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La Chiesa in India tra mille difficoltà e la Speranza

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2010 23:07
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07/11/2009 19:11
 
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La replica della Chiesa

Cristiani in India
accusati di proselitismo


New Delhi, 7. La comunità cristiana in India continua a essere al centro degli attacchi dei fondamentalisti indù, in particolare quelli che aderiscono al Bharatiya Janata Party (Bjp), il cui presidente, Shri Rajnath Singh, ha recentemente affermato che le "conversioni illegali di massa condotte da forze straniere costituiscono una minaccia per la sicurezza interna del Paese".

Il leader politico, parlando durante una cerimonia a Bhopal, nello Stato del Madhya Pradesh, ha esplicitamente fatto riferimento ai missionari stranieri, accusandoli "di usare la religione per infiltrasi in India e corromperne la cultura". Il presidente del Bjp ha puntato l'indice soprattutto contro i cristiani che, a suo parere, "opererebbero proselitismo di massa specialmente nel nord-est della nazione" e avrebbero portato alla conversione "il 30 per cento della popolazione tribale in Chhattisgarh e in Jharkhand".

Il portavoce della Catholic Bishops' Conference  of India (Cbci), padre Babu Joseph Karakombil, ha replicato al leader indù definendo le sue affermazioni volte "a minare l'unicità del mosaico religioso e culturale dell'India". Per il portavoce della Cbci, inoltre, le parole del presidente del Bjp sono "prive di tatto e di cattivo gusto e la popolazione si aspetterebbe affermazioni più mature e responsabili da parte di un leader politico".
Il Bjp, il partito nazionalista indù, pur attualmente all'opposizione all'interno del Governo federale, guida alcuni Stati dell'India, portando avanti una politica aggressiva nei confronti delle minoranze.

Spesso, proprio le accuse di proselitismo rivolte ai cristiani sono state le spinte per innescare le violenze. Padre Anand Muttungal, portavoce della Chiesa cattolica in Madhya Pradesh e in Chhattisgarh, ha dichiarato che si tratta di accuse false e non provate. "Se ciò fosse vero - ha specificato il portavoce - sarebbe un brutto segnale per tutta la nazione e sarebbe interesse dell'intero Paese accertare fatti legati alle conversioni di massa. Occorrerebbe fare un rapporto alla polizia e deplorare tali conversioni".

Secondo padre Muttungal, il quale ha anche scritto una lettera al presidente del Bjp, in realtà dietro le accuse ci sarebbero "puri motivi elettorali per conquistare gli indù". Infatti, i consensi per il Bjp, in base ai risultati delle ultime elezioni, risultano in forte calo in Maharashtra, in Haryana e in Arunachal Pradesh. Il portavoce ha aggiunto che questa politica sta portando frutti di odio nei confronti della comunità cristiana:  "In Madhya Pradesh - ha spiegato - chiese, centri di preghiera, istituti religiosi e persone, sono oggetti di attacchi brutali da parte dei fondamentalisti e il Governo non fa nulla per fermarli".

Il tema delle conversioni è stato peraltro al centro delle riflessioni dei partecipanti al Congresso missionario, svoltosi in India nel mese di ottobre. Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e vicepresidente della Cbci, aveva sottolineato per l'occasione che "la Chiesa cattolica non è un partito politico e non cerca potere e prestigio, né di aumentare il numero dei fedeli per esercitare maggiore influenza". Padre Muttungal, nella lettera inviata al presidente del Bjp, ha evidenziato che "la Chiesa cattolica in India serve la nazione con vasto impegno nel campo dell'istruzione, della salute e dello sviluppo umano".

Il portavoce, a tale proposito, ha puntualizzato che anche alcuni appartenenti al Bjp hanno ricevuto un'educazione in istituti cattolici. "Vorremmo ricordare al Bjp - ha concluso - che la Costituzione indiana garantisce libertà di religione, libertà di pensiero e libertà di espressione e ciò significa anche libertà di cambiare e abbracciare un'altra religione o ideologia".


(©L'Osservatore Romano - 8 novembre 2009)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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