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RIFLESSIONI sulla Vita del sacerdote, sui Consacrati religiosi e i riflessi sui fedeli

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2017 18:13
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28/03/2013

Bagnasco: "La parrocchia ha un valore insostituibile"

BAGNASCO
La missa cresimale del cardinale Arcivescovo di Genova e presidente della conferenza episcopale italiana
MIRIANA REBAUDO
GENOVA

[SM=g1740758] I sacerdoti non sono dei «vinti della vita» o dei «malinconici perenni» e non devono essere tentati dal «confronto» con chi sembra raccogliere «consensi facili» e «numeri», a chi insomma nella Chiesa «fa tendenza» perché la «parrocchia è la fontana del villaggio», che abbevera tutti. La parrocchia come «valore insostituibile», tanto più in tempi di crisi è stato il messaggio che l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha voluto inviare ai sacerdoti della sua diocesi in occasione della Messa crismale che si celebra nella mattina del Giovedì Santo.

La messa dedicata a presbiteri e religiosi, definiti dal vescovo «servitori della vostra gioia». L’occasione, per Bagnasco, di sottolineare l’importanza «insostituibile» della funzione formativa, ma anche di quella sociale delle parrocchie.

«La parrocchia - ha ricordato infatti nella sua omelia - conosce i problemi reali di tutti, gioie e preoccupazioni e specialmente in questi tempi magri e stentati, la comunità cristiana rappresenta un riferimento affidabile, prossimo e certo, che contribuisce a tenere insieme un tessuto sociale sempre più incerto, sfilacciato e fragile».

Il presidente dei vescovi italiani ha anche invitato il suo clero a non cedere alla delusione e neppure, come detto, al confronto perché, ha sottolineato «il sacerdote non è un vinto della vita, un malinconico perenne ma il suo cuore canta perché «non si può essere ministri del Vangelo senza essere discepoli della gioia». E questo anche se il ruolo del parroco non è (o meglio, non dovrebbe) essere un ruolo «da prima pagina».

«Forse - ha commentato Bagnasco - a volte siamo tentati di confrontare i nostri doveri quotidiani con esperienze pastorali che hanno ampia eco, che sembrano raccogliere consensi facili, entusiasmo e numeri. Forse siamo tentati di paragonare le nostre parrocchie con luoghi ed esperienze che non di rado fanno “tendenza”, come se le nostre comunità fossero troppo piccole, modeste, fredde, incapaci di offrire il Vangelo e la vita cristiana». Ma, ha aggiunto, è poi al parroco che la gente si rivolge in caso di necessità perché «se non c’è chi vive vicino alla gente, se non c’è qualcuno che ogni giorno si piega per arare il solco, per togliere la zizzania che sempre rinasce, per seminare a larghe mani il buon seme, la gente dove troverà il pastore e il padre?».

«La parrocchia - ha ribadito - è la Chiesa vicina alla vita delle persone, è la “fontana del villaggio”, sempre pronta ad accogliere e generare grazia e ha un valore insostituibile». In chiusura, poi, il cardinale genovese ha anche ricordato che il presbitero è «un ponte verso gli uomini» non deve mai essere un ostacolo e che «tutto quello che minaccia o distrugge l’unità» è frutto del Diavolo, «divisore»; «non possiamo dimenticarlo» ha concluso.

[SM=g1740733]



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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