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"Caritas in Veritate" - Carità nella Verità: nuova Enciclica Sociale di Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2010 18:43
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Sesso: Femminile
30/08/2009 11:19
 
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" Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario. La verità libera la carità dalle strettoie di un emotivismo che la priva di contenuti relazionali e sociali, e di un fideismo che la priva di respiro umano ed universale. Nella verità la carità riflette la dimensione personale e nello stesso tempo pubblica della fede nel Dio biblico, che è insieme « Agápe » e « Lógos »: Carità e Verità, Amore e Parola." (3)

" Nell'attuale contesto sociale e culturale, in cui è diffusa la tendenza a relativizzare il vero, vivere la carità nella verità porta a comprendere che l'adesione ai valori del Cristianesimo è elemento non solo utile, ma indispensabile per la costruzione di una buona società e di un vero sviluppo umano integrale. Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. In questo modo non ci sarebbe più un vero e proprio posto per Dio nel mondo. Senza la verità, la carità viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. È esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operatività." (4)



" La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire [
10] e non pretende « minimamente d'intromettersi nella politica degli Stati » [11]. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Senza verità si cade in una visione empiristica e scettica della vita, incapace di elevarsi sulla prassi, perché non interessata a cogliere i valori — talora nemmeno i significati — con cui giudicarla e orientarla. La fedeltà all'uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà (cfr Gv 8,32) e della possibilità di uno sviluppo umano integrale. Per questo la Chiesa la ricerca, l'annunzia instancabilmente e la riconosce ovunque essa si palesi. Questa missione di verità è per la Chiesa irrinunciabile. La sua dottrina sociale è momento singolare di questo annuncio: essa è servizio alla verità che libera. Aperta alla verità, da qualsiasi sapere provenga, la dottrina sociale della Chiesa l'accoglie, compone in unità i frammenti in cui spesso la ritrova, e la media nel vissuto sempre nuovo della società degli uomini e dei popoli [12]." (8)



LETTERA ENCICLICA
CARITAS IN VERITATE
DEL SOMMO PONTEFICE
BENEDETTO XVI








Buona accoglienza della "Caritas in Veritate" tra i protestanti evangelici


56 personalità firmano un messaggio di sostegno all'Enciclica


di Inma Álvarez

WASHINGTON, venerdì, 28 agosto 2009 (ZENIT.org).- 56 personalità del mondo protestante evangelico statunitense, tra professori universitari, editori e rappresentanti di varie istituzioni, hanno firmato il 27 luglio un messaggio di sostegno all'ultima Enciclica di Papa Benedetto XVI, "Caritas in Veritate".

Nella dichiarazione, intitolata "Doing the Truth in Love", a cui ZENIT ha potuto avere accesso, i firmatari "lodano" il testo e chiedono "ai cristiani di ogni parte, e soprattutto ai nostri membri evangelici", di leggerlo.

Allo stesso modo, esortano tutti i cristiani a un "serio dialogo" sulle proposte dell'Enciclica.

I firmatari si congratulano soprattutto con "il modo in cui questa Enciclica considera lo sviluppo economico in termini di traiettoria del vero fiorire umano" e chiedono "una nuova visione dello sviluppo che riconosca la dignità della vita umana nella sua pienezza", il che presuppone la "preoccupazione per la vita dal concepimento alla morte naturale, per la libertà religiosa, per l'alleviamento della povertà e per la cura del creato".

In particolare, si dicono d'accordo con il concetto di "sviluppo umano integrale" e con la visione del fenomeno della globalizzazione.

"La globalizzazione deve diventare un processo di integrazione centrato sulla persona e orientato alla comunità", segnala il testo.

I firmatari apprezzano anche che la "Caritas in Veritate" non compia un'analisi semplificatrice della polarizzazione tra il libero mercato e l'eccessivo intervento statale, ma inquadri l'economia nelle relazioni umane, ritenendola quindi soggetta a norme morali.

"La vita economica non è amorale o autonoma - affermano -. Le istituzioni economiche, inclusi gli stessi mercati, devono essere caratterizzate da relazioni interne di solidarietà e fiducia".

Sostengono anche "l'enfasi della 'Caritas in Veritate' sull'impresa sociale, cioè sullo sforzo degli affari guidato da un principio che trascende la dicotomia del beneficio sì/beneficio no".

"In termini più generali, esortiamo gli evangelici a considerare l'invito di Papa Benedetto XVI a riflettere su chi deve essere considerato agente imprenditoriale e sul significato morale dell'investimento".

Ad ogni modo, sostengono che nell'Enciclica manchi "una critica più forte contro l'elevazione del denaro a uno stato di idolatria e il conseguente dominio dei mercati finanziari su altri elementi dell'economia mondiale".

Sostengono infine la preoccupazione dell'Enciclica per la decadenza dei sistemi di sicurezza sociale, per il potere sempre minore dei sindacati e per la pressione di una mobilità lavorativa socialmente distruttiva.

Concordano poi sul timore per la "crescita di un welfare State arrogante, che degrada il pluralismo sociale e civico. Siamo quindi d'accordo sul fatto che la sussidiarietà e la solidarietà devono procedere insieme, come propone la 'Caritas in Veritate'". Non "più Stato", ma "Stato migliore".

"Con la 'Caritas in Veritate', ci impegniamo a non essere vittime della globalizzazione, ma suoi protagonisti, lavorando per la solidarietà globale, la giustizia economica e il bene comune, come norme che trascendono e trasformano le ragioni del beneficio economico e del progresso tecnologico", conclude il messaggio.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]



 

[Modificato da Caterina63 31/08/2009 17:18]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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