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Quella mania di complicare sempre tutto..... K. Rahner non aveva altro da fare?

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2018 08:03
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26/09/2011 23:09
 
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[SM=g1740733]Riporto dall'articolo sopra dedicato agli errori di Rahner, questo interessante sviluppo dal Blog di papalepapale nel quale con Claudia stiamo approfondendo l'argomento...

da Claudia

Grazie per il tuo contributo, articolato e significativo per la discussione su Rahner. Tornerei, però, un attimo di nuovo sulla dottrina. Sebbene egli si ponga ai confini tra l’ortodossia e l’eresia, non si può dire che la teologia trinitaria non debba nulla a a Rahner. L’assioma fondamentale citato nell’articolo è, infatti, una formulazione convincente di una realtà certamente già intuita e, in qualche modo, “sperimentata” dalla teologia prima di lui ma mai così esplicitamente messa “nero su bianco”. Se andiamo a leggere come è stato trasformato l’assioma rahneriano dalla Commissione Teologica Internazionale (che non ho riportato perché il mio era un articolo e non un saggio), possiamo vedere che la coincidenza con quello che ha detto Rahner è, in effetti, molto forte: “La Trinità che si manifesta nell’economia della salvezza è la Trinità immanente; è la Trinità immanente che si comunica liberamente e a titolo gratuito nell’economia della salvezza”. La Commissione Teologica Internazionale ha sentito il bisogno di esplicitare il “viceversa” perché – giustamente – ha intuito quale potesse essere il pericolo maggiore. Quello di ritenere, cioè, che la Trinità dipendesse dall’economia della salvezza. Invece, “Dio si impegna effettivamente nella storia umana, ma nella sua trascendenza. Soltanto questa garantisce che Dio può salvare il mondo. Se Dio avesse in qualche modo bisogno della storia per perfezionarsi resterebbe rinchiuso nella propria finitezza” (L. Ladaria, La Trinità mistero di comunione, p.57).


C’è da chiedersi se Rahner non abbia intuito questo pericolo o se, addirittura, lo abbia astutamente messo in conto senza far nulla per evitarlo. A questo farebbe pensare il “viceversa” del suo assioma. Ancora una volta, però, Ladaria nota qualcosa di molto interessante. Rahner, infatti, ha precisato in alcuni momenti che la comunicazione della Trinità nell’economia di salvezza è totalmente libera, non dovuta e per grazia – quindi la Trinità non necessità dell’economia della salvezza – ma che questa precisazione non è stata tenuta molto in conto dai suoi critici (cf. L. Ladaria, op.cit, p.16-17).


Significativo anche il contributo di Piero Coda: “La tesi di Rahner vuole rispondere ad una questione concreta. Egli constata, infatti, al suo tempo, l’irrilevanza e l’isolamento del mistero trinitario nell’esistenza cristiana. E’ sua la nota affermazione secondo cui si può avere l’impressione ‘che i cristiani, nonostante la loro esatta professione della Trinità, siano quasi solo dei monoteisti nella pratica della loro vita religiosa…[…].Si può avere il sospetto che, per il catechismo della mente e del cuore (a differenza del catechismo stampato), la rappresentazione dell’incarnazione da parte del cristiano non dovrebbe punto mutare qualora non ci fosse la Trinità’. Questo fatto, secondo Rahner, va posto in stretta relazione con il modo in cui la teologia occidentale ha impostato la comprensione del rapporto tra Dio e la storia della salvezza…” (P. Coda, Dio, in G. Barbaglio et al, Dizionario di Teologia, p.427). In questo senso, Rahner chiama in causa anche S. Tommaso, il quale ha esplicitato quella tesi secondo cui se Dio avesse voluto, una qualsiasi delle persone divine si sarebbe potuta incarnare. Questa tesi – che, ad onor del vero, S. Tommaso non ha trattato come argomento fondamentale, da quello che ho studiato, ma ne ha solo discusso en passant – in qualche modo, ha “messo in ombra” l’Incarnazione del Figlio e, di conseguenza, il rapporto tra Trinità ed economia della salvezza è divenuto irrilevante.


Si potrebbe obiettare che, come spesso accade, “ di buone intenzioni è lastricata la strada che porta all’inferno” e che Rahner, pur con ottimi propositi, non ha raggiunto il risultato sperato. Ma non butterei a mare il suo contributo: semmai era necessario perfezionarlo, come in effetti è stato fatto.


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LDCaterina63

Cara Claudia, ringraziandoti per questo ulteriore arricchimento sottolineo che non butterei mai il bambino con l’acqua sporca ^__^ e poi, in seconda analisi, lo confesso, sono l’ultima a poter parlare di questi argomenti così…tecnici perchè davvero non ne sono all’altezza ^__^
Ne parlo perchè mi piace l’argomento e da domenicana mi piace “parlare con Dio o parlare di Dio”…. poi naturalmente sempre pronta ad imparare….

Ordunque, se è vero che Rahner ha dato ottimi contributi, ciò che ritengo discutibile è quel dire che la “teologia trinitaria” dovrebbe essergli grata….del resto il fatto stesso, come spieghi anche tu stessa, che la Commissione Teologica ha ritenuto prudente specificare, spiegare, trasformare il pensiero rahneriano per evitare equivoci, mi fa partire già con tanto di prudenza… ^__^

(P.S. immagino che tu abbia anche il libro della raccolta dei Documenti della CTI – Documenti dal 1969 al 2004, Edizione domenicana ESD che suggerisco vivamente a tutti ^__^ – il cui passo da te riportato è a pag. 200 e riccamente dispiegato in tutto un contesto molto ampio, vasto ed interessante)

Da terra terra come sono riparto da ciò che mi ha colpito dal libro lungimirante di Padre Cavalcoli laddove spiega di come, furbamente (se volontariamente o meno non sta a me giudicarlo) Rahner abbandona la teologia dell’aquinate…. perchè è da qui che egli, ovviamente, deve trovare “altrove” il fondamento di ciò che vuole provare finendo così o per imbrogliarsi da solo o per lasciarlo incomprensibile, o persino eretico…
Dal momento che fu lo stesso Concilio a riportare (ma già con Leone XIII ci furono i primi moniti ufficiali) che la teologia di san Tommaso era la base e la roccaforte di TUTTA la Dottrina cattolica, va da se che Rahner, prendendone le distanze, non rese alla fine un servigio alla teologia trinitaria….ma è ovvio che non dico neppure che ne fece del male ^__^ oserei dire piuttosto che alla base del suo discorso, corretto e dispiegato però dalla Commissione Teologica, oserei dire che non vi leggo molto di “nuovo” o di innovativo, come a dire, scavando con san Tommaso e sbriciolando il suo pensiero, si può giungere a ciò che spiga la stessa Commissione…ma in modo assai più ortodosso e lineare, senza fare salti mortali rischiando di rompersi l’osso del collo, e questo per le seguenti motivazioni che a mio parere mi spingono a pensare a questo:

1) san Tommaso d’Aquino affronterà, risolvendolo del tutto, il pensiero ariano sul “procedere in Dio”, nel contesto della Processione delle Persone Divine: Padre, Figlio e Spirito Santo… come sappiamo Ario lo prese nel senso “di effetti procedenti da una causa” ma così, spiega l’aquinate, il Verbo sarebbe creatura e non più Dio….
Sabellio ne parlò come di diverse “operazioni di uno stesso soggetto”, ma così non avremo le Tre Persone… in sostanza l’aquinate affrontò e chiarì l’equivoco di quel “procedere come fosse una operazione esteriore”, mentre, spiega san Tommaso, tale operazione è “alla stregua non delle o fra le creature più basse, ma delle creature più alte, quali le intellettuali nelle quali c’è un’operazione interiore, ossia una operazione immanente, ossia rimanente nel soggetto” e porta questo esempio:
“la produzione del concetto che si forma nella mente (verbo) e si significa con la voce (parola); così intende la fede il procedere delle Persone in Dio”

2) da quel poco che posso dire (ed è davvero poco e ripeto, sempre pronta per essere corretta ^__^) a me sembra che Rahner abbia fatto invece un passo indietro rispetto a san Tommaso… provo a spiegarmi:
è grazie a san Tommaso d’Aquino che la teologia e la stessa dottrina cattolica sulla Santissima Trinità ma anche sul resto dei Sacramenti poichè tutto diparte da Essa, guadagna un immenso patrimonio che sfocerà, o vi sfocia insieme, nell’ADORAZIONE EUCARISTICA ;-) famosi i suoi Inni Eucaristici la cui Dottrina contenuta è ancora oggi il fondamento del Catechismo Cattolico… orbene è l’aquinate che per primo svilupperà la teologia trinitaria parlando di “PROCESSIONE DELL’AMORE DI DIO” giungendo appunto al concetto dottrinale e teologico dell’Amore di Dio INCARNATO…l’Amore che si incarna facendo “sentire” all’uomo di ogni tempo IL SUO BATTITO dopo che, ovviamente e come si legge nella Scrittura, “un corpo mi hai preparato”….
san Tommaso associa oltre alla Processione del Verbo, la Processione dell’AMORE… ed ecco che, spiega san Tommaso: “però la Processione dell’Amore importa non già riproduzione secondo somiglianza, ma inclinazione quasi di vento che, spirando, spinge e spiega: quindi ciò che così procede in Dio procede non come Figlio, ma come vento che spira, Spirito… (…) per tanto oltre a quella dell’intelletto e a quella della volontà in Dio non ci sono altre processioni: esse sono due sole…”
L’Amore Divino, nella Santissima Trinità, è così completamente “dispiegato” ;-) ossia, questa è la base….non mi sembra che Rahner si fermi su questa piattaforma, o almeno così mi sento di rispondere alle teorie rahneriane ^__^

3) Spiega infine l’aquinate, ragionevolmente, che la ragione umana da sè non può conoscere nè giungere a comprendere la Santissima Trinità perchè, spiega: ” perchè Essa da sè conosce Dio in quanto è causa del mondo, e Dio ne è causa in quanto è Uno nell’essenza, non in quanto è Trino nelle Persone..” e porta il seguente esempio:
” Le triadi concepite da Aristotele, dai Platonici, dal Trismegisto ecc. non sono la Trinità, perchè Essa consiste nella Paternità, Filiazione e Processione, e queste nel senso proprio i filosofi non le conobbero.”

Ordunque… per non dilungarmi, ma molto altro si potrebbe approfondire, in questi 3 punti che ho tratto in sostanza dalla Summa Theologica, si arriva ad individuare la comprensione di ciò che “aggiorna” sull’argomento la stessa Commissione Teologica nei brani seguenti a quello principalmente citato… come a dire, basta approfondire san Tommaso per arrivare a leggere ciò che la Commissione dice subito dopo quella frase:
2.1 (pag.200)”Di conseguenza nella teologia e nella catechesi, si eviterà ogni separazione tra la cristologia e la dottrina trinitaria. Il mistero di Gesù Cristo si trova inserito nella struttura della Trinità”

*****************

Infine, concedimi ancora di trattenerti perchè l’argomento mi gusta e tu puoi aiutarmi ad approfondirlo ^__^, qui giustamente riporti:

“C’è da chiedersi se Rahner non abbia intuito questo pericolo o se, addirittura, lo abbia astutamente messo in conto senza far nulla per evitarlo. A questo farebbe pensare il “viceversa” del suo assioma. Ancora una volta, però, Ladaria nota qualcosa di molto interessante. Rahner, infatti, ha precisato in alcuni momenti che la comunicazione della Trinità nell’economia di salvezza è totalmente libera, non dovuta e per grazia – quindi la Trinità non necessità dell’economia della salvezza – ma che questa precisazione non è stata tenuta molto in conto dai suoi critici (cf. L. Ladaria, op.cit, p.16-17).”

a pag. 201 la Commissione Teologica riporta lo stesso concetto, ma con una enorme differenza… qui la frase riportata attribuisce a Rahner che la Trinità NON necessita dell’economia della salvezza…. mentre la Commissione Teologica la spiega diversamente, dice:
“Bisogna guardarsi ugualmente da ogni confusione immediata tra l’evento Gesù Cristo e la Trinità. Non è vero che la Trinità si sia costituita solo nella storia della salvezza, con l’Incarnazione, con la Croce e con la Risurrezione di Gesù Cristo, quasi che Dio avesse avuto bisogno d’un processo storico per divenire trinitario. Occorre quindi mantenere la distinzione, da un lato, tra la Trinità immanente, per cui la libertà è identica alla necessità nell’essenza eterna di Dio, e, dall’altro, l’economia trinitaria della salvezza, dove Dio esercita assolutamente la sua libertà, senza subire alcuna necessità di natura…”

Bè, a me appare evidente che Rahner dice una cosa, la Commissione Teologica dice ben altra cosa ;-) mi sbaglio?
e tale distinzione la troviamo nell’aquinate nella “Questione 34″ della Summa quando dispiega il significato dell’Incarnazione del Verbo, la Persona del Figlio, rispetto al Dio che “era , che è e che viene”, spiega infatti “Dio esiste: dall’eternità (essenza del Padre), nello splendore (che si rivelerà pienamente nel Figlio), nella soavità (uno degli attributi dello Spirito Santo); Dio è uno: in potenza ( in quanto Padre al quale il Figlio per obbedienza si sottomette), per sapienza (il Figlio ne è la prova), per bontà (lo Spirito Santo è Amore)…” in tal modo già l’aquinate era giunto alla giusta osservazione riportata dalla Commissione Teologica, ossia: la Trinità NON nasce con l’Incarnazione del Verbo, ma è con l’Incarnazione (non “nella”) che le Tre Persone sono distinte, ossia COMPRESE…
ma è fuorviante dire come Rahner che “la Trinità NON necessita della salvezza” in quanto viene insinuato IL DUBBIO ;-) mentre è proprio dalla Trinità del Dio Uno che prende vita il Progetto della Salvezza… e questo era già chiaro con i Padri della Chiesa… tanto per intenderci certi ragionamenti di Rahner li trovo “falsi”, ossia, funzionali più ad aumentare la confusione anzichè chiarire… dice ragionevolmente la Commissione Teologica:
“Chiedersi se la cristologia debba essere ontologica o funzionale, è porre un falso dilemma….”
la stessa cosa possiamo dirla di Rahner sulla sua interpretazione trinitaria: porre delle differenze tra la Trinità “immanente” e la Trinità “economica” (economia della salvezza) è un falso dilemma perchè dai Padri della Chiesa abbiamo appreso che la Trinità non “nasce” con l’Incarnazione del Verbo… e di conseguenza non si sviluppa con le sue tappe storiche….

Spero di non aver appesantito l’argomento e ringraziandoti di cuore ti saluto portandoti nel Rosario ^__^

 

[SM=g1740757]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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