A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La Chiesa in India tra mille difficoltà e la Speranza

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2010 23:07
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
19/05/2009 20:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Testimonianza della leader del Dalit Panchayat Movement Jyothi Raj

Il dramma dei fuori casta in India
Un popolo dimenticato


di Alessandro Trentin

"C'è un intero popolo in Asia che è dimenticato e nei cui confronti si applica un barbaro razzismo":  esprime amarezza la testimonianza - raccolta da "L'Osservatore Romano" - della leader indiana del Dalit Panchayat Movement (Dpm), il movimento per la difesa dei diritti dei fuori casta, molti dei quali sono cristiani. La donna, Jyothi Raj, che fra l'altro collabora con il World Council of Churches, racconta l'angoscia del suo popolo e spiega che un'omertà diffusa tenta di nascondere la verità.

Nel continente asiatico i dalit sono oltre 250 milioni, la gran parte dei quali vivono in India in condizione di grave discriminazione. Si tratta perlopiù di braccianti schiavizzati dai latifondisti e di poveri emarginati. In India, dei circa 30 milioni di cristiani si stima che quasi il 70 per cento siano dalit (i cristiani rappresentano appena il 2,3 per cento dell'intera popolazione indiana che supera il miliardo di persone). Questi numeri danno l'ampiezza di un fenomeno sociale rilevante di cui soltanto negli ultimi anni si sta prendendo coscienza a livello di opinione pubblica. Nel Paese asiatico gli esclusi dalla scala gerarchica delle caste sono presenti in vari Stati e hanno nomi diversi:  pulayan, nel Kerala; pariah, nel Tamil Nadu; chamar in Madhya Pradesh, Uttar Pradesh e Bihar. Per sè stessi usano il termine dalit, che significa oppressi.

Innumerevoli sono - denuncia la donna - le aggressioni nei confronti dei dalit riferite dalle cronache locali, ma nonostante che la legge indiana punisca i razzisti, raramente si registrano condanne. I fuori casta sono oggetto di pesanti umiliazioni anche dal punto di vista religioso:  per esempio, l'accesso ai templi viene spesso negato e le persone vengono allontanate se scoperte a mendicare all'esterno degli edifici di culto. I fuori casta, inoltre, sono esclusi dal mercato del lavoro e dalle attività sociali. Quando poi è concesso loro di lavorare, vengono costretti a condizioni di semischiavitù. Forme di esclusione si registrano anche in campo educativo:  il 66 per cento dei dalit sono analfabeti.

La leader del Dpm sottolinea che "in India la violazione del diritto alla vita e alla dignità di ogni persona assume dimensioni barbariche all'interno del sistema delle caste. Mentre la violazione dei diritti umani in molti altri Paesi ha una dimensione individuale, nell'India - specifica - governata dai gruppi delle caste dominanti, è invece un intero popolo a cui vengono negati tali diritti".
 
Tutto questo, afferma la donna, accade pressoché in un clima di omertà, impedendo di fatto all'opinione pubblica di prendere coscienza della grave realtà. "Un discorso comune diffuso con zelo evangelico tra gli indiani - sottolinea - fa passare l'idea che la discriminazione basata sulle caste è una cosa del passato. Ma è una storia inventata ad arte che serve come autodifesa da parte delle fasce sociali dominanti. La realtà dell'India, come riflessa dai media, mostra invece che la discriminazione e le pratiche terroristiche legate a essa continuano anche oggi in forme crude che ripetono gli stessi comportamenti di secoli fa".

I cristiani dalit, in particolare, sono oppressi anche a causa della loro fede. I leader indù delle caste dominanti, spesso iscritti a movimenti nazionalisti, come per esempio il Bharatiya Janata Party, nutrono infatti nei loro confronti una forte avversione. Già discriminati in quanto appartenenti a una minoranza religiosa, i dalit cristiani sono ancor più penalizzati rispetto ai fuori casta affiliati ad altre religioni. Il Governo indiano, infatti, esclude i cristiani dalit dalle politiche sociali a favore dei fuori casta indù, sikh o buddisti, in virtù della loro conversione. I dalit non cristiani, in pratica, usufruiscono della  quota  di  posti  di  lavoro  riservata per legge ai gruppi sociali discriminati, mentre i cristiani non ne hanno diritto.

La Chiesa in India è da sempre sostenitrice dei diritti dei dalit e in varie occasioni, tramite i vescovi, ha fatto sentire la propria voce per affermare la necessità di assicurare il rispetto dei diritti e della dignità delle persone. Padre Cosmon Arokiaraj, segretario esecutivo della commissione per le minoranze della Catholic Bishops' Conference of India (Cbci), sottolinea che "la comunità cristiana in India deve rendersi conto che la questione dei dalit cristiani tocca l'intera comunità cristiana e non soltanto i dalit stessi".

La Cbci ha organizzato nel 2007, con il supporto del National Council of Churches in India, il "Dalit Liberation Sunday", una manifestazione di solidarietà cui hanno aderito migliaia di persone. Altre manifestazioni del genere e iniziative varie si sono susseguite nel tempo ma - come evidenzia padre Arokiaraj - "occorre ora concretizzare un lavoro di "lobbying" a livello regionale, perché il Governo centrale in India dipende sempre più dagli influssi dei partiti locali. I movimenti dei dalit cristiani devono esercitare maggiore pressione sui rappresentanti dei Parlamenti locali".



(©L'Osservatore Romano - 20 maggio 2009)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:58. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com