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La definizione del mistero di Maria nella Chiesa Cattolica

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2009 12:35
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30/08/2009 12:20
 
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Da: Soprannome MSNIreneo81  (Messaggio originale) Inviato: 14/01/2004 0.17

La definizione del mistero di Maria nella Chiesa Cattolica/1

 

Rivelazione e rivelazioni.

Una prima precisazione va fatta sul significato di Rivelazione e sui suoi contenuti.
Per Rivelazione pubblica la Chiesa Cattolica intende la rivelazione che Dio ha fatto di sé nella storia del popolo di Israele prima, e nella Chiesa poi, e contenuta nella Sacra Scrittura.

Tale Rivelazione è compiuta e completata definitivamente dal Signore Gesù, come afferma il Concilio Ecumenico Vaticano II: il Cristo "vedendo il quale si vede anche il Padre, con tutta la sua presenza e con la manifestazione di sé, con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e specialmente con la sua morte e la sua gloriosa risurrezione di tra i morti, e infine con l’invio dello Spirito di verità, compie e completa la rivelazione e la corrobora con la testimonianza divina, che cioè Dio è con noi per liberarci dalle tenebre del peccato e della morte e risuscitarci per la vita eterna"(1). Più in là, nello stesso numero del medesimo documento si afferma che "non è da aspettarsi alcuna nuova rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo"(2).

Quindi la Chiesa è consapevole che tutte le verità di fede, che saranno esplicitate e trasmesse dalla Sacra Tradizione, sono già contenute nei Libri Sacri e che unico compito del magistero è di interpretare autenticamente, con l’autorità esercitata nel nome di Cristo, l’unico deposito della fede costituito dall’insieme della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione(3).

"Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate private, alcune delle quali sono state riconosciute dall’autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di migliorare o di completare la rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non può accettare rivelazioni che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento"(4).

Naturalmente è inutile precisare che le recenti apparizioni mariane, da Lourdes a Fatima, alle più vicine a noi, vanno considerate rivelazioni private e che come tali non fanno parte del deposito della fede, ma solo della devozione dei fedeli. Non essendo parte del deposito della fede esse non sono presentate come necessarie ai credenti ed ogni cristiano può mantenere verso di esse la propria libertà di valutazione.

È gia dal XVIII secolo che il magistero ha definito in modo preciso il comportamento da tenersi nei riguardi delle private rivelazioni, e questo tramite uno scritto di papa Benedetto XIV che afferma: "l’approvazione data dalla Chiesa a una rivelazione privata non è altro che il permesso accordato, dopo un attento esame, di fare conoscere questa rivelazione per l’insegnamento e il bene dei fedeli. A simili rivelazioni, anche se approvate dalla Chiesa, […] si può non accordare il proprio assenso […] ammesso che lo si faccia per buone ragioni e senza intenzione di disprezzo"(5).

Risulta chiaro dal quadro fin qui esposto che la definizione di un qualunque dogma proposto all’obbedienza della fede di tutti i fedeli non si può che basare sulla Rivelazione pubblica e cioè sulla Sacra Scrittura compresa alla luce degli scritti dei Padri; chiaramente questo è anche il caso dei due recenti dogmi mariani, cioè quello dell’Assunzione di Maria, che affonda le sue radici nel IV secolo cristiano, e quello più recente, seppur divenuto dogma prima, dell’Immacolata concezione. Il primo è infatti basato sulla certezza teologica e biblica che il corpo che aveva custodito la Vita non poteva subire la corruzione del sepolcro, e il secondo sulla comprensione sempre più profonda delle parole dell’angelo che saluta la Vergine come La piena di grazia.

Come viene fatto giustamente notare dal gruppo misto di Dombes, "le apparizioni non hanno come ruolo quello di fondare la fede, ma di servirla. Non aggiungono nulla all’unica rivelazione, ma possono esserne un umile richiamo"(6). Dolorosamente il testo però nota come sovente "il culto spontaneo dei fedeli va al di là di questa prudenza ed esprime riguardo ai luoghi delle apparizioni e delle manifestazioni straordinarie che vi si producono, una curiosità a volte malsana, come se la loro fede avesse bisogno di una conferma necessaria"(7).

Come non ricordare a tale riguardo che la fede è soprattutto sperare in ciò che ancora non vediamo e avere fiducia che l’uomo Gesù, risorto da morte, verrà presto a donarci la visione beatifica definitiva? Come non riportare alla mente le parole che Gesù disse a Tommaso: "beati quelli che pur senza avere visto crederanno!"(8)?

Riguardo in particolare al rapporto tra la definizione del dogma dell’Immacolata concezione e le apparizioni di Lourdes, se tale dottrina non fosse già stata proposta dai Padri della Chiesa e dai teologi che in tutto il medioevo e nel seicento hanno preso in considerazioni le motivazioni bibliche e teologiche a favore di una tale posizione, sarebbe bastata l’apparizione francese per esprimere il dogma? Possiamo con certezza dire di no, perché la fede della Chiesa si può basare solo sulla rivelazione pubblica, data una volta per sempre. Anche Paolo è categorico su questo: "orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!"(9).

Da quanto fin qui scritto, e senza l’intenzione di svalutare le apparizioni mariane, si deduce che:

<DIR> <DIR>

a. Le rivelazioni private, incluse quelle mariane, non fanno parte del deposito della fede e quindi ogni fedele resta libero nel suo giudizio verso di esse.

b. Esse sono sostanzialmente una cosa differente dalla Rivelazione pubblica, sulla quale soltanto si basa la fede della Chiesa.

c. I titoli che a Maria sono dati dalla Scrittura, dai Padri e dai concili, in quanto parte del deposito della fede, sono da preferire rispetto a quelli sorti dalla pietà popolare e da rivelazioni private.

d. Nessuna novità può essere introdotta nella fede della Chiesa dalle apparizioni.

e. Le apparizioni, essendo fenomeni mistici, vanno sempre compresi ed inquadrati storicamente e non sono universalmente valide come lo è la Sacra scrittura e la dottrina dei Concili.

f. E’ urgente e necessario per il bene dei fedeli ed in vista del dialogo ecumenico, distinguere sempre meglio ciò che la fede richiede da ciò che la devozione consente.

 

 

</DIR></DIR>

1.Dei Verbum, 4

2.Ibidem

3.Cfr. Ibid, 9-10

4. Catechismo della Chiesa Cattolica, 67

5. Benedetto XIV, De servorum Dei beatificazione II, 32, 11

6. Gruppo di Dombes, Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi, 311

7. Gruppo di Dombes, Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi, 312

8. Gv 20, 29

9. Gal 1, 8



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Consiglia Elimina    Messaggio 2 di 15 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 14/01/2004 18.54
Bella la ricostruzione....., ti ringrazio perchè infatti hai saputo (meglio di quanto abbia tentato in diversi forum) fare un primo riassunto di quanto poi si è detto in alcuni interventi su Maria ma purtroppo sparpagliati qua e la.....
 
Ovviamente mi riferisco alla specificazione riguardo le apparizioni mariane...
 
Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non può accettare rivelazioni che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento"
........
riferimento appunto catechistico......e più volte ricordato quando l'occasione ci si è presentata per chiarire....
 

d. Nessuna novità può essere introdotta nella fede della Chiesa dalle apparizioni.

..........
nessun dubbio....infatti la Chiesa non ha mai apportato novità di fede a seguito di qualche rivelazione......ma specificarlo come hai fatto tu, insieme agli altri punti è da ringraziare...
 
Alla prossima, Fraternamente C.

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Consiglia Elimina    Messaggio 3 di 15 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 14/01/2004 19.15
La Pace di Cristo!
 
Pur ritenendo importante tutto quello che ho scritto (altrimenti non lo avrei inserito  ), vorrei qui sottolineare l'ultimo punto della sintesi, che in effetti aiuta a far chiarezza quando si dialoga di qeuste cose, non solo in riferimento a Maria, ma a tutte le questioni di prassi e dottrina:
 
E’ urgente e necessario per il bene dei fedeli ed in vista del dialogo ecumenico, distinguere sempre meglio ciò che la fede richiede da ciò che la devozione consente.
 
Un abbraccio fraterno,
 
Ireneo

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Consiglia Elimina    Messaggio 4 di 15 nella discussione 
Da: lisa Inviato: 14/01/2004 19.56
Scusate ma ......la frase:
Le apparizioni, essendo fenomeni mistici, vanno sempre compresi ed inquadrati storicamente e non sono universalmente valide come lo è la Sacra scrittura e la dottrina dei Concili.
Si ricollega al fatto che non essendo parte del deposito della fede si può credervi o meno?..........non capisco cosa vuol dire ..."non sono universalmente valide", in effetti tutta la frase non mi è chiara......aiutoooo!!!
lisa

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Consiglia Elimina    Messaggio 5 di 15 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 14/01/2004 20.05
Dunque lisa....ne abbiamo parlate in altre occasioni......
Credere nelle apparizioni non è un dogma della Chiesa......
la Parola di Dio riconosciuta come VERA  PAROLA DI DIO è una verità di fede UNIVERSALE cioè, è necessario crederci perchè è la verità che NESSUNO PUO' METTERE IN DUBBIO......
 
Certo si può non credere, ma in questo caso non si è cristiani....
mentre per le apparizioni si può essere cristiani ma NON necessariamente credere che una data apparizione sia avvenuta o meno, ma attenzione.....
 
Come non ricordare a tale riguardo che la fede è soprattutto sperare in ciò che ancora non vediamo e avere fiducia che l’uomo Gesù, risorto da morte, verrà presto a donarci la visione beatifica definitiva? Come non riportare alla mente le parole che Gesù disse a Tommaso: "beati quelli che pur senza avere visto crederanno!"(8)?
..........
dunque trattasi di FEDE....e crederci può essere un sostegno dal quale tutto guadagnare.....non crederci, non preclude la salvezza, ma ariattenzione....
 
A simili rivelazioni, anche se approvate dalla Chiesa, […] si può non accordare il proprio assenso […] ammesso che lo si faccia per buone ragioni e senza intenzione di disprezzo"(5)
..........
 
Fraternamente Caterina, per ora........
 

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Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 15 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 15/01/2004 19.33
La Pace di Cristo!
 
Quanto detto da Caterina si riferisce all'assenso alle apparizioni.
Vorrei completarlo con un pensiero invece sulla "storicità" dei fenomeni mistici, che, se ho ben capito, era proprio quello che Lisa non aveva capito.
 
Allora, cara Lisa, ecco a cosa mi riferivo tramite un esempio pratico.
A Margherita Maria Alacocque (se ho scritto bene), la mistica del Sacro Cuore, Cristo una volta disse che avrebbe esaudito tutte le persone che avrebbero scritto al mattino la loro intenzione su un pezzo di carta e l'avessero ingoiato.
 
E' logico che una cosa del genere può essere compresa solo nella temperie del tempo e che, appunto, il fenomeno mistico deve essere compreso e inquadrato storicamente: la richiesta di un gesto irrazionale in un'epoca in cui la razionalità era divenuta un idolo.
 
Il valore letterale di questa apparizione, oggi, non ha senso. Ma inquadrandola storicamente ne possiamo cogliere il significato profondo: avere fiducia nella Parola di Dio.
 
Ecco cosa volevo dire che le apparizioni, in quanto fenomeni mistici, vanno compresi ed inquadrati storicamente e non sono universalmente valide come invece Scrittura e Concili.
 
Il Bacio della Pace,
 
Ireneo

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Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 15 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 15/01/2004 21.39
Se vogliamo completare il quadro della spiegazione che Ireneo ha fatto, occorre dire tutto...che la Chiesa si espresse in questi termini:
 
<"Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio!", ed è a questo che intendiamo (la Chiesa, per la quale parlò il vescovo dopo la conferma della veridicità dei fatti) invitare i fedeli al riferimento dei messaggi ricevuti...>
 
Ciò che è stato TRADOTTO da questo messaggio è il come dobbiamo NUTRIRCI della Parola di Dio che infatti non è incontrasto con la Parola nè con la promessa di Gesù: "Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato" ed altrove dice: "Non ricevete perchè NON sapete chiedere e chiedete male....."
Il nutrimento della Parola perchè possa diventare il nostro stile di vita, è alla base per essere esauditi (sempre per ciò che piace al Signore ovvio)
 
Era solo per specificare...io credevo si volesse parlare delle apparizioni mariane....visto il titolo del forum e non dei messaggi privati ricevuti dai singoli santi o beati e affini....... ai quali la Chiesa NON ha mai dato una catechesi d'impegno ai fedeli......come invece usa per le apparizioni specie Lourdes e Fatima......se poi ho capito male chiedo scusa......
 
Fraternamente Caterina
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