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Come deve porsi un cattolico nei confronti del grande valore dell'amicizia e del mondo

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2012 22:24
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27/08/2009 13:49
 
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Restando in sintonia con questi due Thread che vi invitiamo a sfogliare:
ECU...MANIA: in che senso san Paolo potrebbe essere stato ecumenico?
e
Perchè sono Cattolico, di Chesterton

è ora utile affrontare un altro tema analogo e prenderò spunto da uno dei moderatori del forum TotusTuus e che condivido pienamente....

questo lo spunto che offre....

Come deve porsi un cattolico nei confronti del grande valore dell'amicizia?
Deve essere selettivo nello scegliersi gli amici?


Vediamo cosa ne pensava San Giovanni Bosco:

Fuggite i compagni cattivi più che il morso di un serpente velenoso. Per compagni cattivi si intendono:
  1. Quelli che cercano di parlare di cose disoneste, o fanno cose contrarie alla virtù della modestia;
  2. Quelli che parlano male della religione;
  3. Quelli che vi allontanano dalle funzioni di chiesa o v'incitano a trasgredire i vostri doveri.
Certo che volendo seguire il consiglio al giorno d'oggi, c'è da evitare parecchia gente.
 


Ma se dobbiamo fuggire queste persone come facciamo a fare apostolato?

Certo che necessita tutta la prudenza, fortezza nella fede e discernimento, ma spesso,  è proprio dal rapporto di amicizia e fiducia che queste persone hanno la possibilità di incontrare Cristo!

In effetti è un bel dilemma questo!

Forse si tratta anche di fare discernimento e valutare bene le nostre "risorse" prima di agire...(la famosa PRUDENZA così in disuso oggi)

Putroppo il detto popolare "chi va con lo zoppo impara a zoppicare" almeno un pò di verità la contiene...
Sia comunque ben chiaro che il fatto di rompere un' amicizia che dopo adeguato discernimento risulta negativa per noi, non è peccato (e lo consiglia san Paolo).

Amare cristianamente tutti non significa andare a braccetto con tutti. E smettere di frequentare una persona fisicamente non significa necessariamente non amarla più in senso cristiano.
La più elevata forma di amore verso Tizio è pregare per Tizio, non andarci al mare insieme...
 
E' utile così fare DISTINZIONE fra  termini assai confusi oggi:


L'amicizia è una cosa (rapporto di fiducia fra due o più persone), il rapporto del cristiano con chi gli è vicino (amico o no) è un'altro.

E' giusto: fuggire le persone che hanno comportamenti negativi per non essere "contagiati", ma anche testimoniare ed eventualmente "richiamare" (con la carità fraterna, cogliendo l'occasione, con delicatezza, con verità, ecc.) alla fede chi si sta perdendo.

Forse il segreto è nella parola (di S.Don Bosco) "compagnia". Una cosa è frequentare (per esigenze anche lavorative) persone che siano contrarie alla morale cristiana, un'altra è condividere, con esse, la condizione di peccato!!!

Quante volte, per rispetto umano, abbiamo taciuto e magari ci siamo lasciati anche coinvolgere senza protestare nei piccoli peccati quotidiani (una sconcezza, lo sguardo poco pulito, una parola di troppo, o anche una parola di meno!)...

S.Escrivà richiamava sempre la necessità di stabilire dei rapporti di amicizia e fiducia con le persone per preparare l'azione di apostolato. Se uno sconosciuto per strada ci ricorda la presenza di Cristo, minimo chiamiamo il 118! Ma se un "amico" o un collega di cui abbiamo fiducia e rispetto, ci coinvolge in pensieri poco evangelici o conduce una vita contraria alla legge di Dio o dei Comandamenti, facciamo finta di nulla, ci scherziamo sopra, evitiamo ogni tentativo per correggerlo e finiamo per sostenerlo!

E' difficile, anche riuscire a resistere alle mille tentazioni quotidiane, ma la posta è alta, e merita il nostro sacrificio!
 
*********************

Ezechiele cap. 3


16 Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele.
17 Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
18 Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
19 Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
20 Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te.
21 Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».




prudenza e  discernimento. E questi vengono solo con la preghiera. Preghiera e formazione. Formazione CONTINUA! Solo con questa abbiamo gli strumenti per interagire con chi ci sta vicino e valutare con debita prudenza l'opportunità di qualsiasi nostra azione.

La prudenza deve anche indirizzarci per la scelta delle persone con cui vogliamo stabilire dei rapporti di amicizia: l'amicizia è senz'altro un rapporto più profondo e coinvolgente (condivisione) che quindi deve essere riservata alle persone con cui NOI vogliamo condividere una parte della nostra vita!

Per gli altri, posso anche avere una grande disponibilità, ma prima di parlare di amicizia...

come dice la Sacra Scrittura: "Chi trova un amico, trova un tesoro" ma attenzione, sappiamo bene che Gesù SCEGLIE I SUOI AMICI, LI CHIAMA PER NOME, LI CONDUCE A CAMBIARE VITA, LI CONVERTE....anche Giuda viene chiamato da Gesù a far parte di questo gruppo di Amici, ma come reagisce? E come reagisce Gesù nei confronti di Giuda? E come reagirono gli Apostoli nei confronti di Giuda?
Trovando Gesù e in Cristo il vero AMICO CHE NON TRADISCE e che non ci porta sulla cattiva strada, qui troviamo UN TESORO prezioso...

**************

il problema è questo: senza Cristo, in definitiva, non ci sono che idoli, e gli idoli a lungo andare non possono che mostrare la loro nullità.

Per un Cattolico l'amicizia potrebbe avere come "carta costituzionale" le parole di Santa Caterina da Siena:

L'anima resa consapevole del proprio nulla, e che ogni suo bene deriva dal Creatore [...] si trova come sommersa entro un oceano, le cui profonde acque la circondano da ogni parte. Non percepisce niente che non si trovi in quelle medesime acque. Può intravedere gli oggetti che lì si riflettono; ma li osserva solo in quanto immersi in quell'acqua sublime.



Dov'è la Chiesa, ivi è anche lo Spirito di Dio; e dov'è lo Spirito di Dio, ivi è la Chiesa e tutta la sua grazia. E lo Spirito è la Verità. Perciò quelli che non partecipano allo Spirito, non attingono alle mammelle della loro Madre il nutrimento della vita né ricevono la sorgente purissima che scorre dal Corpo di Cristo, ma si scavano cisterne screpolate negli antratti della terra, e bevono l'acqua infetta del pantano.

Sant' Ireneo di Lione



Sapremo mai dire ad un amico in difficoltà:

Uno dei vegliardi mi disse: "Non piangere più;
ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide,
e aprirà il libro e i suoi sette sigilli".
[Apocalisse 5, 5]





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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