A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L'arc. di Firenze, Betori, un ottimo pastore, un ottimo Maestro

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2009 23:21
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
22/04/2009 23:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La città di Firenze ha un difensore speciale: il suo vescovo[SM=g1740722]

Ancora fresco di nomina, Giuseppe Betori ha inaugurato un nuovo stile pastorale: molto impegnato nella sfera pubblica e con la difesa della vita umana come priorità. In realtà ha attualizzato un modello episcopale classico, nella storia della Chiesa. Pietro De Marco lo analizza ed interpreta

di Sandro Magister



ROMA, 21 aprile 2009 – Firenze è una città faro per il mondo intero. Lo è come capitale dell'arte. Ma lo è anche come laboratorio di forti esperienze cristiane, personali e di gruppo. Lo è stato sicuramente per una gran parte del Novecento.

Il nuovo esempio che oggi Firenze offre al mondo cattolico, non solo italiano, ha a che fare con il ruolo del suo arcivescovo.

Il suo nome è Giuseppe Betori. Ha 62 anni, è originario dell'Umbria e ha fatto studi da biblista. È arcivescovo di Firenze dall'8 settembre del 2008. In precedenza era stato segretario generale della conferenza episcopale italiana, braccio destro del cardinale presidente Camillo Ruini e poi del suo successore, il cardinale Angelo Bagnasco.

L'estate scorsa, quando la sua nomina era nell'aria ma non ancora ufficialmente decisa, un buon numero di sacerdoti e di laici fiorentini firmarono una lettera aperta per chiedere che il nuovo vescovo fosse uomo di "pazienza" e di "perdono", lasciasse cadere "i toni amari e di condanna", instaurasse tra la Chiesa e la società civile "un clima di libertà e di rispetto reciproco".

Era facile indovinare che questo profilo di vescovo non corrispondeva a quello polemicamente attribuito a Betori dai firmatari della lettera.

In ogni caso Benedetto XVI mandò lui a Firenze. Nella sua prima intervista al giornale della diocesi, Betori annunciò che avrebbe operato per "una fede capace di fare cultura". E aggiunse: "Nulla di ciò che è umano è alieno alla Chiesa e quindi ci sarà una parola della Chiesa su tutta la realtà cittadina. L'umano può e deve essere illuminato dal Vangelo".

Ai primi di ottobre, poco prima di entrare in diocesi, disputò pubblicamente con la filosofa Roberta de Monticelli. Questa aveva annunciato di abbandonare la Chiesa cattolica proprio per colpa di Betori: per aver egli condannato, "a nome della Chiesa italiana", l'autodeterminazione nell'interrompere anticipatamente la vita. Lo accusò di "diabolicamente" negare "la possibilità stessa di ogni morale: la coscienza e la sua libertà". Betori le rispose con un pacato editoriale sul quotidiano della CEI, "Avvenire", dal titolo: "Chiedo anch'io la libertà di coscienza. Altra cosa dall'autodeterminazione".

Poco dopo l'ingresso in diocesi il 26 ottobre, corse a visitare i piccoli malati dell'ospedale pediatrico "Enrico Meyer" di Firenze, proprio mentre nello stesso ospedale si teneva un congresso sul tema: "Il neonato è persona?", con relatore il neonatologo olandese Eduard Verhagen, promotore di "cure di fine vita" per gli infanti. L'arcivescovo criticò l'orientamento del congresso, lo definì "inquietante".

In novembre, la sera del 20, partecipò a una veglia di preghiera per Eluana Englaro, la giovane donna in stato vegetativo che la magistratura italiana aveva autorizzato a far morire, interrompendo l'alimentazione e l'idratazione come richiesto dal padre: un caso molto simile a quello di Terri Schiavo negli Stati Uniti. Betori pronunciò nell'occasione una riflessione in forte difesa del mantenimento in vita di Eluana. E questo fu il suo primo atto pubblico solenne su una questione anche politica, da nuovo arcivescovo della città.

L'8 dicembre, festa dell'Immacolata, predicando in piazza del Duomo disse: "Siamo turbati nel vedere come da più parti e in varie forme sia posta in questione l'intangibile dignità della persona umana, soprattutto dove essa vive nella fragilità, al sorgere e al naturale compiersi della vita".

Il 23 gennaio, al consiglio pastorale diocesano, indicò tra gli obiettivi della Chiesa fiorentina quello di riconquistare "la visibilità della vita credente quotidiana" e quello di sanare la frattura consumatasi nei decenni passati tra la fede e la cultura.

Intanto, ad Eluana Englaro era stata tolta la vita. La donna non era di Firenze. Ma pochi giorni dopo, il 9 marzo, il consiglio comunale di questa città, su proposta di un consigliere socialista, deliberò di dare a Giuseppe Englaro, il padre di Eluana che ne aveva voluto la morte, la cittadinanza onoraria: "quale simbolo di eccellente insegnamento di grande integrità morale, di coraggio umano e civile, in difesa della legalità della laicità dello stato, dell’umanità, della civiltà". La delibera passò di stretta misura, con numerosi voti contrari.

Meno di un'ora dopo arrivò la replica dell'arcidiocesi, con una nota ufficiale risolutamente critica:

"Il gesto compiuto è offensivo nei confronti di quella non trascurabile parte della città che nel corso della vicenda di Eluana ha manifestato orientamenti ben diversi da quelli di cui erano portatori il signor Giuseppe Englaro e il gruppo che lo ha sostenuto. Ma l’offesa più grande è stata fatta verso i genitori, fratelli, amici e volontari che si stringono attorno ai loro oltre 2500 cari che in Italia vivono in situazioni similari a quelle da cui è stata strappata a forza Eluana, persone che chiedono invece di essere sostenute nella loro dedizione, nella loro fatica e nella loro speranza".

Ne nacque una discussione pubblica molto animata. Il presidente del consiglio comunale, Eros Cruccolini, scrisse una lettera alla diocesi in difesa della giustezza della delibera. Betori rispose confermando "che proprio l’amore per questa città esige che un vescovo, in coscienza, debba esprimere, se necessario come nel caso presente, un dissenso" .

Un ulteriore botta e risposta scritto si ebbe prima della cerimonia di conferimento a Giuseppe Englaro della cittadinanza onoraria. L'arcivescovo, invitato ad assistere alla cerimonia, rifiutò.

La disputa è tuttora viva e si intreccia, su scala nazionale, alla discussione che accompagna l'elaborazione nel parlamento italiano di una legge sul fine vita, accelerata proprio dalla sentenza della magistratura su Eluana Englaro.

Ma a Firenze il fatto nuovo è proprio il ruolo svolto dal vescovo, che non ha precedenti negli ultimi decenni.

La novità è doppia. Anzitutto per l'impegno diretto, anche nel campo politico, del vescovo nella città. E poi per l'oggetto di questo suo impegno pubblico, che riguarda la difesa della vita umana in quanto tale: un tema sul quale una parte dei vescovi, del clero e del laicato cattolico è molto restio a porsi in conflitto con lo "spirito del tempo".

Questa duplice novità esige di essere analizzata e interpretata, anche per la sua forza esemplare. È quanto fa qui di seguito il professor Pietro De Marco, fiorentino ed esperto riconosciuto del cattolicesimo della sua città:

continua............

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com