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I MIRACOLI EUCARISTICI

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2019 00:26
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20/04/2016 10:55
 
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Quando l’Ostia sanguinò sul breviario di un prete disattento



A Siena nel 1330 un sacerdote depose una particola tra le pagine del libro delle preghiere ed essa sanguinò. Quella reliquia è oggi esposta nella Basilica di Santa Rita, a Cascia




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Miracolo Eucaristico di Cascia

Miracolo Eucaristico Di Cascia - Wikipedia Commons (Mentnafunangann)




A Cascia, nella Basilica dedicata a Santa Rita, si conserva anche la Reliquia di un insigne Miracolo Eucaristico, avvenuto vicino a Siena nel 1330.


A un sacerdote fu richiesto di portare la Comunione a un contadino infermo. Il prete, prese una Particola consacrata e la depose irriverentemente tra le pagine del suo breviario e si avviò dal contadino.


Arrivato a casa del malato, dopo averlo confessato, aprì il libro per prendere l’Ostia che vi aveva riposto, ma con sua grande sorpresa constatò che la Particola si era tinta di vivo sangue tanto da impregnare ambedue le pagine tra le quali era stata posta.


Il sacerdote, confuso e pentito, si recò immediatamente a Siena presso il Convento agostiniano per chiedere consiglio al Padre Simone Fidati da Cascia, conosciuto da tutti per essere un sant’uomo.


Questi, udito il racconto, concesse il perdono al sacerdote e chiese di tenere con sé quelle due pagine macchiate di sangue. Numerosi sono stati i Sommi Pontefici che ne hanno promosso il culto concedendo indulgenze.


Nell’atto di ricognizione della Reliquia del Miracolo Eucaristico di Cascia avvenuta nel 1687, viene riportato anche il testo di un antichissimo Codice del Convento di Sant’Agostino in cui sono descritte numerose notizie riguardanti il Prodigio.


Oltre a questo Codice, l’episodio viene anche menzionato negli Statuti Comunali di Cascia del 1387, dove tra l’altro si ordinava che “ogni anno nella festa del Corpus Domini, il Potestà, i Consoli e tutto il popolo casciano, fossero tenuti ad adunarsi nella chiesa di Sant’Agostino ed a seguire il clero che doveva portare quella venerabile Reliquia del sacratissimo Corpo di Cristo processionalmente per la città”.


Nel 1930, in occasione del sesto centenario dell’evento, fu celebrato a Cascia un Congresso Eucaristico per l’intera diocesi di Norcia; fu allora inaugurato un prezioso ed artistico Ostensorio e venne pubblicata tutta la documentazione storica reperibile al riguardo.


***

Per approfondire il tema dei Miracoli Eucaristici, è possibile visitare il sito del Servo di Dio Carlo Acutis: http://www.miracolieucaristici.org/





TESSUTO CARDIACO IN UN'OSTIA. IL VESCOVO DI LEGNICA, IN POLONIA, RICONOSCE IL MIRACOLO

Tessuto cardiaco in un&#039;ostia. Il vescovo di Legnica, in Polonia, riconosce il miracolo

di Greg Kandra, da Aleteia

 

Sì, a volte una presunta “ostia che sanguina” dopo gli esami dovuti non si rivela altro che muffa rossa del pane.

A volte, però, mettendo un’“ostia sanguinante” sotto il microscopio e sottoponendola a varie prove si scopre che si tratta di tessuto cardiaco umano.

Nel 2013 in Polonia è stato dimostrato che un’ostia che sanguinava era proprio questo, come ha annunciato il 17 aprile il vescovo Zbigniew Kiernikowski, della diocesi di Legnica:

«Il 25 dicembre 2013, durante la distribuzione della Santa Comunione, un’ostia consacrata è caduta a terra, e poi è stata raccolta e deposta in un recipiente pieno di acqua (vasculum). Poco dopo sono apparse delle macchie di colore rosso. Il vescovo emerito di Legnica, Stefan Cichy, ha istituito una commissione per studiare il fenomeno. Nel febbraio 2014 un piccolo frammento rosso dell’ostia è stato separato e posto in un corporale. La commissione ha ordinato l’estrazione di alcuni campioni per sottoporli ad analisi rigorose da parte di importanti istituti di ricerca.

Nell’annuncio finale del Dipartimento di Medicina Forense si legge quanto segue: “Nell’immagine istopatologica si è scoperto che i frammenti di tessuto contengono parti frammentate di muscolo striato trasversale. (…) L’insieme (…) assomiglia molto al muscolo cardiaco, con le alterazioni che appaiono di frequente durante l’agonia. Gli studi genetici indicano l’origine umana del tessuto”.

Nel gennaio di quest’anno ho presentato la questione alla Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano. Oggi, seguendo le indicazioni della Santa Sede, ho ordinato al vicario parrocchiale Andrzej Ziombro di preparare un luogo adeguato per l’esposizione della reliquia, di modo che i fedeli possano esprimere la propria adorazione in maniera appropriata».

Un meraviglioso dono per la Polonia e per i tanti pellegrini che si recheranno nel Paese per la Giornata Mondiale della Gioventù o per iniziativa personale in questo Anno della Misericordia. 






Il miracolo eucaristico avvenuto in Polonia «è un mistero e un segno della generosità di Dio»

Luglio 19, 2016 Benedetta Frigerio

A ridosso della Gmg la reliquia è stata posta nel santuario di Legnica: «Il tessuto della particola era di un cuore spasimante»

 
 
 

 

 

 

l’8 aprile, la Chiesa ha riconosciuto un fatto straordinario, accaduto in Polonia, proprio lì dove in questi giorni sono attesi migliaia di giovani che il 27 luglio prossimo arriveranno da tutto il mondo per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù. Il 10 aprile la Congregazione della dottrina per la fede ha infatti autorizzato il culto di un’ostia consacrata presso il santuario di san Giacinto nella cittadina polacca di Legnica. E ha ordinato di esporre la reliquia «affinché i fedeli possano esprimere la propria adorazione in maniera appropriata».

LE ANALISI SCIENTIFICHE. Era il 25 dicembre del 2013, quando presso il santuario una particola consacrata, raccolta da terra e messa nell’acqua da un sacerdote, anziché decomporsi cominciò a colorarsi di rosso. L’allora vescovo della città, monsignor Stefan Chiky, diede subito il via alle indagini scientifiche che hanno portato la Santa Sede a riconoscere il miracolo eucaristico due anni e mezzo dopo. La cardiologa Barbara Engel, membro della commissione di studi aperta dal vescovo, in occasione del riconoscimento del miracolo ha spiegato che «abbiamo inviato dei campioni anche al dipartimento di medicina legale dell’Università di Medicina della Pomedria (…). Tra le analisi effettuate c’è stata quella del Dna. La conclusione dei ricercatori è stata la seguente: si tratta di tessuto del miocardio di origine umana. Tutti gli studi effettuati non hanno spiegato il fenomeno né come sia potuto accadere». Ovviamente, per non influenzare i risultati, i ricercatori non conoscevano la provenienza del materiale analizzato. Il miracolo è che l’ostia posta nell’acqua (dove si usa metterla quando cade) non si sia dissolta, ma sopratutto che si sia trasformata in un pezzo di cuore, straziato dagli spasmi e dal dolore. Inoltre il gruppo sanguigno è di tipo AB, in generale molto raro ma abbastanza diffuso nelle zone in cui è nato e vissuto Gesù.

ANCHE AL PAPA. Lo stesso accadde il 12 ottobre del 2008 a una particola consacrata nella chiesa di Sant’Antonio a Sololka, una cittadina a nordest della Polonia. La curia chiese a due specialisti di anatomia patologica di analizzare il tessuto che fu identificato come un muscolo cardiaco con segni di spasmi veloci tipici della fase di agonia precedente la morte. Esattamente identici anche gli esiti delle analisi compiute su una particola consacrata proveniente da una parrocchia di Buenos Aires. Pure lì, il 15 agosto del 1996, dopo aver sciolto l’ostia nell’acqua, un sacerdote vide il pezzo di tessuto insanguinato e fece presente il fatto all’allora vescovo ausiliare, Jorge Mario Bergoglio. Inizialmente Bergoglio ordinò di riporre la particola nel tabernacolo ma dopo due anni autorizzò le analisi, quando il prete gli comunicò che il materiale non si era decomposto.

«È UN MISTERO». Fu quindi inviato ai ricercatori della Columbia University di New York, anch’essi ignari della sua provenienza, i quali poi affermarono: «Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole» e «il cuore era vivo al momento del prelievo visto che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono. Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subìto un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto». Il 26 marzo del 2005 il dottor Frederic Zugibe della Columbia University, una volta che le analisi furono terminate e l’origine del campione fu svelato, dichiarò: «Come e perché un’ostia consacrata possa mutare e diventare la carne e il sangue di un essere umano vivente rimane un mistero inspiegabile per la scienza, un mistero al di fuori della sua competenza». Mistero che ricordò anche l’angelo apparso ai pastorelli di Fatima, esattamente 100 anni fa (in preparazione delle apparizioni mariane avvenute l’anno successivo). Con il calice e l’ostia in mano disse loro: «Prendete e bevete il Corpo e Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio».

UN SEGNO PER I PELLEGRINI. L’attuale vescovo di Legnica, Zbigniew Kiernikowski, prima dell’inizio della Gmg e in occasione della Messa celebrata per l’esposizione della reliquia, ha auspicato «che tutto questo serva ad approfondire la devozione all’Eucarestia e che abbia un impatto sulla vita di coloro che passeranno di fianco a questa reliquia. Interpretiamo questo segno come un’espressione della generosità di Dio, che si è piegato così in basso per stare insieme all’uomo»






La Madonna piange: nuovo prodigio nella terra del Papa

di Andrea Zambrano 
25-07-2016
Fedeli in fila a Rio Cuarto

La fila dei fedeli è interminabile e inizia sulla strada, vicino alle auto che sfrecciano su Avenida Consitution. Si mettono in fila alla mattina presto e nell’attesa recitano un rosario. Una volta entrati nella cattedrale vengono accolti da canti religiosi e dopo pochi istanti si trovano di fronte alla statua: giusto il tempo di toccarle le guance umide con un fazzoletto, affidarsi per un voto che è già il momento di lasciare spazio ad altri.

A Rio Cuarto accade così da almeno 2 settimane. Da quando nella cattedrale della cittadina argentina della provincia di Cordoba, la statuetta della Madonna del Cerro di Salta ha iniziato a lacrimare misteriosamente. Da quel giorno, e per l’Argentina non era un giorno a caso dato che era il 9 di luglio, festa nazionale dell’indipendenza argentina, nel Duomo di questa cittadina di 140mila abitanti c’è ressa continua.

Accorrono dalla provincia, dalle campagne, facendo anche ore e ore di autobus attraverso le estremità della pampa, per vedere e pregare. Un rito millenario, che popoli e fedeli hanno accompagnato con fede e devozione. Un rito che si sta ripetendo in questo angolo del mondo da quando il 9 luglio scorso una signora anziana che si era recata davanti alla statua per un’orazione ha notato le guance umide.

In cattedrale era in corso il Te Deum di ringraziamento che solitamente si recita nel giorno della festa nazionale, durante il canto la donna è andata ad avvertire il parroco, Padre José Luis Benfatto, che si è precipitato subito davanti al manufatto notando non solo le guance umide ma anche vere e proprie lacrime che sgorgavano dagli occhi, anch’essi inumiditi. Da quel giorno, in molti, si parla di circa un centinaio di persone hanno potuto vedere quello che sembra essere a tutti gli effetti una manifestazione soprannaturale.

E mentre i fedeli si rincorrevano con il passa parola, il sacerdote ha preso carta e penna e ha informato il vescovo diocesano. Questi, dopo aver conosciuto i dettagli dell’episodio misterioso, ha deciso di acconsentire alla devozione e di portare la statua della Madonna di Salta sotto al presbiterio, alla fine della navata centrale dove da quel giorno la processione è ininterrotta.

Non prima di aver scritto un documento prudente sulla “presunta lacrimazione”, che però non mostra affatto scetticismo. “Il piano di salvezza di Maria ci conduce a suo figlio Gesù – ha scritto il vescovo mons. Adolfo Uriona -. Questo evento ci invita a cambiare il nostro atteggiamento e ad essere più misericordiosi”. Il pianto della Madonna viene definito “presunto”, però ciò non impedisce il vescovo a chiamarlo un evento “tenero” del piano di salvezza della Madonna.

I giornali argentini si sono fiondati a Rio Cuarto con inviati e troupe televisive e hanno intervistato i fedeli in fila, che hanno sottolineato come questo prodigio li abbia avvicinati alla fede. Ma il più gettonato nelle interviste è il parroco, padre José Luis testimone del miracolo.

“Una signora che stava pregando davanti alla statua per chiedere la guarigione di suo marito, mi ha avvisato delle lacrime. Con altri sacerdoti presenti al Te Deum abbiamo notato distintamente che il volto della statua era umido e lo abbiamo asciugato con un fazzoletto. Ma alla fine della messa siamo tornati e l’abbiamo vista ancora inumidita. Abbiamo iniziato così a pregare e in quello stesso giorno mentre stavamo in preghiera con altri fedeli abbiamo visto le lacrime”.

Il sacerdote, nella lunga relazione che successivamente ha mandato al suo vescovo, ha spiegato che le lacrime della Vergine non sono ininterrotte, ma appaiono in determinati momenti. “Però è significativo che la prima manifestazione delle lacrime sia avvenuta nel giorno della festa nazionale come segno di unità e di riconciliazione”.

Singolare poi la storia della statua, che è arrivata a Rio Cuarto due anni fa. “Con un gruppo di parrocchiani – ha spiegato il sacerdote – abbiamo deciso di pregare la Madonna di Salta”. Qui, alcuni anni fa una veggente di nome Maria Livia, ha sostenuto di aver avuto nel 2006 una visione della Madonna e di aver ricevuto alcuni messaggi. Ma mentre la diocesi locale di Salta dopo un’indagine ha sostenuto che “non ci sono prove di un’attività soprannaturale a Salta”, la devozione per l’immagine dell’”Immacolata madre del cuore eucaristico di Gesù di Salta” è continuata senza sosta.

Attratti da quella devozione anche i membri dell’associazione poliziotti in congedo della provincia di Cordoba, hanno portato a Rio Cuarto la statua della Madonna di Salta con l’idea di costruire una cappella e nel frattempo l’hanno lasciata in custodia alla Cattedrale. Ora, dopo questo prodigio l’associazione ha deciso di donare la statua alla Diocesi.

Come ha detto il vescovo “sarà il tempo” a chiarire la vicenda e a definire i contorni di questa devozione, ma una prima riflessione è d’obbligo. Con l’evento prodigioso di Rio Cuarto l’Argentina sembra essere diventata una terra prediletta dalla manifestazione del divino. A Buenos Aires negli anni ’90 si sono verificati ben tre miracoli eucaristici, che non sono stati approvati dalla Diocesi, ma il cui culto prosegue ancor oggi indisturbato. Recentemente il mensile di apologetica il Timone ha scoperto che la data dell’ultimo miracolo eucaristico ha coinciso con una data singolare: il 15 agosto 1996, giorno in cui per la prima volta in Argentina veniva concessa la distribuzione della comunione sulla mano. Lo stesso giorno un’ostia cadde dalle mani del sacerdote della chiesa di Santa Maria e venne messa a sciogliere nell’acqua dentro al tabernacolo. Ma una settimana dopo, una suora mentre accedeva al tabernacolo ha visto che l’ostia si era trasformata in un tessuto miocardico.

Il vescovo emerito di San Luis in Argentina mons. Juan Rodolfo Laise sostiene da tempo che la distribuzione della comunione in mano sia una concessione pericolosa da parte della Chiesa, non voluta nelle forme e nei modi così estesi come oggi, da papa Paolo VI, l’unico papa che scrisse un documento a proposito che temeva abusi, sacrilegi e il rischio di perdita di fede eucaristica.

Il Miracolo eucaristico di Buenos Aires rimanda comunque all’importanza e alla perdita di fede eucaristica del popolo, ma l’Argentina è stata teatro anche di un altro importante evento: l’approvazione da parte della Chiesa locale delle apparizioni della Madonna del Rosario di San Nicolas, che nel 1983 si presentò alla veggente così: “«Sono la patrona di questa regione, fate valere i miei diritti»”.  I messaggi, incentrati sulla crisi della famiglia e sulla perdita di sacralità della vita, sono continuati fino ad oggi, con alcune pausa, ma in questo caso, la Chiesa, nella primavera scorsa, ha preso una posizione favorevole.

Tutti questi eventi sono singolari e sembrano ricondursi in un unico filo rosso, in una terra che dal 13 marzo 2013 vanta anche di aver dato i natali al 266esimo pontefice della Chiesa cattolica.



L'IMPRONTA DI UN MIRACOLO ECUARISTICO SUL PAVIMENTO DELLA CHIESA DI SANTA PUDENZIANA A ROMA

L&#039;impronta di un miracolo ecuaristico sul pavimento della Chiesa di Santa Pudenziana a Roma

Santa Pudenziana è una delle più antiche chiese di Roma. Secondo la maggior parte degli storici, il senatore romano Pudente diede ospitaltà all’Apostolo Pietro nella sua casa che sorgeva proprio dove la chiesa poggia le sue fondamenta.

Il nome della chiesa deriverebbe dal nome della figlia del senatore: Pudenziana. Pudenziana e sua sorella Prassede, sebbene non furono mai martirizzate, divennero celebri perché detersero il sangue dei martiri dopo la loro esecuzione.

La chiesa è abbellita da numerosi mosaici romani dell’età cristiana e fu costruita sotto Papa Pio I nel 145 d.C., sul luogo dove sorgeva la casa del senatore Pudente, per volere delle figlie Prassede e Pudenziana.

Nei gradini dell’altare della Cappella Caetani, costruita dalla famiglia Caetani, ancora oggi si trova l’impronta e la macchia di sangue lasciata da un’ostia caduta ad un sacerdote mentre celebrava la Messa.

L’uomo fu assalito dai dubbi circa la reale presenza di Gesù nelle specie consacrate e subito dopo aver consacrato l’ostia, inavvertitamente la fece cadere sul pavimento in cui rimase il segno dell’impronta della particola.

***

Per approfondire il tema dei Miracoli Eucaristici, è possibile visitare il sito del Servo di Dio Carlo Acutis:

http://www.miracolieucaristici.org/









 

[Modificato da Caterina63 14/10/2016 14:57]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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