Silvio Dissegna: un ragazzo dichiarato VENERABILE

Nasce a Moncalieri il 1 luglio 1967, ma i genitori abitano a Poirino, Borgata Becchio. Sin da piccolo dimostra intelligenza vivace ed un altruismo meraviglioso. Vive una vita normale, come tanti altri bambini. Ottimi voti a scuola, amante della natura "A me piacciono molto i fiori". "Se io fossi una rondine vorrei volare sulle montagne" scrive sul diario. Si dimostra molto altruista e generoso: "Gioco con allegria e se qualcuno si fa male, mi ritiro dal gioco per curarlo, e se non è grave continuo a giocare".

E fin qui, nulla di tanto speciale.

Quanti ragazzi dimostrano per carattere o per educazione familiare sentimenti simili! Anche nella preghiera e nel rapporto con Dio dimostra pietà e sensibilità meravigliose."Al Santo Natale mi preparo con l'anima bianca. A Natale è nato Gesù e Lui è stato così buono che voglio esserlo anch'io, facendo atti di bontà, pregando con gioia, aiutando quelli che ne hanno bisogno, rispettando tutti. Per amare Gesù faccio il Presepio".  

C'è una frase scritta da lui, con la macchina da scrivere, regalatagli a Natale del 1977, che denota gioia e sensibilità che mi fa subito pensare a Maria Orsola. Per ringraziare la mamma, prende il primo pezzo di carta che gli capita e scrive: "Cara Mamma. ti ringrazio di avermi messo al mondo, di avermi dato la vita che è tanto bella! lo ho tanta voglia di vivere!". 

Purtroppo non passano molti giorni che, all'inizio del gennaio 1978, i primi sintomi del male si fanno sentire: un dolore insistente alla gamba sinistra. Visite, medicine, consulti, ma senza risultato. Il 10 aprile, dopo settimane di sofferenze, viene ricoverato all' ospedale di Moncalieri. A maggio si scopre una macchia al bacino sinistro.

Il 13 maggio il triste verdetto: Neoplasia ossea - cancro all'osso! E così inizia il suo calvario! Compie 7 viaggi a Parigi dal 13 giugno 1978 al 9 gennaio 1979. Tutto si dimostra inutile. Ed è qui che Silvio svela la sua grandezza. "Papà, facciamoci coraggio. Gesù non ci abbandona". "Papà mi raccomando di pregare anche tu - dice un giorno a bruciapelo- ho proprio bisogno di Gesù per superare questa prova. Papà. grazie!" Preghiera, Rosario ed eucaristia: ecco la sua forza. Ma se un ragazzo dodicenne arriva a questo, si deve proprio dire che è Dio che opera, che ha preso in mano questa piccola vita per guidarla Lui, farne un segno della sua misericordia ed una Testimonianza del suo Amore.