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8 Maggio e 7 Ottobre Mesi del Rosario e Supplica alla Madonna del Rosario

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2016 19:07
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01/10/2011 17:47
 
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[SM=g1740738] Cari Amici,
siamo entrati nel mese di Ottobre, dedicato a diversi appuntamenti Ecclesiali quali "il mese Missionario", il Rosario e la Festa della Madonna del Rosario, il 7 ottobre che si festeggia nella prima Domenica del mese, con la relativa Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei.
Ci preme unire questi eventi all'appello, firmato con un Motu Proprio, del santo Padre Benedetto XVI sulla "nuova evangelizzazione" che non significa tanto delle "novità" quanto testimoniare con un nuovo slancio il comandamento del Signore Gesù: andate e predicate la buona Novella, a tutti...
Con una serie di video vorremmo condividervi, con il Magistero della Chiesa, la profondità di questo tempo di grazia e sollecitarci, vicendevolmente, all'autentica missionarietà della Chiesa che si esprime con la fede e le opere...

Riguardo alle opere vi avevamo condiviso il seguente video:
Carità e dono, Fede e opere
www.gloria.tv/?media=196524
ora vogliamo unirvi un modo gradito a Dio di essere Missionari, con il Rosario Missionario...
it.gloria.tv/?media=200735


Buona riflessione

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org



[SM=g1740717]


[SM=g1740750] [SM=g1740757]

Migliaia di bambini offrono a Maria una rosa d'oro


La 9ª Ora Santa dei Bambini programmata per questo venerdì 7 ottobre




ST. PAUL, giovedì, 6 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Migliaia di bambini si riuniranno nella Basilica del Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington, D.C. (Stati Uniti), questo mese per offrire alla Madonna una “Rosa d'Oro” e pregare davanti all'Eucaristia.

I bambini parteciperanno il 7 ottobre alla 9ª edizione della celebrazione annuale dell'Ora Santa Eucaristica Mondiale dei Bambini, che verrà ritrasmessa in diretta e in tutto il mondo attraverso la Eternal World Television Network (EWTN) e tradotta per i Paesi di lingua spagnola.

Monsignor Gregory Aymond, Arcivescovo di New Orleans, presiederà l'evento principale nella Basilica, co-patrocinato dai Bambini dell'Eucaristia, dal programma infantile dell'Apostolato Mondiale di Fatima e dall'Associazione della Santa Infanzia.

L'Ora Santa, si legge in un comunicato, “unisce i bambini del mondo davanti al Santissimo Sacramento per consolare il Cuore Eucaristico di Gesù e pregare per le famiglie del mondo, una missione affidata dal Beato Giovannni Paolo II nella sua Lettera di Natale per i Bambini del Mondo, del 1994, a chiusura dell'Anno Internazionale della Famiglia”.

Un numero sempre più alto di Diocesi, parrocchie e scuole di ogni continente partecipa a questo evento annuale, ha affermato Connie Schneider, fondatrice e presidente internazionale.

“Quest'Ora Santa globale – ha aggiunto – riunisce i bambini davanti al Cuore Eucaristico di Gesù per consolarlo, come ha chiesto l'Angelo della Pace a Fatima, e per pregare per le nostre famiglie e per quelle del mondo intero”.

Per ulteriori informazioni, www.childrenoftheeucharist.org


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Il Rosario, arma di salvezza


di Valerio Pece
da LaBussolaQuotidiana 07-10-2011


Poco prima di morire, S. Luigi Maria de Montfort pronunciò a mo’ di testamento queste paro¬le: «Vi prego vivamente, per l'amore che vi porto in Gesù e Maria, di recitare il Rosario tutti i giorni, perché al momento della vostra morte, benedirete il giorno e l'ora in cui m'avrete creduto, e dopo aver seminato nelle benedizioni di Gesù e Maria, raccoglierete benedizioni eterne in cielo». Il Rosario, preghiera diffusa dai certosini fin dal XII secolo, che il mese di ottobre celebra solennemente, salterio dei poveri, “compendio di tutto il vangelo” per usare le parole di Pio XII, non è solo la preghiera più amata, ma anche quella che sta maggiormente a cuore alla Madonna se a Lourdes e a Fatima è apparsa con il Rosario in mano chiedendone la recita. A Fatima, poi, nel 1917, la madre di Gesù arrivò addirittura a dettare a suor Lucia la preghiera da recitare fra una decina e l’altra, “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno...”.


Il 7 ottobre la liturgia celebra la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, istituita da S. Pio V in occasione della vittoria a Lepanto contro i Turchi. Era il 7 ottobre 1571. Oggi, a 440 anni esatti da quella vicenda, dovremmo riflettere su cosa sarebbe successo in caso di sconfitta della flotta cristiana nella più importante battaglia navale della storia. In realtà nessuno studioso sarebbe oggi disposto a negare che in caso di vittoria della più equipaggiata armata mora, l’Italia e la Spagna sarebbero state consegnate alla mercé della violenza turca. Una prova tra le tante? Le ossa di 800 cristiani sgozzati dai saraceni pochi anni prima di quel 1571, visitabili nel duomo di Otranto.


Sappiamo a Lepanto come andò. Papa Pio V riuscì a organizzare la difesa con due mirabili mosse, benché la storiografia ufficiale non possa che citare solo la prima: coalizzando i litigiosi sovrani d'Europa nella "Lega Santa", e organizzando, con le Confraternite del Rosario, un immenso “esercito di preghiere” da affiancare all'esercito regolare. Ordinò la recita del Rosario a tutta la Cristianità.
E che fu il santo Rosario “l'arma segreta” che salvò l’Europa dall'invasione ottomana lo ammise subito anche il Senato veneto, che aveva equipaggiato ben 109 delle 206 galee cristiane: "Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit", non il valore, non le armi, non i condottieri, ma la Madonna del Rosario ci ha fatto vincitori.


Potenza del Rosario, quindi. Rosario che tutti i papi hanno caldamente raccomandato. A Santa Maria Maggiore, il 3 maggio 2008, Benedetto XVI, dopo aver amabilmente indugiato in ricordi personali («Nell’esperienza della mia generazione, le sere di maggio rievocano dolci ricordi legati agli appuntamenti vespertini per rendere omaggio alla Madonna. Come dimenticare la preghiera del Rosario in parrocchia, oppure nei cortili delle case e nelle contrade dei paesi?») si è lanciato in un’appassionata difesa del Rosario, che «non è una pratica relegata al passato», ma che «quando è pregato in modo autentico (..) reca pace e riconciliazione. Contiene in sé la potenza risanatrice del Nome Santissimo di Gesù, invocato con fede e con amore al centro di ogni Ave Maria».


E se Paolo VI nell’esortazione apostolica “Marialis cultus” ha offerto valide indicazioni per la comprensione piena del Rosario, sottolineandone la dimensione trinitaria, cristologia, ecclesiologica, nonché l’orientamento biblico, fu però con Giovanni Paolo II, papa del “Totus Tuus”, che il Rosario conobbe una nuova primavera. Introducendo la sua ricchissima lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, il papa polacco scriveva entusiasticamente: «Ventiquattro anni fa, il 29 ottobre 1978, ad appena due settimane dall'elezione alla Sede di Pietro, quasi aprendo il mio animo, così mi esprimevo: “Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità” (..)».


Ma perché è così importante il Rosario? Intervistato dall’agenzia Zenit, a margine di un convegno sul tema “Il Rosario: teologia, storia, spiritualità”, il domenicano padre Aimone Barile spiega: «L’argomentazione di fondo è il vantaggio di acquisire una tecnica di preghiera - S. Pio V scrisse in una famosa bolla che il rosario era un “modus orandi”, cioè un “metodo” - per “pregare sempre” o almeno il più facilmente possibile, orientati da una selezione del vangelo che permette di meditare sul messaggio cristiano e sulla propria vita».


Dunque, Rosario come metodo. Per giungere poi a ciò che più conta: «Chi prega il Rosario -sosteneva Romano Guardini- non è obbligato a richiamare pensieri di cui in genere, o almeno sul momento, non si sente capace. Egli entra in un mondo ordinato, incontra figure che gli sono familiari e trova le vie che lo conducono all'essenziale».


E “pregare sempre” per mezzo del Rosario è quel che hanno fatto nei secoli intere schiere di santi. Come padre Pio, l’innamorato di Maria che non mancava di mettere in guardia i suoi figli spirituali: «Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti». Sulla stessa linea don Bosco, il quale appena qualche decennio prima confessava che «dalla pratica della Corona nessuno può dispensarsi. Sono deciso ad abbandonare molte altre pratiche, ma non questa».


Decisamente interessante (e forse controcorrente) è ciò che scriveva Frederic William Faber, il teologo inglese discepolo di Newman e come lui convertito al cattolicesimo: «Non posso pensare che un uomo abbia fatto progressi nella spiritualità, se non ha l'abitudine di recitare il Rosario».
Contro la solita obiezione di devozionismo che ancora oggi stenta a decadere, Pietro Bargellini, sindaco di Firenze e celebre scrittore di vite di santi, asseriva risoluto: «a chi ci rimprovera di essere più mariani che cristiani, di lodare sempre Maria, dimenticando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ricordiamo che il Rosario è soprattutto la lode della Trinità». A fargli eco, nientemeno che Hans Urs von Balthasar: «Per Mariam ad Iesum. Ella è l'aiuto di cui abbiamo bisogno affinché la nostra nascita riesca fino a raggiungere il cielo».




[SM=g1740736] [SM=g1740738]


[Modificato da Caterina63 07/10/2011 15:32]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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