, mi congratulo per il vostro gioioso impegno di annunciare il Vangelo per le strade e nelle piazze, nelle scuole e negli ospedali, come pure nei luoghi di svago dei giovani romani. Vi incoraggio a mantenere questo stile missionario nella vita di tutti i giorni, approfittando sempre delle iniziative formative diocesane.


[SM=g1740734] [SM=g1740722] [SM=g1740721]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:38. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com