A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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«E' necessario che gli scandali avvengano .» dice il Vangelo (mentre fulmina gli scandalizzatori).

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2021 18:38
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27/08/2009 13:02
 
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[SM=g1740733] se, come dice Gesù: è necessario che gli scandali avvengano....è allora anche interessante approfondire il perchè DIO PERMETTE LE TENTAZIONI?

Dio NON è la causa del Male, come dice san Tommaso esso è MANCANZA DI BENE, il male è stato generato dalla disobbedienza, dalla superbia insite nella LIBERTA' di cui l'uomo è dotato...ma Dio PERMETTE che ciò avvenga: una tentazione non osteggiata produce del male...

Inserirò brevi riflessioni tratti sal forum TotusTuus e che condivido pienamente...


Perchè Dio permette la tentazione?

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Suppongo che a molti sia capitato, in vari momenti della vita di porsi spontaneamente la domanda (quanto mai attuale in questo tempo di penitenza): "ma perchè Dio permette la tentazione?" In effetti uno potrebbe pensare (o magari sarebbe tentato di pensare): ma non sarebbe tutto più semplice se Dio mi ponesse nella condizione di non sentire più lo stimolo al peccato? Ah, che pacchia, quanta fatica risparmiata!... Ma evidentemente così non è: se Dio permette ciò un motivo (e assai serio) dovra pur esserci...
Come spunto di riflessione ecco allora che mi appare adattissimo questo brevissimo "vademecum" formulato da uno dei grandi Padri della Chiesa, San Massimo il Confessore (580 - 662)


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Si portano cinque motivazioni per le quali Dio permette che noi siamo attaccati dai demoni.

La prima sta nel fatto che, assaliti nella lotta, mentre respingiamo e resistiamo agli attacchi, apprendiamo il discernimento della virtù e del vizio.

La seconda poi deriva dal fatto che, acquisita la virtù con la fatica e la battaglia, teniamo ferma e immutabile quella virtù.

La terza proviene dal motivo che, mentre consideriamo di non avere fatto un grande progresso nella virtù, impariamo il senso della modestia.

La quarta è data perchè, superato il pericolo del peccato, avanziamo con una totale avversione verso di esso.

La quinta infine, la più eccelsa, deriva dal motivo che, avendo ottenuta la tranquillità dell'animo imperturbato, non ci dimentichiamo della nostra debolezza nè restiamo immemori della grazia di Colui che fu l'aiuto.
__________________

Dov'è la Chiesa, ivi è anche lo Spirito di Dio; e dov'è lo Spirito di Dio, ivi è la Chiesa e tutta la sua grazia. E lo Spirito è la Verità. Perciò quelli che non partecipano allo Spirito, non attingono alle mammelle della loro Madre il nutrimento della vita né ricevono la sorgente purissima che scorre dal Corpo di Cristo, ma si scavano cisterne screpolate negli antratti della terra, e bevono l'acqua infetta del pantano.
Sant' Ireneo di Lione


Non sgomentatevi per le tentazioni. E' buon segno che il nemico combatta un'anima: questo vuol dire che non è sua.
San Francesco di Sales [SM=g1740738]

Ritengo che le tentazioni siano una specie di "palestra" naturale; e che se è vero che Dio non ne è la causa è anche vero che Egli non permette che siano superiori alle forze dell'uomo. Ed è per questo che gli spiriti più "atletici" (i santi) sono quelli che hanno subìto le tentazioni più forti, avendo sostenuto lotte tali col demonio da averne a volte subìto addirittura delle conseguenze fisiche. (basti pensare a san Padre Pio!)

Chi non sostenga mai alcuna tentazione (cosa in realtà impossibile per la natura umana), e che con esse non si eserciti contrastandola, non può neanche sviluppare quei "muscoli" che poi gli permetteranno di sostenere le lotte più serie con l'Avversario con speranza di successo.

Potrebbe sembrare che il consiglio di "fuggire le tentazioni" sia contrario a quanto ho detto. E' logico infatti che dove si prevede di andare incontro ad una tentazione occorre cambiare strada, e del resto è quello di cui ci s'impegna quando nell'atto di dolore si dice «Propongo col Tuo santo aiuto […] di fuggire le occasioni prossime di peccato». Ma le tentazioni ti colgono praticamente in ogni momento della giornata, ed anche se sei allenato a scansarle spesso ci sei in mezzo senza averlo voluto. Ed è allora che bisogna sfoderare la propria abilità di resistenza, naturale ed acquisita.

(A parte il fatto che poi abbiamo un "pronto soccorso" che cura efficacemente le ferite che riportiamo in questi combattimenti, che abbiamo comunque il dovere di non cercare).

"Se l'uomo potesse trovare la sua pace sulla terra, poche anime si salverebbero, perchè lui resterebbe legato alla terra, e non cercherebbe mai di uscirne."
Santa Caterina da Genova


Trovo illuminante questo frammento di Evagrio Pontico (sec. V):


Citazione:
"E' difficile sfuggire al pensiero della vanagloria, poichè tutto quello che tu riuscirai a fare per cacciarlo via, diverrà per te un motivo di vanagloria ulteriore. [...] ho pure constato che, dopo la sconfitta degli altri demoni che così fuggono via, quello della vanagloria riappare sfrontatamente e rappresenta al monaco la portata straordinaria della sua virtù".

E' difficile sfuggire al pensiero della vanagloria, poichè tutto quello che tu riuscirai a fare per cacciarlo via, diverrà per te un motivo di vanagloria ulteriore:
questo può essere un motivo pedagogico per cui Dio ci lascia spesso ad affrontare le tentazioni, da meditare seriamente: perchè non cadiamo in una forma di vanagloria assai più sottile e insidiosa...

"Lo visiti alla prima luce, ma tosto lo metti alla prova" (Gb 7,18)


"...In effetti, la consolazione divina vien data affinchè l'uomo sia più forte nel sostenere le avversità; poi viene la tentazione, affinchè egli non si insuperbisca di quello stato di consolazione." (L'imitazione di Cristo)

[SM=g1740733]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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