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16 aprile 1209 Papa Innocenzo III approvò i FRANCESCANI MINORI

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2009 19:44
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16/04/2009 11:53
 
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L'incontro raccontato da san Bonaventura



Nella Legenda maior, san Bonaventura narra l'incontro tra Francesco e Innocenzo III.

Giunto alla curia romana e introdotto al cospetto del sommo Pontefice, espose il suo proposito, chiedendo umilmente e vivamente che gli fosse approvata la suddetta regola di vita. Il Vicario di Cristo, Papa Innocenzo III, uomo davvero illustre per sapienza, ammirando nell'uomo di Dio la purezza di un animo semplice, la fermezza nel proposito e l'infiammato ardore di una volontà santa, si sentì incline a concedere un benigno assenso.

Tuttavia non volle approvare subito ciò che chiedeva il poverello di Cristo, perché ad alcuni cardinali sembrava qualcosa di nuovo e arduo per le forze umane. Tra i cardinali, però, c'era un uomo degno di venerazione, il signore Giovanni di San Paolo, vescovo di Sabina, amante di ogni santità e sostegno dei poveri di Cristo che, infiammato dal divino Spirito, disse al sommo Pontefice e ai suoi fratelli:  "Se respingiamo la richiesta di questo povero come una cosa nuova o troppo ardua, dato che in realtà chiede soltanto che gli sia approvata una forma di vita evangelica, dobbiamo stare attenti a non offendere il Vangelo di Cristo.

Infatti, se uno dice che nell'osservanza della perfezione evangelica e nel voto di praticarla vi è qualcosa di nuovo e irrazionale o di impossibile, è colpevole di bestemmia contro Cristo, autore del Vangelo". Dopo queste parole, il successore dell'apostolo Pietro, rivoltosi al povero di Cristo, disse:  "Figlio, prega Cristo affinché per mezzo tuo ci mostri la sua volontà, e quando l'avremo conosciuta con maggiore certezza, potremo accondiscendere con più sicurezza ai tuoi pii desideri".

Il servo di Dio onnipotente, affidandosi totalmente alla preghiera, con le sue devote orazioni ottenne per sé le parole che avrebbe dovuto dire e per il Papa la disposizione d'animo. Infatti, dopo aver raccontato, così come Dio gliel'aveva suggerita, la parabola di un ricco re che con gioia aveva sposato una donna bella e povera, e dei figli avuti da lei, così somiglianti al re che li aveva generati da dover essere allevati alla sua mensa, soggiunse la spiegazione:  "Non c'è da temere che i figli ed eredi dell'eterno Re muoiano di fame, perché essi, nati a immagine di Cristo Re per virtù dello Spirito Santo da una madre povera, è necessario che siano generati dallo spirito di povertà in una religione poverella.

Se, infatti, il Re dei cieli promette ai suoi imitatori il regno eterno, quanto più provvederà per loro quelle cose che elargisce indifferentemente ai buoni e ai cattivi". Il Vicario di Cristo, avendo ascoltato con attenzione questa parabola e la sua interpretazione, restò pienamente ammirato e riconobbe senza ombra di dubbio che, in quell'uomo, aveva parlato Cristo.
 

                                                                                        [SM=g1740733]



Duemila francescani ricordano gli ottocento anni della Protoregola

Si apre ad Assisi
il Capitolo delle stuoie


Assisi, 15. Circa duemila rappresentanti della famiglia francescana - Frati Minori, Minori Conventuali, Minori Cappuccini, Terz'Ordine Regolare - provenienti da sessantacinque Paesi, sono da oggi ad Assisi per ricordare gli 800 anni dall'approvazione della Protoregola di san Francesco da parte di Papa Innocenzo III. Ad accoglierli non delle semplici stuoie, come nello storico Capitolo del 1221, ma una grande tensostruttura allestita nei pressi della chiesa di Santa Maria degli Angeli, al cui interno, come noto, è custodita la Porziuncola, luogo simbolo dell'intero movimento francescano.
 
È il Capitolo internazionale delle stuoie, che appunto intende rievocare l'incontro che si tenne proprio a Santa Maria degli Angeli nel 1221, al quale - secondo quanto riportato dalle Fonti francescane - parteciparono oltre cinquemila frati, i quali come sistemazione per la notte ebbero a disposizione solo delle povere stuoie.

Il Capitolo vivrà il suo momento focale nella giornata conclusiva di sabato 18, quando i francescani saranno ricevuti a Castel Gandolfo da Benedetto XVI, nelle cui mani i quattro ministri generali rinnoveranno la professione religiosa.
 

L'incontro è incominciato nel pomeriggio di oggi con una liturgia d'accoglienza presieduta da padre José Rodriguez Carballo, ministro generale dell'Ordine dei Frati Minori e presidente di turno dei ministri generali. A seguire una riflessione incentrata sul tema del Capitolo - "Osserviamo la Regola che abbiamo promesso al Signore" - tenuta dal padre cappuccino Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia. Infine, dopo una processione e un atto d'affidamento alla Vergine della Porziuncola, la messa presieduta dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Domenico Sorrentino.

La giornata di giovedì 16 sarà dedicata alla "Testimonianza" dei francescani sparsi nel mondo, con una tavola rotonda sul tema "La Regola e la vita dei Frati Minori è questa:  osservare..." e, successivamente, con la proiezione di cinque video su alcune delle esperienze missionarie più significative.

Venerdì 17 sarà la giornata della penitenza e del digiuno. Infine, sabato 18, dopo l'udienza con il Santo Padre, una delegazione guidata dai ministri generali farà visita al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
 
Per padre Enzo Fortunato, portavoce del Capitolo internazionale delle stuoie, sono diversi gli aspetti che rendono questo incontro, oltre che "storico", anche molto attuale. In primo luogo perché l'incontro dei francescani cade in un momento assai difficile per la società italiana e internazionale, alle prese con la crisi economica. In questo senso - spiega padre Fortunato - "l'essenzialità francescana può essere una buona strada da percorrere".

Il secondo aspetto, "è legato alla sofferenza che parte della popolazione italiana sta vivendo a seguito del terremoto in Abruzzo. Francesco vuole essere accanto agli ultimi, accanto a coloro che soffrono". Terzo aspetto, che concerne ancora l'attualità, "è che ci troviamo ad affrontare un individualismo e un egoismo imperanti. La proposta fraterna dello stare insieme, l'uno accanto all'altro, l'uno per l'altro, può essere anche questa una strada da percorrere, una proposta all'uomo e alla sua libertà".





(©L'Osservatore Romano - 16 aprile 2009)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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