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Benedetto XVI parla di sant'Agostino

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2012 20:49
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25/08/2010 18:39
 
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All'udienza generale il Papa invita a non aver paura della verità

I santi come Agostino
compagni di viaggio del cristiano


Appello per il rispetto della vita e dei diritti umani in Somalia

L'invito a riscoprire i santi come "compagni di viaggio" e guide nel cammino della vita cristiana è stato rivolto dal Papa ai fedeli che hanno partecipato all'udienza generale di mercoledì 25 agosto, a Castel Gandolfo. Al termine dell'incontro, l'appello per il rispetto della vita e dei diritti umani in Somalia.

Il mio pensiero va a Mogadiscio, da dove continuano a giungere notizie di efferate violenze e che ieri è stata teatro di una nuova strage. Sono vicino alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che, in Somalia, soffrono a causa dell'odio e dell'instabilità. Auspico che, con l'aiuto della comunità internazionale, non si risparmino sforzi per ristabilire il rispetto della vita e dei diritti umani.


Di seguito il testo della catechesi pronunciata dal Pontefice all'inizio dell'incontro.

Cari fratelli e sorelle,
nella vita di ciascuno di noi ci sono persone molto care, che sentiamo particolarmente vicine, alcune sono già nelle braccia di Dio, altre condividono ancora con noi il cammino della vita:  sono i nostri genitori, i parenti, gli educatori; sono persone a cui abbiamo fatto del bene o da cui abbiamo ricevuto del bene; sono persone su cui sappiamo di poter contare.

È importante, però, avere anche dei "compagni di viaggio" nel cammino della nostra vita cristiana:  penso al Direttore spirituale, al Confessore, a persone con cui si può condividere la propria esperienza di fede, ma penso anche alla Vergine Maria e ai Santi.

Ognuno dovrebbe avere qualche Santo che gli sia familiare, per sentirlo vicino con la preghiera e l'intercessione, ma anche per imitarlo.

Vorrei invitarvi, quindi, a conoscere maggiormente i Santi, a iniziare da quello di cui portate il nome, leggendone la vita, gli scritti. Siate certi che diventeranno buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la vostra crescita umana e cristiana.

Come sapete, anch'io sono legato in modo speciale ad alcune figure di Santi:  tra queste, oltre a san Giuseppe e san Benedetto dei quali porto il nome, e ad altri, c'è sant'Agostino, che ho avuto il grande dono di conoscere, per così dire, da vicino attraverso lo studio e la preghiera e che è diventato un buon "compagno di viaggio" nella mia vita e nel mio ministero. Vorrei sottolineare ancora una volta un aspetto importante della sua esperienza umana e cristiana, attuale anche nella nostra epoca in cui sembra che il relativismo sia paradossalmente la "verità" che deve guidare il pensiero, le scelte, i comportamenti.

Sant'Agostino è un uomo che non è mai vissuto con superficialità; la sete, la ricerca inquieta e costante della Verità è una delle caratteristiche di fondo della sua esistenza; non, però, delle "pseudo-verità" incapaci di dare pace duratura al cuore, ma di quella Verità che dà senso all'esistenza ed è "la dimora" in cui il cuore trova serenità e gioia. Il suo, lo sappiamo, non è stato un cammino facile:  ha pensato di incontrare la Verità nel prestigio, nella carriera, nel possesso delle cose, nelle voci che gli promettevano felicità immediata; ha commesso errori, ha attraversato tristezze, ha affrontato insuccessi, ma non si è mai fermato, non si è mai accontentato di ciò che gli dava solamente un barlume di luce; ha saputo guardare nell'intimo di se stesso e si è accorto, come scrive nelle Confessioni, che quella Verità, quel Dio che cercava con le sue forze era più intimo a sé di se stesso, gli era stato sempre accanto, non lo aveva mai abbandonato, era in attesa di poter entrare in modo definitivo nella sua vita (cfr. iii, 6, 11; x, 27, 38).

Come dicevo a commento del recente film sulla sua vita, sant'Agostino ha capito, nella sua inquieta ricerca, che non è lui ad aver trovato la Verità, ma la Verità stessa, che è Dio, lo ha rincorso e lo ha trovato (cfr. L'Osservatore Romano, giovedì 4 settembre 2009, p. 8). Romano Guardini commentando un brano del capitolo terzo delle Confessioni afferma:  sant'Agostino comprese che Dio è "gloria che ci getta in ginocchio, bevanda che estingue la sete, tesoro che rende felici, [...egli ebbe] la pacificante certezza di chi finalmente ha capito, ma anche la beatitudine dell'amore che sa:  Questo è tutto e mi basta" (Pensatori religiosi, Brescia 2001, p. 177).

Sempre nelle Confessioni, al Libro nono, il nostro Santo riporta un colloquio con la madre, santa Monica - la cui memoria si celebra il prossimo venerdì, dopodomani. È una scena molto bella:  lui e la madre stanno a Ostia, in un albergo, e dalla finestra vedono il cielo e il mare, e trascendono cielo e mare, e per un momento toccano il cuore di Dio nel silenzio delle creature. E qui appare un'idea fondamentale nel cammino verso la Verità:  le creature debbono tacere se deve subentrare il silenzio in cui Dio può parlare. Questo è vero sempre anche nel nostro tempo:  a volte si ha una sorta di timore del silenzio, del raccoglimento, del pensare alle proprie azioni, al senso profondo della propria vita, spesso si preferisce vivere solo l'attimo fuggente, illudendosi che porti felicità duratura; si preferisce vivere, perché sembra più facile, con superficialità, senza pensare; si ha paura di cercare la Verità o forse si ha paura che la Verità ci trovi, ci afferri e cambi la vita, come è avvenuto per sant'Agostino.

Cari fratelli e sorelle, vorrei dire a tutti, anche a chi è in un momento di difficoltà nel suo cammino di fede, a chi partecipa poco alla vita della Chiesa o a chi vive "come se Dio non esistesse", di non avere paura della Verità, di non interrompere mai il cammino verso di essa, di non cessare mai di ricercare la verità profonda su se stessi e sulle cose con l'occhio interiore del cuore. Dio non mancherà di donare Luce per far vedere e Calore per far sentire al cuore che ci ama e che desidera essere amato.

L'intercessione della Vergine Maria, di sant'Agostino e di santa Monica ci accompagni in questo cammino.

 

(©L'Osservatore Romano - 26 agosto 2010)



Pope Benedict XVI gestures as he leads a weekly general audience at his summer residence in Castelgandolfo, south of Rome,August 25, 2010.

Pope Benedict XVI gestures at pilgrims gathered in the courtyard of his summer residence of Castel Gandolfo, 40 kms southeast of Rome, during his weekly general audience on August 25, 2010. The pontiff appealed to the international community to work to protect human life and rights in Somalia after some 65 civilians were killed since August 23 in the latest wave of violence.


Pope Benedict XVI addresses pilgrims gathered in the courtyard of his summer residence of Castel Gandolfo, 40 kms southeast of Rome, during his weekly general audience on August 25, 2010. The pontiff appealed to the international community to work to protect human life and rights in Somalia after some 65 civilians were killed since August 23 in the latest wave of violence.Pope Benedict XVI blesses pilgrims gathered in the courtyard of his summer residence of Castel Gandolfo, 40 kms southeast of Rome, during his weekly general audience on August 25, 2010. The pontiff appealed to the international community to work to protect human life and rights in Somalia after some 65 civilians were killed since August 23 in the latest wave of violence.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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