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24/11/2009 22:07 | |
Celebrati i cinquant'anni dell'arcidiocesi di Delhi
La Chiesa in India
promuove la pacificazione
New Delhi, 24. Il ruolo della Chiesa cattolica come agente di pacificazione e di progresso per la società dell'India è stato messo in risalto dai media nazionali in occasione della grande cerimonia, tenutasi domenica scorsa presso il campus dell'istituto scolastico St Columba, in occasione del cinquantenario dell'arcidiocesi di Delhi.
Tra i presenti, c'era anche Lal Krishna Advani, il leader del Bharatiya Janata Party (Bjp), che ha partecipato al momento di preghiera interreligiosa successivo alla messa celebrata dall'arcivescovo di Delhi, monsignor Michael Vincent Concessao, insieme a cinque presuli e centocinquanta sacerdoti.
Interpellato da alcuni giornalisti al termine della cerimonia, Advani ha affermato che il suo partito, pur rappresentando il nazionalismo indù, non ha mai assunto posizioni anti-cristiane. Il leader ha dichiarato che in gioventù ha studiato in una scuola cristiana e che gli insegnamenti lì ricevuti hanno avuto un influsso positivo sulla sua formazione. Il leader del Bjp ha aggiunto di provare rispetto per Gesù: "Rispetto Cristo per il suo messaggio di pace universale, di amore e di fratellanza".
"L'India di oggi - ha sottolineato Advani - è caratterizzata da una diversità di fedi, lingue, usanze, apparenze e molte altre cose. Questo Paese ha comunque dimostrato nel corso della sua storia di essere capace di rispettare le diversità, d'integrarle e di renderle parte della sua unità. Questa capacità d'integrazione è parte della cultura nazionale".
Tuttavia in alcune regioni dell'India sono ancora in corso conflitti di carattere etnico-politico verso i quali i presuli cattolici sono impegnati nel portare avanti il processo di pacificazione. "I due attentati esplosivi che domenica scorsa hanno ucciso otto persone ferendone cinquantaquattro a Nalbari dimostrano che nel nostro Stato c'è un grave problema irrisolto" ha dichiarato ieri, al corrispondente di AsiaNews, Monsignor Thomas Menamparampil, arcivescovo di Guwahati, nello Stato indiano dell'Assam, posto sul confine settentrionale. Il presule ha fondato da diversi anni il Joint Peace Team, un gruppo pacifista attivo nell'opera di mediazione tra le popolazioni originarie dell'Assam, di fede indù, e i nuovi immigrati, in gran parte di fede musulmana, che ormai costituiscono la maggioranza della popolazione.
Per l'arcivescovo Menamparampil "gli attentati esplosivi servono ai gruppi di ribelli per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica". Tuttavia l'impegno del presule e del suo gruppo per la pace rimane costante. "C'è chi ci domanda con cinismo - dichiara monsignor Menamparampil - a cosa abbiano portato i nostri sforzi. Non mi stupisco più di questa domanda. Ogni volta che partecipo a colloqui di mediazione so che possono fallire. Ma ogni volta che otteniamo un contributo alla pace, siamo infinitamente grati".
(©L'Osservatore Romano - 25 novembre 2009) Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |
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