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21/05/2009 18:34 | |
Numerosi interventi di episcopati per la Giornata delle comunicazioni Il mondo digitale non è un luogo senza regole Roma, 20. Internet e tutte le nuove tecnologie sono strumenti affascinanti e potenti, in grado di offrire il meglio come il peggio, di costruire come di distruggere.
Per questo, i loro principali fruitori, i giovani, vanno seguiti e tutelati, non solo dalle famiglie e dagli educatori ma anche da coloro che operano nel settore delle comunicazioni.
L'obiettivo è, attraverso l'utilizzazione di tali strumenti e le relazioni che essi stabiliscono, promuovere una cultura animata da valori cristiani che non dimentica il rapporto autentico, reale, con l'altro, non sostituibile con qualsivoglia immagine digitale.
In vista della 43ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebrerà domenica 24 maggio, le Conferenze episcopali di vari Paesi invitano a riflettere sul tema dell'evento - "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia" - approfondendo il messaggio scritto per l'occasione da Benedetto XVI. Un messaggio rivolto alla "generazione digitale", ai giovani, soprattutto ai giovani cattolici, esortati "a portare nel mondo digitale la testimonianza della loro fede".
Il modello che esalta le nuove tecnologie - afferma la Commissione dei mezzi di comunicazione sociale in seno alla Conferenza episcopale spagnola - ha "i suoi innegabili valori positivi per le relazioni umane e lo sviluppo personale, sociale e culturale", ma "un uso inadeguato di queste stesse tecnologie, che tanto hanno trasformato la vita della società attuale e con le quali convivono con naturalezza i giovani, contengono pericoli e possono provocare danni".
Riferendosi a un passaggio del discorso del Papa, i vescovi spagnoli sottolineano che "non possiamo rinunciare alla relazione autentica prodotta dalla vera amicizia e dall'incontro con gli altri" per un "sostituto virtuale". Il ciberspazio non può essere "un terreno franco, esente dalla debita responsabilità etica e morale né dall'attenzione e dalla vigilanza dei genitori e degli educatori, così come dall'azione protettrice delle autorità, obbligate dalla nostra Costituzione a difendere i minori dai contenuti perniciosi e inadeguati".
E in un'epoca di secolarizzazione, l'invito, per la Chiesa e per i mezzi di comunicazione cristiani, è di sfruttare le enormi potenzialità della tecnica per la missione evangelizzatrice: "Più presenza di Dio sui media" auspicano i vescovi, che ricordano la grande opportunità, per la Chiesa di Spagna, rappresentata dall'eco mediatica della Giornata mondiale della gioventù, nel 2011 a Madrid.
"Informare o dar fuoco all'attualità, giornalisti o piromani?" si chiede il vescovo di Gap ed Embrun, Jean-Michel di Falco Leandri, presidente del Consiglio per la comunicazione della Conferenza episcopale francese. L'informazione mostra, soprattutto su internet, "il suo potere di attrattiva, di deformazione, di disinformazione, ma anche di rettificare la verità". E come per qualsiasi giornale - spiega di Falco Leandri - il padrone non è il direttore né l'editore, non è il caporedattore né il cronista, ma il lettore.
"Abbiamo veramente coscienza che è ciascuno di noi, lettore, ascoltatore, telespettatore, internauta, che ha l'ultima parola?" domanda il presule. "Il desiderio di connessione e l'istinto di comunicazione, che sono così scontati nella cultura contemporanea, non sono in verità - si legge nel messaggio di Benedetto XVI - che manifestazioni moderne della fondamentale e costante propensione degli esseri umani ad andare oltre se stessi per entrare in rapporto con gli altri". Ma - spiega monsignor di Falco Leandri - "non si esce da se stessi per entrare in relazione con gli altri senza la fiducia, e non c'è fiducia se si mente". Per questo il vescovo invita "a cercare la verità e non i pettegolezzi, a esercitare il proprio spirito critico, ad approfondire per formare meglio il proprio giudizio e non a seguire semplicemente la moda".
In occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, la Conferenza dei vescovi svizzeri ha organizzato una raccolta di fondi nelle parrocchie per sostenere l'attività mediatica ecclesiale. "La Chiesa comunica, vuole farsi capire e deve farsi capire - dice il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, Bernard Genoud, responsabile dei media per la Svizzera romanda - e per questo ha bisogno di persone competenti e di strumenti efficaci per presentare in modo oggettivo i suoi punti di vista". Anche la Chiesa in Portogallo celebrerà l'evento: domani, giovedì, all'Università cattolica di Lisbona verranno presentati il nuovo portale informativo dell'agenzia Ecclesia e il nuovo sito internet della Conferenza episcopale. (©L'Osservatore Romano - 21 maggio 2009)
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |