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SCOSSE DI TERREMOTO ... quando la terra trema e non v'è scampo...

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2017 14:46
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11/04/2014 22:39
 
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Violentissimo terremoto in tempi geologici recenti in Slovenia, uno dei più forti nella storia del Vecchio Continente, ecco un’analisi grazie al resoconto INGV

Il grande terremoto del 26 marzo 1511 raggiunse magnitudo 6.9 della scala Richter e fu uno dei disastri più gravi della storia. Colpì la Slovenia ma fu l’Italia nord-orientale ad essere pesantemente colpita dagli effetti delterremoto, con abitazioni e interi comuni medievali rasi al suolo. Geologicamente questa è una zona di contatto tra faglie con movimento di tipo inverso, come quelle delle Alpi Giulie, Alpi Carniche e Prealpi Venete. Qui ci sono statiterremoti intensi anche in tempi passati, ricordiamo quello del 1976 e anche quello del 1998. Potrete vedere in una delle carte allegate da INGV quali e quanto forti sono stati i terremoti qui prima e dopo il 1900.

VIOLENTO TERREMOTO IN SLOVENIA: CLICCA QUI PER GUARDARE LE IMMAGINI 

Sisma storico tra Italia e Slovenia

Sisma storico tra Italia e Slovenia

Questa zona rappresenta l’area di scontro tra Placca Adriatica e Placca Europea. La prima spinge da sud contro la Placca Europea, generandoterremoti continui e talvolta anche forti o violenti, e ogni anno tali movimenti vengono quantificati in circa 2 mm.  La deformazione prodotta da questo spostamento si trasmette a tutte le linee di faglia del Friuli e della Slovenia, con successivo spostamento di uno dei due blocchi che sale sopra l’altro. Si è formata così la catena delle Dinaridi esterne, il processo è iniziato circa 80 milioni di anni fa, mentre leAlpi Meridionali a Sud della Val Pusteria si sono formate in tempi geologici più recenti. Lo studio del terremoto del 1511 è assai complesso perché a quell’epoca non esistevano strumentazioni valide e le conoscenze dei terremoti e della stratigrafia era praticamente nulla, infine il sisma ha colpito una zona montana, allora fortemente frammentata da innumerevoli comuni e stati in perenne conflitto tra loro, quindi è assai difficile ricostruire gli effetti macrosismici.

Sappiamo per certo che dopo la prima scossa si verificò un nuovo terremoto due giorni dopo, con il colpo di grazia agli edifici rimasti in piedi dopo il primo terremoto. Non conosciamo la magnitudo del secondo evento e possiamo farci un’idea approssimativa solo della prima scossa. Le testimonianze sono poche e frammentarie, e non esistono cataloghi che possono far ricondurre il tutto al fenomeno della fagliazione superficiale, ossia quei fenomeni (come ci spiega INGV) che si hanno quando una faglia “taglia” la superficie terrestre dopo un terremoto, o si prolunga la linea di faglia. Possiamo però individuare un’area approssimativa in cui potrebbe essersi verificato ilterremoto, con buona possibilità che questo sia avvenuto in territorio sloveno. Due faglie molto evidenti in Slovenia sono la faglia di Idrija e la faglia di Ravne, quest’ultima responsabile dei terremoti del 12 aprile 1998 e del 12 luglio 2004, mentre la prima è ritenuta responsabile appunto del terremoto del 26 marzo 1511.

Quel giorno si verificò anche uno tsunami in Friuli, ma si ritiene che tale tsunami sia stato provocato in modo indiretto dal terremoto, magari da una frana sottomarina. Qui vicino si trovano miniere molto importati e il mercurio è considerata una risorsa utilissima, dato che a sud della città di Idrija si trova la seconda miniera di mercurio più grande del mondo.

Un importante giacimento ricco di mercurio, scoperto nel 1490, si trova immediatamente a sud della città di Idrija. La miniera di mercurio, la seconda più grande la mondo, è stata in funzione per ben 500 anni, sino alla fine del secolo scorso. Ebbene questo ricco giacimento è localizzato proprio in corrispondenza della faglia di Idrija e l’attività della faglia trascorrente lo ha dislocato orizzontalmente per circa 2,5 km, come hanno dimostrato i rilevamenti di Mlakar (1969). Gli studi geologici successivi di Placer (1982) hanno confermato l’ipotesi della natura trascorrente destra della faglia di Idrija. In definitiva si pensa ora che la faglia di Idrija possa essere la principale artefice di questo violento terremoto.






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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