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Cattolici? si, però.... (discussione dal luglio 2002 sulla disobbedienza dei cattolici)

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 12:25
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Sesso: Femminile
01/09/2009 12:23
 
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Da: cristianocattolico Inviato: 07/08/2002 11.16
Pace a tutti noi fratelli in Cristo,
nella sezione testimonianze ho inserito la mia personale testimonianza, vi prego di leggerla, è molto lunga, non annoiatevi, magari stampatela off-line si legge più serenamente. In passato non avevo mai fatto una testimonianza pubblica, ora è giunto il momento di testimoniare il mio amore per Cristo.

Alleluja, Gloria d Dio
Salvatore



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Da: 7978Pergamena Inviato: 07/08/2002 11.52
Caro Salvatore......
non ci può annoiare delle testimonianze degli altri...quando poi sono ricche di capitomboli....eheheheh......

Io sono approdata ad una maturazione della fede grazie alla vita dei santi.......ecco perchè il Papa insiste tanto sul propagandare le loro testimonianze.....ecco il motivo per cui ha fatto tanti santi e beati nel suo pontificato......chi ha pensato bene di criticarlo, non vi ha visto questa prospettiva della testimonianza......però siamo sempre propensi alle testimonianze distorte che ci offrono i politicanti.....buffo vero? e magari non ci accorgiamo che il vicino di casa ha vissuto una vita piena di prodigi............
Certamente abbiamo bisogno anche di un Che Chevara......ma non soltanto di miti che si sono esposti per cose che appartengono al mondo...abbiamo bisogno anche del sacro...di coloro che si sono esposti per il Cristo.....e che l'hanno fatto anche perchè noi potessimo comprendere......

Fraternamente,C.


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Da: 7978Pergamena Inviato: 28/01/2006 12.29
Ratzinger e la Provvidenza
Perchè per un credente l'elezione di Ratzinger a successore di Giovanni Paolo II è un disegno provvidenziale


In un articolo della rivista dei gesuiti spagnoli Sal terrae è detto che i divorziati possono ricevere la comunione (anche se il sinodo dei vescovi dello scorso ottobre ha ribadito il divieto), e che la Chiesa deve essere aperta verso gli omosessuali. In dicembre, negli Usa, il mensile America – redatto in gran parte da gesuiti – aveva scatenato una tempesta mettendo in vendita, come gadget, una statuina della Madonna avvolta in un preservativo. Non sarebbe corretto giudicare la Compagnia di Gesù dai due fatti (Civiltà Cattolica, per esempio, è stata dura sui Pacs per le copie di fatto).

Ma le posizioni di influenti ambienti della Compagnia in Spagna e negli Usa – e non solo – su delicate questioni morali fanno ricordare queste angosciate, ma lucide e ferme, osservazioni e affermazioni di Paolo VI a Jean Guitton, e da questi riportate nel libro Paolo VI segreto: «Ciò che mi colpisce quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa».

Sono parole che fotografavano, anticipandole, le aspre dicotomie del mondo cattolico durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Perché una parte di quel mondo plaudiva alla umanità del papa polacco, alla sua sensibilità per i temi della pace, della difesa dei deboli della terra, della sua denuncia delle degenerazioni del capitalismo. Ma si mostrava addolorata – e spesso indignata – per la lucida fermezza di Giovanni Paolo II nell’affermare i valori tradizionali relativi alla difesa della vita sin dall’embrione; al ruolo della donna nell’ordine naturale; alla natura, funzione e limiti della sessualità; ai limiti invalicabili della scienza al cospetto della natura e dei fini dell’uomo; al valore permanente – teologico e rituale – dei quattro “novissimi” (morte, giudizio, inferno, paradiso), e ai “precetti” della Chiesa, tra i quali la confessione e l’eucaristia almeno una volta l’anno; al valore altissimo da lui attribuito alla religiosità popolare. Queste posizioni del Papa polacco hanno portato molti cattolici ad augurarsi – e forse a pregare – che Joseph Ratzinger non venisse eletto suo successore, conoscendo la totale sintonia che tra i due vi era sulle questioni ricordate. Avversione che, ne siamo certi, troverà un nuovo forte catalizzatore nella prima enciclica di Papa Ratzinger per i suoi contenuti, ispirati alla tradizione, in materia di amore divino e umano, che contrastano radicalmente col dominante pensiero laicista in materia.

Pensiero che dove tanta parte del suo successo nel nostro tempo anche perché si imbatte, e strumentalizza – come osservava Henri De Lubac, il grande teologo gesuita ordinato cardinale da Paolo VI – in «un cristianesimo sempre più minorato, ridotto ad un teismo sempre più vago e impotente»; che tenta di giustificare le sue debolezze di fronte al “progresso” con la volontà di redimerlo. Ma in sostanza per la voglia di annullarsi in esso in nome della libertà, e per goderne tutti i frutti, compresi quelli avvelenati. Un cristianesimo che finisce per accettare – come affermava il cardinale Ratzinger in Chiesa, ecumenismo e politica – una «pedagogia della libertà» fondata sulla «educazione alla ribellione a tutti i valori dati, la liberazione illimitata dell’uomo che progetta se stesso “creativamente” […] Non è stabilito che cosa egli sia», aggiungeva Ratzinger, «e come debba essere. Bisogna riscoprire l’essere umano dal nulla di una libertà vuota». Che non è più soltanto «emancipazione dalla tradizione e dall’autorità, ma emancipazione anche dall’idea di creazione dell’uomo […] Così che proprio questa libertà appare subito al tempo stesso come l’inferno; essere liberi significa essere dannati (il riferimento è a Sartre, ndr) essere in un vuoto senza senso e senza luce».

Di fronte a certi fatti, è dunque difficile per un credente non vedere i segni di un disegno provvidenziale nella elezione di Joseph Ratzinger a successore di Giovanni Paolo II nella guida della Chiesa, una parte della quale, infatti, sembra ancora immersa nel clima che portava Paolo VI a dire il 29 giugno 1972: «Credevamo che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole e tempeste, e di buio, e di ricerca e di incertezza, si fa fatica a dare la gioia della comunione».

Nicola Guiso da L'Indipendente 24 gennaio 2006








<< Ricordo, in particolare, l'allora giovanissimo professor Ratzinger. Accompagnava al Concilio il cardinale Joseph Frings, arcivescovo di Colonia, in qualità di esperto di teologia. Fu successivamente nominato arcivescovo di Monaco da papa Paolo VI, che lo creò cardinale, e partecipò al Conclave che mi affidò il ministero petrino. Quando morì il cardinale Franjo Seper, gli chiesi di succedergli nell'incarico di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Rendo grazie a Dio per la presenza e l'aiuto del cardinale Ratzinger, che è un amico fidato. >>
(Giovanni Paolo II, "Alzatevi, andiamo!", Mondadori 2004)






[SM=g1740733]
[Modificato da Caterina63 01/09/2009 12:25]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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