Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Benedetto XVI: un Pontificato Pastorale e Dottrinale insieme,obbedienza e carità insieme

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2009 01:35
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
22/04/2009 11:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Un bellissimo commento di don Giovanni d'Ercole....[SM=g1740717]
                   

Dopo avere varcato l'82˚genetliaco, Joseph Ratzinger inizia il quinto anno di pontificato. Smentendo ancora una volta coloro che non lo conoscevano, il peso della tiara non lo ha sfiancato e non gli sono mancate le energie per viaggi impegnativi come quello africano. Merito anche della prospettiva che trae dalla fede. Non dimentico l'espressione sorpresa quando gli chiesi se erano serene le sue notti da Cardinal Prefetto della Dottrina della fede. Allora infuriava la contestazione clericale e sul suo tavolo giungeva­no dossier inquietanti da ogni par­te del mondo. È con sorpresa, dun­que, che mi rispose: «Fatto l'esame di coscienza e recitate le mie pre­ghiere, perché non dovrei dormire tranquillo? Se mi agitassi, non prenderei sul serio il Vangelo che ci ricorda, senza complimenti, che ciascuno di noi non è che un 'ser­vo inutile'. Dobbiamo fare sino in fondo il nostro dovere, ma consa­pevoli che la Chiesa non è nostra , la Chiesa è di quel Cristo che vuole usarci come strumenti ma che ne resta pur sempre il signore e la gui­da. A noi sarà chiesto conto dell'im­pegno, non dei risultati».

È con questo stesso spirito che ha accettato il peso del pontificato: per obbedienza, per amore della Chiesa, così come, ancor giovane professore, aveva sofferto ma non si era lagnato quando Paolo VI lo aveva strappato alla sua amata uni­versità per metterlo alla guida del­la grande diocesi di Monaco di Ba­viera. Passando, nell'aprile del 2005, alla nuova scrivania - poche centinaia di metri, in linea d'aria, da quella occupata per 24 anni ­non ha cambiato il suo stile, con­trassegnato dalla costanza e dalla pazienza, su uno sfondo molto te­desco di serietà, di precisione, di senso del dovere. Il programma lo aveva già chiaramente manifestato sin dal 1985 con il suo Rapporto sulla fede: una «riforma della rifor­ma », con il ritorno al Vaticano II «vero», non a quello immaginario dei sedicenti, vociferanti progressi­sti. Fedeltà piena alla lettera dei do­cumenti del Concilio, non a un pre­sunto, imprecisato «spirito del Concilio»: dunque, continuità, non rottura, nella storia della Chie­sa, per la quale non c'è un prima e un dopo.

Un obiettivo chiaro, perseguito innanzitutto come principale consi­gliere teologico di Giovanni Paolo II che però, talvolta, non fu del tut­to in sintonia con lui. La leale ami­cizia tra i due, divenuta presto af­fetto, non impedì la perplessità del Cardinale per alcune iniziative co­me le parate sincretiste di Assisi , le richieste di scuse per le colpe dei morti, la moltiplicazione dei viaggi a spese del governo quotidiano del­la Chiesa, l'eccesso di beatificazio­ni e canonizzazioni, la spettacola­rizzazione di momenti religiosi, magari con rockstar sul palco papa­le e la scelta di paramenti liturgici secondo le indicazioni dei registi televisivi. Pianto, con dolore sincero, l'ami­co venerato, presone il posto, pur senza averlo auspicato, divenuto dunque Benedetto XVI, Joseph Rat­zinger ha continuato il suo lavoro paziente. Un aggettivo che non usiamo a caso. In effetti, la pazien­za lo contrassegna da sempre: per rispetto delle persone; per reali­smo da cristiano che sa quale lun­ga tenacia sia necessaria per modi­ficare le cose; per consapevolezza che la Chiesa ha per sé tutta la sto­ria e i suoi ritmi non sono quelli del «mondo».

Così, sono stati spiazzati coloro che temevano o, al contrario, auspicavano una sorta di blitz in quella liturgia la cui «ri­forma della riforma» era, stando al Ratzinger cardinale, tra le cose più necessarie e magari urgenti. La sua «rivoluzione tranquilla» è comin­ciata non con qualche decreto per la Chiesa universale ma con la so­stituzione del Maestro delle Ceri­monie pontificie, scegliendo un li­turgista a lui congeniale: così, pri­ma che con gli ordini, il ritorno a riti nella linea della Tradizione sa­rebbe cominciata con l'esempio che scende dall'alto. Se celebra co­sì il Papa, non dovranno, prima o poi, adeguarsi anche il vescovo e il parroco? [SM=g1740721] Pazienza, e prudenza, an­che per la lingua liturgica, non sconvolgendo i messali ma facen­do convivere il latino accanto ai volgari, testimoniando anche così che il Vaticano II non è stato in rot­tura con la Tradizione e che san Pio V non fu meno cattolico di Pao­lo VI.

Altrettanta pazienza nei confron­ti della Nomenklatura ecclesiale: es­sa pure non è stata sconvolta, ma all'osservatore attento non sfuggo­no sostituzioni e nomine che rive­lano una strategia prudente e al contempo incisiva. Poco, comun­que, si capirebbe di questo pontifi­cato se non si mettesse in conto che, per Joseph Ratzinger, proble­ma dei problemi non è la «macchi­na » ecclesiale ma il carburante; non è il Palazzo, sono le fondamen­ta. È, cioè, quella fede che sa minac­ciata alla radice, quella fede che molti credono incapace di reggere all'assalto della ragione, quella fe­de assediata da ogni lato dal dub­bio. La crisi, più che della istituzio­ne, è della verità del Vangelo che la sorregge e le dà senso. Come mi disse una volta: «Siamo ormai a un punto in cui io stesso mi sorpren­do di chi continua a credere, non di chi non crede». Constatazione drammatica, che fa da sfondo a un pontificato il cui centro, non a ca­so, è la ricerca ( paziente...) di un nuovo rapporto tra la ragione mo­derna e la fede antica.

[SM=g1740722]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:19. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com