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Chi può interpretare la Bibbia? (dialogo avviato da Teofilo, maggio 2001)

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2009 21:49
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30/08/2009 21:36
 
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Da: Teofilo (Messaggio originale) Inviato: 05/05/2001 18.57
La Bibbia è Parola di Dio, e dovrebbe unire tutti gli uomini che la ritengono tale. Sembra strano invece che a partire da essa si siano formate tante confessioni religiose.

Qual'è il motivo? Intendo suscitare un dialogo facendo riferimento soprattutto alla stessa Bibbia.




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Da: _Claro__ Inviato: 05/05/2001 22.52
Il motivo?... forse il potere temporale


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Da: Teofilo Inviato: 06/05/2001 23.23
A volte anche in famiglia, il papà assume atteggiamenti intransigenti o addirittura autoritari. Probabilmente lo fa perchè ritiene che sia il modo migliore per gestire la sua famiglia. E' una scelta di strategia. Può essere poco condivisibile ma bisogna fare i conti con molte cose. L'analisi non è facile e chi è responsabile delle decisioni che deve prendere se ne assume davanti a Dio tutto il peso.

Comprendo il disagio dei figli, nel nostro caso dei cristiani che si sono purtroppo allontanati dall'unità, spesso con dei motivi di riprovazione anche condivisibili. Ma il risultato è stato peggiorativo.

Forse peggiore del comportamento che volevano contestare.

Dei cristiani disuniti non possono essere molto credibile. Per questo Gesù pregò: che siano una sola cosa, affinchè il mondo creda".

Grazie





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Da: °inepil Inviato: 03/12/2001 22.45
Secondo me la Bibbia, siccome è stata scritta per ispirazione, dovrebbe interpretarsi pure per ispirazione.
Se si sono formate tante confessioni religiose, sempre secondo me, è perchè tutte hanno sbagliato arrogandosi il diritto di interpretare da soli la Bibbia senza essere illuminati dallo Spirito.
L'esempio del papà capo famiglia lo ritengo appropriato, però chi può dire dove si trova questo papa?
Tutti dicono che sono loro il "papa'". Ma quello vero dove stà?



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Da: 7978Pergamena Inviato: 03/12/2001 23.23
be....penso che forse, secondo me, sarebbe più interessante cominciare a sentire, ops, leggere, se almeno un vescovo di roma nella storia della chiesa esista che possa essere condiviso anche dalle altre confessioni....oppure qualche vescovo di qualche altra località, non so....Qualche persona che ha prestato servizio alla chiesa ci sarà pure stata che abbia ricevuto il lume dello Spirito Santo, oppure si vede la chiesa sempre e solo negativamente?

Grazie, C.


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Da: °inepil Inviato: 04/12/2001 0.16
A quello di Roma? nun lo vonno ... è santo. E' padre santo.
Ha nove ho chiesto e sono tutti contrari. Nove a uno.
Non è che stanno uno a uno - stanno nove a uno.
E nove sono nell'errore e uno solo no?


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Da: Teofilo Inviato: 04/12/2001 22.45
Caro Sgrillo,
ma sai che mi piace tanto il tuo accento? Anche se non sento la voce, mi pare quasi di percepirla dal tono.
Grazie per l'interesse mostrato per questo tema. Possiamo cercare insieme di capire chi possa essere il papà di questa famiglia allargata che è la Chiesa. Mi pare che intanto concordiamo che un papà debba esserci.

Personalmente, leggendo il Vangelo, quando Gesù dice "chi vuol essere primo, ...", ritengo che la chiara intenzione di Gesù è quella che appunto un "primo" ci sia . Altrimenti avrebbe dovuto dire: non vi sia nessun primo. Ha confermato tale intenzione in ripetute occasioni che tutti conosciamo: A te darò le chiavi....conferma i tuoi fratelli....pasci i miei agnelli.

Pertanto, si tratta ora di vedere, come tu ben dici, dove si trova questo papà oggi.

Per quanto riguarda Pietro, la cosa non suscita problemi, perchè perfino Lutero afferma: "è lui che diceva cosa bisognava fare".

Ma dopo? Qual'era il mezzo attraverso il quale si continuò a costituire i conduttori e di cui si dice "siate sottomessi a coloro che vi guidano" ?

Il vangelo dice che Gesù, chiamo quelli che volle. Dopo la dipartita di Gesù anche gli apostoli hanno designato delle persone come diaconi, come presbiteri o vescovi.

(uesti fatti sono noti e perciò non uso i riferimenti biblici. Se ti servono posso fornirteli.)

Allo stesso Paolo, viene da Pietro conferito un super-incarico di occuparsi di tutte le genti non giudaiche, di cui Paolo dirà di avere l'assillo di tutte le chiese.

Paolo a sua volta dà degli incarichi speciali a Tito e a Timoteo, di visitare e dirigere certe chiese. Tutto questo denota una organizzazione interna della chiesa primitiva, tant'è che Pietro nell'occasione del primo Concilio lamentava: "sono venuti alcunitra noi, ai quali non avevamo dato alcun incarico, a turbarvi con i loro discorsi. Si noti il "TRA NOI" e "AI QUALI NON AVEVAMO DATO ALCUN INCARICO."

Gli incarichi di guidare gli altri veniva conferito, come ci documenta la Scrittura attraverso l'imposizione delle mani.

1 TIMOTEO, 4, 14: "Non trascurare il dono spirituale che e` in te e che ti e` stato conferito, per indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri."
2 TIMOTEO, 1, 6: "Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che e` in te per l'imposizione delle mie mani."

2TIM.2.1 LE COSE CHE HAI UDITO DA ME…TRASMETTILE A PERSONE FIDATE CHE SIANO IN GRADO DI AMMESTRARE ANCHE GLI ALTRI

Ci troviamo di fronte dunque ad una catena attraverso la quale si snoda nel tempo la vita della vera chiesa di Cristo.

Oggi pertanto non possiamo dire che il papà di famiglia sia il presidente della Torre di guardia, il tal guru, il tal sedicente profeta, o il tale "illuminato dallo Spirito", perchè il criterio mostratoci dagli apostoli era quello del conferimento del carisma apostolico attraverso l'imposizione delle mani che appunto si è perpetuato nella chiesa cattolica. Resta valido anche il seme apostolico della chiesa ortodossa che trae origine dall'apostolo Giovanni.

Con affetto



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Da: °inepil Inviato: 05/12/2001 14.39
Caro Teofilo
sono d'accordo con te della necessità di un papà.

Il problema è individuare quale è questo papà. Tu dici che è nella chiesa cattolica, e non può essere al di fuori.

ciò premesso,
ho alcune cose da dire.

-Noi abbiamo dei fratelli in Cristo che chiamiamo "chiese separate", il numero di queste chiese si può contare sulle dita della mano, non di più.
Mi fa male, pertanto, leggere in un documento, non sò se nel tuo sito o altrove, di una ricerca che individua in 21.000, proprio tanti, "sette" così dette "cristiane", e che, pare di capire, includono i nostri fratelli separati che "sette" non sono.

- Come Gesù stesso ha detto agli apostoli: "li riconoscerete dai frutti", riferendosi al modo di come avrebbero riconosciuto i veri dai falsi figli di Dio, essendo che sia gli uni che gli altri avrebbero operato nel nome di Gesù,

- La questione e la discussione pertanto viene ristretta tra la chiesa di Roma e le chiese separate, e non alle "sette" cristiane e non cristiane.

E' fuori dubbio che la chiesa di Roma siede sul simbolico trono che fù di Pietro, almeno come città.

Se riprendiamo l'esempio del papà io faccio un esempio.

Se un papà ha una bella famiglia, e, ad un certo punto si fa un'amante e la impone con forza ai suoi figli, cosa potrebbe succedere?
Due cose:
-una, che alcuni figli non ci stanno e abbandonano la casa paterna, con le dovute contestazioni;
- l'altra, che alcuni figli accettino passivamente le decisioni paterne.

Secondo me, è quello che è avvenuto nella chiesa di Roma. Essa ha commesso degli sbagli, nei tempi passati, e ciò è stato l'inizio dell'esistenza dei fratelli separati.

Questi fratelli, a loro volta, hanno portato frutto al Signore, o sono rimasti sterili?
Secondo me, hanno portato frutto al Signore. Se consideriamo che nel loro seno avvengono conversioni che portano anime che anelano a Dio.

Quindi, il fatto che i fratelli seprati non vogliono ritornare a casa, metaforicamente parlando, vuol dire che il papà ha ancora l'amante.
Non c'è altra spiegazione.

Ciò considerato, sarebbe meglio evidenziare tutto ciò che è stato causa di divisione, da me portata ad esempio come "amante", per potere continuare la discussione.
Tu che ne pensi?

Questo secondo me. Alla prossima
Pace


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Da: 7978Pergamena Inviato: 05/12/2001 15.13
Interessante sgrillo...me piace porre i termini così....papali,papali...eheheheh
Riaguardo al tuo esempio del papà che si fa l'amante...be non è nuovo nemmeno nell'Apocalisse che parla della grande "prostituta"....(con tutto il rispetto per l'amante, ma come vedete, è l'uomo che ha volgarizzato il termine....e non la Bibbia), ed anche nel Libro di Osea ci sono riferimenti analoghi.....
Io penso che l'accento va posto su una cosa: sempre seguendo il tuo esempio....mettiamo il caso che il papà abbia tradito e tenti di imporre l'amante ai figli...intanto troveremo nei "santi" i parenti che tentano di consigliare il papà a non fare cretinate (vedasi un s.Francesco d'Assisi al quale il Cristo dice "va e ripara la mia Chiesa" e Francesco non fonda una nuova fede....C'è anche Caterina da Siena che riporta il Papa da Avignone a Roma dopo 70 anni di convivenza con...l'amante...), ora, io penso e posso sbagliare, che bisognerebbe guardare se questo padre "impone solo l'amante come figurativa e come sostituto della madre"....è complicato? Pensateci bene! Tanto ormai l'esempio calza visto che tante sono le famiglie con i genitori separati....Il nocciolo credo sia il seguente: se questo papà non m'impone di seguire le orme della sua amante...ebbene posso anche accettarla nel rispetto di una convivenza pacifica, ma se m'imponesse delle cose che non sono giuste, proverei a parlarne (i santi l'hanno fatto) e ho un papà saggio, ritornerà in se stesso (vedasi Avignone) altrimenti....potrei classificarlo come scismatico e, se non erro ne abbiamo avuti 22 circa....è fra questi (infatti i tempi coincidono) che vanno ricercati i tanti errori commessi dalla Chiesa...Infine, ma giusto per tornare a quell'ottimismo che ci caratterizza...guardiamo a questi ultimi papà...dal Concilio Vat. II....credo che nessuno di essi abbia avuto o imposto delle amanti....

Ciao, C.

P.S. visto che hai citato Lutero, e l'ho già scritto altrove...pensa che S.Antonio di Padova, per condannare alcuni vescovi corrotti, in diverse prediche ci è andato pesante, tanto da chiamarli "porci".....Lutero...fu scomunicato per molto meno! Credo che il suo sbaglio fu di "riformare" la Chiesa fuori della chiesa stessa e non da dentro come invece invitano le lettere apostoliche stesse....


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Da: cristiano Inviato: 05/12/2001 18.07
Posso dire la mia ?

Ciao,

tante religioni nascono proprio perchè si dice di usare la Bibbia ma si mettono tradizioni e interpretazioni umane al di sopra della parola di Dio. La Bibbia avverte che alcuni avrebbero distorto le scritture.(2 Pietro 3:15,16) Il metodo della successione apostolica non è storicamente accertato in quanto nei secoli più volte tale successione è stata assente (vedi ad esempio nel 325 d.c. quando sorse il problema dell'arianesimo e la definizione della controversia non avvenne grazie al papa di Roma o a qualche altro vescovo eminente ma per mezzo dell'imperatore pagano Costantino).
Resta il metodo indicato da Gesù:"Li riconoscerete dai loro frutti"(Matteo 7:15-20) Chi è che oggi manifesta i frutti del vero cristianesimo ? A voi la risposta.

Ciao




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Da: 7978Pergamena Inviato: 05/12/2001 20.57
Cristiano scrive quanto segue:

<...Il metodo della successione apostolica non è storicamente accertato in quanto nei secoli più volte tale successione è stata assente (vedi ad esempio nel 325 d.c. quando sorse il problema dell'arianesimo e la definizione della controversia non avvenne grazie al papa di Roma o a qualche altro vescovo eminente ma per mezzo dell'imperatore pagano Costantino).>

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Evidentemente manca qualche informazione...dunque, il 31 gennaio dell'anno 314, veniva eletto vescovo di Roma Silvestro I e che morì l'anno 335....come vedi, Cristiano la documentazione c'è......Prima di lui c'è stato Milziade eletto dopo una sede vacante prolungata.... di un anno....il suo predecessore morì il 21 ottobrte del 310....Milziade servì la Chiesa dal 2 luglio 311 +10 gennaio 314, ed ebbe in dono di poter celebrare dopo le persecuzioni, finalmente la Pasqua pubblicamente....Sotto il suo mandato l'Imperatore Costantino fece dono al Papa del palazzo dell'imperatrice Fausta sul monte Celio...il famoso Laterano ancora oggi sede del vicariato..... Torniamo agli anni indicati da Cristiano... fra il 314 e il335, c'è dunque Papa Silvestro I la verità che questo è stato un periodo forte per la Chiesa...abbiamo il Concilio di Nicea, uno dei più sentiti a causa delle grandi eresie che si stavano propagando....(ripeto, all'epoca non c'erano i telefonini....le notizie erano lente....)Ario è l'artefice, il protagonista di una crisi molto grave...Ario era un prete in Alessandria, i suoi attacchi cominciano quando decide di fare insobordinazione sulla teologia del Divin Verbo...Egli si definisce il tutore della Tradizione Apostolica, l'unico che fosse stato in grado di conservarla intatta....Nel 320 i cristiani della zona cominciano alamentarsi...e, per farla breve, si riunisce il Concilio...Il nocciolo della questione sarà proprio la Trinità...Senza allungarmi troppo, Ario sosteneva che Gesù non ha una identità naturale col Padre, bensì è "nato dalla volontà del Padre"...combatterà a difesa della Chiesa Atanasio di Alessandria, pastore di tutto l'Egitto...con lui si schiererà un altro grande vescovo Ilario di Poitiers...favorevole al monachesimo, nella Liturgia, sviluppò l'uso degli Inni Sacri prima ancora del vescovo Ambrogio....L'Imperatore Costantino, ovviamente ha il suo merito...era un convertito alla Chiesa di Roma, perciò non solo appoggiò il Concilio di Nicea, ma ne fu un coofondatore....Perchè non s'è mosso personalmente il Vescovo di Roma? E che ne so, andateglielo a chiedere.... A parte gli scherzi, non dimentichiamo che la Chiesa stava appena uscendo da una delle ennesime persecuzioni....e il fatto che Costantino avesse visto il segno della Croce in battaglia...non vi suggerisce che forse fu un bene che intervenne proprio per un problema grave quale quello della Trinità? Be....si! Io ho fede e credo che nulla nella storia della Chiesa sia accaduta senza una certa conoscenza da parte di Dio......Non chiudo gli occhi di fronte agli errori commessi, ma cerco di trarre delle conseguenze...positive...e fra tanti frutti...."marci"...ho visto fiorire tanti santi.....



Insomma, caro Cristiano ci chiediamo "chi è che manifesta i veri frutti"? Non saprei....personalmente non scarto alcuna fede....la mia esperienza mi porta a pensare che la storia della Chiesa è un immenso intreccio....intreccio fatto di persone brave e di persone meno brave, di santi e di diavoli.....di furbi e di persone docili...di dotti fedeli e di semplici fedeli....insomma...puoi trovare quello che vuoi...tutti i frutti che vuoi... Se sono uscita fuori tema dimmelo!

Fraternamente, C.



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Da: Teofilo Inviato: 05/12/2001 23.16
Carissimi,
da quanto ne so, vi sono stati alcuni momenti nella storia della Chiesa in cui vi è stato qualche intervallo tra un papa riconosciuto ed il successivo. E' a questo che allude Cristiano, mi pare.
Tuttavia credo, che questo non toglie che la chiesa è anche rappresentata validamente a tutti gli effetti dai vescovi ai quali pure compete il compito di legare e sciogliere. Pertanto non vi è mai stata interruzione di questo mandato. Quando le vicende di contestazioni ereticali hanno minato l'unità e la continuità, i Concilii hanno rimesso pace ed ordine, che sono caratteristiche volute da Dio, il quale non è un Dio di confusione.
Che ne pensate?
Con profonda stima per Cristiano


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Da: cristiano Inviato: 06/12/2001 0.24
Ciao

mi riferisco al fatto che il Concilio di Nicea non fu indetto da Papa Silvestro ma da Costantino che allora era ancora pagano (si convertì in punto di morte) e impose lui la decisione finale.
Se la Chiesa aveva un papa che rappresenta la continuità da Pietro in poi come mai non intervenne ? Come mai la decisione finale fu presa da un imperatore pagano ?
Inoltre se Dio interviene per mezzo dei concili aveva ragione il Concilio di Costanza che affermò la superiorità del Concilio al Papa risolvendo uno spinoso problema per la chiesa !

Non sono cose su cui riflettere ?

Ciao a tutti



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Da: 7978Pergamena Inviato: 06/12/2001 10.41
Perdonami Cristiano, ma stai sbagliando...Costantino non si convertì prima di morire....il dono stesso che fece del palazzo del Laterano e il fatto stesso che cooperò (non fu solo lui...) ad indire il Concilio di Nicea, e a prendere le difese della Chiesa tradizionale....sono un segno evidente di partecipazione e non di condanna....In punto di morte egli confermò, più ufficiosamente, ciò che aveva compreso in vita....Qui io vedo il mistero di Dio che si è servito di un ex-pagano per insegnare qualcosa al mondo cristiano...il fatto stesso che Ario fosse un prete.....La Pasqua che finalmente può essere celebrata fuori dalla clandestinità sotto proprio l'impero di Costantino....

L'imperatore Costantino è invece...preoccupato dell'unità dei cristiani, il suo intervento sarà, invece, una svolta storica per la cristianità (nel bene come nel male), egli è il primo imperatore a dichiararsi cristiano ufficialmente....col famoso editto di Milano nel quale pose fine alle persecuzioni contro la Chiesa e siamo nel 313....è lo stesso Costantino che darà il via alla costruzione delle più imponenti Basiliche.... a Costantinopoli dichiarando la metropoli capitale cristiana dell'Impero d'Oriente, a Roma la Basilica di S.Paolo, a Gerusalemme il Santo Sepolcro...ecc...La verità è che i grandi scismi sono nati per due motivi; 1) errori nell'interpretazione, 2) che si svegliava un giorno qualcuno e pretendeva una chiesa pura, perfetta, incontaminata e senza macchia.....che non avesse bisogno di perdono......così abbiamo lo scisma noviziano a Roma nel IIIsecolo; lo scisma donatista in Africa nel IV secolo (scisma violento che farà emergere la figura del vescovo Agostino d'Ipponia); lo scisma meleziano in Egitto da dove nascono i primi problemi relativi ai Sacramenti...Da dividere poi è il concetto di "divisione" che è altra cosa....le dispute sul Cristo, sulla Trinità, sulla Madre di Dio che faranno nascere i "dogmi"...

Ritornando a Nicea, non fu Costantino a decretare la Trinità di Dio, nè mise fuori concetto l'arianesimo (che non si arrestò affatto....)...Il vescovo Atanasio di Alessandria combattè tenacemente a suon di lettere la difesa della Chiesa insieme, come già ricordato, il vescovo Ilario...Ben dice Teofilo quando scrive (nell'intervento dopo il mio) che anche i vescovi hanno il potere dei "legare e sciogliere"....Costantino non potrà decretare molto poichè il problema proseguirà ancora oltre il 360 (e sono già trascorsi 30 anni!) quando il vescovo Ilario, rientrato dall'esilio, richiede ed ottiene di convocare un sinodo neceno a Parigi e il vescovo Atanasio un altro nel 362,il sinodo dei "confessori"....riconoscendo che "è possibile una diversità di linguaggio pur nell'unità della fede...." Questo passo è importante perchè sarà questo concetto ad assicurare la vittoria della fede del Concilio di Nicea...e non Costantino!

Insieme a questi due vescovi citati e ad Agostino che a causa degli scismi avrà la sua conversione e la stupenda testimonianza di fede, abbiamo anche il vescovo Basilio di Cesarea...figura illustre della Chiesa, di famiglia agiata si fece monaco, nel 362/4 è ordinato prete e nel 370 vescovo di Cesarea, la sua punta di forza è "organizzare la carità", forma eccellente di ogni virtù...è il primo a fondare un enorme complesso sociale e medico alle porte della metropoli...ma al tempo stesso è una autorità imponente della Chiesa, egli s'intende di profonda e sana teologia, parlando anche dello Spirito Santo, il primo a farlo sarà Atanasio. Mentre Roma trova un periodo di pace, è la chiesa d'occidente che, restando fedele attorno alla sede di Roma, combatte la sua opposizione all'arianesimo...Torno a ripetermi: essendo lenta la trasmissione di notizie...molte volte si è causata incomprensione anche con i vescovi di Roma sulla questione della chiesa d'oriente...per fare un esempio storico e dello stesso periodo ci fu una situazione complessa ad Antiochia quando, per diversi anni, tre/4 vescovi furono concorrenti fra loro....da queste incomprensioni si fortificava il partito ariano...ma nel 360/370 tre grandi figure di vescovi-teologi, denominati "Cappadoci", metteranno le cose a posto: Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazanio (vescovo di Costantinopoli) e Gregorio di Nissa...Di Gregorio di Nazanio, il papa volle leggere tutto.....

Infine, per tornare al tuo pensiero, i vescovi di Roma di allora e per molti altri secoli, erano visti come una figura "simbolica", cioè, il Cristo...perciò erano i vescovi più "battaglieri" e non il papa fisicamente il quale si premuniva e ad essere informato (ci sono tanti documenti che attestano le benedizioni che egli apponeva nelle conclusioni dei discorsi dei vescovi) e di dire, comunque, anche la sua....La famosa questione della sua "infallibilità" nasce proprio da questo modo di vedere la figura del papa....per questo cambiavano anche il nome, primo perchè Gesù lo cambiò per primo a Pietro, poi per meglio visualizzare che giungere a quel ruolo, era un compito divino e non umano...che poi i soliti abusi si siano commessi, lo confermo....Io rifletterei si su queste cose, ma da un punto di vista di FEDE che si basa sulle parole del Cristo: "...e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa..."

Sempre a disposizione di chiarimenti...

Fraternamente, C.


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Da: 7978Pergamena Inviato: 06/12/2001 12.04
P.s. per chiarire il Concilio di Costantinopoli (Costanza) convocato dall'Imperatore Teodosio nel 381...Teodosio, imperatore dal 379, fu il primo ad accettare i barbari all'interno dell'Impero e promuovendone il loro arruolamento nell'esercito. Combattè a fianco del vescovo Anbrogio sulla questione ariana confermando un editto che ancora oggi fa storia: l'eresia è punita dalla legge; il paganesimo è sconfitto; il cristianesimo diventa religione ufficiale; viene tollerato il giudaismo ma non il proselitismo ebraico il quale, se indotto ai cristiani, è punibile di morte....ecc...siamo nel 380...Da qui il "potere umano" trova il diritto ad intromettersi nelle faccende di fede per proteggere la fede stessa....Se questo sia giusto o sbagliato non so (dal mio canto trovo che certe posizioni dovevano pur prendersi....Non dimentichiamoci come lo stesso Paolo fu inamovibile nel Conc. di Gerusalemme che causò la definitiva rottura col giudaismo....)...troppo facile giudicarlo oggi alla luce delle innovazioni moderne che abbiamo....bisognerebbe chiederlo a quanti vivevano in quell'epoca nel rischio di vedersi togliere quanto e ciò in cui credevano e per Colui ai quali molti avevano dato la vita nelle persecuzioni....

Il Concilio di Costantinopoli è chiamato anche "secondo concilio ecumenico", ma in realtà non è così, solo 150 vescovi.... perchè vi partecipò soltanto la metà dei vescovi riunitisi a Nicea...e tutti orientali....Neppure il vescovo di Roma viene rappresentato come in quello di Nicea....Questo concilio verrà riconosciuto soltanto nel 451 a Calcedonia e soltanto per aver consolidato l'opera di Nicea contro l'arianesimo, a favore della Trinità! Non dimentichiamoci che nello stesso periodo, in settembre, veniva convocato quello di Aquileia rappresentato dal vescovo di Roma nella figura del vescovo Anbrogio di Milano. Questo Concilio decreterà la parola fine all'arianesimo...(quindi non Costantino) e vi aggiungerà una cosa non certo di poco conto: esso PROCLAMERA' LA DEVINITA' STESSA DELLO SPIRITO SANTO...Nasce la vera teologia della Trinità! E' il primo dogma definito dalla Chiesa Universale (cattolica), ma sarà, purtroppo, anche una delle cause dello scisma della chiesa ortodossa...

(Nell'altro forum aperto da teofilo sulla distinzione di Gesù, inserirò il testo redatto da questo concilio, testo chiamato "simbolo" che ancora oggi è usato nella Liturgia della Chiesa)

Il Conc. di Costantinopoli, perciò, venne offuscato, a buon diritto, da quello di Aquileia che riprese quello di Nicea non soltanto rafforzandone le discussioni nate, ma dando una conclusione definitiva a certe situazioni! Tuttavia si può notare come pesò il fatto che non veniva rappresentato il vescovo di Roma...offuscandone, quindi (al concilio stesso) una certa autorità....Questo concilio che premeva di superare in un certo senso Roma stessa... è il vero problema dal quale nascerà lo scisma d'Antiochia...perciò più un problema umano che divino...di supremazia anzichè di servizio....

Sempre a disposizione per chiarimenti...

Fraternamente, C.


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Da: cristiano Inviato: 06/12/2001 16.46
Ciao Caterina,

ho ricontrollato i libri di storia e non sto sbagliando. Nonostante alcuni sostengano che Costantino si fosse convertito al tempo del Concilio di Nicea in realtà allora era ancora un adoratore del sole. Si macchiò di efferati delitti e dominò con polso di ferro Impero e Chiesa. Il libro Vicari di Cristo di Peter De Rosa (scrittore cattolico) dice chiaramente che Costantino era pagano.(pag. 49,50) Il libro Storia della Chiesa di Michel LeMonnier (che tra l'altro regalano quando uno si cresima) dice che fu Costantino a presiedere la discussione e a imporre la soluzione che decideva per la consustanzialità del Figlio al Padre.(pag. 127) E Costantino, sempre per fini politici, finì poi per sostenere la tesi ariana per lungo tempo.
Questo comunque dimostra che a quel tempo la situazione non era affatto chiara (molti vescovi orientali propendevano per l'arianesimo) e non ci fu la voce del Magistero del Papa a dirimere la questione come ci si aspetterebbe oggi segno che a quel tempo nessuno si sognava di dare a Papa Silvestro il primato su tutta la Chiesa.

Un abbraccio, ciao



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Da: 7978Pergamena Inviato: 06/12/2001 17.58
Allora, Costantino fu una "capa tosta"...come se dice a Roma...in effetti si fece battezzare in punto di morte...ma a Milano, facendo quell'editto, si proclamò da solo cristiano...a noi, ciò che interessa è che terminò le persecuzioni e indisse (va bene anche cosi) il concilio di Nicea...Nel concilio, alla presenza di 300 vescovi ca. fece certamente i suoi interventi ma non a favore di Ario...a favore di ario era il figlio Costanzo che gli succedette.... e che processò adirittura papa Liberio per questo e per il vescovo Atanasio primo oratore al concilio....

Leggasi il forum che ho aperto "la defesa del Papa" nel quale ho scritto il testo del processo. Anche i libri di storia che uso io parlano di Costantino pagano perchè tale è uno fino a quando non procede al battesimo....Interessante ho trovato anche "La nascita dei Dogmi cristiani" di B.Meunier -BCR 2- elledici- che amplificano l'intervento del vescovo Atanasio...se così non fosse, non avrebbe avuto senso da parte di Costanzo, indire un processo contro il papa Liberio...il processo fu proprio a causa di Atanasio che appoggiava il "credo" di Nicea contro Ario....perchè proseguire in un processo o esiliare metà dei vescovi del concilio se Costantino, avendo autorità, avrebbe potuto comandare quello che voleva? Infatti, i veri problemi sorgeranno con la morte dell'imperatore Costantino....Il magistero era presente nel vescovo Atanasio che lo stesso papa Liberio difenderà davanti all'imperatore Costanzo...se leggi quel processo, noterai come l'autorità del papa fosse presente eccome...Alla morte di Costantino ci furono, fra l'altro altri due sinodi non riconosciuti....Ma Costantino non potè imporre nessun finale alla discussione ariana....non era presente al concilio di Aquileia...ne abbiamo parlato sopra...Infine, se leggiamo il testo del "credo" di Nicea, non sono riportate le parole di Costantino, ma il concetto sviluppato dai partecipanti e nato dalle discussioni di Atanasio....

Che poi fu un periodo non chiaro...be è evidente....dal 325 all'anno 380ca. come vediamo sono intercorsi 60 anni e passa e...non sono pochi....Tuttavia s'intravede una autorità incontestabile...se così non fosse non avremo, forse, oggi la Chiesa...dal canto mio, appassionata di questa materia (non sono profesoressa di niente), cerco di leggere la storia della Chiesa anche attraverso il cuore, gli occhi della fede....

La verità è un altra...riguardo a papa Silvestro I....nella metà del V sec. un documento (scoperto poi falso nel XVI sec e utilizzato dagli avversari del papato...) tentò di dimostrare come questo papa si fosse lasciato corrompere dall'imperatore Costantino...nel documento si diceva che l'imperatore avrebbe conferito a Silvestro e ai suoi successori anche il primato sui grandi patriarcati ecclesiastici, compreso il potere temporale su Roma. Si dice che una effige raffigurasse l'imperatore che incorona Silvestro, ma che questi rifiutasse di cingerla sul capo.... Il fatto è che probabilmente, Costantino, all'idea di vedere tutti i cristiani riuniti, abbia pure fatto un pensierino del genere...se lo fece in buona o cattiva fede...non lo sapremo MAI! Costantino elesse alcuni vescovi lui personalmente quali consiglieri e con essi portò avanti la sua politica ecclesiastica....una cosa la storia la dice, Silvestro non fu fra quei vescovi...forse anche per questo non è ancor oggi ben accettato da chi vuole dimostrare l'inesistenza della Chiesa di allora e perciò quella di "oggi"!
(cfr. Grande Dizionario dei Papi "Oxford University Press" John N.D.Kelly, Ed.Piemme, pag.95)

Fraternamente e sempre a disposizione per chiarimenti, C.


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Da: Teofilo Inviato: 06/12/2001 22.48
Carissimi,
questo dibattito lo trovo veramente molto interessante, sto imparando tanti particolari, che confesso, non conoscevo.
Ad ogni modo in un sito evangelico ho trovato un rapporto interessante che mi ha colpito e che voglio condividere con voi.
In sostanza non mi pare rifiuti i concilii anzi tutt'altro: li vede come fatti sotto l'assistenza del Signore:
Tale estratto si trova al seguente sito nel lavoro intitolato Il Criterio della verità:
riforma.net/teologia
.....
10 Come Dio non ci ha lasciato andare a tastoni al buio nella nostra ricerca della verità, ma si è rivelato a noi attraverso la Bibbia, allo stesso modo Egli ha vegliato affinché il contenuto fondamentale della Bibbia venisse preservato attraverso la storia, come pure venisse preservata e garantita la sua corretta interpretazione nonostante gli alti e bassi di fedeltà che le chiese, sempre fatte di deboli esseri umani, hanno saputo dimostrare.
11 La preservazione provvidenziale della corretta interpretazione dei dati fondamentali del messaggio biblico ( = ortodossia) è avvenuta tramite i Credo della chiesa universale dei primi secoli e poi dalle confessioni di fede di quelle chiese che, attenendosi esclusivamente al messaggio biblico ne hanno preservata storicamente la sostanza.

12 Nel Nuovo Testamento non vi sono formulazioni di credo, ma brevi formule confessionali come: Gesù è il Messia (Mc.8:29; Gv. 11:27), Gesù è Signore (Ro. 10:9; Fil. 2:11; Cl. 2:6), o Gesù è il Figlio di Dio (At. 8:37; Mt. 14:33). Frequentemente si esprime pure interesse per una sana dottrina e un credere corretto (es. 1 Ti. 6:3,4; 2 Ti. 1:13,14).

Queste brevi formule crebbero fino a diventare dettagliate e composite affermazioni della fede cristiana, le quali tracciarono confini fra ortodossia ed eresia in termini di accettazione o di rifiuto di un credo. Erano brevi proclamazioni della fede della chiesa come pure strumenti per verificare la conformità di credenti singoli con quella fede.

13 Certamente l’autorità dei Credo e delle confessioni di fede è senz’altro secondaria e dovrà essere in ogni caso sempre verificata e comprovata riflettere effettivamente ciò che la Scrittura stessa insegna. Questi documenti legano la coscienza umana nella misura in cui riflettono accuratamente ciò che afferma la Scrittura, mentre la forma di ciò che è affermato lega solo coloro che volontariamente hanno sottoscritto alla Confessione.

14 L’ortodossia è essenziale. Quando Priscilla ed Aquila udirono Apollo che predicava ad Efeso, c’era molto nel suo parlare che a loro piaceva. C’era però pure qualcosa in lui che sembrava "non quadrare molto", anzi, che era decisamente errato. Così "Quando Priscilla ed Aquila lo udirono, lo presero con loro e gli esposero più a fondo la via di Dio" (At. 18:26). Fin dall’inizio i seguaci di Gesù avevano una precisa coscienza che a loro era stato affidato un deposito di verità che essi dovevano proclamare e custodire.

15 Quando parliamo di ortodossia intendiamo dire che il messaggio della Bibbia è stato di fatto considerato e spiegato nella chiesa cristiana fino al giorno d’oggi. Sarebbe folle per chiunque cercare di edificare le proprie credenze dal terreno in su, ignorando nel contempo tutti gli evangelisti, le confessioni ed i predicatori del passato. Tutti coloro che hanno cercato di farlo, non hanno fatto altro che sostituire tutta una serie di preconcetti con degli altri. Indubbiamente ciò che hanno fatto era solo sostituire i maturi pensieri di quei pii maestri con i loro preconcetti cotti a metà e mal concepiti. Cercare di ricominciare da zero tutto quanto ("basto io e la mia Bibbia"), come molti presuntuosi gruppi eretici hanno fatto, è un atto di disobbedienza e di orgoglio.

Impossibilità di un’interpretazione "pura"

16 Oggi infatti alcuni polemicamente affermano di non credere a "un Credo basato su tradizioni umane". Quest’argomentazione è pretestuosa e non è oggettivamente possibile perché inevitabilmente tutti fanno per forza riferimento ad un Credo fondato su tradizioni ed autorità umane, che ne siano coscienti oppure no, o che lo vogliano ammettere oppure meno. L’interpretazione della Bibbia sarà sempre influenzata da "tradizioni umane" più o meno valide ed accreditate e talora essa può essere senz’altro influenzata anche da pregiudizi o da travisamenti pilotati ad arte.

17 Chi rifiuta pregiudizialmente l’assistenza fornita dalle affermazioni dottrinali elaborate lentamente e definite dalla Chiesa cristiana nel corso dei secoli, dovrà elaborare in ogni caso il proprio Credo con l’aiuto della propria sapienza. La vera questione non è così - come spesso si pretende - fra la Parola di Dio e "i credi basati su tradizioni umane", ma fra la fede e le esperienze provate dell’insieme del popolo di Dio attraverso i secoli, e il giudizio privato e la sapienza non assistita di chi ripudia i credi, fra l’esperienza storica consolidata e la presunzione e le ambizioni di chi, staccandosi dalla tradizione, si atteggia ad unico interprete autorevole della verità.

L’elaborazione delle confessioni di fede

18 E’ un fatto che la Chiesa cristiana abbia avanzato molto gradualmente in quest’opera di accurata interpretazione della Scrittura e nella definizione delle grandi dottrine che compongono il sistema di verità che essa rivela. L’attenzione della Chiesa cristiana è stata diretta in modo particolare allo studio di una dottrina in un’epoca, e di un’altra dottrina in un’altra epoca. Nell’avanzare nella chiara definizione della verità evangelica, in periodi diversi, essa ha fissato in accurate affermazioni il risultato delle sue riflessioni allo scopo sia di conservare che di istruire.

19 L’ortodossia cristiana è stata definita nel contesto delle grandi controversie con l’eresia che hanno segnato la storia della chiesa. Le sue meticolose chiarificazioni che si trovano nei grandi credi, articoli di fede e confessioni della chiesa cristiana sono come i segni sul muro che mostrano la crescita di un bambino fino alla maturità. I figlioli di Dio, il Padre li ammaestra sempre.

Mi è sembrato pertinente alla discussione in corso e mi pare apre anche altre considerazioni.

Fraternamente



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Da: 7978Pergamena Inviato: 06/12/2001 22.55
Grazie teofilo...è proprio vero che nun se finisce mai d'imparà....infatti non conoscevo questo aspetto da te messo in rilievo....caspita se è interessante....

Ciao C.


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Da: cristiano Inviato: 07/12/2001 1.11
Ciao Caterina,

Resta il fatto che per i primi secoli non era il papa di Roma a guidare la Chiesa ( il titolo lo ebbe esclusivamente per se dal VI secolo in poi) ma gli imperatori (prima pagani, vedi Costantino) e poi cosidetti cristiani.
Quindi almeno nel IV secolo la successione apostolica non c'era o non funzionava come ora.

Una riflessione alla luce della storia...


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Da: 7978Pergamena Inviato: 07/12/2001 11.49
Caro Cristiano...resta il fatto che la Chiesa o la si accetta o non la si accetta, impossibile imporla....i più grandi casini la chiesa li ha avuto proprio quando tentava d'imporre... Nella storia della chiesa troviamo come i vescovi hanno lottato, a torto o a ragione, non per imporre, ma per non vedersi togliere quel patrimonio della Tradizione Apostolica, essenza stessa del loro operare e...spesse volte morire! Ho già avuto modo di spiegare che furono sempre i vescovi in prima linea (abbiamo fonti storiche che trattano del martirio di molti vescovi di Roma, successori dell'apostolo Pietro, che vivevano nelle CATACOMBE e che da li dentro scaturiva una fede meravigliosa e documenti che attestano la supremazia di quel dato vescovo sugli altri) e quando divennero tanti...ci si preoccupò di dare al vescovo di Roma una maggior importanza che fosse punto di riferimento per tutte le altre chiese...Da qui la nascita del nome Papa=che deriva dal greco "pappas" e che vuol dire letteralmente "colui che designa il Padre" riferito, perciò non all'uomo, ma alla carica che il vescovo andava a ricoprire quando veniva nominato vescovo di Roma....Termine usato prima per designare i vescovi in oriente. Quando ci rese conto sin dal I sec. che la sede di Roma aveva per sua connaturalezza un'importanza che gli stessi cristiani gli davano, si pensò di procedere a renderla sempre più importante...La questione del papato si andò a formarsi gradualmente, man mano che la stessa chiesa andava espandendosi. La prima formulazione storica l'abbiamo con papa Leone I, nel440/446, e questo lo si vede nelle lotte con Bisanzio, le sue interferenze e la creazione del "sacro romano impero". Nei primi secoli il Papa veniva eletto dal popolo, dal 1059 dal collegio dei cardinali! Non ci vedo nulla di male in questo passaggio...mettiamoci nei panni dell'epoca...i cristiani erano di certo più...."cristiani"....tento di immaginare oggi di andare alle urne per eleggere il Papa...Mio Dio!!!!! Vi prego, lasciamo che almeno in questo si occupi ancora lo Spirito Santo...

Rileggendo le poche pagine di storia che ho inserito si tenta di dimostrare come il potere imperiale ha tentato di sopraffare la Chiesa e come molti vescovi, compreso Liberio, il papa, vi si opposero...che poi in altri momenti della storia ci sia riuscito, è indubbio, come è indubbio che Lutero non reagì disordinatamente soltanto per questione di FEDE, ma agì anche per impulso politico, facendosi proteggere anche lui e per 10 mesi, nel castello di Federico di Sassonia...Da subito dovette vedersela anche con i suoi seguaci che cominciarono a non condividere appieno la sua riforma...e i risultati li abbiamo sotto gli occhi....

Sarebbe interessante chiedersi da dove provenisse Lutero, e lo sappiamo tutti, e il fatto significativo che lui non rinnegò l'esistenza della Chiesa, ma gli abusi che si commettevano! Personalmente lo vedo come opera delle Spirito Santo che suscitando in Lutero un senso forte di responsbilità, sveglia gli animi dormienti della Chiesa...che da allora comincierà a rinnovarsi dal di dentro...fino a giungere al Concilio Vat.II... Come è indubbio che con l'avvento di Costantino, anche la Chiesa assunse una forma nuova, cioè, si organizzò anch'essa in province, diocesi...e questo fu necessario per poter garantire anche un certo controllo sulla propagazione della fede Apostolica affinchè non fosse caricata di eresie....

Dopo la caduta dell'Impero Romano, la Chiesa si era bene organizzata...non perdiamo il punto di vista storico e cioè, del caos che regnò in quegli anni con la calata dei barbari.....Tutti gli storici sono concordi nell'ammettere che fu proprio grazie alla Chiesa Universale=cattolica, che la nostra cultura non subì tragiche conseguenze....che poi, passata la burrasca, molti vescovi e molti papi caddero nel compiacere i potenti per ottenere i favori, è fuori discussione, cioè, lo so, lo riconosco, ma non intacca la mia fede....

L'espansione della Chiesa nell'Europa del nord, provocò sempre più grandi spaccature con la chiesa d'oriente...tanto da creare non pochi problemi carichi, soprattutto, di geleosie....ecco che abbiamo il grande scisma fra i due poli maggiori nel 1054...con la crisi Avignonese risolta, ma pensate un pò, da una donna analfabeta...Caterina da Siena....Fra il XIV/XV sec è il definitivo scisma d'occidente che porterà la chiesa in una grave crisi fino a sfociare alla riforma di Lutero.....Perciò io personalmente sono grata a Lutero...e prego sinceramente che presto venga cancellata la scomunica....Amo il desiderio e la visione dell'unità, ma a questo non possiamo giungerci imponendo ora un concetto, ora un altro....dobbiamo desiderarlo prima nel cuore...per poterlo realizzare alla luce di Dio e sotto l'azione dello Spirito che tutto dona ai...PURI DI CUORE...

sempre a disposizione, fraternamente, C.



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Da: Teofilo Inviato: 07/12/2001 20.16
Carissimi,
mi riferisco al messaggio 20, in cui il caro Crostiano dice: "Resta il fatto che per i primi secoli non era il papa di Roma a guidare la Chiesa "...
Tenuto ovviamente presente quanto risponde Caterina circa l'affermarsi progressivo della chiesa di Roma e quindi del suo vescovo, non possiamo ignorare tuttavia il primo e forse più importante documento che mostra che tale consapevolezza era presente già prima dell'anno 100 d.C. Si tratta comèè noto della lettera di Clemente di cui vorrei sottolineare questi due particolari:
(LIX, 1): " Quelli che disubbidiscono alle parole di Dio, ripetute per mezzo nostro, sappiano che incorrono in una colpa e in un pericolo non lievi"… al termine della lunga lettera, in cui Clemente propone attraverso esempi del Vecchio Testamento e le parole di Gesù e degli Apostoli, la soluzione del problema sorto a Corinto, così conclude: (LXIII, 2) "Ci darete esultanza di gioia se, divenuti obbedienti a ciò che vi abbiamo scritto mediante lo Spirito Santo, smorzerete la collera ingiusta della vostra gelosia, secondo l’esortazione fatta in questa lettera alla pace e alla concordia."


Clemente era cosciente quindi del ruolo di vigilanza che competeva alla Chiesa di Roma per un problema sorto nella lontana Corinto; ci si dovrebbe chiedere come mai altre chiese non sono intervenute in tale questione? Ve ne sarebbero stati due buoni motivi per farlo: in primo luogo vi erano chiese importanti in Asia ben più vicine di quella romana, in secondo luogo la chiesa romana era investita da tante persecuzioni che le impedivano di intervenire: come mai nessuno si era sentito in diritto dovere, nonostante fosse trascorso del tempo (data la persecuzione a roma) di intervenire in un problema che rischiava di far degenerare la Chiesa di Corinto per la quale Paolo aveva tanto lavorato? E come mai la Chiesa di Roma usa un tono così accorato e paterno, e allo stesso tempo così pieno di autorevolezza nei confronti dei Corinti? E come mai nella lettera vi è la ferma convinzione che la lettera è stata scritta "mediante lo Spirito Santo" ? A tutte queste domande non vi può essere che una sola risposta: la chiesa di Roma era ben consapevole del ruolo che le competeva, e la mancanza di intervento da parte delle altre chiese dimostra che anche esse ne erano consapevoli: molto interessante la formula usata per suggellare l’intero scritto che secondo Clemente è stato fatto "mediante lo Spirito Santo". Questo testimonia che egli era ben cosciente della promessa di Cristo "lo spirito Santo vi guiderà…" e "ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche in cielo…"

Mi è piaciuta la riflessione di Caterina sul provvidenziale ruolo di Lutero per svegliare la Chiesa. La cosa, benchè detta in altri termini, è stata ipotizzata anche da Ratzinger, lo leggevo qualche tempo fa.

Con affetto



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Da: 7978Pergamena Inviato: 07/12/2001 20.44
E' vero Teofilo, così come le lettere di Tertulliano che pensavo di inserire nell'altro forum dove ho messo il processo a Liberio...Tuttavia non li ho citati poichè in altre discussioni analoghe, ho rinvenuto che questi due testimoni non sono accettati dalla chiesa protestante e quindi, penso e posso sbagliare, anche dagli evangelici....anzi, forse potrebbe essere un occasione per comprendere meglio certe posizioni che sono confusionarie e si oppongono fra una chiesa e l'altra....(non parlo della cattolica ma fra quelle protestanti e pentacostali...). La stessa Lettera del vescovo Ignazio pare non sia stata presa in considerazione....tuttavia, poichè, giustamente, non avevo prima parlato con Cristiano, non posso sapere la sua posizione, quindi, se vuole, posso riproporre quelle lettere....(Io non so mettere il collegamento ad un sito in questi forum....spiegami come fai teofilo...)

Alla proxima, C.


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Da: cristiano Inviato: 08/12/2001 19.40
Cara Caterina,

il punto della questione è chi può interpretare la Bibbia. Dalle vostre conversazioni è chiaro che partite dal presupposto che il Magistero della Chiesa può farlo, leggendo la Bibbia alla luce della Tradizione Apostolica. (Scusate se mi esprimo così molto terra terra ma spero di esemplificare al meglio i miei argomenti)

Con il mio intervento sul concilio di Nicea volevo dimostrare due cose: 1) Il Magistero della Chiesa come è inteso oggi non esisteva (il Papa in comunione con i Vescovi) e l'andamento del Concilio lo dimostrerebbe in maniera chiara. 2) Per molti secoli (almeno fino al Concilio di Costanza e oltre) il Concilio veniva considerato superiore al Papa. Il Papa, in pratica, non poteva regolare la fede della Chiesa indipendentemente dal consenso della Chiesa stessa (come invece è inteso oggi dopo il Concilio Vaticano I)

Quindi l'idea di fondo che la Bibbia vada interpretata alla luce della Tradizione e del Magistero è priva di fondamento storico.

Inoltre, secondo me, non è la Bibbia ad aver creato le circa 21.000 religioni cristiane, ma gli uomini e l'ignoranza della Bibbia.

Si tratta di vedere alla luce della Bibbia quale delle confessioni cristiane è la vera chiesa di Gesù. Io resto sempre dell'idea che invece di ancorarci a professioni di fede umane (anche se antiche ed autorevoli) bisognerebbe esaminare la Bibbia per vedere cosa dice sulla religione e sulla fede. Le parole di Gesù:"li riconoscerete dai loro frutti" secondo me sono una guida valida. Che ne pensate ?

Una domanda per Teofilo: Ho alcune riflessioni personali che mi andava di inserire in bacheca e visto l'indirizzo della comunità (tutti possono esprimere il loro credo) volevo farlo. Ma ho notato che siete in prevalenza cattolici e ci sono forti pregiudizi verso le minoranze religiose (leggi pentecostali e testimoni di Geova). Quindi ti chiedo l'autorizzazione a inserire materiale non ortodosso (dal punto di vista cattolico) rassicurandoti che non contiene nulla di offensivo o irrispettoso ma solo il mio credo e l'espressione della mia fede. Se posso attendo una risposta.

Una nota di colore per Caterina: Ho letto che Costantino dopo il concilio di Nicea per motivi politici sostenne Ario e esiliò Atanasio. In punto di morte fu battezzato dal Vescovo Ariano Eusebio. Quindi secondo il diritto canonico il battesimo di Costantino non sarebbe valido (dato che non sono riconosciuti validi i battesimo che non sono fatti nel nome della Trinità o che esprimono una chiara formula trinitaria) e pertanto Costantino, a norma di diritto canonico, non sarebbe neppure un cristiano.

Adesso vi saluto con affetto.









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Da: 7978Pergamena Inviato: 09/12/2001 1.03
Ciao Cristiano, allora, non Costantino, ma il figlio Costanzo era filo-ariano.....Costantino, il padre appoggiò Atanasio....il vescovo che, il figlio Costanzo divenuto imperatore, fece esiliare insieme al vescovo Ilario e a tanti altri vescovi che non si volevano prestare al giogo imperiale......Da qui ci si può riallacciare al processo contro il papa Liberio, posto nell'altro forum, che spiega, invece, come il Papa seguisse l'andamento degli eventi! Ripeto....i messaggi e le informazioni ci mettevano i mesi ad arrivare è probabile che tanti messaggi siano andati perduti....e per risolvere il problema conciliare ci sono voluti oltre 60 anni.....e ben tre/4 papi!

Ma allora chi può interpretare la Bibbia? Io penso, e posso sbagliare, che un "Magistero" è necessario e vitale...(poi gli potete anche cambiare nome!) altrimenti si rischia che ognuno dica la sua e che uno si svegli un bel giorno, si definisca, se pur in buona fede, illuminato dallo Spirito Santo e si senta autorizzato a dire ciò che vuole...non sarebbe evento nuovo e i risultati li vediamo! Ora, a prescindere che io personalmente non mi servo della storia per dare vita alla mia fede, tuttavia trovo utile che esista anche un confronto storico e che stabilisca che la Chiesa ha una certa continuità dall'epoca degli Apostoli....Che poi questa continuità sia stata attraversata da periodi gravi, nulla toglie che essa è conservatrice di quel messaggio originale....Leggendo attentamente le vicende storiche di quanto potremo sbagliare se li racconto io cattolica o tu, Cristiano, di altra fede? Cioè, se la nascita di Gesù è stata due anni prima o 6 anni dopo del nostro calendario e che quindi c'è un errore nei conteggi....quanto può pesare sull'avvento di Gesù?

Questo per sottolineare che, avendo anche i vescovi il potere di "legare e sciogliere" e che il papa non è più di un vescovo....(attenzione, la sua "importanza" è rappresentativa, cioè è il "primo vescovo" e gli altri gli dimostrano "obbedienza" riconoscendolo capo della chiesa visibile, successore di Pietro...è ovvio che la sua "importanza" scaturisce naturale....Nel sinodo dei vescovi, per esempio, lui interviene in qualità di vescovo....e vescovo di Roma...nel Concilio egli dice la sua, ma non sugella una sua idea o un suo progetto personale....)....in questi antichi concilii, il primo vescovo...si muoveva poco...ma veniva rappresentato e veniva informato ed egli si premuniva di far arrivare a destinazione i suoi messaggi....La storia non è nuova ai sicari che tendevano imboscate a certi messaggeri scomodi.....Inoltre non dimentichiamo che erano i vescovi di zona a premunirsi di risolvere i problemi inerenti alle loro diocesi...ed è tutt'oggi un segno di rispetto non invadere, non interferire oltre certi confini, lasciando e dando fiducia al vescovo di zona... a meno che non ci siano questioni gravi...

Perciò esisteva già un Magistero...ed era la Tradizione Apostolica....per questo si facevano i Concilii perchè si tentava di distorcere quel magistero....Prendete tutti i documenti dell'ultimo concilio...leggeteli attentamente e riportatemi i capitoli, le pagine, le documentazioni che si dissociano e dal Vangelo e dalla Bibbia e dalla Tradizione Apostolica....L'andamento di quel concilio di Nicea dimostra, invece, come i vescovi fossero in prima linea e come il papa Liberio fosse informato degli eventi tanto da accettare un esilio in difesa del concilio tenuto da Atanasio e gli altri....successivamente, la documentazione del vescovo di Milano Ambrogio, rappresentante il papa...al concilio di Aquileia dimostra una certa continuità....

Infine, ma ne possiamo sempre parlare, il papa non può assolutamente prendere decisioni da solo....se decisioni ci sono state erano avvagliate da incontri con altri vescovi dopo i quali spettava prendere a lui solo l'ultima parola....Sul Concilio di Costantinopoli (Costanza) ne abbiamo parlato, mi pare....se tu però mi riscrivi che "esso veniva considerato superiore al papa" allora mi sembra di parlare a vuoto...perdonami non avermene a male...non è irriverente il mio tono...Nell'ultimo Concilio, a prescindere che è stato voluto da papa Giovanni XXIII per la questione dell'ecumenismo che tanto gli stava a cuore e che è stato terminato da un altro grande papa Paolo VI...non mi risulta che entrambi abbiano decretato cose ed eventi personali...Novità ce ne sono state, gli stessi laici che hanno potuto partecipare per la prima volta, coppie di sposi che hanno potuto presenziare e parlare....e le centinaia e + di vescovi che vi hanno partecipato, per la prima volta anche cinesi....insomma...non è giusto definire l'ultimo concilio con quanto tu dici: Il Papa, in pratica, non poteva regolare la fede della Chiesa indipendentemente dal consenso della Chiesa stessa (come invece è inteso oggi dopo il Concilio Vaticano I).....Non so se ti riferisci al concilio Vat. I o II...Comunque sia, ancora oggi non è il papa a decretare la fede della Chiesa (cioè, non il papa da solo...)...è il Magistero, cioè, un insieme di studi sui Testi Sacri accompagnati dalla preghiera...., esperienze di fede, testimonianze appurate autentiche....e scaturite da tutti i vescovi della terra....

Fraternamente e sempre a disposizione, C.


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Da: 7978Pergamena Inviato: 09/12/2001 1.14
ops...ho dimenticato di rispondere a questa tua domanda che riporto qui, ci proponi questa meditazione: Le parole di Gesù:"li riconoscerete dai loro frutti" secondo me sono una guida valida. Che ne pensate ?

veramente ti avevo risposto all'intervento 11, ma forse è sfuggito visto che riproponi la stessa domanda...ti riporto la mia risposta:<...caro Cristiano ci chiediamo "chi è che manifesta i veri frutti"? Non saprei....personalmente non scarto alcuna fede....la mia esperienza mi porta a pensare che la storia della Chiesa è un immenso intreccio....intreccio fatto di persone brave e di persone meno brave, di santi e di diavoli.....di furbi e di persone docili...di dotti fedeli e di semplici fedeli....insomma...puoi trovare quello che vuoi...tutti i frutti che vuoi........>e ti avevo parlato dei santi, cioè di quelle persone che hanno sempre portato ventate genuine al messaggio di Cristo nella Chiesa....cosa ne pensi di queste persone? hai avuto modo di leggere la storia di qualcuno?

Fraternamente, C.


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Da: Teofilo Inviato: 09/12/2001 8.54
Carissimo Cristiano,
certo che puoi mettere le tue riflessioni in bacheca!
Il motivo di questo sito è appunto quello di verificare assieme, senza preconcetti, se la nostra fede regge ad un confronto o se è costruito sulla sabbia.
Il fatto che vi siano dei cattolici presenti non esclude che chiunque altro possa intervenire nel rispetto reciproco. Ci terrei a precisare che non siamo qui per fare la guerra contro nessuno, ma semplicemente a scambiarci fraternamente le nostre convinzioni.
Vogliamo amare tutti in Cristo.
Ti chiedo solamente di inserire magari una, massimo due problematiche per volta e di portarlo avanti in modo da permetterci di seguire meglio quella determinata discussione che tu proporrai.
Penso che sarai daccordo.
Con stima e amicizia.


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Da: 7978Pergamena Inviato: 09/12/2001 10.35
Cristiano, proprio stamani leggevo questa notizia e l'ho pensata interessante anche alla luce delle tue domande...cosa ne pensi?

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UDIENZA Il Papa all'Alleanza Biblica Universale e alla Società Biblica in Italia

La traduzione interconfessionale in lingua corrente è uno dei frutti
più belli della collaborazione tra le Chiese e comunità ecclesiali in Italia


In occasione del XXV anniversario della pubblicazione del volume "Parola del Signore, il Nuovo Testamento, Traduzione interconfessionale in lingua corrente", Giovanni Paolo II ha ricevuto - nella Sala dei Papi, nella mattina di lunedì 26 novembre - una Delegazione dell'Alleanza Biblica Universale e della Società Biblica in Italia, che hanno curato questa preziosa opera. Giovanni Paolo II, nel discorso rivolto alla Delegazione, ha definito tale opera "uno dei frutti più belli e significativi della collaborazione tra le Chiese e comunità ecclesiali in Italia".
Questo è il discorso del Santo Padre:
Carissimi Fratelli in Cristo!

1. È per me motivo di gioia incontrarmi con tutti voi, illustri Responsabili dell'Alleanza Biblica Universale, Rappresentanti degli Editori ed Esponenti delle Chiese e Comunità ecclesiali italiane, in occasione del venticinquesimo anniversario della pubblicazione del volume "Parola del Signore, il Nuovo Testamento, Traduzione interconfessionale in lingua corrente". Ringrazio, in particolare, il Dottor Markku Kotila, Presidente del Comitato Europa Medio Oriente dell'Alleanza Biblica Universale, e Mons. Alberto Ablondi, Presidente della Federazione Biblica Cattolica, per le cortesi parole che hanno voluto rivolgermi a nome dei presenti.
Come è stato poc'anzi sottolineato, nell'arco di cinque lustri questa importante iniziativa biblica ed ecumenica ha raggiunto traguardi encomiabili, che hanno superato le stesse aspettative di coloro che l'hanno concepita e avviata venticinque anni orsono. La pubblicazione della traduzione interconfessionale nel linguaggio della gente comune si presenta come l'iniziativa di maggior rilevanza ecumenica attuata in Italia. Essa costituisce, per un gran numero di nostri contemporanei, un valido contributo in ordine alla conoscenza e alla familiarità con la Parola di Dio.

2. È noto che il lavoro del traduttore è sempre un'arte difficile. Implica l'impegno di mettere in contatto e creare una comunicazione fra storie, culture e linguaggi talora molto distanti tra loro nello spazio e nel tempo. Una buona traduzione si fonda pertanto su tre pilastri, che devono contemporaneamente reggere l'intero lavoro. Innanzitutto occorre un'approfondita conoscenza della lingua e del mondo culturale di origine. In secondo luogo non deve mancare un'altrettanto buona familiarità con la lingua e il contesto culturale di arrivo. Infine, per coronare l'opera con successo, si richiede un'adeguata padronanza dei contenuti e del significato di quanto si va traducendo.
Nella traduzione interconfessionale della Bibbia da voi curata, avete cercato di rimanere fedeli al tenore dei testi originali. Avete voluto altresì rendere il testo comprensibile ai lettori contemporanei, utilizzando le parole e le forme della lingua di tutti i giorni.
L'eccezionale diffusione dell'opera sta a dimostrare il favore e l'ampio apprezzamento ottenuti nei diversi ambienti ecclesiali e culturali. Tra l'altro, mi è caro qui ricordare che proprio di questa traduzione ci si è avvalsi nel corso della quindicesima Giornata Mondiale della Gioventù, svoltasi a Roma nell'agosto dello scorso anno, come pure in tante altre iniziative ecumeniche attuate durante il Giubileo.

3. Questa opera da voi curata rappresenta uno dei frutti più belli e significativi della collaborazione tra le Chiese e comunità ecclesiali in Italia. È interessante notare come lo studio per una comprensione più appropriata del testo sacro favorisca il superamento di divisioni prodotte nel corso della storia, le quali traevano alimento proprio da interpretazioni divergenti di alcuni brani biblici. Tutti auspichiamo che tale possibilità di incontro e di dialogo vada sempre più approfondendosi, nella convinzione che la Sacra Scrittura "può dare la saggezza che conduce alla salvezza, per mezzo della fede in Cristo Gesù" (2 Tm 3, 15).
Invoco su di voi e sul vostro prezioso lavoro abbondanti benedizioni di Dio, mentre auguro a questa traduzione interconfessionale della Bibbia la più ampia diffusione. Possa la Parola di Dio, sempre meglio conosciuta dagli uomini e dalle donne del nostro tempo, essere accolta con cuore sincero e tradotta in concrete scelte di vita.

(©L'Osservatore Romano - 30 Novembre 2001)



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Da: cristiano Inviato: 09/12/2001 14.11
Vado di fretta ma una cosa voglio precisarla....

Costantino fu battezzato dal vescovo ariano Eusebio.Ho ricontrollato tutti i libri e sono concordi...Inoltre Costantino oscillò tra il simbolo niceano e l'arianesimo per motivi
squisitamente politici mostrando di essere cinico e di guardare solo i suoi interessi... questo solo per precisare...

Resta valido il fatto che essendo stato battezzato da un ariano secondo il diritto canonico Costantino non sarebbe neppure cristiano in quanto il battesimo non trinitario non è considerato valido.

Ciao.

Ci sentiremo nel pomeriggio...




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Da: cristiano Inviato: 09/12/2001 21.34
Cara Caterina,

a proposito del tuo intervento preciso anche un'altra cosa, e senza alcuna vena polemica, ma solo per riportare quanto si legge dai resoconti storici:

Il concilio Vaticano 1 sancì una cosa unica che , come dicono alcuni storici, rese il Papa, l'unico protestante della Chiesa Cattolica. E cioè che "Quando il Pontefice romano parla ex cathedra, quando cioè, nelle sue funzioni di pastore e maestro di tutti i cristiani, definisce dall’alto della sua suprema autorità apostolica che una dottrina relativa alla fede e ai costumi va osservata dalla Chiesa intera, egli possiede, grazie all’assistenza divina a lui stesso promessa attraverso il beato Pietro, quell’infallibilità che il divino Redentore ha voluto avesse la sua Chiesa nelle definizioni dottrinali relative alla fede e ai costumi; simili definizioni del Pontefice romano sono perciò irreformabili di per se stesse, e non in virtù del consenso della Chiesa”.
Questo, cara Caterina, è l'opposto della dottrina conciliarista del Concilio di Costanza che (come ammettono tutti) salvò la Chiesa da una grave crisi.

Quindi, a prescindere da tutte le interpretazioni, il Papa è il Supremo Capo della Chiesa che quando parla ex cathedra (cosa che ha fatto solo due volte ) parla in nome di tutta la Chiesa ma non ha bisogno del suo consenso (e questo significa che i vescovi possono fare ben poco).Molti storici convengono che questo ha creato non una infallibilità reale (tutti sanno che il papa è infallibile solo quando invoca specificamente il carisma dell'infallibilità) ma la cosidetta infallibilità strisciante . Uno storico afferma."[l'infallibilità papale] sembra avere più a che fare con il controllo che con la verità. Il papa è infallibile, per così dire, anche quando non lo è, e ciò spiega perchè assieme al Sant'Uffizio si senta libero di imporre il silenzio anche su questioni non riguardanti la fede".

Tutto questo non è per polemizzare sull'infallibilità ma per dimostrare che la Tradizione Apostolica è mutevole nel tempo e il Magistero non è una sicura fonte di certezza nell'interpretazione della Bibbia e della tradizione, visto che esso stesso è stato discorde più volte e condizionato da uomini come l'imperatore Costantino.

Vorrei riportare una interessante osservazione di Tertulliano su come si conosce la verità nei primi secoli:

"Ma perchè possiamo conoscere più completamente e profondamente non solo Dio stesso, ma pur le sue leggi e le sue volontà, ci ha dato anche un insieme di documenti scritti, attraverso i quali possiamo ricercare Dio , ed una volta ricercato, scoprirlo , e scopertolo, credere , e credendo in lui, servirlo": (Apologia XVIII, 1) Anche per i cristiani della fine del secondo secolo e degli inizi del terzo era solo la Bibbia la fonte della verità e non la tradizione o il magistero. Inoltre stando a Tertulliano i documenti scritti a riprova della fede c'erano e i cristiani li conoscevano bene e questo prima della presunta definizione di canonicità delle Scritture da parte del Concilio di Cartagine.

Mi sembra evidente che il Magistero ecclesiastico (e il suo primato) si sia sviluppato gradualmente nel primi secoli e si affermò molto dopo il tempo apostolico e questo invece di avvalorare che la Chiesa ha una tradizione risalente a Cristo dimostrerebbe che gradualmente la Chiesa ha sviluppato le sue tradizioni che storicamente non si possono certo fare risalire a Cristo e ai cristiane dei tempi apostolici.

Un bacione a tutti



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Da: Teofilo Inviato: 09/12/2001 22.18
Caro Cristiano,
mi permetto di riprendere una espressione sola del tuo intervento che lascio a Caterina per la risposta in generale, anche perchè vi sono dei particolari che non conosco e quindi sarebbe presuntuoso da parte mia formulare una risposta sui due piedi.
Tu duci:
Anche per i cristiani della fine del secondo secolo e degli inizi del terzo era solo la Bibbia la fonte della verità e non la tradizione o il magistero.
Dai documenti sulla formazione del canone in mio possesso, risulta che nelle chiese del secondo e terzo secolo venissero ritenuti sacri, alcuni testi in certe chiese, altri testi in altre chiese, come il vangelo degli ebrei, l'apocalisse di Pietro (apocrifi), anzichè quella di Giovanni(ora canonica) per la quale ci fu titubanza fino al quarto secolo, il pastore di Erma, la didachè, mentre erano ritenuti sospetti la lettera agli Ebrei, la lettera di Giacomo, le ultime due lettere di Giovanni e quella di Giuda.
Nel primo secolo non vi era ancora nessun corpo formato delle Scritture che abbiamo oggi.
Ora mi chiedo quali Scritture erano l'unica fonte di verità per quei cristiani, se tali Scritture non avevano ancora ricevuto ancora un riconoscimento di garanzia circa la loro origine ispirata addirittura fino all'inizio del V secolo?

E sulla base di quale criterio furono poi riconosciuti sacri proprio i testi che abbiamo oggi, se non facendo riferimento alla loro trasmissione nell'ambito delle maggiori chiese di origine apostolica, e delle testimonianze degli scrittori cristiani?
Sono domande che mi pongo, da semplice cristiano anch'io.
Da questo traggo la conseguenza che le scritture si sono venute meglio specificando man mano nel corso degli anni, così come tante altre cose si sono venute specificando all'interno della Chiesa.
Cose che erano in germe dall'inizio ma che sotto l'assistenza dello Spirito Santo, man mano sono state comprese ed attuate come precisa anche il Concilio Vat.II.

Fraternamente



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Da: 7978Pergamena Inviato: 10/12/2001 0.05
Ciao cristiano, nessun problema ...e senza polemiche sono felice di poter rispondere...Teofilo ha prevenuto quanto volevo aggiungere e lo ringrazio d'averlo fatto lui...e mi riferisco alla questione dei Testi usati nel primissimo secolo e...all'evidenza non trascurabile che i testi non erano certo redatti come li abbiamo noi oggi...e questo già ebbi modo di dirlo...Facciamo un salto indietro...La missione cristiana del primo periodo si sposta, in maggior parte sulla scia di Paolo e che si estende a macchia d'olio nel mondo pagano che, in massa, comincia ad aderire alla nuova fede! E così troviamo due aspetti i pagano-cristiani e i giudeo-cristiani che cominciano a diventare una minoranza.... Questi ultimi, che sono i nuovi cristiani provenienti dal giudaismo erano coloro che pur restando affascinati dalla nuova fede, non assimilarono in pieno il messaggio di Paolo e restano fedeli all'osservanza delle Leggi di Mosè...da qui lo spinoso problema che porterà al Concilio di Gerusalemme che sancirà una definitiva rottura....e qui siamo ancora alla tradizione orale...poichè la scritta si basa solo sui Testi Sacri ebrei.....

Le conseguenze non si fanno attendere....i cristiani cominciano a sentire il desiderio di staccarsi completamente dagli ebrei nel concetto della storia della salvezza...Sanno di essere il "nuovo Israele" perchè coscienti d'aver riconosciuto il Messia...ciò che i cristiani rivendicano maggiormente e il nuovo "concetto spirituale": cioè, gli ebrei hanno la circoncisione, i nuovi cristiani la circoncisione dello spirito...è l'inizio del concepire la Scrittura in un nuovo senso spirituale anzichè essenzialmente letterale.....Guardate che questo passaggio è importantissimo....
Giustino rivendica (Dialogo con Trifone, verso il 150, 11,2.5 Ed.paoline, MI, 1988, pp.112s) che "la Scrittura -ossia l'A.T. poichè il Nuovo non era ancora stato redatto- appartiene ormai ai cristiani e non agli ebrei che non sanno leggerla spiritualmente, cioè, non sanno cogliervi l'annunzio del Cristo..."

Lo stesso giudaismo avrà dei problemi, verso la fine del I sec. egli sente la necessità di riaffermare la propria identità dopo la distruzione del Tempio e così si cerca di mettersi d'accordo su un elenco chiuso di scritti "canonici" (dal greco Kanon che vuol dire, regola!), la svolta si ha nell'assemblea dei "saggi di Yabneh": questo insieme comprenderà il Pentateuco e i Profeti (libri storici, e profeti maggiori e minori), i libri sapienziali....In questi eventi furono coinvolti anche i primi testi cristiani che cominciarono a girare....Anche i cristiani decidono che sia giunto il momento di definire un loro "canone": regola principale "Non si può aggiungere nulla alla Rivelazione che Dio ha fatto attraverso Cristo e gli Apostoli; al periodo della scrittura e della redazione dei testi basilari della fede, succede il tempo della trasmissione e dell'interpretazione". Già nel II secolo troviamo Marcione che si oppone alla scelta della Chiesa nel conservare le sue radici vetero-testamentarie...egli crede che esistano due dei: il Dio dell'A.T. e il Dio del N.T. che si è rivelato in Gesù Cristo.... Per risolvere la questione avviene un grande lavoro di interpretazione delle Scritture ebraiche, per poter spiegare ai cristiani che cominciavano a dubitare, il giusto fondamento nella scelta della Chiesa della loro conservazione....Nasce la prima stesura: divisa appunto in A.T. e N.T.

Ora, caro Cristiano, è ovvio che la Chiesa si è evoluta...nessuno e niente può rimanre immobile, in un certo senso nemmeno la Parola perchè lo Spirito Santo la vivifica...(Gv.6), perciò è ovvio che il Magistero di allora non è quello di oggi....l'esempio che ho fatto di Marcione è per far comprendere che la Chiesa si è sempre mossa per problemi relativi del momento...oggi non abbiamo un Marcione...ma ne abbiamo di altro genere, è ovvio che il Magistero si muoverà a seconda delle situazioni...Ma è ingiusto negare che una certa organizzazione ecclesiale si era venuta a formare già dal primo secolo....Essere "custodi" di una Tradizione Divina...non vuol dire che un Giovanni XXIII possa essere paragonato a un Liberio....o viceversa.....o che l'uno avrebbe duvuto fare quello che ha fatto l'altro....restando immobili....piuttosto, uno si arricchirà dell'altro....questo vuol dire "crescere" la Chiesa si è evoluta ed è cresciuta...non può per questo essere accusata di non aver adempito, fino ad oggi, al suo mandato...che poi certi strafalcioni si siano commessi, nessuno lo mette in dubbio, tuttavia l'onestà del cuore esige un riconoscimento storico e di tradizione rispettata...al di là delle intemperie del quale lo stesso Cristo aveva avvisato: "...e le porte degli inferi non prevarranno su di essa..." Queste parole ci dicono che Gesù ci aveva avvisati dei travagli che la Chiesa avrebbe dovuto affrontare, ogni secolo è stato un travaglio, anche la scoperta dell'america...ogni innovazione...la Chiesa è sempre nella bufera, ma le porte degli inferi non prevarranno su di essa......."Credo nello Spirito Santo"...

Fraternamente, C.


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Da: 7978Pergamena Inviato: 06/12/2004 13.16
Riporto su questo forum perchè sto notando come in un forum in giro...alcuni T.di G. stanno pensando di aver messo in difficoltà alcuni cristiani sulla questione delle TRADUZIONI......

Parlando con alcuni amici...constatavamo l'assurdità dell'imporsi geovista......
Sarebbe da chiedersi:
è fattibile trattare le Scritture in quel modo?
come avevano avviato gli apostoli la prima predicazione?
Si può violentare in questo modo la Bibbia estrapolandola versetto per versetto e giocando esclusivamente NELLE TRADUZIONI di singole parole ignorando non solo il contesto, ma anche la PREDICAZIONE ORALE DEGLI APOSTOLI?

Un geovista come avanza nelle Scritture?
Prende un versetto...... introduce la trascrizione originale.....copia le voci di esegeti traduttori..... ed autointerpreta il cosa volesse dire......punto!
Poi prende un altro versetto.... e rifà lo stesso procedimento IGNORANDO però, altri contesti....
E poi si riparte..via con un altro versetto e per dimostrare che cosa?
Che loro non hanno manipolato le Scritture.....
In questo modo credono di mettere in difficoltà i cristiani....

Ma vediamo un attimo cosa vuol dire...MANIPOLARE?
"lavorare qualcosa con le mani....IMPASTANDO......ALTERARE UN PRODOTTO ALIMENTARE......."

Ora...la Parola di Dio è per noi...NUTRIMENTO... dunque i T. di G. non fanno altro che....ALTERARE QUESTO ALIMENTO.....ed è ovvio che lo fanno magistralmente... puntando i piedi sulle singole traduzioni....
Se prendiamo l'insegnamento degli Apostoli noteremo un particolare.....che nessuno di loro, spiegando le Antiche Scritture...procedeva come procedono oggi i geovisti..cioè...servendosi loro della LXX, tradotta in greco...non puntano mai i piedi SULLA TRADUZIONE, ma sulla...COMPRENSIONE......non è un caso infatti che l'apostolo dica che NESSUNA SCRITTURA E' SOGGETTA A PRIVATA INTERPRETAZIONE......
Estrapolare singoli versetti per provare con la traduzione davanti che loro non hanno omesso nulla è da stolti semplicemente perchè I TERMINI E LE PAROLE SINGOLE ASSUMONO SPESSO DIVERSE CONNOTAZIONI DIVERSI SIGNIFICATI...qual'è allora il modo corretto di comprendre perchè quella data parola significa un cosa anzichè un altra?
Il modo corretto è quello di capire come LA GIOVANE CHIESA LO INTERPRETO'.......ecco perchè alla fin fine i cristiani non cattolici...finiscono per trovarsi in difficoltà perchè NEGANDO LA TRADIZIONE....NON HANNO PROVE PER SMENTIRE LA CAPARBIETA' GEOVISTA NEL SOSTENERE CHE UNA PAROLA SIGNIFICHI UNA COSA PIUTTOSTO CHE UN ALTRA......

Faccio un esempio:

La frase sull'Eucarestia: QUESTO E' IL MIO CORPO...QUESTO E' IL MIO SANGUE...dall'originale greco effettivamente può essere tradotto con....SIGNIFICA....
scriveva un geovista:

touto estìn to soma mou
questo è il corpo di me

OPPURE

touto estìn to soma mou
questo significa il corpo di me

Se consulti un qualsiasi vocabolario di greco troverai che il primo significato di estìn è "è" mentre il secondo -è- "significa"

Questo vuol dire che quell' estìn può essere tradotto in due modi diversi senza che, filologicamente parlando, si possa affermare che uno dei due sia sicuramente sbagliato. (...)

Un cattolico romano, invece, preferirà la frase "questo è il mio corpo" perchè sostiene al meglio il suo credo.

***

Un cattolico gli rispondeva:

Intanto prendo atto nel mentre scrivi: vocabolario alla mano, può essere questa.
Allora diciamo così, poichè tu non usi una preferenza che si basa sul cosa perceperino i cristiani e gli apostoli di quel Cibo, deliberatamente traduci "significa" semplicemente perchè sai che dire "E' " ti condurrebbe ad altri lidi.
Tanta di onestà allora ai Protestanti Storici e gli Evangelici oggi che almeno non hanno avuto la presunzione di tradurre diversamente per soddisfare una personale interpretazione.

***


Lo stesso geovista dunque riconosce che IL PRIMO SIGNIFICATO del verbo ESTIN è proprio la forma verbale ESSERE...mentre la seconda...dunque la seconda, può tradursi anche con il termine SIGNIFICA....... bene...ma a noi a questo punto interessa una cosa...COME TRADUSSERO I PRIMI VESCOVI QUESTO "ESTIN"?
Il geovista dice: SE CONSULTI UN QUALSIASI VOCABOLARIO"...benissimo....ma forse rispondeva così Paolo agli Ebrei quando gli TRADUCEVA IN INTERPRETAZIONE L'A.T. RIGUARDO LE PROFEZIE SUL MESSIA??
ovvio che no......

Il geovismo non ha capito che il termine INTERPRETARE.... nel caso specifico delle Scritture, non tratta prettamente i SINGOLI vocaboli dal greco in italiano, o in inglese, francese ecc..perchè è ovvio che ogni singola parola nel proprio contesto culturale e linguisto PUO' ASSUMERE DIVERSI SIGNIFICATI.....se i geovisti avessero ragione avremmo duecentomila chiese....come effettivamente si presenta il vasto campo protestante evangelico con la falsa Sola Scriptura......INTERPRETARE...NON SIGNIFICA ALTRO CHE COM-PRENDERE (COME PRENDERE) IL SIGNIFICATO IN TUTTO IL SUO CONTESTO.....

Questo compito a chi fu assegnato?
Ai T. di G.?
ai protestanti?
ai singoli cristiani?
agli ebrei?
ai pentecostali?
ai buddisti?
ai musulmani?

...e se è per questo NON fu assegnato neppure ai CATTOLICI SINGOLARMENTE.....difatto ecco gli errori di taluni teologi cattolici... che prediligono il FAI DA TE...... finendo per MANIPOLARE ANCH'ESSI LE SCRITTURE..... come ha fatto il teologo Valdese P.Ricca che ha interpretato le Scritture a favore delle coppie omosessuali..ecc.....

LE SCRITTURE E LA LORO INTERPRETAZIONE SONO STATE ASSEGNATE ALLA CHIESA..... dentro la quale chiunque può IN COMUNIONE.....INTERPRETARE QUESTO TESORO PREZIOSO.....

Perciò un suggerimento...non fatevi incastrare da quei geovisti che all'apparenza sembrano aver dimostrato la loro innocenza sull'accusa delle manipolazioni......abbiate a mente che le singole parole sia in ebraico quanto dal greco, ma anche dall'italiano in un altra lingua...POSSONO ASSUMERE DIVERSI SIGNIFICATI.....è importante imbastire invece la conoscenza della TRADIZIONE che il mondo protestante rifiuta....che è utile invece per capire NEL CONTESTO, quale interpretazione la giovane chiese diede a quella singola frase.....
Se non accettano questo discorso....allora applicate il consiglio evangelico: fate cadere la polvere dai vostri piedi....e girate loro le spalle.....affidandoli alla Provvidenza che abbia pietà di loro e della loro durezza di cuore.....

Fraternamente Caterina


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Da: 7978Pergamena Inviato: 06/12/2004 13.41
Concludendo il messaggio 33 che si allaccia a questo...il geovista rispondeva ad un cattolico:

Caro ******, ciò che percepirono i cristiani, ciò che percepiscono o ciò che percepiranno non ha nulla a che vedere con la traduzione. Puoi girarci intorno fin che vuoi ma resta il fatto che tradurre "significa" non è sbagliato e non è una manipolazione. Se lo è devi dimostrarmelo vocabolario alla mano.

.................

bè amici....ve li immaginate gli Ebrei a colloquio con Paolo l'apostolo a fare un discorso del genere?? Trovate forse scritto che a Paolo viene chiesto di dimostrare ciò CHE AVEVA PERCEPITO con il vocabolario alla mano?? Vedete il pericolo della dottrina della Sola Scriptura....e dell'aver cancellato la TRADIZIONE?
Forse Paolo andava in giro con il vocabolario ebraico o greco per spiegare le Scritture quando le spiegava ORALMENTE?
Ciò che percepiva Paolo e gli altri, ciò che percipirono i cristiani anche DOPO ha a che vedere invece con la TRADUZIONE CHE NON ERA DAL VOCABOLARIO...MA LEGATO ALLA COMPRENSIONE DELLE PROFEZIE DELL'A.T.
Giustino rivendica (Dialogo con Trifone, verso il 150, 11,2.5 Ed.paoline, MI, 1988, pp.112s) che "la Scrittura -ossia l'A.T. poichè il Nuovo era ancora imbastito e non era stato canonizzato- appartiene ormai ai cristiani e non agli ebrei che non sanno leggerla spiritualmente, cioè, non sanno cogliervi l'annunzio del Cristo...".....

Le LETTERE APOSTOLICHE non sono altro che il frutto del PRIMO MAGISTERO DELLA GIOVANE CHIESA....che appunto interpretava, cioè comprendeva, l'Antico Testamento alla luce dei fatti che avevano vissuto.....
giustamente quel cattolico rispondeva al geovista:

Io non devo dimostrarti nessun vocabolario alla mano, semmai devo dimostrarti cosa credeva la Chiesa dei primi secoli la quale non andava ad evangelizzare con un vocabolario alla mano, ma con la predicazione orale e scritta.

Ti ho invece dimostrato i giochi di prestigio che siete abili a fare con le parole.
Ti ho dimostrato che mai nessuna Bibbia ha tradotto "Questo E' il mio corpo", con "Significa", e questo mi basta.

Un altro scrittore cristiano è Giustino Martire. Nella sua Prima Apologia, (LXV-LXVII), composta verso l'anno 150, si legge:

Noi allora, dopo aver così lavato [= battezzato] chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato [= battezzato], sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna. Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio. Poi al preposto(=presbitero=prete dal greco) dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: «amen». La parola «Amen» in lingua ebraica significa «sia».

Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l'acqua consacrati e ne portano agli assenti. Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno e lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato. Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato.

Infatti gli Apostoli, nelle loro memorie chiamate vangeli, tramandarono che fu loro lasciato questo comando da Gesù, il quale prese il pane e rese grazie dicendo «Fate questo in memoria di me, questo è il mio corpo». E parimenti, preso il calice e rese grazie disse: «Questo è il mio sangue»; e ne distribuì soltanto a loro. I malvagi demoni per imitazione, dissero che tutto ciò avveniva anche nei misteri di Mitra. Infatti voi già sapete, o potete apprendere, come nei riti di iniziazione si introducano un pane ed una coppa d'acqua, mentre si pronunciano alcune formule. Da allora noi ci ricordiamo a vicenda questo fatto. E quelli che posseggono aiutano tutti i bisognosi e siamo sempre uniti gli uni con gli altri. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell'universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo.

E nel giorno chiamato «del Sole»(=Domenica) ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: «Amen». Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti.

I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno. Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli, ed insegnò proprio queste dottrine che abbiamo presentato anche a voi perché le esaminiate.
[Nota: in inglese i due ultimi giorni della settimana conservano la denominazione derivata dalla cultura ellenistica: Saturday = giorno di Saturno = Sabato; Sunday = giorno del Sole = Domenica]


****

Come vedi, caro ******, io non devo dimostrarti nessun vocabolario, ma una FEDE TRASMESSA dalla Chiesa primitiva.





Questo è effettivamente il modo corretto d'intendere una TRADUZIONE..... e non i singoli vocaboli davanti ad un vocabolario.......
Buona meditazione

Fraternamente Caterina


- Fine di questo Thread -



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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