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Nomine ufficiali dei Vescovi e Cardinali, dal Bollettino della Santa Sede

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2013 12:28
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[SM=g1740733] ATTI PONTIFICI

 

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha annoverato tra i Membri dei Dicasteri della Curia Romana i seguenti Cardinali, creati e pubblicati nel Concistoro del 20 novembre 2010 :

 

- nella Congregazione per la Dottrina della Fede il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ed il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;

 

- nella Congregazione per le Chiese Orientali il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto); il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura e il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;

 

- nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il Cardinale Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa (Polonia); il Cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka); il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero; il Cardinale Velasio De Paolis, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;

 

- nella Congregazione delle Cause dei Santi il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura; il Cardinale Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore; il Cardinale Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;

 

- nella Congregazione per i Vescovi il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica;

 

- nella Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli il Cardinale Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia); il Cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, Arcivescovo di Colombo e il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum";

 

- nella Congregazione per il Clero il Cardinale Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America), ed il Cardinale Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa (Polonia);

 

- nella Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica il Cardinale Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;

- nella Congregazione per l'Educazione Cattolica il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero;

 

- nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica il Cardinale Velasio De Paolis, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;

 

- nel Pontificio Consiglio per i Laici il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo; il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum"; il Cardinale Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;

 

- nel Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani il Cardinale Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington ed il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi;

 

- nel Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia il Cardinale Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador);

 

- nel Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Repubblica Federale di Germania); il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum";

 

- nel Pontificio Consiglio "Cor Unum" il Cardinale Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia);

 

- nel Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto);

 

- nel Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ed il Cardinale Velasio De Paolis, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;

 

- nel Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani; il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra;

 

- nel Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile); il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero;

 

- nel Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

 

- ha inoltre annoverato tra i Consiglieri della Pontificia Commissione per l'America Latina il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, e tra i Membri della medesima Pontificia Commissione il Cardinale Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador); il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo ed il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile).

 

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio "Cor Unum": il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; l'Arcivescovo Douglas Young, S.V.D., di Mount Hagen (Papua Nuova Guinea), finora Consultore del medesimo Dicastero; il Monsignore Manfred Ertl, finora Consultore del medesimo Dicastero; la Signora Laurence De La Brosse, Presidente della "Association Internationale des Charités" ‑ A.I.C.; il Padre Simon T. Faddoul, Presidente della Caritas Libano; il Signor Michael Thio Yauw Beng, Presidente della "Société de Saint Vincent de Paul ‑ Conseil Général International"; il Dottor Roberto H. Tarazona Ponte, Asistente de la Oficina de Asesoría Pastoral de Cáritas del Perù; la Signora Henrietta T. De Villa, finora Consultore del medesimo Dicastero; l'Ingegner Carlos Augusto de Oliveira Camargo, finora Consultore del medesimo Dicastero.

 

- Ha nominato Consultori dello stesso Pontificio Consiglio "Cor unum" il Reverendo Paolo Asolan, Professore presso il Pontificio Istituto "Redemptor Hominis", della Pontificia Università Lateranense di Roma, ed il Reverendo Silverio Nieto Núñez, Direttore del "Servicio Jurídico Civil" della Conferenza Episcopale Spagnola; il Dottor Paolo Luca Beccegato, Responsabile dell'Area Internazionale di Caritas Italia.

 

- Ha nominato il Monsignor Marcello Bartolucci, Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1944 a Bastia Umbra (Italia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. È stato finora Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

 

- Ha nominato il Padre Boguslaw Turek, C.S.M.A., Sotto-Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, finora Capo Ufficio.

 

- Ha nominato il Monsignor Celso Morga Uruzubieta, Segretario della Congregazione per il Clero, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1948 a Huércanos (Spagna) ed è stato ordinato sacerdote nel 1972 per la Diocesi di Calahorra y la Calzada - Logroño (Spagna). È stato finora Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

 

- Ha nominato il Monsignor Serge Poitras, Sotto-Segretario Aggiunto della Congregazione per i Vescovi. È stato finora Officiale del medesimo Dicastero

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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22/01/2011 10:36
 
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Mons. Paolo Pezzi, nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Russa


ROMA, venerdì, 21 gennaio 2011 (ZENIT.org).- L'Arcivescovo di Mosca, mons. Paolo Pezzi, è stato nominato Presidente della Conferenza Episcopale Russa.
                                                             

Mons. Pezzi è nato l’8 agosto 1960 a Russi, in Emilia Romagna. Nel 1985 ha studiato a Roma Filosofia e Teologia alla Pontificia Università di San Tommaso e, nel 1990, è stato ordinato sacerdote nella Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo dal Cardinale Ugo Poletti.

Ottenuto un dottorato in Teologia pastorale alla Pontificia Università Lateranense sul tema “Cattolici in Siberia, le origini, le persecuzioni, l’oggi”, e quindi partito per la Russia. Qui ha rivestito diversi incarichi: dal 1993 al 1998 è stato direttore del giornale cattolico nella diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk; dal 1998 al 2005 è stato Vicario generale della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo; nel 1998 è diventato responsabile del Movimento di Comunione e Liberazione in Russia; nel 2004 è diventato docente presso il Seminario Maggiore "Maria Regina degli Apostoli" a San Pietroburgo; nel 2006 è quindi diventato Rettore del medesimo Seminario e responsabile della pastorale per gli italiani di Mosca.

Infine, il 21 settembre del 2007 il presule è stato chiamato da Benedetto XVI alla guida dell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, al posto di mons. Tadeusz Kondrusiewicz, trasferito a Minsk, in Bielorussia.


Fraternamente CaterinaLD

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Nuovo Arcivescovo di Milano


da Cordialiter:

In questi giorni il Sommo Pontefice sta decidendo chi sarà il nuovo Arcivescovo di Milano che dovrà sostituire l'anziano Cardinale Dionigi Tettamanzi. È una decisione da far tremare i polsi, si sta decidendo la sorte eterna di una moltitudine di anime. Se il nuovo Arcivescovo sarà un uomo zelante come San Carlo Borromeo, molte anime si salveranno, se invece sarà un uomo poco zelante, ci saranno lacrime e stridore di denti per molti fedeli ambrosiani.

Tra i problemi che dovrà affrontare il nuovo successore di Sant'Ambrogio, vi è quello riguardante il tracollo vocazionale. I numeri non sono né tradizionalisti, né modernisti, sono dati di fatto di cui prendere atto: nel 1970 nella diocesi operavano 3.611 sacerdoti, mentre nel 2009, nonostante il forte incremento della popolazione, i sacerdoti sono diminuiti a 2.885. Solo un intervento provvidenziale di Dio può far realizzare un'inversione di tendenza. Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam.

La situazione degli ordini religiosi residenti nella diocesi ambrosiana non è affatto migliore. Nel 1970 le suore erano 12.945, nel 2009 sono crollate a 6.180, cioè meno della metà, e la cosa che preoccupa maggiormente è che la loro età media ormai si aggira tra i 60 e i 70 anni. Stesso discorso per gli ordini maschili, i cui membri nello stesso periodo sono scesi da 2.181 a 1.114.

Noi poveracci che non contiamo nulla non possiamo far altro che pregare Iddio affinché illumini il Papa.

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Nell'attesa di notizie ufficiali, vogliamo unire anche le nostre Preghiere per questa ed altre nomine che il Santo Padre dovrà fare nei prossimi mesi....




Fraternamente CaterinaLD

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01/02/2011 18:44
 
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ordinazione episcopale cinque presbiteri
 
CITTA' DEL VATICANO, 1 FEB. 2011 (VIS). Sabato 5 febbraio 2011, alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI conferirà l'Ordinazione episcopale ai seguenti Presbiteri:
 
- Monsignor Savio Hon Tai-Fai (Hong Kong), della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, nato il 21 ottobre 1950, ordinato Presbitero i1 17 luglio 1982, eletto Arcivescovo titolare di Sila e nominato Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli il 23 dicembre 2010.
 
- Monsignor Marcello Bartolucci, del clero della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino (Italia), nato il 9 aprile 1944, ordinato Presbitero il 9 novembre 1968, eletto Arcivescovo titolare di Bevagna e nominato Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi il 29 dicembre 2010.
 
- Monsignor Celso Morga Iruzubieta, del clero della Diocesi di Calahorra y La Calzada-Logroño (Spagna), nato il 28 gennaio 1948, ordinato Presbitero il 24 giugno 1972, eletto Arcivescovo titolare di Alba Marittima e nominato Segretario della Congregazione per il Clero il 29 dicembre 2010.
 
- Monsignor Antonio Guido Filipazzi, del clero della Diocesi di Ventimiglia-San Remo (Italia), nato l'8 ottobre 1963, ordinato Presbitero il 10 ottobre 1987, eletto Arcivescovo titolare di Sutri e nominato Nunzio Apostolico l'8 gennaio 2011.
 
- Monsignor Edgar Peña Parra, del clero dell'Arcidiocesi di Maracaibo (Venezuela), nato il 6 marzo 1960, ordinato Presbitero il 23 agosto 1985, eletto Arcivescovo titolare di Telepte e nominato Nunzio Apostolico l'8 gennaio 2011

          *****************************

A colloquio con l'arcivescovo João Braz de Aviz,
nuovo prefetto della Congregazione per i religiosi

Come parole del Vangelo lungo la storia


NICOLA GORI

È un arcivescovo brasiliano, che fin da seminarista ha scoperto e abbracciato il carisma del movimento dei Focolari. Confessa candidamente di non avere molta esperienza nell'ambito della vita consacrata, ma ha idee molto chiare su come rinnovarla. Pensa che occorra riscoprire la dimensione trinitaria a tutti i livelli, come modello di comunione e di apertura agli altri, per impedire che la vita comune diventi una penitenza e non un'occasione per vivere l'amore evangelico. Dal 4 gennaio scorso prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, monsignor João Braz de Aviz si racconta in questa intervista al nostro giornale.

Lei non appartiene a una congregazione religiosa. Pensa che questo sia un limite per il nuovo servizio che l'attende?

È la stessa osservazione che ho fatto al cardinale Tarcisio Bertone il 14 dicembre scorso, quando mi ha chiamato a nome del Papa. Il segretario di Stato mi ha risposto dicendo che ciò non creava alcun problema. Di fatto io non appartengo a nessun istituto religioso, anche se ho studiato sette anni nel seminario minore del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) ad Assis, nello Stato di San Paolo, dal 1958 al 1964. Da allora lo stretto contatto con il movimento dei Focolari mi ha avvicinato agli ordini e alle congregazioni i cui membri s'ispirano alla spiritualità dell'unità.

Ha avuto contatti o esperienze con altri movimenti ecclesiali e laicali?

Il movimento dei Focolari è la mia famiglia da quando avevo diciassette anni. Attraverso la sua spiritualità, in tutte le diocesi dove sono stato - Vitória, Ponta Grossa, Maringá e Brasília - ho sempre lavorato per l'unità dei carismi, delle comunità e delle associazioni, come risposta ai preziosi orientamenti dati da Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Novo millennio ineunte.

Negli ultimi anni, in particolare dopo il concilio Vaticano II, alcuni hanno sottolineato la crisi della vita consacrata. Di quale genere di crisi si tratta?

Il concilio Vaticano II ha chiesto agli ordini e alle congregazioni religiose un "aggiornamento" che ha comportato una revisione delle regole e delle costituzioni, di fronte alle nuove circostanze culturali e storiche dello scorso secolo. Il ritorno alle fonti, ossia al cuore del carisma dato alla Chiesa dal fondatore, e l'attenzione per le nuove circostanze, che comportavano diverse sensibilità, ha offerto a molte famiglie religiose l'opportunità di rinnovarsi e di acquisire ulteriore vigore, con abbondanti frutti. Oggi vari ordini e congregazioni stanno assistendo a una diminuzione delle vocazioni, all'invecchiamento dei loro membri e in molti casi a una diversità di orientamento all'interno della propria famiglia religiosa. D'altro canto, l'influenza dell'individualismo e del relativismo del nostro tempo ha raggiunto, almeno in parte, anche alcuni ambiti della vita consacrata, diminuendone il vigore. Penso sia soprattutto necessario penetrare più a fondo il mistero di Dio, per poter rinnovare i rapporti. In tal senso, la carenza teologica e mistica di un'esperienza della Santissima Trinità come fonte della comunione, ha portato ad affermazioni negative sulla vita comunitaria. È il caso, per esempio, dei consacrati che dicono: "La mia massima penitenza è la vita comune". La scoperta attraverso l'esperienza che Dio è amore e che noi siamo creati a sua immagine, potrà portare anche i consacrati e le comunità ad affermare: "L'altro, l'altra, per me è un'opportunità costante di sperimentare Dio, di sperimentare l'amore".

La riaffermata autonomia delle congregazioni religiose rispetto agli ordinari locali ha spesso portato nel passato a reciproche incomprensioni. Le visite pastorali dei Pontefici negli ultimi trent'anni hanno contribuito in qualche modo a migliorare le relazioni con i vescovi?

Il saggio e attento magistero degli ultimi Pontefici si è rivelato una base sicura di cammino ecclesiale in un momento di nuove scoperte e di nuove esperienze. Autonomia e dipendenza sono valori umani che non possono essere compresi e costruiti solo con criteri sociologici. L'esperienza della fede ci fa capire e vivere questi valori a partire dal criterio della comunione, che ha le proprie radici nel mistero dell'unità e della trinità di Dio. Quando autonomia e dipendenza diventano esperienza di amore, obbedienza e autorità si equilibrano e suscitano grande gioia interiore.

Pensa che il calo delle vocazioni sia espressione di un momento passeggero, anche se difficile, oppure è un segnale serio di allarme per il futuro?

Non sono solo i religiosi e le religiose a sperimentare la diminuzione delle vocazioni. Si tratta di un fenomeno più ampio e che non si manifesta in modo identico nelle diverse parti del mondo. L'Europa sente in maniera particolare questo problema. Man mano che la fedeltà dei battezzati alla loro vocazione di discepoli crescerà e, allo stesso tempo, la loro testimonianza verrà data in comunione con gli altri carismi e realtà della Chiesa, la vitalità riapparirà.

La vita consacrata in Brasile ha avuto un ruolo importante per lo sviluppo e l'evoluzione della teologia della liberazione. Lei come ha vissuto questo tempo lungo di ricerca teologica e pastorale?

L'opzione preferenziale per i poveri è un'opzione evangelica dalla quale dipenderà, prima di tutto, la nostra stessa salvezza. La sua scoperta e la sua costruzione da parte della teologia della liberazione hanno significato uno sguardo sincero e responsabile della Chiesa al vasto fenomeno dell'esclusione sociale. Giovanni Paolo II ha affermato all'epoca - attraverso la lettera inviata alla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e consegnata dal cardinale Gantin - che la teologia della liberazione non è solo utile ma anche necessaria. A quel tempo le due istruzioni inviate da Roma sul tema correggevano questioni legate all'uso del metodo marxista nell'interpretazione della realtà. Penso che ancora non sia stato sufficientemente completato il lavoro teologico per svincolare l'opzione per i poveri dalla sua dipendenza da una teologia della liberazione ideologica, come ha ammonito ultimamente Benedetto XVI. Uno dei cammini più promettenti penso che consista nell'applicare all'interpretazione della realtà l'antologia e l'antropologia trinitarie. Personalmente ho vissuto gli anni della nascita della teologia della liberazione con molta angoscia. Ero a Roma per studiare teologia. Per poco non ho abbandonato la vocazione sacerdotale e persino la Chiesa. A salvarmi è stato l'impegno sincero con la spiritualità dell'unità nel movimento dei Focolari. I religiosi e le religiose, con la radicalità della loro vocazione evangelica, potranno collaborare molto a questo nuovo percorso.

Cosa possono sperare le suore e i religiosi dalla sua azione di governo e di indirizzo?

La vita consacrata è una perla dall'enorme valore. Gli ordini e le congregazioni religiose sono parole del Vangelo distribuite lungo l'intera storia della Chiesa. Dalle grandi esperienze religiose sono nate famose scuole di spiritualità e da esse importanti scuole di teologia. La fedeltà ai fondatori e la comunione profonda con la Chiesa potranno ridonare alla vita consacrata uno splendore più grande al servizio della Chiesa stessa e dell'umanità.



(©L'Osservatore Romano - 2 febbraio 2011)
[Modificato da Caterina63 01/02/2011 19:03]
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27/03/2011 19:07
 
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Neo-eletto Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk partecipa alla sua cerimonia di insediamento come capo della Chiesa greco-cattolica ucraina nella Cattedrale Patriarcale a Kiev il 27 marzo 2011.

L'elezione del Shevchuk al timone della Chiesa greco-cattolica ucraina è stata confermata da
Papa Benedetto XVI il 25 marzo.


 

Newly elected Major Archbishop Sviatoslav Shevchuk takes part in his enthronement ceremony as the head of the Ukrainian Greek Catholic Church at the Patriarchal Cathedral in Kiev on March 27, 2011. The election of  Shevchuk at the helm of the Ukrainian Greek Catholic Church was confirmed by Pope Benedict XVI on 25 March.Newly elected Major Archbishop Sviatoslav Shevchuk takes part in his enthronement ceremony as the head of the Ukrainian Greek Catholic Church at the Patriarchal Cathedral in Kiev on March 27, 2011. The election of  Shevchuk at the helm of the Ukrainian Greek Catholic Church was confirmed by Pope Benedict XVI on 25 March.
Newly elected Major Archbishop Sviatoslav Shevchuk takes part in his enthronement ceremony as the head of the Ukrainian Greek Catholic Church at the Patriarchal Cathedral in Kiev on March 27, 2011. The election of  Shevchuk at the helm of the Ukrainian Greek Catholic Church was confirmed by Pope Benedict XVI on 25 March.
Newly elected Major Archbishop Sviatoslav Shevchuk (C) takes part in his enthronement ceremony as the head of the Ukrainian Greek Catholic Church at the Patriarchal Cathedral in Kiev on March 27, 2011. The election of  Shevchuk at the helm of the Ukrainian Greek Catholic Church was confirmed by Pope Benedict XVI on 25 March.


[Modificato da Caterina63 27/03/2011 19:08]
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24/06/2011 12:40
 
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Il cardinale Scola torna a casa. A Milano

(la notizia è ora ufficiale... P.S. all'editoriale di Magister che andremo a leggere qui a seguire:

NON condivido pienamente le sue riflessioni, tuttavia le pubblico qui perchè sono uno spaccato dai toni pacati e che delineano una situazione per altro già conosciuta, e non dunque nuova, e che ci invita a pregare maggiormente per i Pastori della Chiesa... )


È imminente la nomina dell'attuale patriarca di Venezia ad arcivescovo della sua diocesi natale. Storia e ritratto di un uomo cresciuto alla scuola di due grandi maestri: Giussani e Ratzinger

di Sandro Magister





ROMA, 24 giugno 2011 – Ritornare come arcivescovo e cardinale a Milano, nella stessa arcidiocesi che quarant'anni fa neppure l'aveva voluto ordinare prete, è una bella rivincita per Angelo Scola.

Fosse stata decisa collegialmente, dall'alto clero e dai maggiorenti del laicato milanese, la sua nomina non sarebbe mai passata. Men che meno se Benedetto XVI avesse dato retta al suo segretario di stato, il cardinale Tarcisio Bertone. Il mite Joseph Ratzinger è stato su questo inflessibile. Un nome, un solo nome, il papa aveva in mente per la diocesi più grande e più prestigiosa del mondo. E l'ha tenuto fermo contro ogni opposizione.

Benedetto XVI non passerà alla storia come grande uomo di governo. La curia vaticana l'ha lasciata come l'ha trovata, nel disordine in cui già era affondata con il suo predecessore Karol Wojtyla, troppo mondialista per occuparsi del cortile di casa. Per le più alte cariche curiali papa Ratzinger si è limitato in sei anni a pochissime chiamate nominative, non tutte riuscite, di uomini da lui conosciuti di persona. La prima, quella di Bertone alla segreteria di stato, si è presto rivelata per il papa più fonte di guai che di vantaggi. Ma l'ultima, quella del cardinale canadese Marc Ouellet a capo della congregazione che vaglia e propone al papa la nomina di ogni nuovo vescovo, promette di dargli più consolazioni. Sull'invio di Scola a Milano, tra Ouellet e Ratzinger l'intesa è stata perfetta.

E doveva essere così. Il sodalizio dei tre è di lunga data, temprato da battaglie comuni. La rivista teologica internazionale "Communio", fondata nel 1972 da Ratzinger, Hans Urs von Balthasar e Henri De Lubac come contraltare conservatore al successo della rivista progressista "Concilium", ebbe proprio in Scola e Ouellet i suoi adepti della prima ora, e prese corpo a Friburgo in Svizzera, nella facoltà teologica dove lo stesso Scola studiava.

A Friburgo, Scola era arrivato dopo un percorso tortuoso, ordinato prete a 29 anni nel 1970 non a Milano, la sua arcidiocesi di nascita, ma dal vescovo di Teramo, Abele Conigli, che gli aveva dato ospitalità dopo che i seminari milanesi, ai quali Scola aveva bussato tre anni prima forte di una laurea in filosofia all'Università Cattolica, l'avevano messo alla porta a motivo della sua militanza in Comunione e liberazione, movimento su cui l'arcivescovo di Milano dell'epoca, Giovanni Colombo, aveva forti riserve.

Del fondatore di Comunione e liberazione, don Luigi Giussani, il giovane Scola era uno dei rampolli più in vista. Fu per una decina d'anni il numero due del movimento a Milano, prima e dopo il burrascoso 1968, prima e dopo il suo farsi prete. Nel 1973 don Giussani – l'avrebbe scritto nelle sue memorie – pensò seriamente a lui come a suo successore.

Ma l'anno seguente, e per due anni, Scola patì difficoltà di salute. E Comunione e liberazione prese una piega antiborghese e terzomondista che a don Giussani non piacque, e alla quale lo stesso Scola pareva indulgere, come capo in quegli stessi anni dell'ISTRA, Istituto di studi per la transizione, dove arditamente incrociava teologia e teorie politiche, scienze del linguaggio e antropologia, Hosea Jaffe e Samir Amin. Don Giussani ordinò la chiusura dell'ISTRA nel 1976 e riprese in pugno l'intero movimento. Da allora il percorso di Scola continuò ad essere marcato dall'appartenenza a Comunione e liberazione, ma senza più cariche operative.

Con l'avvento, nel 1978, di Giovanni Paolo II, un papa amico, la strada per don Giussani e il suo movimento fu spianata. Scola prese a insegnare teologia a Friburgo. Poi, dal 1982, a Roma alla Pontificia Università Lateranense. Nel 1986 divenne consulente della congregazione per la dottrina della fede, della quale il cardinale Ratzinger era prefetto.

Nel 1991 è consacrato vescovo di Grosseto. Ma quattro anni dopo è di nuovo a Roma come rettore della Lateranense, dove fonda e presiede un "Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia" con filiali in tutto il mondo. Nel 2002 è nominato patriarca di Venezia e l'anno seguente è fatto cardinale. Entra nella rosa dei papabili ma quando il conclave arriva, nel 2005, non corre per sé, non ci pensa neppure, ma per il suo maestro Ratzinger.

Il quale, anche da papa, ha per lui un occhio di riguardo. Le volte, rare, in cui Benedetto XVI chiama a consulto dei cardinali sulle grandi questioni della Chiesa, Scola è tra questi.

Venezia è una piccola diocesi con una grande storia mondiale, che consente al suo patriarca di operare a largo raggio.

Scola vi fonda uno "Studium generale" intitolato a san Marco, il patrono della città, che si articola in tutti i gradi del sapere, dall'infanzia all'università, con studenti da molti paesi, con corsi in più discipline e con la teologia che tutte le abbraccia, con una sua casa editrice.

E poi crea una rivista e un centro culturale internazionale dal titolo "Oasis", che fa da ponte verso l'oriente, dall'Europa dell'Est e dal Nordafrica fino al Pakistan, in più lingue compreso l'arabo e l'urdu, con un'attenzione spiccata all'islam e alle cristianità presenti in quei paesi, con periodici convegni fra vescovi ed esperti cristiani e musulmani.

Da Venezia, Scola lancia una parola d'ordine per definire l'incontro tra i popoli e le religioni: "meticciato". Su "Oasis" il vescovo di Tunisi, Maroun Elias Lahham, gliela contesta come equivoca e incomprensibile per gli stessi musulmani. Ma il patriarca la tiene ferma, la difende. A differenza di Ratzinger, Scola non brilla per chiarezza concettuale. L'esperienza vitale, l'incontro personale con Cristo, in lui sovrastano l'argomento di ragione, come sempre gli aveva insegnato don Giussani. Ma questa polivalenza espressiva si è rivelata per lui un vantaggio a livello di opinione pubblica. Quando contrappone il "meticciato di civiltà" al deprecato "clash of civilizations" il consenso progressista è sicuro. Quando pubblicizza le iniziative di "Oasis" Scola rastrella il consenso dei multiculturalisti. Nonostante la sua provenienza da Comunione e liberazione e nonostante la sua indubitabile linea ratzingeriana, Scola gode di buona stampa più di ogni altro leader ecclesiastico italiano, a destra come a sinistra.

Certo, la vita gli sarebbe diventata difficile se dalla tranquilla Venezia Scola fosse stato proiettato nel centro della mischia ecclesiale e politica, come presidente della conferenza episcopale italiana. Era questo l'approdo che per lui si profilava, quando tra il 2005 e il 2007 si combatté la guerra di successione al cardinale Camillo Ruini, come capo dei vescovi. A Ruini sarebbe piaciuto lui, come successore. Ma in Vaticano sia il vecchio che il nuovo segretario di stato, i cardinali Angelo Sodano e Bertone, erano contrarissimi. Il secondo, soprattutto, fece di tutto per bruciare la candidatura di Scola. La sua nomina, sosteneva, avrebbe irreparabilmente "diviso" l'episcopato. In realtà avrebbe azzerato le ambizioni di Bertone di esser lui il capo della Chiesa italiana nell'agone politico. Alla fine, quando a Benedetto XVI toccò di decidere – perché in Italia è il papa che nomina il presidente della CEI –, la sua scelta non cadde su Scola, e nemmeno sul docile vescovo che Bertone avrebbe voluto impalmare, Benigno Papa, di Taranto, ma sul ruiniano Angelo Bagnasco. Al cardinale di Venezia la mancata nomina non dispiacque affatto.

All'orizzonte, infatti, si era intanto profilata Milano. Dopo due episcopati eccentrici come quelli di Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi, Benedetto XVI s'era convinto che era giunta l'ora di insediare lì finalmente un vescovo più consono alla propria visione. Nella mente di papa Ratzinger la candidatura di Scola non aveva alternative, certamente non quelle che il segretario di stato Bertone, anche questa volta indaffaratissimo a sbarrargli la strada, ha escogitato fino all'ultimo. La convinzione di Ratzinger è la stessa di un altro anziano cardinale milanese, Giacomo Biffi, secondo il quale per riportare l'arcidiocesi di Milano sulla retta via occorre riprendere la tradizione dei grandi vescovi "ambrosiani", di forte tempra e di orientamento sicuro.

L'ultimo dei quali era stato Giovanni Colombo. Cioè, per ironia della sorte, proprio colui che non voleva ordinar prete quell'Angelo Scola che ora, dal cielo, vede arrivare come suo successore.

__________


Il sito del'arcidiocesi di Venezia con la biografia, le omelie, i discorsi, gli scritti del cardinale Scola:

> Patriarcato di Venezia

Sul pensiero del cardinale Scola circa il ruolo della Chiesa nella vita pubblica:

> Laicità in pericolo. Due cardinali accorrono in sua difesa (23.2.2009)

Sull'idea del "meticciato" tra i popoli e le religioni:

> Il patriarca di Venezia ha fatto un sogno: il meticciato di civiltà (1.4.2009)

Sulla nascita della rivista "Oasis", creata a Venezia dal cardinale Scola nel 2005:

> C’è un’oasi cattolica in Dubai. E un’altra è nata a Venezia (31.1.2005)

E sulla creazione a Venezia nel 2004 di un centro di studi dedicato a san Marco:

> Parte da Venezia una nuova via della seta. Si chiama Marcianum (30.4.2004)

Un commento del cardinale Scola alle omelie di Benedetto XVI:

> Papa Benedetto, omileta (18.12.2008)

__________


Gli ultimi tre precedenti servizi di www.chiesa:

21.6.2011
> Bologna parla: la tradizione è fatta anche di "rotture"
Interviene nella disputa un discepolo bolognese di don Dossetti, lo storico Enrico Morini. Con un'analisi sorprendente, che piacerà forse più ai tradizionalisti che ai novatori. In un POST SCRIPTUM le repliche di Arzillo, Cavalcoli, Rhonheimer

16.6.2011
> Un "grande deluso" rompe il silenzio. Con un appello al papa
I mali della Chiesa e la "via soprannaturale" per guarirli, in un manifesto choc scritto da Enrico M. Radaelli, filosofo dell'estetica e paladino della Tradizione. Tredicesima puntata di una discussione tutt'altro che conclusa. In un POST SCRIPTUM le repliche di Arzillo e Cavalcoli

12.6.2011
> Pentecoste sul Monte Athos
Viaggio sulla santa montagna della Chiesa ortodossa. Compiuto e raccontato la prima volta nel 1997. Cioè ora, quest'anno. Perché sull'Athos i tempi della terra fanno tutt'uno con l'oggi eterno del cielo

[Modificato da Caterina63 30/06/2011 10:47]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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CITTA' DEL VATICANO, 3 SET. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato, secondo il Canone 354 del Codice di Diritto Canonico, le dimissioni del Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato del medesimo Stato, chiedendogli di rimanere in carica fino al 1° ottobre 2011, con tutte le facoltà inerenti a tali uffici.

- Ha nominato l'Arcivescovo Giuseppe Bertello, Arcivescovo titolare di Urbisaglia, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato del medesimo Stato, il quale assumerà i suddetti uffici il 1° ottobre prossimo. È stato finora Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino.

- Ha nominato il Monsignore Giuseppe Sciacca, Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, elevandolo in pari tempo alla Sede vescovile titolare di Vittoriana.
Monsignor Sciacca è nato a Catania il 23 febbraio 1955. Dopo aver compiuto gli studi teologici prima a Catania e successivamente presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università S. Tommaso d'Aquino in Roma e la laurea in Filosofia presso l'Università Statale di Catania.
Ordinato Sacerdote il 7 ottobre 1978, appartenente al clero della Diocesi di Acireale. Oltre al ministero pastorale svolto nella Basilica Collegiata di S. Sebastiano in Acireale, ha insegnato Filosofia e Storia presso i Licei Statali e Diritto Canonico presso l'Istituto Teologico di Acireale. Dopo aver esercitato l'Ufficio di Difensore del Vincolo e di Promotore di Giustizia nei Tribunali Diocesano e Regionale della Sicilia, è stato nominato Giudice presso il medesimo Tribunale Regionale Siculo di Palermo.
Dal 25 marzo 1999 è Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana.




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CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2011 (VIS). Il Santo Padre:



- Ha nominato il Vescovo José F. Advincula, Arcivescovo Metropolita di Capiz (superficie: 2.663; popolazione: 766.753; cattolici: 715.128; sacerdoti: 113; religiosi: 122), Filippine. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di San Carlos (Filippine), è nato a Dumalag (Filippine) nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Nel 1995 è stato nominato Rettore del Seminario "St. Pius X" di Capiz e nel 1999 è diventato Parroco di San Tommaso di Villanueva a Dao. Nel 2001 ha ricevuto la consacrazione episcopale. Succede all'Arcivescovo Onesimo C. Gordoncillo, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.



- Ha nominato il Monsignore Franco Lovignana, Vescovo di Aosta (superficie: 3.262; popolazione: 129.919; cattolici: 127.116; sacerdoti: 115; religiosi: 155; diaconi permanenti: 17), Italia. Il Vescovo eletto è nato ad Aosta (Italia), nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981. Dal 1984 al 1995 è stato Parroco di Rhemes-Notre Dame; dal 1995 al 1997 è stato Vicario Episcopale per la Pastorale diocesana; dal 1995 al 1997 è stato Vice Rettore ed Economo del Seminario di Aosta; dal 1984 Docente di Teologia Dogmatica presso il Seminario di Aosta; dal 1997 Rettore del Seminario di Aosta; dal 2003, Priore dell'Insigne Collegiata dei Santi Pietro e Orso in Aosta e dal 2004, Vicario Generale di Aosta. Succede al Vescovo Giuseppe Anfossi, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.



- Ha eretto in Diocesi la Prelatura territoriale di Óbidos (Brasile), con le stesse caratteristiche dell'omonima prelatura territoriale.



- Ha nominato il Vescovo Bernardo Johannes Bahlmann, O.F.M., primo Vescovo della Diocesi di Óbidos (Brasile), finora Prelato della stessa circoscrizione ecclesiastica.

NER:RE:ECE/

CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2011 (VIS).
Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara (superficie: 4.283; popolazione: 562.000; cattolici: 527.000; sacerdoti: 465; religiosi: 1.108; diaconi permanenti: 19; Italia. Finora Ausiliare di Milano (Italia), il Vescovo Brambilla succede al Vescovo Renato Corti, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi.



[SM=g1740733]

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di San Isidro (Argentina), presentata dal Vescovo Jorge Casaretto, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Oscar Vicente Ojea, finora Vescovo Coadiutore della medesima diocesi.

- Ha eretto la nuova Diocesi di La Ceiba in Honduras, per dismembramento della Diocesi di San Pedro Sula, rendendola suffraganea dell'Arcidiocesi di Tegucigalpa.

- Ha nominato il Padre Michael Lenihan, O.F.M., primo Vescovo della nuova Diocesi di La Ceiba (superficie: 4.640.000; popolazione: 547.709; cattolici: 398.800; sacerdoti. 22; religiosi: 42), Honduras. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Abbeyfeale (Irlanda), è entrato nel noviziato francescano nel 1972, ha emesso la Professione Solenne nell'Ordine Frati Minori nel 1977 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Dal 1982 al 1984 è stato Vicario del Convento, Westford (Irlanda); dal 1984 al 1989 è stato Vicario Parrocchiale della Parrocchia di "San Francesco" a Gotera, Morazán, Diocesi di San Miguel (El Salvador); dal 1997 al 2000 è stato Guardiano e Vicario Parrocchiale, la Palma, Chalatenango (El Salvador); dal 2004 al 2008 è stato Definitore Provinciale della Regione di Honduras; dal 2001 al 2009 è stato Vicario Generale della Diocesi di Comayagua (Honduras); dal 2009 è stato Guardiano della Fraternità di San Bonaventura della Curia Provinciale dei Frati Minori e Vicario Parrocchiale della Parrocchia di "Immaculado Corazὁn de María" (Guatemala).

- Ha nominato il Vescovo Noël Simard, Vescovo di Valleyfield (superficie: 3.225; popolazione: 272.000; cattolici: 201.000; sacerdoti: 73; religiosi: 107; diaconi permanenti: 17), Canada. Il Vescovo Simard è stato finora Ausiliare di Sault-Sainte-Marie (Canada).

- Ha nominato il Monsignore Francesco Viscome, Difensore del Vincolo Sostituto del Tribunale della Rota Romana, finora Notaio del medesimo Tribunale.

- Ha nominato il Sacerdote Davide Salvatori, Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, finora Vicario Giudiziale Aggiunto presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio.

- Ha nominato Don Markus Graulich, S.D.B., Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, finora Promotore di Giustizia Sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

RE:ECE:NER:NA/ VIS 20111230 (340)



[Modificato da Caterina63 30/12/2011 14:55]
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29/12/2011 17:35
 
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[SM=g1740733]quanto segue non è voce ufficiale della Chiesa, ma sono domande comuni ed innocente che un pò tutti ci facciamo, specialmente chi segue con amore, preghiera ed interesse la vita della Chiesa....

Diario Vaticano / I prossimi cardinali, nome per nome

Il concistoro è previsto per il 19 febbraio. Con sette nuove porpore in curia. E poi a Berlino, Toronto, Utrecht, Hong Kong, Praga, New York, Libano, India... In un successivo conclave, gli elettori nominati da Benedetto XVI avranno la maggioranza

di Sandro Magister




CITTÀ DEL VATICANO, 28 dicembre 2011 – Nell'anno che viene, "a Dio piacendo", è previsto il quarto concistoro di Benedetto XVI, con la creazione di nuovi cardinali. E grazie a queste nuove immissioni il numero dei porporati votanti di nomina ratzingeriana supererà per la prima volta quelli di nomina wojtyliana nel collegio degli elettori del papa.

La data più probabile del nuovo concistoro sarà il fine settimana che precede il 22 febbraio, festa liturgica della Cattedra di San Pietro: festa tradizionalmente associata ai concistori ma il prossimo anno non utilizzabile, perché coincidente con il mercoledì delle Ceneri.

In tutti e tre i precedenti concistori di Benedetto XVI – tenuti il 24 marzo 2006, il 24 novembre 2007 e il 20 novembre 2010 – l’annuncio ufficiale è stato dato circa un mese prima e sempre alla fine di una udienza generale del mercoledì: rispettivamente il 22 febbraio, il 17 ottobre e il 20 ottobre di quegli anni. Se questa cadenza temporale verrà mantenuta anche questa volta, si può ipotizzare che i nomi dei nuovi cardinali da creare il 19 febbraio potrebbero essere resi noti alla fine dell'udienza di mercoledì 18 gennaio.

Finora Benedetto XVI ha creato 62 cardinali, 12 dei quali al momento di ricevere la porpora avevano già superato gli ottant'anni. Attualmente ne sono in vita 57 e quelli con diritto di voto sono 46, che diventeranno 45 il 13 gennaio prossimo, quando il cinese Joseph Zen supererà l’età che non consente più a un cardinale di partecipare a un conclave.

In base alle norme stabilite da Paolo VI nel 1973 e confermate da Giovanni Paolo II il numero massimo dei cardinali elettori – cioè quelli che secondo quanto stabilito nel 1970 col motu proprio “Ingravescentem aetatem” avendo meno di ottanta anni hanno il diritto di partecipare a un eventuale conclave – è fissato in 120.

Attualmente i cardinali sono 192. Quelli con meno di ottanta anni ammontano a 109, che scenderanno a 107 il 19 febbraio (oltre a Zen, infatti, avrà compiuto 80 anni, il 6 gennaio, anche il portoghese José Saraiva Martins). Questo vuol dire che al prossimo concistoro i nuovi porporati saranno almeno 13, ma più probabilmente 15 e più, visto che nei mesi successivi del 2012 altri 11 porporati compiranno 80 anni.

Benedetto XVI ha finora superato il tetto dei 120 di una sola unità (è successo nel 2007 e nel 2010). Questa volta quindi le nomine in più potrebbero essere leggermente più numerose, ma sempre di molto inferiori a quelle avutesi con Giovanni Paolo II quando si arrivò – dopo i concistori del 2001 e del 2003 – alla cifra record di 135 cardinali elettori.

Nel Palazzo apostolico sono già cominciate e circolare le liste dei nuovi cardinali, ma quella definitiva verrà stabilità, come sempre, solo pochissimi giorni prima dell’annuncio.

Nel concistoro del 2010 metà dei posti cardinalizi venne assegnata ai dirigenti della curia e di altri uffici ecclesiastici romani che prevedono un porporato nell’incarico.

Per il 2012 le nomine attese riguardano gli italiani Fernando Filoni (prefetto di Propaganda Fide),
 Domenico Calcagno (presidente dell’APSA), Giuseppe Versaldi (presidente della prefettura degli affari economici della Santa Sede) e Giuseppe Bertello (presidente del governatorato dello Stato della Città del Vaticano),
 il brasiliano João Braz de Aviz (prefetto della congregazione per i religiosi),
lo statunitense Edwin F. O’Brien (pro-gran maestro dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro)
e lo spagnolo Santos Abril y Castello (arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore).
A questi potrebbero essere aggiunti Francesco Coccopalmerio (presidente del pontificio consiglio per i testi legislativi) e/o Rino Fisichella (presidente del neonato consiglio per la nuova evangelizzazione).

Per quanto riguarda le diocesi tradizionalmente guidate da un cardinale, sembra che verrà rispettata la prassi che prevede di non crearne uno nuovo laddove sia presente un emerito che non ha ancora superato gli ottant’anni. Un'eccezione, se vi sarà, potrebbe essere fatta per Timothy Dolan, a New York, e per il domenicano Dominik Duka, a Praga, i cui emeriti compiranno 80 anni, rispettivamente, il 2 aprile e il 17 maggio prossimi.

Nella lista dovrebbero entrare i nuovi arcivescovi di Berlino (Rainer Maria Woelki), di Toronto (Thomas C. Collins) e di Utrecht (Willem J. Eijk), il vescovo di Hong Kong (John Tong), nonché in Libano il nuovo patriarca maronita Bechara Rai e in India il nuovo arcivescovo maggiore dei siro-malabaresi George Alencherry.

Più complessa la questione delle sedi vescovili il cui cardinale emerito non è andato in pensione ma è stato chiamato a un altro incarico nella curia romana. È il caso di Firenze, di Toledo e del Quebec, i cui "arcivescovi emeriti” (così definiti nell’Annuario pontificio) sono ora, rispettivamente, presidente del pontificio consiglio per la famiglia (Ennio Antonelli), prefetto della congregazione del culto divino (Antonio Cañizares) e prefetto del dicastero per i vescovi (Marc Ouellet). Nel 2010 la prassi di escludere la presenza in una medesima sede di due cardinali votanti venne applicata rigorosamente anche in simili casi. Per il 2012 non sarebbe stata presa ancora una decisione definitiva, anche se sembra prevalere l'idea di confermare questa applicazione rigida.

Dovranno attendere un altro turno gli arcivescovi di Los Angeles, Filadelfia, Westminster, Malines-Bruxelles, Torino, Siviglia, Rio de Janeiro, São Salvador da Bahia, Santiago del Cile, Bogotà, Quito, Giakarta, Manila.

Aldilà dei nomi prescelti, rimane il fatto che nel corso del 2012 – con il nuovo concistoro e con i 13 cardinali che supereranno gli 80 anni, due soli dei quali creati durante l’attuale pontificato (Zen e il filippino Gaudencio Rosales) – il collegio degli elettori del papa sarà per la prima volta composto da porporati in maggioranza creati da Benedetto XVI.

Resta fermo, naturalmente, che papa Ratzinger potrà creare il 19 febbraio anche uno o più cardinali “ad honorem”, che cioè hanno già superato gli 80 anni.

__________


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27/01/2012 14:53
 
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Mons. Moraglia, Vescovo (siriano e ratzingeriano) di La Spezia, prossimo Patriarca di Venezia! Ottima scelta, Santità! Bravi Bernardini e Ouellet

Aspettando la nomina ufficiale che dovrebbe essere data in sincronia in Vaticano, a Venezia e a La Spezia.
Sacerdote "siriano" per formazione (è stato ordinato proprio dal Card. Siri a Genova nel 1977), è teologo di altissimo profilo in sintonia con Ratzinger, con cui è in linea anche sul piano liturgico. Consacrato Vescovo dal Card. Bagnasco e da Mons. Piacenza.
Qui la biografia di Mons. Moraglia, e qui il curriculum, tratti dal sito ufficiale della diocesi di La Spezia.
Che questa nomina sia uno dei primi (e resi noti) frutti della recente (agosto) nomina di Mons. Bernardini quale Nunzio in Italia? (si veda
qui nostro post). E' proprio al Rappresentante pontificio che spetta, tra l'altro, il compito delicato e importantissimo di proporre la "terna" coi nomi dei candidati per le diocesi vacanti. E che sia merito anche del Card. Ouellet? Speriamo!

Roberto


Moraglia sale in gondola
di A. Tornielli, da
Vatican Insider, del 26.01.2012


Benedetto XVI ha scelto il successore del cardinale Angelo Scola sulla cattedra di San Marco: è il vescovo di La Spezia, Francesco Moraglia, di origini genovesi. L’annuncio è atteso a giorni e l’ingresso nella diocesi della Serenissima potrebbe avvenire entro marzo.
Si conclude così l’attesa durata sette mesi, dopo la nomina di Scola a Milano. La «macchina» delle consultazioni per la scelta del successore si è messa in moto con notevole ritardo, complice anche il fatto che dopo l’estate è cambiato il nunzio apostolico in Italia: l’arcivescovo Giuseppe Bertello, che aveva gestito il dossier Milano, è stato promosso alla guida del Governatorato e ora diventerà cardinale, mentre al suo posto di ambasciatore vaticano presso il Quirinale è stato scelto il nunzio in Argentina Adriano Bernardini.
Moraglia è nato a Genova, il 25 maggio 1953 ed è stato ordinato sacerdote dal cardinale Giuseppe Siri il 29 giugno 1977. Dottore i teologia dogmatica, è stato direttore dell’ufficio per la Cultura e l’Università della diocesi genovese; assistente diocesano del Meic; docente di cristologia, antropologia, sacramentaria e di storia della teologia alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale; preside e docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ligure. Nominato vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato nel dicembre 2007 da Benedetto XVI, ha ricevuto l’ordinazione dal cardinale Angelo Bagnasco nel febbraio 2008. Attualmente ricopre l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione «Comunicazione e Cultura», che sovrintende ai media della Conferenza episcopale italiana.
Il nuovo patriarca può essere considerato un ratzingeriano, sia dal punto di vista teologico che liturgico.

In attesa della conferma ufficiale: Grazie Santo Padre..... e... a presto Eccellenza, amato Patriarca, Venezia ti attende con molti Rosari e da molti mesi....

L'elezione di Moraglia: ricordiamo il suo maestro, il cardinal Siri

S.E. Mons. Vincenzo Moraglia, attuale Vescovo di La Spezia, ordinato sacerdote dal Card. Giuseppe Siri, è stato scelto come nuovo Patriarca di Venezia da Papa Benedetto XVI. Riportiamo di seguito ampi stralci del capitolo dedicato al Card. Siri nel libro “Sentinelle nel post-concilio” (Edizioni Cantagalli, 2011).

Da un po’ di tempo nella vita della Chiesa italiana sembra tornato il nome del cardinal Giuseppe Siri. Di lui si parla in convegni, lo ricordano importanti prelati e studiosi, mentre sacerdoti da lui formati e ordinati vengono chiamati a ricoprire posizioni di rilievo. C’è insomma un vero e proprio revival, come se, con qualche tempo di ritardo, si ricoprissero la grandezza e le intuizioni di un uomo che fu universalmente stimato, anche dai molti avversari, per santità di vita e per profondità di dottrina, che ricoprì l’importante carica di presidente della Conferenza Episcopale italiana dal 1959 al 1965, e che fu in due occasioni sul punto di divenire papa. (…)

Siri nasce a Genova, il 20 maggio 1906. Abbracciata la vita sacerdotale, studia a Roma e diviene poi insegnante di teologia dogmatica nel seminario della sua città, nel 1929. Sono anni di forti frizioni tra la Chiesa e il fascismo, tra il suo vescovo, Minoretti, e l’ideologia al potere.

Da giovane sacerdote Siri è già ben cosciente di quanto il fascismo sia incompatibile con la fede, per la sua concezione hegeliana della storia, per il suo nazionalismo e per il suo “panstatismo”. A 38 anni diviene il più giovane vescovo italiano e durante l’occupazione tedesca è costretto a vivere clandestinamente, sull’appennino ligure, ricercato dai tedeschi. Nell’aprile del 1945, dopo aver collaborato con la sua diocesi a soccorrere degli ebrei, procurando loro assistenza e rifugio, è tra coloro che convincono i tedeschi ad abbandonare Genova senza distruggerla, rinunciando a inutili rappresaglie e spargimenti di sangue. Proprio questo suo ruolo, la sua fama di antifascista, le sue grandi opere di carità, anche a favore di reduci e internati, gli ottengono una notevole stima e influenza, presso gli ambienti più diversi.

Ma la caduta del fascismo non pone certo fine alla storia della lotta tra bene e male, come l’ ideologia vorrebbe far credere. C’è, in agguato, il fascino del comunismo, e Siri si trova a vivere in una città particolarmente influenzabile: reagisce mantenendo ferma la barra dell’anticomunismo, cercando la collaborazione degli imprenditori, attentissimo ad essere, nel contempo, il difensore del suo popolo. (…)

Amatissimo da Pio XII, che lo vorrebbe a Roma, come Segretario di Stato, fa di tutto per rimanere nella sua Genova. Nel 1953 viene nominato dal papa cardinale: Siri ha 47 anni ed è il membro più giovane del collegio cardinalizio. (…)

La formazione di Siri è quella solida, romana, tomista: razionalità, prudenza, consapevolezza dei limiti umani e tanta preghiera, per divenire uomini di Dio.

Siri è anche grande amico del cardinal Alfredo Ottaviani, di cui condivide le posizioni, ed è ben lontano dal sentire di alcuni uomini che saranno protagonisti del Concilio, come i cardinali Suenens e Dőpfner, che smaniano per rinnovare la Chiesa, ma che nel contempo pensano di poterlo fare senza l’aiuto di Dio, tanto che chiedono sin dal principio al papa di annullare la Messa prima delle sedute conciliari, per allungare il tempo delle discussioni.

Siri sarà spesso chiamato a consulto dai papi, cui non di rado, con umiltà, esprime il proprio parere, trovandosi anche in disaccordo, come Paolo con Pietro, con Giovanni XXIII, ad esempio sulle persecuzioni a padre Pio, che non comprende, o con Paolo VI, sulle sue aperture politiche (al centro sinistra), e dottrinali.

Il periodo sicuramente più travagliato della sua vita è però quello del Concilio e del post Concilio. Siri è uno dei tanti principi della Chiesa che accolgono con forte contrarietà l’indizione del Concilio: il momento non gli appare opportuno, ed anche l’ottimismo di Giovanni XXIII sui segni dei tempi lo lascia perplesso. “Ho capito poco del discorso del papa- scriverà alludendo all’apertura del concilio e alla celebre frase sui “profeti di sventura”-, in quel poco ho subito avuto modo di fare un grande atto di obbedienza mentale”.

Siri è inoltre indignato per lo spirito di non pochi padri conciliari, per la verbosità dei documenti, in cui gli sembra che alcune proposizioni possano risultare “incerte”, ambigue; per le “pillole democratiche” ingerite dai padri che vogliono limitare l’autorità papale a vantaggio dell’assemblea; per l’avversione incauta di alcuni alla Tradizione; per tante idee sull’ecumenismo che gli sembrano sconfinare nell’indifferentismo e nel sincretismo; per la nuova concezione della “libertà religiosa”, sostituita alla più tradizionale “tolleranza religiosa”. (…)”. Il 19 novembre 1964 Siri arriva addirittura ad affermare che “se la Chiesa non fosse divina questo Concilio l’avrebbe seppellita”. (…)

Abbandonata la presidenza della Cei, rinunciato ai mandati di presidente delle Settimane Sociali dei Cattolici italiani e della Commissione arcivescovile di vigilanza per le Federazioni del Clero, Siri, che disapprova anche la scelta di Paolo VI, nell’aprile 1965, di appoggiare il governo di centro sinistra (che porterà a divorzio ed aborto, di lì a pochi anni), decide di “ritirarsi” nella sua Genova, o meglio nella sua Liguria, dove cerca di fare della propria diocesi un argine, un luogo di resistenza a quelle innovazioni da lui ritenute ingiuste, affrettate o inopportune. Come scrive nel suo Diario, il 20 ottobre 1964, incomincia ad occuparsi di “organizzare la ripresa cattolica dopo il Concilio, cercando di creare un fronte, il quale sia molto netto contro i difetti rivelatisi in Concilio e dal Concilio”.

In verità è sempre più emarginato e il suo tentativo di “veicolare una lettura dei documenti finali del concilio nel segno della massima continuità possibile” e di attingere alla Tradizione laddove il Concilio abbia lasciato ambiguità, confusione o nodi irrisolti, vede l’avversione di buona parte del mondo cattolico, dei teologi e della gerarchia stessa, che marciano agguerriti verso l’aggiornamento permanente, senza accorgersi della crescente anemia del cattolicesimo italiano e mondiale. (…)

…pur emarginato all’interno della gerarchia, insegna ai suoi sacerdoti la bellezza del gregoriano, l’importanza del latino nella liturgia, la necessità di dare all’Eucaristia la giusta centralità; si oppone alla comunione sulle mani, all’ecumenismo come indifferentismo e come dialogo teologico, all’apertura a sinistra, alla crisi della famiglia… E porta avanti una battaglia teologica attraverso la rivista Renovatio, agendo sempre, come ricorda un vecchio collaboratore della rivista suddetta, Piero Vassallo, cercando di coniugare “l’intransigentissima verità con la tollerantissima carità”. (…)

Nel conclave del 1978, quello che segue alla morte di Paolo VI, Siri è protagonista: sembra che abbia sfiorato l’elezione, contendendola da principio al cardinale di Venezia Albino Luciani. Ma la morte prematura di Giovanni Paolo I riporta al voto i cardinali, nello stesso 1978. Siri è dato ancora una volta come papabile, ma stavolta è forse la stampa a bruciare la sua candidatura. (…)

Gli ultimi anni dell’esistenza di Siri sono all’insegna della Tradizione, soprattutto nell’ambito della liturgia, che egli considera “il grande respiro vitale della Chiesa in cui tutti rimangono singoli, ma tutti i singoli diventano uno e hanno il respiro del Cristo…”.

Infatti ordina che nella sua diocesi anche le nuove chiese siano provviste di balaustre; vieta gli altari a forma di semplice tavola; chiede di ricevere la comunione in ginocchio; si oppone alla comunione nelle mani; bandisce le cerimonie interconfessionali e sincretiste…anticipando quindi quel ritorno alla sacralità della liturgia favorito da Benedetto XVI.

Siri lascia la guida della diocesi di Genova nel luglio del 1987: è ormai un emarginato, nella Chiesa, ma è molto amato dal suo popolo e da buona parte del suo clero. Si spegne il 2 maggio 1989.


************************

NOMINA UFFICIALE  [SM=g1740721]

Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Patriarca di Venezia (Italia) S.E. Mons. Francesco Moraglia, finora Vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato.

S.E. Mons. Francesco Moraglia
S.E. Mons. Francesco Moraglia è nato a Genova il 25 maggio 1953.
Ha frequentato il Seminario di Genova ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1977.
Ha poi proseguito gli studi a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana conseguendo il Dottorato in Teologia Dogmatica nel 1981.
Nel suo ministero è stato chiamato a svolgere il compito di educatore presso il Seminario arcivescovile maggiore a Genova e di vice-parroco in una parrocchia del centro cittadino.
È stato insegnante di Teologia Dogmatica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, preside presso l'Istituto di Scienze Religiose Ligure e assistente diocesano del MEIC. Ha, inoltre, diretto l'Ufficio diocesano per la Cultura e il Centro Studi "Didascaleion".
È stato membro del Consiglio Presbiterale diocesano e canonico del Capitolo.
Il 6 dicembre 2007 è stato eletto alla sede vescovile di La Spezia-Sarzana-Brugnato, ricevendo l’ordinazione episcopale il 3 febbraio 2008.
È presidente del Consiglio di Amministrazione della fondazione "Comunicazione e Cultura" e consultore della Congregazione per il Clero.


[SM=g1740738]

[Modificato da Caterina63 31/01/2012 14:42]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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13/05/2012 10:54
 
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Il Papa nomina il vescovo per gli italo-albanesi ed i loro preti sposati (Izzo)


PAPA: NOMINA VESCOVO PER GLI ITALO-ALBANESI E I LORO PRETI SPOSATI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 12 mag.


Benedetto XVI ha nominato il nuovo vescovo di Lungro, l'eparchia degli Italo-Albanesi dell'Italia Continentale, una delle due diocesi italiane di rito orientale con preti sposati (l'altra e' quella di Piana degli Albanesi in Sicilia). Il precedente vescovo Ercole Lupinacci si era ritirato due anni fa per ragioni di eta' e attualmente era diretta da un amministratore apostolico.

La scelta del Papa e' caduta sull'archimandrita Donato Oliverio, finora delegato della medesima Eparchia. Nato 56 anni fa a Cosenza, fa parte del clero non sposato dell'eparchia, come prescrive il codice di diritto orientale (i preti sposati - che in diocesi sono la maggioranza - non possono diventare vescovi ed e' arduo spostarli da una parrochhia all'altra perche' significa far cambiare scuola ai loro figli e abitudini di vita e di lavoro alle mogli) .
Monsignor Oliviero si e' formato nel Seminario San Basile di Cosenza e poi in quello di Grottaferrata e nel Pontificio Collegio Greco di S. Atanasio in Roma. Ha conseguito all'Angelicum il baccalaureato in Filosofia e Teologia, mentre al Pontificio Istituto Orientale ha ottenuto la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali. Dal 2002 al 2003 e' stato moderatore della Curia e dal 2010 delegato dell'Eparchia di Lungro, nominato dall'amministratore apostolico Salvatore Nunnari, che e' l'arcivescovo di Cosenza.
Parla l'albanese e conosce il francese ed il greco. Il nuovo presule ha curato l'edizione italiana del Lezionario Apostolos ed ha pubblicato alcuni articoli di catechesi e di iconologia.

Con la nomina dell'ordinario dell'eparchia di Lungro (mentre l'eparchia di Piana degli Albanesi resta affidata a un delegato apostolico, monsignor Francesco Pio Tamburrino, arcivescovo di Foggia, dal quale dipende anche il monastero basiliano di Grottaferrata, i cui monaci sono ovviamente tenuti al celibato), il Papa ha avviato a soluzione lo spinoso problema della situazione delle comunita' di rito orientale in Italia, particolarmente delicata anche perche' ci sono oggi in Italia circa mezzo milione di immigrati cattolici di rito greco, soprattutto albanesi, rumeni e ucraini. I loro bisogni spirituali si sommano a quelli delle poche migliaia di eredi delle popolazioni albanesi che nella seconda meta' del XIV secolo, incalzate dai turchi, emigrarono in Calabria e Sicilia, dove hanno cercato di mantenere vive le proprie tradizioni all'interno delle diocesi di rito latino. Solo nel 1919, la Santa Sede ha concesso l'erezione della eparchia di Lungro, creando 15 anni dopo l'altra diocesi in Sicilia.

La lunga attesa per vedere riconosciuti i propri diritti di appartenenti al rito bizantino ha lasciato cicatrici nelle comunita' italo-albanesi e c'e' stato turbamento per il fatto che sia l'amministratore apostolico Nunnari che il delegato Tamburrino sono vescovi di rito latino. Nel 2005 il Sinodo Intereparchiale delle tre realta' bizantine italiane aveva proposto l'istituzione in Italia di un'unica prelatura per i fedeli di rito orientale in Italia, che certamente favorirebbe nuove vocazioni alla vita monastica e al sacerdozio (sia celibatario che uxorato), ma la nomina di oggi sembra escludere tale soluzione, che confliggerebbe anche con l'impostazione che ha dato la Conferenza Episcopale Italiana respingendo ad esempio la richiesta dei fedeli di rito orientale arrivati dalla Romania di farsi seguire in Itaia da clero uxorato messo a disposizione dall'episcopato rumeno. Secondo la Cei non esiste "la 'giusta e ragionevole causa' che giustifichi la concessione della dispensa" dalla legge ecclesiastica per la quale i preti sposati delle Chiese orientali non possono esercitare al di fuori del territorio storico della loro Chiesa: un limite contro cui hanno protestato anche i vescovi riuniti due anni fa in Vaticano per il Sinodo sul Medio Oriente.

"La convenienza di tutelare il celibato ecclesiastico e di prevenire il possibile sconcerto nei fedeli per l'accrescersi di presenza sacerdotali uxorate prevale infatti - ha spiegato in una lettera ai vescovi rumeni il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco - sulla pur legittima esigenza di garantire ai fedeli cattolici di rito orientale l'esercizio del culto da parte di ministri che parlino la loro lingua e provengano dai loro stessi Paesi".



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ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 26 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Merlo-Moreno (Argentina), presentata dal Vescovo Fernando María Bargallò, ai sensi del canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico ed ha nominato il Vescovo Alcides Jorge Pedro Casaretto, emerito della Diocesi di San Isidro (Argentina), Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" della medesima Diocesi.

- Ha nominato l'Arcivescovo Jean-Louis Brugues, O.P., Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, finora Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

- Ha nominato il Vescovo Vincenzo Paglia, di Terni-Narni-Amelia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. Succede al Cardinale Ennio Antonelli, del quale il Santo Padre accettato la rinunzia al medesimo incarico presentata per raggiunti limiti di età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, O.P., Vice Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", finora Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. [SM=g1740722]

- Ha nominato il Vescovo Arthur Roche, finora Vescovo di Leeds, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.

- Ha nominato il Vescovo Protase Rugambwa, di Kigoma (Tanzania), Segretario Aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie. Succede all'Arcivescovo Piergiuseppe Vacchelli, del quale il Santo Padre ha accolto la rinunzia presentata per raggiunti limiti di età.

- Ha nominato il Monsignor Krzysztof Józef Nykiel, Reggente della Penitenzieria Apostolica. Finora Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, succede al Vescovo Gianfranco Girotti, O.F.M.Conv., del quale il Santo Padre ha accolto la rinuncia al medesimo incarico, presentata per raggiunti limiti d'età.

**
Alcune brevi riflessioni sulle recenti Nomine..... [SM=g1740727]

Mons. Roche Segretario al Culto Divino e Mons. Paglia alla Famiglia. Ma Di Noia alla Ecclesia Dei

 

Deliranti, le definisce il buon Colafemmina. Come non dargli torto. Ma dietro ci sono sicuramenti intenti -e forse compromessi necessari nella gestione "politica" della Chiesa, che sarebbe ingenuo negare o ignorare- che vanno oltre alle apparenze. In questo un po' ci discostiamo dal pensiero di Colafemmina che egli esprime nell'articolo che riportiamo sotto.
Ciò nonostante si rimane davvero sbigottiti da alcune nomine ad altissimi incarichi di prelati ostili alla Tradizione (e ostili è dir poco) e apertamente fuori dalla linea ratzingeriana. E davvero ci sarebbe da chiedersi come mai il Papa abbia proceduto in tal senso.

Quella che più stupisce e preoccupa è ovviamente la scelta di nominare il Vescovo inglese Roche quale nuovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (sostituisce Mons. Di Noia, ora nuovo Vice Presidente dell'Ecclesia Dei)... Proprio lui, Roche, così contrario alla Tradizione, così oppositore al Summorum Pontificum... e proprio lì, alla segreteria della già Congregazione dei Riti? Da rimanere basiti e dispiaciuti.
Roche nel 2007 egli ebbe da esprimere tutta la propria contrarietà e feroce avversione al Summorum Pontificum tanto da arrivare a scrivere una lettera pastorale per "impedire" l'applicazione nella sua diocesi del documento papale e a chiudere una parrocchia in cui si era già iniziato a celebrare la S. Messa secondo il rito antico, con molto concorso di fedeli (qui la notizia, che ha meritato al vescovo l'onore di vedere inserito il suo nome nella nostra lista "La Trahison des clers").

Nell'aprile del 2009 rischiammo di vedere i nefasti effetti di Roche, se fosse stato eletto alla primaziale Cattedra di Westminster: ma fortunatamente lo Spirito Santo volle Mons. Arcivescovo di Birmingham, Vincent Nichols che apportò senz'altro il appoggio per favorire la creazione dell'Ordinariato degli Anglicani convertiti al cattolicesimo (qui la notizia).
Peccato davvero per la nomina e per la sostituzione di Di Noia.
Quest'ultimo era arrivato alla Congregazione per il Culto Divino solo nel giugno 2009 come Segregario (qui la notizia) e in tale veste aveva tanto lavorato con benemerito impegno per la questione "anglicana" per dare impulso decisivo alla stesura della Costituzione Anglicanorum Coetibus (09.11.2009) e all'erigendo Ordinariato per gli anglicani convertitesi al Cattolicesimo (creato poco dopo qui la notizia). Di Noia era dal marzo 2012 anche membro della Commissione d'esame voluta espressamente dal Papa per lo studio e la correzione delle liturgie neocatecumenali (qui la notizia).

La volontà di Benedetto XVI di voler affidare a Di Noia (teologo domenicano preparatissimo che Ratzinger conobbe bene quando era econ lui alla Congregazione della Dottorina della Fede, chiamati entrambi da Giovanni Paolo II) un incarico creato ad hoc è manifesta: affidarsi ad un così valido e fedele collaboratore per concludere con un (speriamo) felice risultato anche la questione "lefrebviana". E' altresì palese la cura massima e l'attenzione del Papa perché si giunga all'accordo: a Benedetto XVI sta davvero a cuore poter dare alla F.S.S.P.X il tanto auspicato riconoscimento canonico, che tanto bene farebbe alla Chiesa Universale. E forse pur di arrivare a questo, il Papa ha preferito "sacrificare" il Culto Divino pur di dare la "Ecclesia Dei" (che si sta occupando dei rapporti con Fellay) un sostegno decisivo in questi momenti delicati che semrano decisivi.

Su mons. Paglia avevamo già riferito abbondantemente in occasione della sua sciagurata "candidatura" nella successione del Card. Scola al Patriarcato di Venezia (qui, qui e qui). Ora, invero la sua nomina al Pontificio Consiglio per la Famiglia non desta particolari preoccupazioni: il prelato non ha "idee" strane in materia. Quello che ci spiace è che la sistemazione Curiale di Paglia sia purtroppo avvenuta, e che tale l'incarico sia, salvo eccezioni, salvacondotto per la porpora.
Riportiamo l'articolo di Colafemmina sulle due nomine.

 

Roberto

 

NOMINE DELIRANTI IN VATICANO
di Francesco Colafemmina, da Fides et Forma del 26.06.2012

 

Oggi [ieri, 26.06.2012, n.d.r.] è stato nominato Segretario della Congregazione per il Culto Divino un monsignore, tal Arthur Roche, già vescovo di Leeds, nel Regno Unito, che si è distinto in passato per l'ostilità manifestata nei confronti del Motu Proprio Summorum Pontificum.
Roche del Summorum Pontificum non capì nulla, nonostante le spiegazioni del Santo Padre, e pensò bene di redigere una letterina per le sue pecorelle capace di attestare tutta la sua incapacità di guardare a quella riforma della riforma voluta da Benedetto XVI che nel ritorno della Messa in latino doveva avere uno dei suoi cardini.
Nonostante la presenza di tanti validi liturgisti fedeli alla linea del Papa (uno fra i tanti è Mons. Bux), in Vaticano si continuano a nominare prelati mediocri e oscuri.

Altro discorso vale per Mons. Paglia, il Vescovo di Terni che oggi passa al Pontificio Consiglio per la Famiglia, garantendo un posto al sole alla Comunità di Sant'Egidio. Paglia scalpitava da tempo per un posto in Curia o comunque una sistemazione cardinalizia. Dopo aver sistemato il barbuto Riccardi al governo, ci si è presi la briga di sistemare anche Paglia in Vaticano.
A ciò aggiungo la notizia - disarmante, ma in qualche modo attesa - che a Mons. Fellay il 13 giugno il Cardinal Levada ha messo in mano un preambolo dottrinale che ritorna alla versione primigenia, quella fondata sull'ambivalenza logica cui accennavo ieri. Va da sé che per Mons. Fellay questo nuovo preambolo non può essere firmato. Degno di nota è il fatto che per il Santo Padre la versione firmata da Fellay ad aprile andava bene. Evidentemente in Vaticano c'è chi ha più potere del Papa, chi emenda i documenti a nome suo, chi fa le nomine sostituendosi a lui...


****
[SM=g1740733] Dicono, ragionevolmente Colafemmina di Fidesetforma e qui MIL con Roberto, di scelte deliranti, incomprensibili, come ad esempio, sottolinea Roberto:  
 
Quella che più stupisce e preoccupa è ovviamente la scelta di nominare il Vescovo inglese Roche quale nuovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (sostituisce Mons. Di Noia, ora nuovo Vice Presidente dell'Ecclesia Dei)... Proprio lui, Roche, così contrario alla Tradizione, così oppositore al Summorum Pontificum... e proprio lì, alla segreteria della già Congregazione dei Riti? Da rimanere basiti e dispiaciuti.....  
 
***  
 
questa è una delle osservazioni che ho fatto io stessa ieri, papalepapale... Laughing e trovo piacere così di condividere il medesimo sgomento... poi, non so, dopo un pò di preghiera ho pensato a questo:  
in molti casi il Signore ha sempre chiamato coloro che più maggiormente apparivano stolti, insipidi, compromettenti agli occhi degli altri, basta sfogliare la scelta di alcuni Apostoli come Giuda... Laughing , ma anche san Matteo, esattore non solo delle tasse dei romani, ma anche un furbacchione.... di Giuda Gesù sapeva del tradimento, lo mette anche in guardia, eppure manteneva persino la cassa del gruppetto.... sappiamo di Pietro, Gesù lo avverte del rinnegamento.... e poi si prende pure Saulo, esattamente un soggetto anticristiano.... ma poi pensiamo a Tertulliano, al grande Tertulliano cattolico prima di cedere all'eresia.... e poi sant'Agostino, e così via...  
Insomma, sembra spesso che le scelte di nostro Signore vogliono volutamente dirci qualcosa che non riusciamo a comprendere pienamente.... spesso chi sembrava indefettibile è poi finito nell'eresia, o viceversa, chi era eretico è diventato un grande santo... Laughing  

Sembra proprio di ricordare quell'avvertimento del Signore  in Is. 55,8 Non enim cogitationes meae cogitationes vestrae, neque viae vestrae viae meae, dicit Dominus.  
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie
.... Wink  
Pietro pianse amaramente il suo rinnegamento e finì martire.... Giuda si impiccò.... altri finirono come eretici, e se le scelte del Papa ci appaiono davvero incomprensibili, ci consoli il fatto che chi governa la Chiesa alla fine della fiera è Cristo... finchè dura la Sua misericordia lavoriamo per il Bene, perchè prima o poi Dio stesso farà quadrare i conti...


[SM=g1740733]

[Modificato da Caterina63 27/06/2012 15:11]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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SANTA SEDE: DISAVANZO BILANCIO 2011; GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO BILANCIO 2011 ATTIVO

Città del Vaticano, 5 luglio 2012 (VIS). Martedì 3 e mercoledì 4 luglio si è svolta in Vaticano la riunione del Consiglio di Cardinali per lo Studio dei Problemi Organizzativi ed Economici della Santa Sede, presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato.

Il Cardinale Versaldi, Presidente della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede ha presentato ai Cardinali il Bilancio Consuntivo Consolidato 2011 della Santa Sede e, successivamente, quello del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano 2011.

Il Bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2011 chiude con un disavanzo di € 14.890.034. I capitoli di spesa più impegnativi sono stati quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre u.s., contava 2.832 unità, e ai mezzi di comunicazione sociali, considerati nel loro complesso. Su tale risultato ha influito l’andamento negativo dei mercati finanziari mondiali che non ha consentito di raggiungere gli obiettivi preventivati.

Il Governatorato ha un’Amministrazione autonoma ed indipendente da contributi della Santa Sede, e, attraverso le sue diverse Direzioni, provvede alle necessità relative alla gestione dello Stato. Il consuntivo 2011 si è chiuso con un attivo di € 21.843.851. Al 31 dicembre u.s. risultavano impiegate 1.887 persone. Particolarmente significativo in ordine a detto risultato è stato l’apporto dato dai Musei Vaticani, i quali hanno prodotto ricavi che passano da € 82.400.000 del 2010, a € 91.300.000,00 nel 2011, per un totale di più di 5 milioni di visitatori, cifra che, secondo le classifiche specializzate, colloca questa Istituzione tra le più prestigiose ed importanti a livello mondiale.

L’Obolo di San Pietro, cioè le offerte dei fedeli a sostegno della carità del Santo Padre, è passato da USD 67.704.416,41 del 2010, a USD 69.711.722,76 nel 2011. Il contributo in base al canone 1271 del CIC, vale a dire il sostegno economico prestato dalle circoscrizioni ecclesiastiche di tutto mondo per il mantenimento del servizio che la Curia Romana presta alla Chiesa universale, è passato da USD 27.362.258,40, del 2010, a USD 32.128.675,91 nel 2011. Gli ulteriori contributi alla Santa Sede da parte degli Istituti di Vita Consacrata, Società di Vita Apostolica e Fondazioni sono passati da USD 747.596,09, del 2010, a USD 1.194.217,78 nel 2011. Complessivamente, pertanto, vi è stato un aumento del 7,54% rispetto al 2010.

L’Istituto per le Opere di Religione (IOR), come ogni anno, ha offerto al Santo Padre una somma significativa a sostegno del suo ministero apostolico e di carità. Per l’esercizio 2011 si è trattato di € 49.000.000,00.

Nel corso della riunione, si legge in un Comunicato reso pubblico questa mattina, "Numerosi sono stati gli interventi dei Cardinali, i quali hanno apprezzato la completezza e la trasparenza dei dati loro offerti. Mentre è stato riconosciuto l’impegno per il continuo miglioramento dell’amministrazione dei beni e delle risorse della Santa Sede. Pur con il mantenimento dei posti di lavoro, non si è mancato di richiamare alla prudenza e al contenimento delle spese. Un unanime sentimento di compiacimento è stato rivolto al generoso apporto contributivo reso dai fedeli e dalle istituzioni ecclesiali, tanto più lodevole in considerazione dell’attuale e persistente momento di crisi economica. I Membri del Consiglio hanno espresso profonda gratitudine per il sostegno dato, spesso in forma anonima, al ministero universale del Santo Padre, esortando a perseverare in tale opera di bene.

Il Commendatore Paolo Cipriani, Direttore dell’IOR, ai sensi dell’art. 25 § 2 della Costituzione Apostolica Pastor Bonus, ha presentato la situazione economica dell’Istituto da lui diretto a cui è seguito un dibattito, nell’ambito del quale sono stati forniti ai Padri Cardinali opportuni chiarimenti.



[SM=g1740733]

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[SM=g1740733] ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 18 settembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Padri sinodali della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano, dal 7 al 28 ottobre 2012, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”:

Il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio; il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Köln (Repubblica Federale di Germania); il Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Vrhbosna (Bosnia ed Erzegovina); il Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania), Presidente del Symposium des Conférences Episcopales d’Afrique et de Madagascar (S.C.E.A.M.); il Cardinale Christoph Schönborn, O.P., Arcivescovo di Wien (Austria); il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia); il Cardinale Josip Bozani?, Arcivescovo di Zagreb (Croazia); il Cardinale Péter Erd?, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.); il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma; il Cardinale Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcelona (Spagna); il Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Paris (Francia); il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India), Segretario Generale della Federation of Asian Bishops’ Conferences (F.A.B.C.);

- L'Arcivescovo Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia; l'Arcivescovo John Olorunfemi Onaiyekan, di Abuja (Nigeria); l'Arcivescovo Héctor Rubén Aguer, di La Plata (Argentina); l'Arcivescovo Antonio Arregui Yarza, di Guayaquil (Ecuador), Presidente della Conferencia Episcopal Ecuatoriana; l'Arcivescovo John Atcherley Dew, di Wellington (Nuova Zelanda), Presidente della Federation of Catholic Bishops’ Conferences of Oceania (F.C.B.C.O.); l'Arcivescovo José Octavio Ruiz Arenas, emerito di Villavicencio, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; l'Arcivescovo José Horacio Gómez, di Los Angeles (Stati Uniti d’America); l'Arcivescovo Carlos Aguiar Retes, di Tlalnepantla (Messico), Presidente del Consejo Episcopal Latinoamericano (C.E.L.AM.); l'Arcivescovo Bernard Longley, di Birmingham (Gran Bretagna); l'Arcivescovo Ricardo Antonio Tobón Restrepo, di Medellín (Colombia); l'Arcivescovo Luis Antonio G. Tagle, di Manila (Filippine); l'Arcivescovo Filippo Santoro, di Taranto (Italia);

- il Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato della Prelatura personale dell’Opus Dei; il Vescovo Dominique Rey, di Fréjus-Toulon (Francia); il Vescovo Menghesteab Tesfamariam, M.C.C.J., Eparca di Asmara (Eritrea); il Vescovo Benedito Beni Dos Santos, di Lorena (Brasile); il Vescovo Santiago Jaime Silva Retamales, Ausiliare di Valparaiso (Cile), Segretario Generale del Consejo Episcopal Latinoamericano (C.E.L.AM.); il Vescovo Luigi Negri, di San Marino-Montefeltro (Italia); il Vescovo Alberto Francisco María Sanguinetti Montero, di Canelones (Uruguay); il Vescovo Enrico Dal Covolo, S.D.B., Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense in Roma;

- l Reverendo Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione; il Padre Renato Salvatore, M.I., Superiore Generale dei Chierici Regolari Ministri Degli Infermi (Camilliani); il Padre Heinrich Walter, Superiore Generale dei Padri di Schönstatt; Jose Panthaplamthottiyil, C.M.I., Priore Generale dei Carmelitani della B.V. Maria Immacolata.

[SM=g1740758]


Nuove nomine da parte di Benedetto XVI

 

Nuovi pastori anche per le diocesi di Prato e di Reggio Emilia-Guastalla

 

CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 29 settembre 2012 (ZENIT.org).- Il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato oggi la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Prato (Italia), presentata da S.E. Mons. Gastone Simoni, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Prato (Italia) S.E. Mons. Franco Agostinelli, finora Vescovo di Grosseto.

S.E. Mons. Franco Agostinelli è nato ad Arezzo il 1° gennaio 1944. Ha frequentato il Seminario di Arezzo per tutto il corso di formazione al sacerdozio ed è stato ordinato sacerdote il 9 giugno 1968.

Inviato a Roma, nel 1970, ha conseguito la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense e successivamente si è laureato in Teologia Morale alla Pontificia Accademia Alfonsiana di Roma.

Ha svolto i seguenti incarichi e ministeri: Vicario coadiutore in Cattedrale , Vice-Rettore e Professore di morale al Seminario diocesano dal 1968 al 1970; Parroco della parrocchia del S. Cuore di Arezzo dal 1972 al 1986; Vicario Episcopale per la Pastorale diocesana e Direttore dell’Ufficio Catechistico dal 1984 al 2001; Canonico Arcidiacono della Cattedrale di Arezzo dal 1986 al 2001; Rettore del Seminario vescovile diocesano dal 1992 al 1994; Vicario Generale di Arezzo dal 1997 al 2001.

Eletto Vescovo della diocesi di Grosseto il 17 novembre 2001, ha ricevuto la Consacrazione episcopale il 6 gennaio 2002.

Il Papa ha accettato anche la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla (Italia), presentata da S.E. Mons. Adriano Caprioli, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla (Italia) il Rev.do Mons. Massimo Camisasca, F.S.C.B., Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo

Il Rev.do Mons. Massimo Camisasca, F.S.C.B., è nato a Milano il 3 novembre 1946. Negli anni 1960-1965 ha partecipato alla Gioventù Studentesca sotto la guida di Mons. Luigi Giussani, per poi divenirne uno dei responsabili.

Nel 1970 si è laureato in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi di Storia della Teologia su P. Yves Congar. Dal 1970 al 1978 ha ricoperto l’incarico di Assistente presso la cattedra di Filosofia della menzionata Università.

Ha ricevuto l’Ordinazione presbiterale il 4 novembre 1975, come membro della Comunità Missionaria "Paradiso" di Bergamo. Nell’anno scolastico 1975-76 è stato Direttore del Collegio S. Alessandro in Bergamo.

Dal novembre 1976 al giugno 1978 è stato Responsabile della pastorale scolastica della diocesi di Bergamo; dal 1978 è divenuto uno dei responsabili di Comunione e Liberazione a Roma, occupandosi delle relazioni esterne del Movimento.

Il 14 settembre 1985 ha fondato la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, riconosciuta dal Vicariato di Roma nel settembre 1985 e poi eretta in Società di Vita Apostolica Clericale di diritto diocesano nel 1989.

Nel 1987 ha ottenuto la Licenza in Teologia presso l’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e famiglia della Pontificia Università Lateranense; nel 1990 è stato nominato Adiutor secretarii specialis alla VIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi e nel 1994 Uditore alla IX Assemblea del medesimo Sinodo.

Dal 1989 al 1995 ha occupato la cattedra di Gnoseologia e Metafisica presso l’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia della P.U.L. Dal 1993 al 1996 è stato Vice Preside di detto Istituto; nel dicembre 1990 è stato nominato Cappellano di Sua Santità e nell’ottobre 1996 Prelato d’Onore di Sua Santità.

Il 19 marzo 1999 la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo è stata dichiarata di diritto pontificio e Mons. Camisasca riconfermato Superiore Generale della stessa Fraternità, ruolo che ha ricoperto finora.

È anche Consultore della Congregazione per il Clero e di quella per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Nella giornata di oggi, il Santo Padre ha nominato Vescovo di Tyler (U.S.A.) Mons. Joseph E. Strickland, del clero della medesima diocesi, finora Delegato dell’Amministratore Apostolico di Tyler e Cappellano della Bishop Gorman Middle and High School a Tyler.

Mons. Joseph E. Strickland è nato il 31 ottobre 1958 a Fredericksburg, nell’arcidiocesi di San Antonio (Texas). Ha compiuto gli studi ecclesiastici al Holy Trinity Seminary e all’University of Dallas. Successivamente, ha ottenuto la Licenza in Diritto Canonico presso l’Università Cattolica d’America a Washington, D.C. (1992-1994).

Ordinato sacerdote il 1° luglio 1985 per la diocesi di Dallas è stato Vicario parrocchiale dell’Immaculate Conception Parish a Tyler (1985-1987). Incardinandosi nella nuova diocesi Tyler, eretta nel 1986, ha svolto gli incarichi seguenti: Direttore delle vocazioni sacerdotali (1987-1989); Notaio diocesano (1987-1992); Cappellano diocesano per gli Scout (1988); Vicario parrocchiale della Sacred Heart Parish a Nacogdoches e della Saint Jude Parish a Henderson (1989); Parroco della Saint Michael Church a Mount Pleasant (1989-1992); Rettore della Immaculate Conception Cathedral (1994-2010); Difensore del Vincolo (1994-1995); Vicario Giudiziale (1995-2010); Amministratore diocesano (2000-2001); Vicario Generale (2010-2011) e Cappellano della Bishop Gorman Middle and High School (2010-presente). Dal 2011 è Delegato dell’Amministratore Apostolico di Tyler.

Nel 1995 è stato nominato Prelato d’Onore di Sua Santità.

Oltre l’inglese, conosce lo spagnolo.

NUOVI MEMBRI E CONSULTORI DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE

Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Sua Beatitudine Fouad TWAL, Patriarca di Gerusalemme dei Latini;
gli Ecc.mi Monsignori: Pedro Ricardo BARRETO JIMENO, S.I., Arcivescovo di Huancayo (Perú); Yves BOIVINEAU, Vescovo di Annecy (Francia); Michele PENNISI, Vescovo di Piazza Armerina (Italia); Stephan ACKERMANN, Vescovo di Trier (Rep. Federale di Germania); il Rev.doBonnie MENDES, Coordinatore Regionale della Caritas dell'Asia e Direttore Esecutivo della Società per lo Sviluppo Umano (Pakistan); gli Ill.mi Signori: Dott. Rodrigo GUERRA LÓPEZ, Direttore del Centro di Ricerca Sociale Avanzata - CISAV (Messico); Dott. Fayez Georges NAHAL, Direttore di Contabilità e Bilancio della Confederation of African Football - CAF (Egitto); Dott. Juan SOMAVIA, Direttore Generale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro - ILO presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (Cile); Dott.ssa Hania M. FEDOROWICZ, Direttore della Formazione presso l'Istituto Europeo Community Based Conflict Resolution - CBCR in Salisburgo (Austria); Dott.ssa Marie-Madeleine KALALA, Avvocato, Membro del Panel of the Wise dell'Unione Africana (Rep. Democratica del Congo); Prof.ssa Roza PATI, Docente di Diritto e Direttore Esecutivo del Corso di Laurea in Diritti Umani Interculturali presso la St. Thomas University School of Law di Miami (Stati Uniti d'America); Dott.ssa Elizabeth Joyce VILLARS, fondatrice dell'Azienda Camelot Ghana Ltd (Ghana).

Il Papa ha nominato Consultori del medesimo Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace i Rev.di Signori: Mons. Peter KLASVOGT, Direttore dell'Istituto di Studi Sociali Kommende di Dortmund (Rep. Federale di Germania); Mons.Martin SCHLAG, Professore di Teologia Morale presso la Pontificia Università della Santa Croce (Stati Uniti d'America); Mons. Giovanni MANZONE, Professore di Dottrina Sociale della Chiesa e Teologia Morale presso la Pontificia Università Lateranense (Italia); Paolo CARLOTTI, S.D.B, Professore di Teologia Morale presso la Pontificia Università Salesiana (Italia); gli Ill.mi Signori: Dott. Lawrence Archibald HONNY, Presidente della Commissione Giustizia e Pace dell'Arcidiocesi di Cape Coast (Ghana); Prof. Paul D. MURRAY, Direttore del Centro Studi Cattolici e Docente di Teologia Sistematica presso la Durham University (Gran Bretagna); Prof. Nicolas MICHEL, Docente di Diritto Internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Ginevra (Svizzera); Prof. Manfred SPIEKER, Docente di Scienze Sociali Cristiane presso l'Istituto di Teologia Cattolica dell'Università di Osnabrück (Rep. Federale di Germania); Prof. Takaaki Pio YASUOKA, Presidente di International Life Commission (International Catholics Organisation of the Media - ICOM) (Giappone).

NUOVI MEMBRI E CONSULTORI DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI

Il Santo Padre ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti gli Ecc.mi Monsignori: Alessandro Carmelo Ruffinoni, Vescovo di Caxias do Sul (Brasile) e Vjekoslav Huzjak, Vescovo di Bjelovar-Krievci (Croazia).

Il Papa ha inoltre nominato Consultori del medesimo Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti i Rev.di Monsignori: Giancarlo Perego, Direttore Generale della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana; Giacomo Martino, Coordinatore dell’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Genova.




[Modificato da Caterina63 01/10/2012 23:34]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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10/10/2012 23:59
 
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Quanto segue lo riprendo da un volume d'epoca, Movimento Cattolico Bollettino Italiano Anno IX  Bologna 1888 - riporta tutti gli eventi della Chiesa e in particolare tutti i testi di Papa Leone XIII fino al 1889, un anno, l'Anno del suo Giubileo Sacerdotale....

E c'è una simpatica curiosità...... a pag 74....

Berretta


Nel giorno 3 febbraio 1888, Papa Leone XIII firma un "Breve Pontificio" per autorizzare i Vescovi all'uso della "berretta color violaceo".....
Leggiamo il passo:

(..) Noi, perchè resti perenne la memoria di questo fausto avvenimento (l'Anno del Giubileo sacerdotale del Pontefice), e per dare ai Venerabili Fratelli un pubblico segno della Nostra benevolenza, abbiamo giudicato di adornare i Vescovi di tutto il mondo con qualche esterna insegna onorifica.
Però con questa Lettera, usando della Nostra Autorità Apostolica, concediamo in perpetuo, che tutti i Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi possano adesso ed in avvenire liberamente e lecitamente usare della berretta di colore violaceo.
Vogliamo che ciò sia loro riservato così, che altri, il quale non sia insignito della Episcopal dignità, non possa assolutamente adoperare tale ornamento.
Non ostanti le Costituzioni e sanzioni Apostoliche e tutte le altre cose in contrario, quali si sieno, anche se degne di speciale e individuale menzione e deroga.
Dato a Roma presso San Pietro sotto l'Anello del Pescatore, il dì 3 febbraio 1888, Anno Decimo del Nostro Pontificato
Leone XIII

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22/10/2012 14:37
 
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[SM=g1740771] Sabato 20 ottobre il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Domenico Caliandro, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni (superficie: 1.253; popolazione: 283.496; cattolici: 282.396; sacerdoti: 165; religiosi: 233; diaconi permanenti: 12), Italia. Finora Vescovo di Nardò-Gallipoli (Italia), l'Arcivescovo eletto è nato nel 1947 a Ceglie Messapica (Brindisi), ed è stato ordinato sacerdote nel 1971.
Dal 1971 al 1974 è stato Educatore nel Pontificio Seminario Romano Minore; dal 1975 al 1978 è stato Vice Rettore e poi Direttore spirituale nel Seminario diocesano di Oria; dal 1979 al 1980 è stato Parroco di S. Francesco D’Assisi, Oria; dal 1980 al 1985 è stato Vicario foraneo; dal 1980 al 1993 è stato Professore ordinario di Teologia Morale presso il Seminario Regionale di Molfetta e presso l’Istituto di Scienze Religiose di Oria; dal 1972 al 1983 è stato Canonico del Capitolo Cattedrale di Oria; dal 1981 al 1983 è stato membro del Consiglio Pastorale Diocesano di Oria. Dal 1989 al 1993 è stato membro del Collegio dei Consultori di Oria;nel 1993 ha ricevuto la consacrazione episcopale.

- Il Monsignore Guido Gallese, Vescovo della diocesi di Alessandria (superficie: 740; popolazione: 163.100, cattolici: 151.200; sacerdoti: 96; religiosi: 207; diaconi permanenti: 2); Italia. Il Vescovo eletto è nato a Genova (Italia) nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.
Dal 1990 al 1995 è stato Vice Rettore del Seminario Arcivescovile Maggiore di Genova “Benedetto XV”; dal 1995 al 1998 è stato Vicario parrocchiale di S. Giuseppe di Priaruggia, in Genova Quarto; dal 1998 al 2003 è stato Parroco “in solidum” e Moderatore delle parrocchie S. Pietro Apostolo, S. Andrea Apostolo in Calvari, S. Colombano Abate in Moranego, S. Giovanni Battista in Marsiglia, S. Stefano in Rosso, tutte nel comune di Davagna (GE); dal 2003 al 2007 è stato Parroco delle parrocchie di S. Ambrogio, S. Giovanni Battista e S. Maria Assunta in Bargagli (Genova); dal 2007 è Docente di Antropologia filosofica ed Etica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – Sezione di Genova, e Responsabile diocesano per la Pastorale giovanile.
Dal 2008 è Direttore dell’Ufficio diocesano per l’Università e Membro del Consiglio Presbiterale. Nel 2010 è stato nominato Membro della Commissione diocesana per l’applicazione degli Orientamenti Pastorali dell’Episcopato Italiano per il decennio 2010-2020. È stato finora Direttore dell’Ufficio diocesano per l’Università e Responsabile diocesano per la Pastorale giovanile.

- Il Vescovo Luigi Ernesto Palletti, Vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato (superficie: 881; popolazione: 223.535; cattolici: 220.921; sacerdoti: 141; religiosi: 152; diaconi permanenti: 22), Italia. È stato finora Vescovo Ausiliare di Genova (Italia).





[SM=g1740758]

****************************************

Al termine dell’Udienza Generale di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato per il prossimo 24 novembre un Concistoro nel quale procederà alla nomina di sei nuovi Cardinali. Queste le parole del Papa:

PAROLE DEL SANTO PADRE

Ed ora, con grande gioia, annuncio che il prossimo 24 novembre terrò un Concistoro nel quale nominerò 6 nuovi Membri del Collegio Cardinalizio.

I Cardinali hanno il compito di aiutare il Successore di Pietro nello svolgimento del suo Ministero di confermare i fratelli nella fede e di essere principio e fondamento dell’unità e della comunione della Chiesa.

Ecco i nomi dei nuovi Porporati:

1. Mons. JAMES MICHAEL HARVEY, Prefetto della Casa Pontificia, che ho in animo di nominare Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura;

2. Sua Beatitudine BÉCHARA BOUTROS RAÏ, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano);

3. Sua Beatitudine BASELIOS CLEEMIS THOTTUNKAL, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India);

4. Mons. JOHN OLORUNFEMI ONAIYEKAN, Arcivescovo di Abuja (Nigeria);

5. Mons. RUBÉN SALAZAR GÓMEZ, Arcivescovo di Bogotá (Colombia);

6. Mons. LUIS ANTONIO TAGLE, Arcivescovo di Manila (Filippine).

I nuovi Cardinali - come avete sentito - svolgono il loro ministero a servizio della Santa Sede o quali Padri e Pastori di Chiese particolari in varie parti del mondo.

Invito tutti a pregare per i nuovi eletti, chiedendo la materna intercessione della Beata Vergine Maria, perché sappiano sempre amare con coraggio e dedizione Cristo e la sua Chiesa.

[Modificato da Caterina63 24/10/2012 14:22]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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[SM=g1740758]

Sabato 3 novembre, il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Guido Pozzo,


Elemosiniere di Sua Santità, elevandolo in pari tempo alla Sede Arcivescovile titolare di Bagnoregio. [SM=g1740722]

L'Arcivescovo eletto è nato a Trieste (Italia), nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Ha iniziato il servizio presso la Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1987. Finora Segretario della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", succede all'Arcivescovo Félix del Blanco Prieto, del quale il Santo Padre ha accettato la rinunzia al medesimo incarico, presentata per raggiunti limiti d'età.

[SM=g1740771]


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[SM=g1740758] Città del Vaticano, 1 dicembre 2012 (VIS).-Il Santo Padre :

-Ha nominato il vescovo Luigi Negri, finora di San Marino-Montefeltro (Italia), come arcivescovo di Ferrara-Comacchio (superficie 3.138, popolazione 276.000, cattolici 272.000, sacerdoti 173, religiosi 202, diaconi permanenti 12) in Italia. [SM=g1740721]
Succede all'arcivescovo Paolo Rabitti, la cui rinuncia al governo pastorale della arcidiocesi è stata accettata per limite di età.









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ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 7 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. [SM=g1740721]

http://ais.badische-zeitung.de/piece/03/98/7d/5e/60325214.jpg

L'Arcivescovo eletto è nato a Waldshut (Gerrmania), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dopo essere stato giudice del Tribunale Diocesano e collaboratore personale dell'Arcivescovo di Freiburg im Breisgau, nel 1993 è stato assunto presso la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Nel 1996 è stato trasferito alla Congregazione per la Dottrina della Fede, dove in seguito ha svolto l'ufficio di Segretario personale del Prefetto. È stato Segretario particolare di Sua Santità Benedetto XVI dalla sua elezione al Pontificato.


http://www.forumuniversitas.org/Fotos/Noticias/Georg1.jpg



[SM=g1740738]

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06/01/2013 11:18
 
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[SM=g1740758] Il bollettino della sala stampa della Santa Sede annuncia i nuovi incarichi di Curia e nunziatura - gennaio 2013

Redazione
Roma

Per un quinquennio, direttore della Direzione della Ragioneria dello Stato della Città del Vaticano è stato nominato Antonio Chiminello, finora vice-direttore della medesima Ragioneria dello Stato, compito distinto da quello di ragioniere della Prefettura degli Affari economici. Chiminello prende il posto del direttore uscente Eugenio Borgognoni, membro, tra l'altro, del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensioni e del cda del Fondo Assistenza Sanitaria

Il Papa ha inoltre assegnato la sede del Guatemala al nuovo nunzio apostolico Nicolas Henry Marie Denis Thevenin, che domani riceverà l'ordinazione arcivescovile dal Papa assieme ad altri tre prelati, tra i quali il segretario personale di Benedetto XVI Georg Gaensewin. Monsignor Thevenin è stato consigliere per le questioni internazionali del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone fino al 2009, quando è stato nominato Protonotario Apostolico de numero participantium. Mentre Nunzio apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto e Delegato presso l'Organizzazione della Lega degli Stati Arabi sarà monsignor Jean-Paul Gobel, Arcivescovo titolare di Galazia in Campania, finora Nunzio Apostolico in Iran.

Va infine in pensione monsignor Michael Louis Fitzgerald. Il presule britannico, 75 anni, dal 2006 era nunzio apostolico in Egitto, dove Benedetto XVI lo aveva inviato, pochi mesi dopo l'elezione al soglio pontificio, dopo una lunga carriera nella Curia romana. Esponente dell'ala 'progressista' del Vaticano, Fitzgerald era stato prima segretario (dal 1987 al 2002) e poi presidente del pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso (dal 2002 al 2006). Un'esperienza che si è rivelata preziosa per l'incarico in un paese che, pochi anni dopo, è stato un baricentro della “Primavera araba”.

L'ambasciatore vaticano si è trovato a dover gestire, con prudenza e competenza, le proteste di piazza Tahrir, il passaggio del potere da Mubarak ai Fratelli musulmani nonché lo screzio diplomatico tra la Santa Sede e l'università islamica di al-Azhar e le ultime turbolenze politiche tra manifestanti e il presidente Mohammed Morsi in occasione del voto sulla nuova Costituzione.

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ALTRI ATTI PONTIFICI

 

Città del Vaticano, 22 gennaio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:



- Il Monsignore Gerardo Antonazzo, Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo (superficie: 1.426; popolazione: 155.900; cattolici: 152.900; sacerdoti: 103; religiosi: 187; diaconi permanenti: 16), Italia.
Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Supersano (Italia) ed ha ricevuto l’ordinazione presbiterale nel 1981.
Nel 1984 ha ottenuto la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico.
Dal 1981 al 1987 è stato Animatore nel Pontificio Seminario Romano Maggiore; dal 1987 al 1995 è stato Rettore del Seminario Vescovile di Ugento e Delegato Vescovile per la Pastorale Familiare; dal 1989 è Membro del Consiglio Presbiterale, del Collegio dei Consultori e del Consiglio Pastorale Diocesano; dal 1990 è Direttore della Scuola Teologica per Operatori Pastorali; dal 1990 è Docente di Sacra Scrittura; dal 1990 al 1993 è stato Vicario Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata; dal 1994 al 2003 è stato Delegato Vescovile per la Pastorale Giovanile e Vicario Episcopale per la Pastorale; dal 1995 al 2004 è stato Parroco di “S. Sofia” di Corsano; dal 2004 al 2010 è stato Parroco di “S. Andrea Apostolo” di Presicce (2004-2010); dal 2010 è Vicario generale e dal 2012 Rettore della Basilica-Santuario di Santa Maria de finibus terrae. Dal 1° aprile al 15 dicembre 2010 è stato Amministratore diocesano di Ugento-Santa Maria di Leuca. È stato nominato Cappellano d’Onore di Sua Santità in data 16 Giugno 2007.

- Il Monsignore Dario Edoardo Viganò, del Clero dell'Arcidiocesi di Milano, Direttore del Centro Televisivo Vaticano e Segretario del Consiglio d'Amministrazione del medesimo Centro Televisivo Vaticano, attualmente docente presso l'Istituto Pastorale "Redemptor hominis" della Pontificia Università Lateranense,

- Il Dottor Angelo Scelzo, Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede per gli accrediti giornalistici, finora sotto-Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.


[SM=g1740771]



[Modificato da Caterina63 22/01/2013 15:37]
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[SM=g1740758] ATTENZIONE!!!!  abbiamo ricevuto una email che ci chiedeva come mai non avessimo continuato questo servizio sotto Papa Francesco....
Amici, perdonate, ma lo sfogliate davvero il forum? [SM=g1740727]

E' stato specificato già da marzo e in molte sezioni la nascita di uno spazio nuovo - cliccateci su - dedicato al nuovo Pontificato dal 2013.....
molti temi saranno nuovi, altri ricominceranno con gli stessi titoli come questo - cliccate ci su -  sulle Nomine ufficiali  dei Vescovi e Cardinali dal Bollettino della Santa Sede.........


Buona lettura!!

[SM=g1740733]


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