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Coordinamento Toscano Benedetto XVI per la forma Straordinaria della Liturgia

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2015 09:47
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Chi siamo



La Madonna di Montenero, Patrona della Toscana




Il 22 novembre 2008 i rappresentanti di alcuni gruppi di fedeli toscani legati all'antica tradizione liturgica si sono riuniti a Prato per confrontarsi sulle problematiche scaturite dall'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum e valutare la possibilità di costituire una federazione a livello regionale che avesse lo scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione della forma straordinaria del rito romano. È nato in questo modo un Coordinamento regionale che, intitolato al nome del Pontefice regnante, si ispira ai princìpi enunciati nel motu proprio Summorum Pontificum e intende fungere da punto di riferimento e di contatto tra le diverse realtà regionali impegnate, in qualunque modo, nella sua fedele applicazione.


L'iniziativa, promossa inizialmente dai gruppi di fedeli di Livorno, Pisa, Prato e dall'Ordo Militiae Templi di Poggibonsi, è stata fin da subito estesa a tutti i gruppi e gli istituti toscani legati alla forma straordinaria del rito romano, la maggior parte delle quali ha preso direttamente parte alle successive riunioni del Coordinamento, tenutesi il 14 febbraio 2009 a Poggibonsi (Siena) e il 28 marzo 2009 a Livorno.


Tra le attività del Coordinamento assume particolare rilievo il pellegrinaggio regionale al Santuario della Vergine delle Grazie di Montenero, Patrona principale della Toscana, che quest'anno avrà luogo il 13 giugno prossimo alle ore 12. Tutti i fedeli sono invitati ad unirsi a questa importante manifestazione.



GRUPPI RAPPRESENTATI


Nel Coordinamento sono attualmente rappresentati i seguenti gruppi:


Chiesa della Ven. Arciconfraternita della Misericordia - Livorno


Comitato Pisano «S. Pio V » - Pisa


Comitato «Pro Vetus Ordo » - Massa


«Una Voce » Piombino - Piombino (Livorno)


«Una Voce » Firenze - Firenze


Ordo Militiae Templi - Poggibonsi (Siena)


Associazione «Regina Sacratissimi Rosarii » - Arezzo


Parrocchia dello Spirito Santo - Prato


I collegamenti ai siti di alcuni dei suddetti gruppi sono riportati nella sezione «Link».


Il Coordinamento è in stretto contatto con l'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote e con la Parrocchia di S. Salvatore a Firenze dei Padri Francescani dell'Immacolata.



Indirizzo email: coordinamentotoscano@hotmail.it  
oppure
coordinamentotoscano@gmail.com 

Coordinamento Toscano Benedetto XVI

 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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martedì 16 giugno 2009

«Qui seminant in lacrimis, in exsultatione metent»: il Pellegrinaggio regionale del Coordinamento Toscano «Benedetto XVI»



Cliccate sopra al titolo per le foto




di Daniele Di Sorco

Col pellegrinaggio regionale al Santuario di Montenero l'attività del Coordinamento Toscano «Benedetto XVI» prende il suo avvio definitivo. Prima di passare alla cronaca dell'evento, che un grave episodio di contestazione ha trasformato in un vero e proprio caso mediatico, è necessario spendere qualche parola sulla natura dell'ente che l'ha organizzato, vista la sua importanza nel panorama della diffusione della liturgia «straordinaria» in Italia.

Il 22 novembre 2008 i rappresentanti di alcuni gruppi di fedeli toscani legati all'antica tradizione liturgica si sono riuniti a Prato per confrontarsi sulle problematiche scaturite dall'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum e valutare la possibilità di costituire una federazione a livello regionale che avesse lo scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione della forma straordinaria del rito romano. È nato in questo modo un Coordinamento regionale che, intitolato al nome del Pontefice regnante, si ispira ai princìpi enunciati nel motu proprio Summorum Pontificum e intende fungere da punto di riferimento e di contatto tra le diverse realtà regionali impegnate, in qualunque modo, nella sua applicazione.

Abbiamo detto che il Coordinamento ha una struttura federativa. Non si tratta, infatti, di un'ulteriore associazione che intende sovrapporsi a quelle già esistenti, ma di un ente «super partes» in cui ciascun movimento locale mantiene intatta la propria autonomia e collabora con gli altri per la realizzazione di iniziative comuni.

Tra queste, assume particolare rilievo il pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, proclamata da Pio XII Patrona principale della Toscana. L'evento, sebbene abbia conosciuto una precedente edizione ad opera di alcuni gruppi della regione, ha tutte le caratteristiche di una «prima volta», sia perché le difficoltà organizzative avevano impedito al pellegrinaggio del 2008 di assumere l'importanza che meritava, sia perché quest'anno l'iniziativa è stata promossa da una federazione – il Coordinamento «Benedetto XVI», appunto – che raccoglie in pratica tutte le realtà regionali legate alla liturgia antica.

C'erano dunque tutti i presupposti per un evento della massima risonanza, almeno nel nostro Paese, dove iniziative di questo genere sono ancora piuttosto rare, tanto che qualcuno ha paragonato il nostro pellegrinaggio a una piccola Chartres italiana. Fatte le debite proporzioni, l'intenzione degli organizzatori era analoga: favorire un momento di condivisione e di preghiera comune tra tutti i fedeli legati alla spiritualità tradizionale, favorendo un clima di collaborazione e di amicizia con le autorità ecclesiastiche locali.

I risultati non si sono fatti attendere. Dopo alcune difficoltà iniziali, dovute soprattutto a imprevisti ritardi organizzativi, il Coordinamento Toscano ha ottenuto che il proprio pellegrinaggio fosse onorato dalla benedizione di due Vescovi: una figurata, quella del Vescovo di Livorno, che ha contribuito attivamente alla realizzazione dell'evento; l'altra reale, quella del Vescovo di San Miniato, che al termine della funzione ha impartito la benedizione papale con annessa l'indulgenza plenaria. A questi due Presuli, che hanno saputo cogliere lo spirito prettamente ecclesiale dell'iniziativa, vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, come pure al M. Rev. P. D. Luca Bernardo Giustarini, O.S.B. Vall., Parroco di Montenero, al quale si deve l'ottima accoglienza che il Santuario ha offerto ai pellegrini.

Veniamo ora alla cronaca dell'evento. Cominciato sotto i migliori auspici, esso è stato presto funestato da alcuni gravi inconvenienti, i quali però, sebbene siano stati motivo di perplessità e di sconforto, non hanno ne hanno impedito la buona riuscita. Di qui la ragione del titolo dato a questo resoconto: «Qui seminant in lacrimis, in exsultatione metent». «Chi semina nel pianto, raccoglie nella gioia» (Sal. 125, 5). A nessuno sfugge, del resto, che le iniziative in favore della liturgia tradizionale sono quasi sempre costellate da imprevisti di ogni genere. Questo ci conferma nella bontà del nostro operato.

Tra le 11 e le 11,30 di sabato 13 giugno scorso un consistente numero di pellegrini, costituito da circa un'ottantina di persone, si è raccolto in piazza delle Carrozze per dare inizio alla tradizionale salita verso il Santuario, accompagnata dalla recita del santo Rosario. Nel frattempo è giunta la notizia che una lunga coda sulla superstrada che collega Firenze con Pisa e Livorno aveva notevolmente ostacolato l'arrivo dei pellegrini provenienti da quell'area, in particolare dei Cavalieri della Milizia del Tempio di Poggibonsi. Molti sono stati costretti a tornare a casa, mentre ad altri il consistente ritardo ha impedito di prendere parte alla processione.

Tuttavia, un problema ben più serio si preparava lungo l'inizio della salita. Un gruppo di persone, appartenenti – sembra – ai centri sociali o ai gruppi anarchici di Livorno presidiava la strada e aveva tutta l'aria di voler contestare lo svolgimento della processione. Nonostante questo, i pellegrini si sono messi in marcia, cominciando devotamente la recita del santo Rosario. Al loro passaggio, il gruppo di contestatori ha intonato cori antifascisti. Poi, vedendo che la provocazione non sortiva alcun effetto, visto il carattere esclusivamente religioso della manifestazione, sono passati alle bestemmie e alle offese personali, minacciando perfino l'aggressione fisica. Soltanto il buon senso dei pellegrini, che, con spirito di cristiana sopportazione, hanno continuato imperterriti a recitare la loro corona, senza in alcun modo cedere alla provocazione, ha evitato che la salita al Santuario trascendesse in una rissa. Una troupe televisiva, presente sul posto, ha documentato ampiamente il fatto, che ha ricevuto molta risonanza sugli organi di stampa locali ed anche su alcuni di quelli nazionali.

Sembra che a causare la contestazione sia stata la comparsa della notizia del pellegrinaggio su un sito di estrema destra, che ha tentato di strumentalizzare l'evento in chiave politica. Il Coordinamento «Benedetto XVI», venuto a sapere dell'increscioso episodio, ha preso immediatamente le distanze da qualunque tentativo di questo genere, ribadendo la natura esclusivamente religiosa dell'evento e associandosi al comunicato di condanna diramato la sera stessa dalla curia di Livorno.

Non contento di questa prima contestazione, il gruppo di facinorosi, servendosi della funicolare, ha preceduto i pellegrini sulla piazza del Santuario, dando luogo, anche lì, ad un vergognoso coro di bestemmie, ingiurie e minacce. Poco dopo, quando i fedeli erano ormai entrati nel Santuario, sono finalmente sopraggiunte alcune pattuglie della polizia, che hanno identificato i contestatori.

Ma le cattive notizie erano ben lungi dall'essere terminate. All'arrivo in Santuario, il presidente del Coordinamento è stato avvisato che Mons. Tardelli, impegnato nella prima mattinata in una funzione religiosa a Firenze, era rimasto imbottigliato in una lunga coda sull'autostrada Firenze-Pisa, causata da un altro grave incidente. Essendo già mezzogiorno passato, la celebrazione della Santa Messa è dovuta cominciare senza attendere l'arrivo del Presule.

Celebrava il M. Rev. D. Enrico Bini, Parroco dello Spirito Santo a Prato. Fungeva da diacono il Rev. D. Gregorio Lipovszky, Cappellano della Milizia del Tempio di Poggibonsi, e da suddiacono il Rev. D. Andrea Nizzoli, dell'Opera di Maria Madre della Chiesa. La basilica del Santuario era affollata da oltre duecento fedeli, alcuni appartenenti ai diversi gruppi toscani che avevano contribuito ad organizzare il pellegrinaggio, altri – ed erano la maggior parte – venuti per assistere alla loro «prima» Messa in forma straordinaria. Tutti si sono giovati dei libretti appositamente realizzati per l'occasione, che hanno permesso di seguire agevolmente la funzione ed anche di farsi un'idea più esatta dei tesori racchiusi dall'antica liturgia della Chiesa. Molto significativa, inoltre, la presenza di alcuni esponenti del clero livornese e toscano.

La Messa si è svolta in un clima di grande devozione. Due cori, disposti nella cantoria a lato dell'altare maggiore, hanno accompagnato la liturgia, eseguendo non solo canti gregoriani, ma anche musiche di Palestrina, Mozart, Liszt, Saint-Saens. Al momento della Comunione, una lunghissima fila di fedeli che intendevano accostarsi alla santa Mensa ha riempito l'intera navata del santuario.

Dicevamo prima che chi semina nel pianto raccoglie nella gioia. In effetti, quando ormai la Messa volgeva al termine, è giunta la notizia dell'arrivo di Mons. Tardelli, appena in tempo per impartire la benedizione papale prevista al termine della funzione. Il Vescovo, rivestitosi dei paramenti pontificali in sacrestia, è salito all'altare e, dopo la lettura del decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica, ha impartito la solenne benedizione con annessa indulgenza plenaria secondo il rito previsto dal Pontificale Romanum in vigore nel 1962.

La presenza, molto significativa, di un Vescovo – e per di più toscano – al pellegrinaggio del Coordinamento «Benedetto XVI» è un'ulteriore conferma della bontà dell'iniziativa e ripaga i partecipanti di tutte le difficoltà che hanno dovuto affrontare, nella convinzione che la strada intrapresa è buona e che gli ostacoli incontrati non devono fermarci. Non resta che rivolgere un sentito e devoto ringraziamento alla Beata Vergine delle Grazie, che con la sua efficace intercessione ha reso possibile tutto questo. L'anno prossimo, a Dio piacendo, si potrà fare anche di più e meglio
.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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11/09/2009 16:56
 
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Lucca: un nuovo gruppo per la forma straordinaria.

.

AVVISO AI FEDELI DELLA DIOCESI DI LUCCA

Si sta creando un gruppo di persone per l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum cura nella città di Lucca. Si pregano tutti gli interessati a rivolgersi al Coordinamento, scrivendo al nostro indirizzo coordinamentotoscano@hotmail.it e provvederemo noi a metterli reciprocamente in contatto.

Fonte



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09/10/2009 12:25
 
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Livorno: la Messa in forma straordinaria si trasferisce a S. Giulia



Si comunica che, a partire dal 10 ottobre prossimo, la celebrazione della santa Messa in forma straordinaria a Livorno si trasferisce dalla Cappella della Ven. Arciconfraternita della Misericordia alla Chiesa di S. Giulia (via Santa Giulia, a lato del duomo).

Resta invariato l'orario (ogni sabato e vigilia di festa di precetto, alle ore 19).

Si alterneranno nella celebrazione d. Giuseppe Coperchini, cappellano maggiore e rettore della ven. arciconfraternita della Misericordia, e mons. Mauro Peccioli, prelato domestico e canonico della cattedrale.


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25/01/2010 21:15
 
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ATTENZIONE, INFORMAZIONE IMPORTANTE DA RINASCIMENTO SACRO:



Pescia: nuovo coetus fidelium in formazione


AVVISO AI FEDELI DELLA DIOCESI DI PESCIA

Si sta creando un gruppo di persone per l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum nella diocesi di Pescia.

Si pregano tutti gli interessati di scrivere all'indirizzo teofilo89@hotmail.it oppure coordinamentotoscano@hotmail.it



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05/02/2010 20:34
 
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Livorno: nuova associazione di fedeli

S. Giulia Vergine e Martire, Patrona di Livorno

Siamo lieti di annunciare che ieri è stata formalmente costituita un'associazione, intitolata a Cristo Re e affiliata al Coordinamento Toscano "Benedetto XVI", per sostenere e diffondere la celebrazione della S. Messa in forma straordinaria nella diocesi di Livorno. Quanti intendano mettersi in contatto con l'associazione possono scrivere all'indirizzo: cristore.livorno@hotmail.it
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05/03/2010 20:18
 
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La S. Messa in forma straordinaria a Livorno: novità e aggiornamenti


Al gruppo di fedeli livornesi legato all'antica liturgia è stata recentemente affidata la Chiesa dell'Apparizione, che, in questo modo, verrà riaperta al culto dopo oltre trent'anni. L'edificio riveste una grande importanza storica e spirituale per la città, perché fu costruito sul luogo dove, nel 1345, la miracolosa Immagine della Madonna di Montenero, Patrona principale della Toscana, apparve per la prima volta ad un pastore.

In attesa del trasferimento nella nuova sede, la santa Messa festiva in forma straordinaria, fino a nuova comunicazione, sarà celebrata ogni sabato e vigilia di festa di precetto, alle ore 18.00, presso il Santuario della Madonna di Montenero (Piazza di Montenero, 1), nella Cappella del Crocifisso.


Comunichiamo, inoltre, che presso la Chiesa di S. Ferdinando, detta Crocetta (Piazza Anita Garibaldi, 1), una volta al mese, alle ore 18.45, sarà celebrara una santa Messa feriale in forma straordinaria, secondo il seguente calendario:

Mercoledì 14 aprile (festa di S. Giustino martire)

Venerdì 7 maggio (primo venerdì del mese - festa della Traslazione del corpo di S. Giovanni de Matha, fondatore dell'Ordine trinitario)

Mercoledì 9 giugno (festa della B. Anna Maria Taigi, madre di famiglia, terziaria trinitaria)

Lunedì 5 luglio (festa di S. Michele dei Santi, confessore dell'Ordine trinitario)

Le date relative ai mesi successivi saranno comunicate quanto prima.

Restano soppresse le celebrazioni che, in passato, avevano luogo presso la Cappella della Misericordia e la Chiesa di S. Giulia.


Riepilogando:


Ogni sabato e vigilia di festa di precetto. Ore 18,00
Santuario della Madonna di Montenero (Cappella del Crocifisso)
Piazza di Montenero, 1 - Livorno

SANTA MESSA IN FORMA STRAORDINARIA

Celebra il M. Rev. P. D. Luca Bernardo Giustarini, O.S.B. Vall., Parroco

N. B. Tra alcune settimane la funzione sarà trasferita
alla Chiesa dell'Apparizione (Via di Montenero, 1).
Sarà nostra cura darne tempestiva comunicazione.



Una volta al mese, secondo il calendario sopra indicato. Ore 18,45
Chiesa di S. Ferdinando (Crocetta)
Piazza Anita Garibaldi, 1 - Livorno

SANTA MESSA IN FORMA STRAORDINARIA

Celebra il M. Rev. P. Lorenzo dell'Addolorata, O.SS.T., Parroco


Per informazioni: cristore.livorno@hotmail.it

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11/03/2010 23:27
 
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Ritiro spirituale: le foto

Sabato scorso si è svolto a Firenze il ritiro spirituale quaresimale organizzato dal Coordinamento Toscano "Benedetto XVI". All'iniziativa hanno partecipato oltre quaranta fedeli provenienti da tutta la Toscana, col alcune presenze dall'Emilia-Romagna e dalla Liguria. Assai nutrita la presenza di giovani tra i venti e i trent'anni, ad ulteriore riprova di come la liturgia e la spiritualità tradizionale incontrino sempre più il favore dei fedeli. Offriamo ai lettori alcune foto delle funzioni liturgiche che hanno avuto luogo nel corso del ritiro.






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09/04/2010 22:06
 
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Terzo pellegrinaggio regionale toscano al Santuario di Montenero


TERZO PELLEGRINAGGIO REGIONALE
AL SANTUARIO DI MONTENERO


COORDINAMENTO TOSCANO «BENEDETTO XVI»
per l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum


Sabato 29 maggio 2010

Santuario della Madonna di Montenero
Patrona principale della Toscana

Montenero - Livorno


PROGRAMMA

Ore 10, 30 - Piazza delle Carrozze (Montenero basso): Ritrovo e benedizione dei pellegrini.

Ore 11,00 - Processione verso il Santuario con recita del santo Rosario.

Ore 11,30 - Basilica del Santuario (Montenero alto): Santa Messa solenne in rito antico. - Servizio liturgico dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote e dei Frati Francescani dell'Immacolata.


L'invito a partecipare s'intende rivolto, naturalmente,
anche ai fedeli cattolici non residenti in Toscana
.

Maggiori informazioni saranno comunicate nei prossimi giorni
a cura del Comitato organizzativo.


http://coordinamentotoscano.blogspot.com/


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TERZO PELLEGRINAGGIO
REGIONALE TOSCANO


Sabato 29 maggio 2010, ore 11
SANTUARIO DELLA MADONNA DI MONTENERO
LIVORNO


* * * * *

PROGRAMMA

Ore 11

Ritrovo dei pellegrini sul sagrato del santuario
e recita del santo Rosario


Ore 11,30

SANTA MESSA PONTIFICALE
IN RITO ROMANO ANTICO


celebrata da

S. ECC. REV.MA MONS. ENNIO APPIGNANESI
Arcivescovo Emerito di Potenza, Muro Lucano e Marsico Nuovo

su invito di S. Ecc. Rev.ma Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno


Servizio liturgico dell'Istituto di Cristo Re sommo Sacerdote
e dei Frati Francescani dell'Immacolata

L'invito a partecipare è rivolto anche ai fedeli non residenti in Toscana.

* * * * *

Informazioni utili


- È possibile pernottare presso la foresteria del monastero annesso al santuario, al costo di 25 euro a notte (40 euro per due notti). Si raccomanda di prenotare quanto prima, telefonando al numero 328 2024106.

- Chi volesse unirsi al pranzo che avrà luogo dopo il pellegrinaggio presso i locali del santuario (costo: 16 euro a persona), è pregato di darne comunicazione all'indirizzo di posta elettronica del Coordinamento entro e non oltre il 25 maggio.

- Per maggiori informazioni:
coordinamentotoscano@hotmail.it

* * * * *

È possibile scaricare le locandine dal sito del Coordinamento:

http://coordinamentotoscano.blogspot.com/2010/05/3-pellegrinaggio-regionale-il-programma.html

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04/06/2010 09:33
 
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Pellegrinaggio tradizionale toscano: un resoconto.




Lore ci invia un personale resoconto del pellegrinaggio dei tradizionalisti toscani al Santuario della Madonna di Montenero – patrona della Toscana a Livorno. Per una descrizione esaustiva dell'evento, corredata da un'abbondante raccolta di foto, consiglia di visitare il sito del Coordinamento regionale Benedetto XVI, organizzatore dell'evento, dal quale sono tratte alcune citazioni e immagini


Di solito, infatti, conoscendo la bontà e la bellezza delle iniziative tradizionali, e quanto queste rimangano spesso inaccessibili al “grande pubblico”, cerco sempre all'occasione di invitare persone non facenti parte del mondo della Tradizione. Per questa volta mi son organizzato con due amici e colleghi, A. ed N., entrambi lieti di partecipare all'evento. Durante il viaggio in treno, ho cercato di preparare A. alla particolarità della celebrazione: so per esperienza che il primo impatto con la Messa antica, dopo l'abitudine al Novus Ordo, lascia un po' disorientati.

Mentre stiamo per arrivare a destinazione, ricevo una telefonata da N.: un ritardo al treno non gli permetterà di arrivare se non per la Messa. Giunti alla stazione di Livorno, appena scesi, incontriamo un simpatico pellegrino, che si improvvisa guida turistica e ci accompagna fino al santuario. Il percorso dalla stazione a Montenero è molto agevole: 40 minuti d'autobus ci conducono vicino alla meta, raggiungibile successivamente tramite una pittoresca funicolare, anche questa dal sapore molto tradizionale.

Arrivati in 5 minuti dinanzi al sagrato, non possiamo non soffermarci ad ammirare la stupenda vista che si ha sull'intera Livorno, una delle tante caratteristiche che rendono l'ambiente davvero paradisiaco.

Dopo aver scattato un po' di foto, ci avviamo verso il ritrovo dei pellegrini. Veniamo salutati da Daniele di Sorco, presidente del Coordinamento e benemerito organizzatore dell'iniziativa. Io ed A. approfittiamo dell'esser arrivati con un po' d'anticipo, per dare un'occhiata alle innumerevoli targhe commemorative poste all'esterno del santuario, segno anche questo della grande devozione che lega la regione alla sua Patrona. D'intorno erano presenti sacerdoti dell'Istituto Cristo Re, frati Francescani dell'Immacolata e preti tradizionalisti da varie diocesi, ovviamente ognuno “in alta uniforme”: veramente da rifarsi gli occhi, quando il massimo che si può pretendere in giro al giorno d'oggi è il clergyman (ogni tanto)...

Daniele passa ad avvertirci dell'inizio del rosario, ovviamente recitato in latino e intercalato da canti tradizionali. Durante la recita, osservo di sottecchi A., per vedere come si trova con la lingua dei nostri padri; pian piano ci lasciamo catturare il cuore dalla Madre Celeste, e tutta la piazza si raccoglie in profonda preghiera.

Finita l'orazione, ci siamo avviati per la celebrazione sulle note di Noi vogliam Dio, un canto che significa molto anche per tutto quel che sottende.

Entrati in chiesa, ci sistemiamo in una panca libera in fondo, aspettando N. che dovrebbe giungere a momenti. La Messa tarda ad iniziare, mentre io ed A. sfogliamo l'ottimo libretto preparato dal Coordinamento, contenente sia le preci del Rosario che il proprio e l'ordinario della Messa. Questo lo ritengo un punto cruciale: se si vuol attrarre i fedeli verso la messa in latino, si deve almeno le prime volte garantire che la seguano comprendendo quello che viene detto e svolto: sia per fargli apprezzare veramente il rito, che per non lasciarli spaesati di fronte a una celebrazione così diversa dall'ordinario (come dovrebbe sempre essere il culto divino...). Anche questo dunque è un merito che va dato agli organizzatori.

Dopo un po' d'attesa, ecco arrivare trafelato N.; un attimo dopo il suo ingresso, quasi come ad attenderlo, suona il campanello di inizio. Mi sussurra sorridendo, con semplicità: “Ho chiesto alla Madonna la grazia di arrivare puntuale”; e ora che Lei ci ha radunato, ci prepariamo ad assistere alla superba celebrazione.

Un elemento che ha reso grandiosa questa Messa è stato senz'altro l'accompagnamento musicale. Lasciamo la parola a di Sorco:

“Come Ordinario, il Coro S. Donato di Lucca, diretto dal M° Marco Tomei, ha eseguito la Messa in mi bemolle maggiore di D. Bartolucci, che prevede l'alternanza tra versetti polifonici, eseguiti dai coristi, e versetti gregoriani dalla Messa "de Angelis", eseguiti dal popolo. In questo modo si sono salvaguardate le esigenze della partecipazione da un lato, e quelle dell'arte dall'altro. Il programma musicale comprendeva anche mottetti di Arcadel, Palestrina, Mozart, Franck e l'esecuzione del coro, di eccezionale qualità, ha ottenuto unanimi consensi, anche da parte degli esperti. Un secondo coro, diretto dal M° Antonio Lorenzoni, ha eseguito il Proprio in canto gregoriano, distinguendosi anch'esso per la correttezza e l'espressività dell'interpretazione.”

Personalmente mi ha colpito molto il poter cantare alternandomi con il coro, esperienza per me nuova: il popolo e le voci del S. Donato formavano un tutt'uno armonioso, che non poteva non trascinare il cuore nella lode e nella preghiera. Da cattolico che ha “bazzicato” qualsivoglia tipo di Messa, posso dirlo: non ho mai avuto un senso di partecipazione attiva come in questa occasione.

Una nota particolare la merita l'omelia di Mons. Appignanesi, che se si vuole è stato il punto più curioso dell'intera celebrazione. Era evidente che Monsignore non fosse proprio di orientamento tradizionalista: ciò si è intuito sia dal particolare richiamo iniziale all'obbedienza (alla quale ingiustamente veniamo visti poco propensi), che dagli elogi alla riforma liturgica conciliare, che “fa capire” quello che vien detto. Senza voler entrare nelle solite polemiche, si può notare che il fatto in realtà è estremamente positivo: un comune Arcivescovo Emerito che desidera visitare un santuario – perché l'intenzione di Mons. Appignanesi, come da lui specificato, era appunto di approfittare dell'invito per recarsi in visita al santo luogo, di cui aveva avuto notizia – può tranquillamente celebrarvi la Messa Tridentina senza esser visto come “preconciliare”, “nostalgico” e via dicendo. Non so se converrete o se è solo un'incauto ottimismo, ma mi pare si possa parlare dell'ennesimo risultato positivo del Motu Proprio, almeno nel continuare a cambiare un'aria ormai stantìa da troppi decenni.

Dopo un Offertorio e un Canone “vissuti”, grazie alla soavità dei canti già descritti, veniamo infine al culmine della Messa: mi ha molto toccato poter ricevere per la prima volta l'Eucarestia accompagnato dall'”Ave Verum Corpus” di Mozart; aggiungeteci la presenza preponderante della scultura del Bernini e la tipica solennità della Messa antica, e capirete da voi come il momento sia stato semplicemente celestiale.

Alla fine della celebrazione, durata un paio d'ore – ma per questo tipo di eventi, sembran sempre pochi minuti – riceviamo la benedizione solenne. N., il più stretto come orari, si dilegua istantaneamente; anche noi siamo costretti a seguirlo a breve. E così, con la pace nel cuore e grati di questo regalo dal Cielo, intraprendiamo la via del ritorno.

Durante il viaggio, tra me ed A. inizia l'inevitabile discussione sulla forma straordinaria del rito romano: il mio amico si dice colpito dalla solennità, e considera il canto sacro sicuramente adatto e d'aiuto al raccoglimento; ha comunque dubbi sull'uso del latino e sul sacerdote “distaccato” dal popolo. Direi in ogni caso che è rimasto favorevolmente impressionato, assicurandomi infatti che tornerà in futuro a partecipare a questo tipo di Messa.

Perché ho voluto scrivere questo reportage? Semplicemente, per trasmettervi tutto quello che l'esperienza mi ha lasciato, oltre che ovviamente per stimolarvi a partecipare all'appuntamento dell'anno prossimo. E in fondo c'è anche una morale: non bisogna riguardarsi, in date occasioni, ad invitare ad appuntamenti “della Tradizione” persone che – seppur ben disposte – consideriamo lontane da essa; di sicuro, se il tutto è ben organizzato, ne usciranno non indifferenti, se non proprio almeno in parte “tradizionalizzate”. Anche questo fa bene alla causa.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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09/10/2010 12:26
 
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Efficace azione del Coordinamento Toscano per applicazione del "Summorum Pontificum"

da cordialiter


Tra poche settimane, anche Pistoia avrà la sua Messa festiva in rito romano antico. Ormai sono quasi una trentina le celebrazioni regolari in Toscana, il che dimostra, ancora una volta, che l'attaccamento all'antica tradizione liturgica gode di una sorprendente vitalità nella patria di Dante.

Come si è giunti a tale importante risultato? Non bisogna credere che la Toscana sia un'isola felice, dove i problemi e le opposizioni nei confronti del rito antico non esistono o sono meno gravi che altrove. La situazione non è diversa dalle altre regioni di Italia: molti gruppi di laici (piccoli ma molto decisi) intenzionati a far applicare il motu proprio nella propria città, molti fedeli comuni potenzialmente interessati, pochi o pochissimi ecclesiastici disposti a seguirli e a dar seguito alle loro legittime richieste. Ciò che probabilmente fa la differenza, è l'aiuto reciproco che i fedeli toscani legati al rito antico hanno deciso di darsi, riunendosi in un Coordinamento di associazioni.

A Pistoia c'era un piccolo gruppo di fedeli non organizzato, che, pur avendo la possibilità di frequentare la Messa tradizionale a Prato, desiderava avviare una celebrazione regolare nella propria diocesi. Le prospettive non erano rosee: nessuno dei sacerdoti contattati sembrava disposto ad "accogliere benignamente", come dispone il motu proprio (art. 5, § 1), la loro richiesta. In questi casi, è facile lasciarsi abbattere dall'impressione che le difficoltà siano insormontabili e far cadere la cosa. Alcuni sono ancora convinti che, nonostante il provvedimento pontificio, l'effettiva concessione della liturgia tradizionale dipenda ancora dalla discrezione dei vescovi.

Inoltre, la mancanza di esperienza, normale nei gruppi di recente formazione, fa sì che molti non sappiano come comportarsi di fronte ad un rifiuto. Per quanto possa apparire paradossale, sono questi, più che l'opposizione del clero, i motivi per cui tante volte non si riesce ad ottenere la Messa in rito antico, anche quando i fedeli interessati non mancano. I pistoiesi, tuttavia, non si sono lasciati scoraggiare, e grazie all'aiuto del Coordinamento Toscano per l'applicazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum" capitanato dal giovane Daniele Di Sorco (autore di alcuni libri di successo sulla liturgia tradizionale), hanno avuto modo di confrontarsi con gruppi di più consumata esperienza, per delineare una strategia di azione che consentisse loro di far valere i diritti garantiti dal motu proprio.

Per prima cosa, il direttivo del Coordinamento ha consigliato di indire una riunione a livello diocesano e di costituire un'associazione dotata di statuto e cariche. Non si trattava di una mera formalità o di una complicazione burocratica, ma di un mezzo che si era già sperimentato efficace (per esempio a Pisa) per presentarsi come realtà unitaria e coesa di fronte alle autorità ecclesiastiche. Il motu proprio, è vero, non la richiede, ma l'esperienza dimostra che in molti casi essa si rivela indispensabile. Alla prima riunione, organizzata congiuntamente da alcuni fedeli pistoiesi e dal direttivo del Coordinamento, ha partecipato un numero di fedeli sorprendente, se si pensa che l'iniziativa era stata divulgata solo tramite il passaparola. Al termine, i presenti si sono accordati nel costituire un'associazione intitolata alla Madonna dell'Umiltà e nel designare due di loro come presidente e segretario. Poco tempo dopo, si è anche dotata di uno statuto che ne determinava la natura, le finalità, il funzionamento.

Espletata la fase "aggregativa", era possibile passare a quella "attiva". Il presidente e il segretario hanno inviato alla Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" un'informativa in cui si dava notizia della nuova associazione. Un'altra lettera veniva mandata poco dopo al vescovo diocesano per domandare udienza. Nella situazione attuale, è fondamentale che la Santa Sede sia informata della nascita di nuove associazioni finalizzate a promuovere il rito antico, ed è pure fondamentale che l'ordinario diocesano sappia che la Santa Sede è informata. In questo modo l'associazione, da un lato dimostra di agire con la massima trasparenza, e dall'altro previene, se mai ce ne fosse bisogno, i tentativi di insabbiamento della richiesta. A proposito della richiesta: l'esperienza dimostra che è bene non includerla nella lettera in cui si dà notizia dell'associazione e si domanda udienza.

Meglio avanzarla, a voce, nel corso dell'udienza stessa. Soltanto a fronte di un rifiuto o di una "concessione" (utilizziamo questo termine in modo puramente convenzionale, perché di fatto il vescovo non concede un privilegio, ma applica una legge) puramente nominale, che stenta a tradursi in pratica anche dopo qualche tempo, soltanto allora, dicevamo, è consigliabile presentare una richiesta scritta, inviandola anche "per conoscenza" all'Ecclesia Dei. Nel caso di Pistoia, il vescovo ha accolto subito la richiesta dell'associazione. La celebrazione sarà avviata tra poche settimane, in una delle chiese più belle e centrali di Pistoia, e con un sacerdote molto convinto e motivato.

Il merito va senza dubbio ai membri dell'Associazione "Madonna dell'Umiltà", che hanno seguito l'iter con pazienza e tenacia. Ma, senza il Coordinamento, senza un organismo in grado di mettere a frutto l'esperienza comune dei gruppi legati alla Tradizione, probabilmente non sarebbe stato possibile catalizzare le forze presenti sul territorio. Questo importante risultato, quindi, costituisce un'ulteriore prova dell'utilità delle federazioni regionali. Per conseguirlo ci sono voluti diversi mesi e non poca fatica. Ma ne è valsa la pena.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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18/11/2010 14:46
 
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22 novembre: festa del Coordinamento Toscano a Prato




FESTA DEL COORDINAMENTO TOSCANO
«BENEDETTO XVI»

NEL 2° ANNIVERSARIO DELLA SUA FONDAZIONE

22 novembre 2010
Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo
Via Silvestri, 21 - PRATO


Programma

Ore 19,00 - S. Messa cantata in rito romano antico, in onore di S. Cecilia Vergine e Martire.

Ore 20,30 - Cena a buffet, aperta a tutti, nei locali della parrocchia (si prega di comunicare in anticipo la propria presenza scrivendo a: coordinamentotoscano@hotmail.it). Seguirà un breve intrattenimento musicale a cura del gruppo Aptatur Musicha.

Fraternamente CaterinaLD

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02/06/2011 16:12
 
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Il santuario di Montenero

In preparazione al Quarto Pellegrinaggio Regionale Toscano, ecco una breve presentazione storico-religiosa del Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero. Il testo è tratto dalla «Guida del Santuario di Montenero» dell'abate Giuseppe Zambernardi, O.S.B. Vall. (Marconi, Genova, 1962).

La miracolosa Immagine della Madonna di Montenero, prima del furto sacrilego del 1971, che la spogliò delle corone d'oro offerte dal Capitolo Vaticano nel 1690 e degli altri gioielli

Prima di entrare in chiesa riandiamo qui brevemente alle origini del Santuario. Venendo su, appena hai lasciato la via Aurelia, oltre l'Ardenza, hai scorto al bivio con Montenero una graziosa chiesa, dirimpetto a Livorno, al mare, al traffico stradale e ferroviario: è la Cappella dell'Apparizione, costruita nel 1956, più ampia e più bella della preesistente e in posizione dominante nel luogo stesso dove si trovava la «Cappellina» semidistrutta nel corso dell'ultima guerra (1943).

Sopra il grande Mosaico che ricopre per oltre 22 metri quadrati la parte superiore della facciata sta questa iscrizione: «Il 15 Maggio 1345 qui apparve l'Immagine della Vergine SS.ma ad un pastore il quale per superna ispirazione la trasportò sul vicino Colle ove in suo onore sorse il Santuario della Madonna di Montenero». [Chi arriva a Montenero dalla nuova superstrada, non passa accanto alla Cappella dell'Apparizione.]

La prima delle infinite grazie che la Madonna avrebbe poi concesso in perpetuo fu quella della guarigione immediata al pastore storpio, risanato improvvisamente non appena, posato a terra il quadro prodigioso, gli si prostrò davanti in venerazione.


Ben presto da Livorno e da altre località incominciarono a venire a frotte fedeli di ogni età e di ogni condizione. Il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa venne con la prima visita delVescovo di Luni, l'odierna Sarzana, nello stesso 1345, e subito dopo dall'Arcivescovo di Pisa, nella cui diocesi si trovava Montenero. Vecchia fama diceva questa località monte tenebroso o monte del diavolo, forse perché ricoperto di irte giogaie ed infestato da corsari e da briganti. Quel monte si sarebbe cambiato dopo il 15 maggio 1345 nel monte della luce, nel monte santo della Madre di Dio.


La facciata del santuario

L'attuale Santuario nacque come piccolissimo oratorio, di cui si dettero cura alcuni eremiti, tra i quali anche un padre Vallombrosano, certo Domenico, nel 1400. Dopo cent'anni l'oratorio era già divenuto la chiesa di S. Maria delle Grazie, e meta famosa di pellegrinaggi.


Nel 1442 passò così in custodia ai Padri Gesuati fino al 1668, quando, a seguito della loro soppressione, passò ai Padri Teatini fino al 1783, nel quale anno questi benemeriti religiosi furono espulsi dalla Toscana dal Granduca Leopoldo I di Lorena. Dopo circa 10 anni di deplorevole abbandono, per cui il Santuario decadde in tale squallore che molti Ordini religiosi pregati dal nuovo Granduca Ferdinando III rifiutarono energicamente d'accettarne la custodia, i Monaci Benedettini di Vallombrosa presero possesso del Santuario nel 1792 e con amore e coraggio gli ridettero splendore, lo salvarono dalla successiva soppressione napoleonica nel 1810 e da quella dello Stato italiano nel 1866, restaurarono, dettero mano a nuove costruzioni, promossero il culto della Madonna con umile e costante zelo fino alla proclamazione pontificia della Madonna di Montenero a Patrona della Toscana nel 1947, appena celebrato il VI centenario dalla apparizione, compiuta dal Papa Pio XII su istanza di tutti i Vescovi della Toscana.

Ma entriamo ora nella chiesa, non grande, però tanto devota.


L'interno della chiesa nel 1962, prima della risistemazione del presbiterio
e della rimozione dei confessionali

Fu consacrata
il 23 ottobre 1575. E quando, due anni dopo, si tracciava il disegno della Nuova Città di Livorno, fu essa a fornire la direzione alla via principale cittadina, che anche oggi si vede, dall'alto, spaccare in due parti tutto il lontano abitato. Ampliata ed abbellita nell'arte barocca, è assai suggestiva e soprattutto infonde un profondo arcano raccoglimento. Misura circa 18 metri per 10 fino ai 3 gradini dove terminava il Santuario fino al 1774, anno in cui venne inaugurata l'attuale Cappella della Madonna con la superba tribuna e cupola.


La chiesa ha 6 altari laterali: il 1° a destra, entrando, è dedicato agli apostoli Filippo e Giacomo e fu costruito con le offerte della società livornese dei muratori nel 1645; il secondo è ora dedicato a S. Giovanni Gualberto, il fondatore dei Padri Benedettini Vallombrosani, e fu costruito con le offerte dei navicellai e dei barcaioli; il terzo è dedicato all'Assunta e fu costruito con le offerte della Compagnia degli ortolani nel 1616. Vi si venera, in una piccola nicchia, un crocifisso celebre per arte e devozione.


Il 1° a sinistra, entrando, è dedicato allo Spirito Santo; costruito nel 1646 a spese dei facchini della Dogana di Livorno, che erano allora bergamaschi, fu detto l'altare dei Bergamaschi. Il 2°, dedicato a S. Fina, Patrona di Sangimignano, fu costruito a spese di Agostino Ciardi, parente della Santa, nel 1665. Il 3° è dedicato a S. Gaetano Thiene, e fu fatto a spese dei Genovesi residenti in Livorno nel 1686. Notevoli le colonne laterali e lo stemma della Repubblica di Genova, col motto: Et rege eos.

Il soffitto, elegante e ricco di oro, fu disegnato ed intagliato da Pietro Giambellini di Pisa nel 1687.

Salendo i tre gradini, ricorda che qui finiva la chiesa primitiva, nelle sue linee generali, e che qui era un bell'altare marmoreo su cui era posta la santa Immagine. [L'altare antico si trova attualmente nella galleria degli ex voto].


L'altare maggiore

Questa parte, quasi a sé stante, della Basilica è detta la Tribuna o Cappella della Madonna e fu ricavata, nell'intento di ingrandire il sacro tempio sempre più angusto per le accorrenti folle di fedeli, e di offrire un più degno trono alla Madre delle Grazie, dal 1704 al 1774, demolendo una gran parte del colle retrostante. L'opera che ne risultò fu grandiosa ed appartiene alla storia della migliore arte italiana del Settecento. Questa meravigliosa Cappella, di ordine corinzio, è lunga m. 16,60, larga 16,56, con due branche a forma di croce. Otto colonne, di marmo mischio di Serravezza, alte m. 5,21, reggono gli archi sopra i quali poggia la cupola. Altre quattro colonne del medesimo marmo e della stessa forma sostengono la volta della crociera. E dietro le colonne i rispettivi contropilastri di diaspro di Sicilia e bardiglio di Carrara.


I tuoi occhi devono però cercare la Madonna; e benedetti gli occhi di coloro che la cercano. Il tabernacolo che la custodisce è circondato da una raggiera d'oro e da angeli, che in parte lo sostengono e in parte offrono gigli, rose e corone.

Il Quadro
è alto cm. 95 largo 60; ha uno spessore di 60 mm. L'Immagine è dipinta su tela, sovrapposta a tavola.


La tradizione la dice portata dagli angeli dalla greca Eubea in quel lontano 15 maggio 1345; la storia e la critica dell'arte l'attribuiscono al pennello del pisano Jacopo di Michele, detto il Gera, o comunque a scuola giottesca. La Madonna vi è rappresentata seduta un guanciale di forma antica, a fiori e monogrammi d'oro; ha la veste rossa ed il lungo manto, che la ricopre tutta; nel cerchio che Le circonda il capo si legge scritto a lettere d'oro: «Ave Maria Mater Christi». Il volto della Benedetta Vergine è leggermente inclinato verso il Bambino che Le siede in grembo, aggrappato con la manina alla veste materna, mentre con l'altra tiene un filo dorato che imprigiona l'uccellino posato sulla destra di Lei, quasi a indicare che la Fede è come un filo che trae salvezza dal Cristo, cui ci tiene uniti la devozione alla Madonna.


L'Altare si eleva maestosamente sotto il suo sguardo materno: e qui l'offerta di continue sante Messe è unita all'offerta dei cuori e delle suppliche dei fedeli. È di marmo bianco, ricoperto di verde antico, di giallo di Siena e di altri pregevoli marmi e pietre dure. Il ciborio è adorno di lapislazzuli, corniole, diaspro di Sicilia, marmo verde, giallo antico e di altri ricchi marmi. Il lavoro è del Baratta.


Quasi sentinelle di fede e di amore, circondano l'Altare della Madonna quattro statue: a sinistra, guardando l'altare, S. Giovanni Gualberto, l'eroe del perdono, il celeste patrono dei forestali d'Italia, il fondatore dei Monaci Benedetti di Vallombrosa custodi del Santuario; a destra, S. Bernardo degli Uberti, Vescovo di Parma e Cardinale, della medesima Congregazione Benedettina Vallombrosana. Sono ambedue opera di Temistocle Guerrazzi, fratello del celebre Francesco Domenico Guerrazzi, e vi furono collocate la prima il 17 aprile 1865, la seconda il 15 giugno 1870. Di fronte, e rispettivamente, sono altre due statue: la prima di S. Pietro Igneo degli Aldobrandini, Vescovo e Cardinale, discepolo di S. Giovanni Gualberto; la seconda di S. Umiltà Negusanti, di Faenza, confondatrice delle Benedettine Vallombrosane. Sono opera bellissima del Tarrini e vi furono collocate nel 1946, a ricordo del VI Centenario dell'Apparizione.


Sui quattro pilastri della Tribuna si innalza la cupola, alta m. 20,50, larga m. 9. Gli affreschi nelle volte della crociera sono del celebre livornese Giuseppe Terreni, mentre quelli della cupola sono di Giuseppe Traballesi di Siena, 1773. Il primo dipinse simboli allegorici delle eccelse virtù della Madonna; il secondo l'Incoronazione della Vergine, scena meravigliosa di arte e di fede.

La galleria degli ex voto

Uscendo a destra, ci troviamo nella vecchia Galleria di ex voto: quadri, tavole, funi, armi, ecc., espressione di fede viva e franca. «Il Santuario di Montenero è un Santuario popolare, nato per il popolo e cresciuto per virtù di popolo, con l'impronta che il popolo gli ha impresso. È diventato, così, Capitale Mariana delle genti toscana. Ed ha la sua voce: quella solenne del Santuario e quella più intima delle gallerie, da tutte quelle bocche parlanti che sono gli ex-voto...». E forse è proprio per questo che vano sarebbe e superfluo descrivere gli innumerevoli ex voto della gente di mare, dei militari, dei viandanti, senza distinzione di classe sociale. Molti ex voto sono antichissimi, per fortuna salvati da manomissioni, da guerre, da soppressioni di ogni genere; e moltissimi sono di oggi, di ogni giorno, perché ogni giorno, può ben dirsi, c'è sempre chi sale a portare il segno della gratitudine e dell'amore alla Madonna. Vanno, questi ex voto, dai più semplici e dai più rozzi, a quelli di spiccata arte popolare, a quelli famosi e preziosissimi del Fattori e del Natali. Ma proprio per questo i fedeli non si stancano di rivederli, di osservarli, di ricercarli, come se ogni anno avessero sempre qualcosa di nuovo, o di più, da ridire e da rivelare, qualcosa cui non si era badato, che era sfuggito.


Il meraviglioso panorama della città e della costa di Livorno che si gode dal Santuario


QUARTO PELLEGRINAGGIO REGIONALE TOSCANO

Sabato 4 giugno 2011
Santuario della Madonna di Montenero - Livorno


Ore 10,30 - Ritrovo dei pellegrini in Piazza delle Carrozze (Montenero basso).

Ore 11,00 - Processione al Santuario con recita del Santo Rosario.

Ore 11,30 - S. Messa in rito romano antico, celebrata dal Rev.mo Mons. Gilles Wach, Priore Generale dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, alla presenza di S. Ecc. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno.

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14/06/2011 23:52
 
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Pellegrinaggio toscano 2011: rassegna fotografica

PROCESSIONE

I pellegrini salgono in processione la ripida Via di Montenero, recitando il Rosario:




SANTA MESSA SOLENNE

La Basilica del Santuario, gremita di fedeli in attesa dell'inizio della sacra funzione:



Inizio della S. Messa solenne, celebrata dal Rev.mo Mons. Gilles Wach, Priore Generale dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, alla presenza di S. Ecc. Rev.ma Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno:




Canto dell'orazione. Il formulario della Messa è quello proprio della Madonna delle Grazie di Montenero, concesso dal B. Pio IX:



Il Vescovo, il clero e i fedeli ascoltano il canto dell'Epistola:



Una cospicua delegazione di Postulanti dei Francescani dell'Immacolata, accompagnata dal proprio Superiore, assiste devotamente al sacro rito:



Sono presenti rappresentanze dei maggiori Ordini Cavallereschi:



Il canto del Proprium gregoriano viene eseguito da un gruppo di seminaristi dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote:



Un altro gruppo di seminaristi assiste in forma corale:



Preparazione al Vangelo:



Canto del Vangelo:



Il M. Rev. P. D. Luca Bernardo Giustarini, O.S.B. Vall., Parroco di Montenero, tiene l'omelia:



Riti di Offertorio:



Canto del prefazio:



Il Vescovo viene accompagnato all'inginocchiatoio
per assistere alla Consacrazione:



"Dominus meus et Deus meus!". Prostati, in assoluto silenzio, i presenti adorano il Mistero della Transustanziazione che si compie sull'altare:



Seconda parte del Canone:



Il celebrante mostra la santa Ostia ai fedeli:
"Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi!"



I chierici e i seminaristi si accostano all'altare
per ricevere la santa Comunione:




Comunione dei fedeli:




Terminata la Comunione, il celebrante compie la purificazione del calice e l'abluzione delle dita:



Il celebrante canta l'orazione dopo la Comunione:


Ultimo Vangelo:



Il pranzo:



Altre immagini sul sito del Coordinamento Toscano "Benedetto XVI".


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20/02/2012 11:02
 
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Notizie da Lucca: costituzione di un gruppo stabile


Il Coordinamento toscano riceve e diffonde la notizia dell'avvenuta costituzione di un gruppo stabile di fedeli della diocesi di Lucca, al fine della richiesta di applicazione del motu proprio pontificio. Il coetus fidelium ha preso il nome di Comitato lucchese Lucio III Papa, si è dotato di un proprio statuto e di propri rappresentanti. Presto saranno indicati i recapiti utili per contattare il comitato lucchese, chiedere informazioni e aderire ad esso.
Fraternamente CaterinaLD

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28/02/2012 19:47
 
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Comunicato e foto della prima S. Messa in rito antico a Bientina











Pubblichiamo qui sotto il comunicato dei nostri amici bientinesi e alcune foto della prima S.Messa in rito antico che è stata cantata a Bientina (Pi) da parte del can. Joseph Luzuy dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote. Le nostre più sincere felicitazioni per l'evento, che è il preludio ad una stabile celebrazione del Santo Sacrificio con i libri liturgici del 1962, che per il momento è prevista per tutte le ultime domeniche del mese, alle ore 17.30, preceduta dalla recita del S.Rosario. Il risultato è importante per il Coetus bientinese, per il Coordinamento toscano, che lo ha appoggiato fin dal suo nascere, ma anche per tutti gli altri gruppi in formazione della nostra regione e di tutto l'orbe cattolico, in quanto dimostra come un'azione che si attenga strettamente alle norme del motu proprio pontificio, unita alla perseverenza, alla fermezza ed al fondamentale supporto delle autorità romane della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, possano portare a frutti insperati.
Coordinamento toscano Benedetto XVI - Per l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum




-Cœtus
JOSEPH RATZINGER
pro liturgia gregoriana
- BIENTINA

Comunicato

Ieri, domenica 26 febbraio, dopo quasi un cinquantennio, con il risuonare dell’antifona Introibo ad altare Dei, il venerabile rito detto di S.Pio V ha fatto il suo ritorno nella parrocchia di S. Maria Assunta a Bientina (PI). Si è dato infatti applicazione a quanto contenuto nella lettera apostolica motu proprio data Summorum Pontificum del regnante pontefice Benedetto XVI che “liberalizza” l’uso dei vecchi libri liturgici, con la celebrazione nella chiesa di S. Giuseppe, della S. Messa solenne nella prima domenica di quaresima. Al rito, preceduto dalla recita del S. Rosario in lingua latina, e officiato dal reverendo canonico don Joseph Luzuy dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, al quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la disponibilità presente e futura, hanno assistito circa novanta persone mentre alla comunione sono state distribuite circa settanta particole. I canti sono stati eseguiti dalla corale“mons. Falaschi”, che ringraziamo di cuore per questo ulteriore impegno ulteriore che va ad aggiungersi a quelli per le altre celebrazioni parrocchiali.
Questo tipo di celebrazioni - precedute dalla recita del S. Rosario - proseguiranno con cadenza, per ora, mensile e sempre nella chiesa di S. Giuseppe, in via Nazario Sauro,tutte le ultime domeniche del mese alle ore 17:30.
Intendiamo inoltre ringraziare, ognuno secondo il proprio ruolo, tutti coloro che hanno permesso che questo si realizzasse. Quindi in primis il sommo pontefice, S. S.Benedetto XVI felicemente regnante; la pontificia Commissione Ecclesia Dei nella persona del suo segretario, il m.r. mons. Guido Pozzo; il nostro Arcivescovo, S.E.R. mons. Giovanni Paolo Benotto, per l’apertura di credito accordataci; il nostro parroco, il m.r. don Ettore Baroni, per la premura nell’armonizzare questa celebrazione con le altre attività parrocchiali; la signora Anna Bracaloni, custode della chiesa di S. Giuseppe, per la sempre pronta disponibilità; il signor Adriano Ciacchini, artigiano in pensione, senza il quale non avremmo potuto realizzare l’alzata e il tabernacolo per l’altare; il signor Riccardo Giuliani, per l’aiuto nella ricerca degli addobbi per l’altare; il signor Gian Michele Bachini, organista; infine per ultimo, ma non per importanza, il Coordinamento toscano ‘Benedetto XVI’, al quale aderiamo, e il Comitato Pisano S. Pio V, per i consigli e l’amichevole vicinanza.
Siamo convinti altresì che non saremmo giunti a nulla senza il più prezioso dei consigli, datoci dal compianto don Riccardo Nieri, ovvero quello di porre la nostra richiesta di poter assolvere il precetto festivo con la forma straordinaria del Rito Romano nelle mani di Nostra Signora, Maria Mater Ecclesiae. A Lei tutto dobbiamo, ci assista Essa nel nostro pellegrinaggio verso la vera patria, quando finalmente parteciperemo pienamente a ciò che fin d’ora intravediamo attraverso il velo della liturgia.

Bientina, 27 febbraio 2012

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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14/04/2012 09:58
 
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Gruppo Stabile a Grosseto

AVVISO DALLA DIOCESI DI GROSSETO
Si informano i fedeli della diocesi di Grosseto che è in corso di formazione un gruppo stabile per la richiesta di applicazione del motu proprio Summorum Pontificum.
Chiunque fosse interessato a collaborare o ad ottenere informazioni è pregato di scrivere al nostro indirizzo di posta elettronica coordinamentotoscano@hotmail.it.
Sarà loro premura mettervi quanto prima in contatto con i promotori dell'iniziativa.
Complimenti agli amici toscani, a m D. g.!
 
 

[SM=g1740722]
 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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13/11/2012 21:53
 
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[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740722] [SM=g1740721] breve video del 5° Pellegrinaggio Toscano.

Il pellegrinaggio Toscano si svolge annualmente al santuario della Madonna di Montenero a Livorno.
E' organizzato dal Coordinamento Toscano Benedetto XVI per l'applicazione del Motu proprio "Summorum Pontificum".

Quest'anno è stato presente il Card. R.L. Burke che ha celebrato la messa pontificale col Rito Romano Antico nella basilica della Madonna delle Grazie di Montenero. [SM=g1740722]


www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=QECKUwdn9rw

In molti la mattina di Sabato 22 settembre scorso si sono trovati nella Piazza delle Carrozze, il piccolo spiazzo dal quale parte la tradizionale salita devozionale al Santuario di Montenero che si affaccia sul mare di Livorno.

il Papa Pio XII volle che la venerata immagine della Santa Vergine, con in collo il Divin Figlio che tiene posato sul braccino un usignolo legato al filo, divenisse oggetto di venerazione della Toscana tutta, eleggendo per la Regione a Celeste Patrona la Madonna delle Grazie.

Il gruppo composto da molti fedeli, da chierici di varie Diocesi e dai seminaristi dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, che in Toscana ha appunto il suo Seminario e la Casa Generalizia, ha intrapreso la salita pregando, portando stendardi e le insegne dei vari gruppi toscani, tutte le maggiori Diocesi erano rappresentate. Chi aveva difficoltà a salire a piedi si è servito della panoramica funicolare che porta direttamente alla Piazza antistante il Santuario dove ancora altri fedeli si sono aggiunti alla processione.

Dunque tantissimi altri fedeli che si trovavano già alla sommità del sacro colle si sono aggiunti riempiendo l’ampia piazza assolata e gremita nell’attesa dell’arrivo del Cardinal Raymond Leo Burke.
Festa grande infatti quest’anno per un Pellegrinaggio che è arrivato già alla quinta edizione e che ormai è ben radicato in quanto fortemente vissuto nei suoi successi e nelle sue difficoltà, sin dalle sue prime edizioni. Il Coordinamento Toscano dei gruppi legati alla liturgia tradizionale ha dato prova di saper affrontare e risolvere, con l’aiuto della Santa Vergine, le difficoltà degli anni dell’esordio: la prima edizione infatti si svolse in un clima che si potrebbe ben definire “pionieristico”, tra la diffidenza di alcuni e l’indifferenza di molti.

E’ stata quindi una gioia vera, da condividere con tutti il veder coronata dal successo e dalla presenza di una figura così vicina al Santo Padre quale il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica quell’idea di raccogliere in un Pellegrinaggio i gruppi di fedeli toscani legati alla Tradizione, impresa che in origine sembrava tanto semplice quanto ardua.
È stato definito “successo strepitoso”, ed effettivamente le associazioni e le persone coinvolte son state davvero tante: presenti con le loro delegazioni tutti i maggiori ordini equestri, presenti i Francescani dell’Immacolata con i loro postulanti del convento di Bosco ai frati, nel Mugello, presenti, a sorpresa, alcuni gruppi parrocchiali.

Il magnifico rito del pontificale cardinalizio si è potuto nuovamente elevare ai piedi della Madonna di Montenero riappropriandosi degli spazi che gli si confanno, ridando nuovamente senso alla bellezza della basilica che si è compiaciuta, quasi fin nei suoi marmi, nelle sue decorazioni, nell’abbracciare maternamente i fedeli di sempre.
la liturgia celebrata dal Cardinal Burke ha avuto musicalmente il contributo della Corale San Domenico Savio di Livorno che ha eseguito la Missa Brevis ed altri mottetti di Palestrina; la schola del Seminario di Gricigliano ha ben eseguito le parti del proprium ed il servizio liturgico è stato curato con devota precisione da altri seminaristi dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote.

Presente il Vescovo di Livorno, Mons. Giusti che ha accolto con un breve ma significativo intervento il Cardinale e tutti i fedeli, presenti pure Mons. Gilles Wach Priore Generale dell’ICRSP, il Canonico Mora, Rettore del Seminario di Gricigliano, e –a far gli onori di casa- il parroco del Santuario, Don Luca Bernardo Giustarini che ha letto un messaggio del Superiore dei Benedettini Vallombrosani cui il Santuario è affidato. La Sede Apostolica ha concesso l'indulgenza plenaria ai pellegrini, e il Cardinale ha dato la solenne Benedizione a nome del Papa.

Poi il pranzo nei locali della foresteria sempre alla presenza del Cardinal Burke e di Mons. Gilles Wach, ha suggellato una giornata davvero memorabile e vissuta intensamente.
Una nota di positività e di speranza è ben riassumibile nelle parole di Mons. Wach che, intervistato da un giornalista televisivo sulla crisi delle vocazioni, ha parlato, sorridendo, di “crisi degli alloggi a Gricigliano” in quanto sono molti i giovani che vogliono intraprendere con serietà la vita consacrata in realtà legate alla Tradizione come il suo Istituto.

Di tanta grazia i fedeli toscani hanno ringraziato la loro Celeste Patrona chedendoLe i favori per tutta la Regione, anche per chi si vuol tener distante da queste meraviglie spirituali.

Can. Luzuy



[SM=g1740717]


[SM=g1740750] [SM=g1740752]

[Modificato da Caterina63 13/11/2012 21:55]
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30/04/2015 22:52
 
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  Nuovo Movimento Liturgico Benedettiano Ferrara
aderente al

COORDINAMENTO NAZIONALE DEL SUMMORUM PONTIFICUM 
www.summorumpontificum.org

Ἅγιος ὁ Θεός, Ἅγιος ἰσχυρός, Ἅγιος ἀθάνατος, ἐλέησον ἡμᾶς  
Deus Sanctus,  Sanctus Fortis,  Sanctus Immortalis, Miserere nobis 

Dio Santo, Santo Forte, Santo Immortale, Abbiate pietà di noi

_______________________________________________________________

Ave Maria!

Carissimi,

mentere confermiamo che per tutto il periodo pasquale prosegue la Santa Messa Festiva in Forma Extraordinaria alle ore 17 presso S. Chiara in Corso Giovecca 179 a Ferrara (e per la quale continuiamo a ringraziare Comunione e Liberazione che generosamente ci ospita, Don Enrico Peverada per la dedizione a costo della sua stessa salute personale e – last but not least – S.E. Mons. Arcivescovo per la benevolenza), vi segnaliamo le ultime iniziative a livello nazionale ed oltre del Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum, che potrete trovare descritte in dettaglio sul sito ufficiale del Coordinamento:  http://www.summorumpontificum.org/.

 

E’ in programma, per chi può e lo desidera, la partecipazione alla Marcia per la Vita a Roma con S.Messa Tridentina finale in S.Giorgio in Velabro celebrata da Mons. Marco Agostiniin suffragio di Mario Palmaro, mentre prosegue il ciclo di conferenze del Card. Raymond Leo Burke, in giro per l’Italia a presentare il libro dei “Grandi Cardinali” (espressione di Benedetto XVI) : “Permanere nella Verità di Cristo – Matrimonio cristiano e indissolubilità” (sarà a Brescia, a Lecce, presentato da Mons. Nicola Bux, a Trieste, ecc.). Notizie anche sul IV Convegno sul Summorum Pontificum in Roma dal titolo “Un Tesoro per Tutta la Chiesa”, che vedrà la partecipazione dei Cardinali Ludwig Müller (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede), Walter Brandmüller (Presidente emerito del Pontificio comitato di scienze storiche)  e R. Leo Burke (patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta).

 

Infine, la S. Messa Festiva in Forma Extraordinaria delle ore 12 presso la Cappella dell’Ospedale di Rovigo si protrarrà fino alla fine del mese di Maggio (si ringrazia Don Camillo Magarotto per la grande disponibilità).

 

A tutti un carissimo saluto. E una raccomandazione di preghiera incessante per i fratelli cristiani ovunque perseguitati e in particolare per Asia Bibi.

 

In Jesu et Maria

Nuovo Movimento Liturgico Benedettiano Ferrara

 


Fraternamente CaterinaLD

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11/06/2015 09:47
 
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Roma,13-14 giugno. Un evento da non perdere: 4° Convegno sul Motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI “Un tesoro per tutta la Chiesa”


 

Nell'imminenza dell'evento, già annunciato, vogliamo ricordarlo a tutti i nostri lettori ai quali fosse sfuggita la notizia.

Clicca per ingrandire
Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum Giovani e Tradizione
4° Convegno sul Motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI
“Un tesoro per tutta la Chiesa”

Roma, Pontificia Università San Tommaso (Angelicum), 13-14 giugno 2015

*****
Programma:
Sabato 13 giugno 2015
Ore 8,00: Accoglienza e iscrizioni in segreteria
Chiesa dei Ss. Domenico e Sisto (Angelicum)
Ore 8,30 Santa Messa Prelatizia di S.E.R. il Sig. CardRaymond Leo Burke, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta
Servizio liturgico: Amicizia SacerdotaleSummorum Pontificum
Coro liturgico: Suore Francescane dell’Immacolata
Aula Minor
Ore 9,30: Canto del Veni Creator
Apertura dei lavori: Don Marino Neri (Segretario del sodalizio Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum – Moderatore del convegno)
Ore 9.40: Prolusione: P. Vincenzo M. Nuara O.P., Moderatore del Sodalizio Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum e Presidente onorario dell’Associazione Giovani e Tradizione
Sessione mattutina
Ore 10,00: Intervento:  S.E. R. il Sig. Card. Raymond Leo Burke, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta: “La Tradizione come fondamento della liturgia cattolica”
Ore 10.30: 1^ Relazione:Lex orandi-lex credendi nel Motu proprio Summorum Pontificum: un approccio teologico”, Prof. Dom. Cassian Folsom, O.S.B. (Pontificio Ateneo Sant’Anselmo- Roma)
Ore 11.10: pausa
Ore 11.30: 2^ Relazione: “Giustizia, religione, vero culto : la prospettiva di San Tommaso d’Aquino”, Prof. Giovanni Turco (Università degli Studi- Udine)
Ore 12.10: 3^ Relazione: “Il culto in spirito e verità: liturgia e simbolismo”, Don Marino Neri(Università degli Studi- Pavia) 

Ore 13.00: pausa pranzo (Sala delle Colonne)

Sessione pomeridiana
Ore 15.30: Intervento: S.E. R. il Sig. Card. Gerhard Ludwig  Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei : “La Tradizione come principio proprio della teologia cattolica”
Ore 16.00: 4^ Relazione: “Dove il cielo si apre: l’altare paleocristiano in  liturgia e arte”, Prof. Mons. Stefan Heid (Pontificio Istituto di Archeologia cristiana – Roma)
Ore 16.45: pausa
Ore:17.00: 5^ Relazione: “La dimora di Dio tra gli uomini: i tesori dell’altare”, Mons. Marco Agostini (Segreteria di Stato – Città del Vaticano)
Ore 17.40: 6^ Relazione: “Il Tesoro dell’altare: l’ineffabile maestà della santa Comunione” S.E.R. Mons. Athanasius Schneider (Vescovo ausiliare della diocesi della SS. Madre di Dio in Astana)
Ore 18.15: Conclusioni

Chiesa dei Ss. Domenico e Sisto (Angelicum)
Ore 18,30: Canto del Te Deum e Benedizione eucaristica
Presiede: S.E. R. il Sig. Card. Walter Brandmüller, Presidente emerito del Pontificio Comitato di Scienze storiche
Servizio liturgico: Fraternità Sacerdotale San Pietro
Coro liturgico: Suore Francescane dell’Immacolata
Domenica 14 giugno 2015 (III domenica dopo Pentecoste)

Ore 11.00: Basilica papale di San Pietro in Vaticano, Cappella del SS. Sacramento, Solenne Santa Messa Pontificale al Faldistorio
Celebrante: S.E.R. il Sig. Card. Velasio De Paolis, Presidente emerito della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede 
Cerimoniere: Don Gilles Guitard ICRSS
Servizio liturgico: Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote
(Coro della Cappella Musicale Ludovicea di Trinità dei Monti in Roma diretta dal M° Ildebrando Mura che eseguirà la “Missa quatuor vocum” di Domenico Scarlatti)

N.B. I Chierici che desiderano assistere al Solenne Pontificale si dovranno trovare  in Sacrestia della Basilica alle ore 10.40 con l’Abito corale proprio

Sede del convegno:
Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) P.U.S.T.
Largo Angelicum, 1 – 00184 ROMA – te. +39.06.67021 – www.pust.it
Organizzazione: www.giovanietradizione.org cell. +39.330.702501
Indirizzi email: info@giovanietradizione.org; amiciziasacerdotale@gmail.com 

Relazioni col pubblico: Dott. Angelo Pulvirenti – Dott. Alessandro Laudani
Portavoce del convegno: Don Marino Neri

N.B. Le iscrizioni al convegno si possono effettuare anche on-line sul sito web dell’ Associazione Giovani e Tradizione.
Quota di partecipazione (light lunch incluso): E. 20.00
LAUS DEO
 

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