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Il sacerdote: chi e' e cosa fa?

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2010 22:42
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07/11/2009 19:22
 
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A Grugliasco il cardinale Bertone ricorda don Cocco, missionario salesiano

Testimone del Vangelo tra gli indios del Venezuela


La partecipazione alla riunione della Conferenza italiana dei superiori maggiori a Torino ha offerto al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, l'occasione di presiedere la celebrazione in ricordo di don Luigi Cocco, missionario salesiano, organizzata nel primo centenario della nascita, nella parrocchia di San Cassiano, a Grugliasco, nella provincia del capoluogo piemontese, sabato 7 novembre.

Nell'omelia il cardinale, dopo aver trasmesso il saluto e la benedizione di Benedetto XVI, si è soffermato sull'episodio evangelico proposto dalle letture del giorno, in particolare sul passo del Vangelo di Marco in cui si narra di una donna umile, vedova, che infila due monetine di poco valore nella cassa delle offerte per il Tempio. "L'obolo - ha notato - è insignificante, ma il dono è totale, ed è tanto più grande quanto meno è ostentato". La donna, più che dare avrebbe il diritto di ricevere, ma lei vuole comunque dare e, timidamente, offre gli unici spiccioli che possiede. Gesù ne esalta la generosità e giudica il suo dono come un atto eroico, una lezione per i superbi, i vanitosi, gli ambiziosi; una lezione che vuole scuotere le coscienze degli ascoltatori nel riproporre il valore di un gesto gratuito.

""Senza la gratuità - il cardinale ha citato il Papa - non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia", ricorda Benedetto XVI nell'enciclica Caritas in veritate". In questa luce "balza allora evidente un nome - ha detto ancora il segretario di Stato - don Luigi Cocco. Oggi vogliamo ricordare l'epopea di un grande uomo; di un sacerdote salesiano missionario, di un grugliaschese che ha onorato la Chiesa e la sua terra d'origine con le sue nobili gesta, compiute nella gratuità e nella semplicità del cuore autenticamente evangeliche".

Il porporato quindi ha ripercorso la vita di don Cocco, la cui vocazione salesiana si esprisse dapprima con la dedizione ai giovani presso l'oratorio di Valdocco, "dove proprio in quel periodo - ha ricordato - io l'ho conosciuto personalmente, mentre accompagnava un gran numero di ragazzi, raccolti per strada, a sfamarsi alla già povera mensa di noi studenti". Poi, come cappellano nelle fabbriche, dove ha istituito la "Pasqua degli operai", fino a quando, nel 1951, salpò da Genova per il Venezuela. Presso la tribù degli Yanomani, nel cuore della foresta svolse un'opera impressionante di civilizzazione e di evangelizzazione.

Vent'anni di duro lavoro, attraversati da malattie e da ben sette interventi chirurgici, sono stati necessari per portare l'istruzione basilare, per insegnare a lavorare. Insieme ai confratelli salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice, guidate da suor Maddalena Mosso, ha dato vita a tante iniziative di promozione umana. "Ricordo - ha detto il cardinale soffermandosi su questo particolare momento della vita del missionario - che io stesso, nel 1972, ho propiziato l'incontro di don Cocco con Paolo VI, che intendeva presentargli due capitribù, i quali volevano offrire al Papa i caratteristici pappagalli della loro foresta".

Fra le opere nate per iniziativa di don Luigi Cocco, il porporato ha citato in particolare lo studio sugli indios yanomani. Nel suo libro intitolato Parima. Dove la terra non accoglie i morti, ne ha descritto minuziosamente la vita, apprezzandone la cultura e le tradizioni. Con ricerche che sono state elogiate anche da Claude Lévi-Strauss.

Don Cocco è stato capace di vedere, di interpretare intelligentemente i gesti quotidiani della gente alla quale aveva deciso di dedicare la propria vita, cogliendone l'intrinseco valore. "Si potrebbe individuare in ciò - ha infine notato il segretario di Stato - un certo parallelo con il racconto evangelico poc'anzi commentato. Se Gesù non avesse fatto notare ai presenti il semplice gesto della povera donna vedova, questo sarebbe senz'altro sfuggito a tutti, e invece quell'umile offerta è stata consegnata alla memoria dell'umanità per sempre. Lo sguardo che parte dal cuore, vede e apprezza, comprende e valorizza, aiuta a sviluppare tutte le potenzialità umane e dona la dignità dovuta ad ogni essere umano. Questo è stato lo sguardo penetrante e amorevole di don Luigi Cocco".


(©L'Osservatore Romano - 8 novembre 2009)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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