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OLOCAUSTO CATTOLICO (la persecuzione ai Cattolici nel mondo)

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2015 11:11
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01/11/2010 15:37
 
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 01.11.2010 e l'accorato appello del Papa dopo la strage di ieri in una Chiesa a Bagdad e l'uccisione di 50 cristiani DURANTE LA MESSA: uno dei due sacerdoti è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa mentre stava celebrando la Messa....

Alle ore 12 di oggi, Solennità di tutti i Santi, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

La solennità di Tutti i Santi, che oggi celebriamo, ci invita ad innalzare lo sguardo al Cielo e a meditare sulla pienezza della vita divina che ci attende.
Siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato” (1Gv 3,2): con queste parole l’apostolo Giovanni ci assicura la realtà del nostro profondo legame con Dio, come pure la certezza della nostra sorte futura. Come figli amati, perciò, riceviamo anche la grazia per sopportare le prove di questa esistenza terrena – la fame e sete di giustizia, le incomprensioni, le persecuzioni (cfr Mt 5,3-11) – e, nel contempo, ereditiamo fin da ora ciò che è promesso nelle beatitudini evangeliche, “nelle quali risplende la nuova immagine del mondo e dell’uomo che Gesù inaugura” (
Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, Milano 2007, 95).

La santità, imprimere Cristo in sé stessi, è lo scopo di vita del cristiano.

Il beato Antonio Rosmini scrive: “Il Verbo aveva impresso se stesso nelle anime dei suoi discepoli col suo aspetto sensibile … e con le sue parole … aveva dato ai suoi quella grazia … con la quale l’anima percepisce immediatamente il Verbo” (Antropologia soprannaturale, Roma 1983, 265-266). E noi pregustiamo il dono e la bellezza della santità ogni volta che partecipiamo alla Liturgia eucaristica, in comunione con la “moltitudine immensa” degli spiriti beati, che in Cielo acclamano in eterno la salvezza di Dio e dell’Agnello (cfr Ap 7,9-10). “Alla vita dei Santi non appartiene solo la loro biografia terrena, ma anche il loro vivere ed operare in Dio dopo la morte. Nei Santi diventa ovvio: chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino” (Enc.
Deus caritas est, 42).

Consolati da questa comunione della grande famiglia dei santi, domani commemoreremo tutti i fedeli defunti. La liturgia del 2 novembre e il pio esercizio di visitare i cimiteri ci ricordano che la morte cristiana fa parte del cammino di assimilazione a Dio e scomparirà quando Dio sarà tutto in tutti.

La separazione dagli affetti terreni è certo dolorosa, ma non dobbiamo temerla, perché essa, accompagnata dalla preghiera di suffragio della Chiesa, non può spezzare il legame profondo che ci unisce in Cristo.

Al riguardo,
san Gregorio di Nissa affermava: “Chi ha creato ogni cosa nella sapienza, ha dato questa disposizione dolorosa come strumento di liberazione dal male e possibilità di partecipare ai beni sperati” (De mortuis oratio, IX, 1, Leiden 1967, 68).

Cari amici, l’eternità non è “un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità” (Enc. Spe salvi, 12).

Alla Vergine Maria, guida sicura alla santità, affidiamo il nostro pellegrinaggio verso la patria celeste, mentre invochiamo la sua materna intercessione per il riposo eterno di tutti i nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella speranza della risurrezione.

DOPO L’ANGELUS

Ieri sera, in un gravissimo attentato nella cattedrale siro-cattolica di Bagdad, ci sono state decine di morti e feriti, fra i quali due sacerdoti e un gruppo di fedeli riuniti per la Santa Messa domenicale. Prego per le vittime di questa assurda violenza, tanto più feroce in quanto ha colpito persone inermi, raccolte nella casa di Dio, che è casa di amore e di riconciliazione. Esprimo inoltre la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, nuovamente colpita, e incoraggio pastori e fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza. Davanti agli efferati episodi di violenza, che continuano a dilaniare le popolazioni del Medio Oriente, vorrei infine rinnovare il mio accorato appello per la pace: essa è dono di Dio, ma è anche il risultato degli sforzi degli uomini di buona volontà, delle istituzioni nazionali e internazionali. Tutti uniscano le loro forze affinché termini ogni violenza!


Infine, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i partecipanti alla manifestazione “La corsa dei Santi”, promossa dai Salesiani per sostenere progetti di solidarietà in situazioni di estremo bisogno, come ad Haiti e in Pakistan. Saluto inoltre il gruppo di ragazzi di Modena che si stanno preparando al Sacramento della Confermazione. A tutti auguro pace e serenità nella spirituale compagnia dei Santi.

                                              Pope Benedict XVI delivers his blessing during the Angelus noon prayer he celebrated from the window of his studio overlooking St. Peter's square at the Vatican, Sunday, Oct. 31, 2010.
[Modificato da Caterina63 01/11/2010 15:37]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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