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29 settembre Festa dei Santi Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2016 20:43
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17/10/2011 22:46
 
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L'Arcangelo Gabriele: il protettore di Radio Vaticana


 

di don Marcello Stanzione

ROMA, lunedì, 17 ottobre 2011 (ZENIT.org) - Riguardo a San Gabriele, il Papa Pio XII il 12 gennaio 1951 con un breve apostolico nominò l’arcangelo patrono delle telecomunicazioni ed affermò che: “Ogni dono eccellente, ogni grazia perfetta discende dall’alto, dal Padre delle luci”. Inoltre il Pontefice sottolineò: “E’ per questo che bisogna ammirare la divina saggezza che ha permesso agli uomini, grazie alle numerose invenzioni nate dal genio della nostra epoca, di potere, per mezzo dell’elettricità, telegrafare agli assenti con una meravigliosa rapidità, telefonare a delle distanze straordinarie, inviare dei messaggi con le onde aeree ed infine contemplare la visione delle cose e dei fatti che si trovano lontanissimi dai luoghi in cui abitano. Questi strumenti, costruiti secondo le regole dell’arte, possono essere molto nocivi se sono impiegati con cattive intenzioni, ma al contrario, possono aiutare potentemente allo sviluppo ed al riaffermarsi delle relazioni fraterne tra gli uomini, al progresso della civilizzazione, alla propagazione illuminata delle arti e delle scienze, ed anche all’insegnamento dei precetti della religione, alla trasmissione della parola del supremo Pastore dalla Sede di Pietro a tutte le nazioni, ed all’ammirabile unione di tutti i cuori per dirigere verso la Maestà divina delle pubbliche preghiere fatte con questo mezzo in tutto l’universo.

E’ per questo che, la nostra Santa Madre Chiesa non si è mai opposta a questo progresso della civilizzazione umana, ma ha avuto ed ha ancora il pensiero di sostenerlo, di svilupparlo e di incoraggiarlo nella più grande misura, essendo dato che tutto ciò che di vero e di nuovo deve essere considerato come una traccia dell’intelligenza divina ed un segno della sua potenza.

Così noi crediamo molto opportuno assicurare a queste scienze meravigliose ed a quelli che le mettono in opera o che le esplorano, il beneficio speciale di una protezione celeste. Alla domanda fatta da molte persone notevoli che, in molte nazioni, esercitano la loro attività in questo ramo, di dare loro ad essi ed ai loro colleghi, come celeste Patrono presso Dio, l’Arcangelo San Gabriele che portò al genere umano, piombato nelle tenebre e disperando quasi della sua salvezza, l’annuncio lungamente augurato della Redenzione degli uomini, noi decidiamo di accogliere favorevolmente, visto la sua importanza e la sua gravità, questa richiesta che è secondo il nostro proprio pensiero e che corrisponde ai nostri propri desideri.

Così dunque, usando della pienezza del nostro potere apostolico, con questa Lettera e per sempre, noi costituiamo e dichiariamo l’Arcangelo San Gabriele, celeste Patrono presso Dio di questa professione, dei suoi specialisti ed impiegati, attribuendogli tutti gli onori ed i privilegi che appartengono regolarmente ai principali Patroni”. In quest’anno 2011 Radio Vaticana compie 80 anni di fondazione e per l’occasione nell’atrio dei Musei Vaticani è stata allestita una mostra che resterà aperta per un anno. E’ davvero speciale la Radio vaticana: è stata progettata dall’inventore stesso della radio, Guglielmo Marconi; ha, come precedentemente sottolineato, come patrono un arcangelo importante, Gabriele, quello dell’Annunciazione; da sempre è diretta dai Padri Gesuiti; il suo segnale di intervallo, molto programmatico, è il “Christus vincit”. Trasmette in più lingue di qualsiasi altra stazione al mondo, ben 45, e ha uno staff che sarebbe riduttivo definire multietnico, composto com’è da persone di 62 nazionalità. Del resto, basta uno sguardo alla sua homepage, dove la ,lista delle pagine è scritta in 11 diversi alfabeti, per capire che siamo in presenza di una piccola ONU delle telecomunicazioni. E’ depositaria di un patrimonio unico, la voce dei sette Papi che hanno parlato ai suoi microfoni, da Pio XI a Benedetto XVI, perché al centro delle sue trasmissioni, da sempre, c’è il Papa.

Non per niente è anche nota come la Radio del Papa. E da quando i papi hanno cominciato a girare il mondo, i suoi inviati li seguono fedelmente e con le loro dirette fanno sentire gli ascoltatori più vicini al Papa pellegrino. Il via lo diede Paolo VI nel 1964 con il viaggio in Terrasanta. Con Giovanni Paolo II i viaggi internazionali raggiunsero la cifra record di 104, e Benedetto XVI promette bene, dato che siamo già a quota 18 in nemmeno 6 anni. E’ una radio multimediale, che alle onde elettromagnetiche, ai satelliti e a Internet affianca ora nuove tecnologie come sistemi di trasmissione in digitale DAB e DRM, che permettono l’invio simultaneo di più programmi sullo stesso canale, con grande risparmio energetico rispetto al vecchio sistema analogico. E infine il sito WEB, formidabile vetrina dell’attività della radio, permette di ascoltare i programmi in diretta o in differita, vedere filmati di eventi papali del Centro Televisivo Vaticano, oppure, con il Podcast, scaricare files audio e video su computer, I-Pod o I- Pad. “Le onde elettriche trasporteranno in tutto il mondo attraverso gli spazi la Sua parola di pace e di benedizione”. Le parole rivolte da Marconi a Pio XI nel 1931 sono sempre attuali: nell’era della multimedialità, la radio Vaticana è più che mai la radio del Papa, il suo microfono per parlare al mondo.

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Pio XII e gli Angeli


 

di don Marcello Stanzione

ROMA, mercoledì, 2 novembre 2011 (ZENIT.org).- Il Papa Pio XII parlò spesso della missione degli Angeli nella vita della Chiesa. Il Pastor Angelicus, come era chiamato, era parti­colarmente devoto dell'Arcangelo Michele.

Nell'anno santo del 1950 Papa Pacelli, con l'enciclica Humani generis ribadì la dottrina tradizionale sugli Angeli, deplo­rando che alcuni arrivino a mettere in discussione il loro essere creaturale personale, riducendoli a figuremitiche e vaporose.

Poiché talvolta si limita il compito degli Spiriti celesti a un ministero di difesa sul piano fisico, il Papa ricorda che gli Angeli hanno cura anche della nostra santificazione, essi sono maestri di ascesi e di mistica. Pio XII in conclusione invitava quei pellegrini a mantenere una certa familiarità con gli Angeli, che si adoperano con costante sollecitudine per la salvezza umana perché: “A Dio piacendo passerete un'eternità di gioia con gli Angeli: imparate fin da ora a conoscerli”.

Papa Pio XII il 15 gennaio 1941 proclamò San Michele Arcangelo patrono e protettore dei radiologi e radioterapeuti. Questi lavorano nei loro rispettivi campi contro pericoli per la salute del proprio corpo e hanno bisogno del patronato degli Angeli che possano proteggerli e assisterli nell’aiutare il malato. Di conseguenza San Michele fu costituito e dichiarato loro patrono e gli fu affidato un ruolo specifico e molto speciale per aiutare i malati e prevenire le malattie.

Il nome di Michele, “Quis ut Deus?”, secondo Pio XII, esprime e significa “Forza di Dio”, ed è soprattutto per questa ragione che il sommo Pontefice dichiarò l’Arcangelo Michele Patrono dell’ordine e della sicurezza pubblica in tutta l’Italia. “Non c’è nessuno che appare più capace e più idoneo a preservare la sicurezza pubblica di quel Principe celeste dell’armata angelica, come ad esempio, l’Arcangelo Michele, poiché egli possiede la forza contro i poteri dell’oscurità” egli disse.

“Assistere Dio a beneficio della nostra salvezza” dice San Giovanni Crisostomo, “è un dovere degli angeli… essi si adoperano per il nostro bene, corrono qua e là per noi, e nessuno lo direbbe, ci rendono servizio”. Tale è anche il dovere dell’Arcangelo Michele il comandante dell’armata angelica. Il papa Pio XII durante l’udienza del 3 ottobre 1958 ad un gruppo di pellegrini americani tenne una memorabile catechesi sul ministero degli angeli custodi. Papa Pacelli ricordò loro che è dopo un lungo periplo che voi siete venuti a Roma, madre amante delle vostre anime. Voi avete attraversato l’Oceano ed il Mediterraneo, visitando le città ed i santuari ricchi di santi ricordi, avete già visto molte cose di questo mondo. Ed il vostro viaggio non è ancora terminato. La terra ed il cielo, le colline e le valli, i centri dei differenti paesi coi loro monumenti antichi ed i loro abitanti moderni, tutto questo, i vostri occhi li hanno contemplati. E quando al notte misteriosa scendeva sul mare immenso, cacciando dal cielo la luce splendente, la creazione si estendeva ai vostri occhi con le milizie celesti delle stelle e dei pianeti che apparivano per riflettere la gloria del loro Creatore. Quanto è grande e bello, pensavate allora, questo mondo visibile !

Ma il mese di ottobre è un mese in cui questa visione si cancella un momento, richiamando al nostro interno spirito che vi è un altro mondo, un mondo invisibile, ma comunque altrettanto reale di quello che voi vedete ed anche vicino a voi. Ieri, la Chiesa ha celebrato la festa dei Santi Angeli. Essi sono gli abitanti di questo mondo invisibile che vi circonda. Essi erano nelle città che voi avete visitate come i custodi della Provvidenza di Dio ; essi sono stati i compagni del vostro viaggio. Cristo non ha detto dei bambini che furono sempre così cari al suo cuore puro ed amante : “I loro Angeli nei cieli vedono incessantemente il volto del Padre mio che è nei cieli ?”. E quando i bambini diventano adulti, i loro Angeli li abbandonano ? Certo che no. “Cantiamo gli Angeli Custodi degli uomini”, diceva la liturgia di ieri, “compagni celesti che il Padre ha dato alla loro fragile natura perché essa non soccomba ai nemici che la insidiano”. Questo stesso pensiero ritorna incessantemente negli scritti dei Padri della Chiesa. Ognuno, per umile che sia, ha degli Angeli per vigilare su di lui. Essi sono gloriosi, puri, magnifici, e nonostante ciò vi sono stati dati come compagni di strada, sono incaricati di vigilare accuratamente su di voi, perché non vi allontaniate da Cristo, loro Signore. E non solamente essi vogliono difendervi contro i pericoli che vi tendono lungo il vostro cammino, ma stanno in modo fattivo al vostro fianco, incoraggiando le vostre anime quando vi sforzate di salire sempre più in alto verso l’unione a Dio da Cristo.

“Carissimi pellegrini, - esclamò Pio XII nei riguardi dei pellegrini - ricevendovi all’inizio del mese di ottobre, noi non possiamo lasciarvi senza esortarvi brevemente a risvegliare ed attizzare il vostro senso del mondo invisibile che vi circonda - “perché le cose visibili non sono che per un tempo, le invisibili sono eterne” - e ad intrattenere certi rapporti familiari con gli Angeli che sono così costanti nella loro sollecitudine per la vostra salvezza e la vostra santità. Voi passerete, Dio lo voglia, una eternità di gioia con essi ; apprendete a conoscerli fin da ora.

Che gli Angeli portino la nostra preghiera per voi fino ai piedi del trono di Dio e possano, per intercessione della loro gloriosa Regina, portarvi grazie numerose da parte del vostro divino Salvatore!”

 

[Modificato da Caterina63 02/11/2011 23:28]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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