La Pace di Cristo!
Cara Caterina, io non volevo affatto essere provocatorio!
In verità non era ai fratelli di tradizione cattolica che mi riferivo, ma a quelli di tradizione riformata: ciò che voglio sottolineare è che il dogma della perpetua verginità di Maria di Nazaret più che ad un "pezzo di carne", ad una "membrana fisica", si riferisce al Corpo di Maria, inteso come il luogo delle relazioni intessute da Maria, come da tutti gli uomini.
Come fatto prima per il termine "vergine", pensiamo un po' a cosa chiamiamo veramente corpo, un'analisi che forze ci potrebbe sorprendere.
Alla parola corpo si deve necessariamente dare un significato più ampio che la somma degli organi, delle mebrane, dei muscoli, dei liquidi che lo compongono.
Non è un caso se esso, una volta che la vita lo ha abbandonato, non è più detto corpo, ma feretro o cadavere: il corpo, seppur composto della stessa "materia" è infatti di più del cadavere: è possibilità di relazione, capacità di comunicazione, di entrare in rapporto con il mondo, di introdurre sostanze dall'esterno e di farne fuoriuscire, è capacità di rinnovare le parti che lo compongono, cose che non competono alla carne in quanto tale, ma al Corpo in quanto corpo vivo!
Il corpo di Maria è stato sempre Vergine: perchè è stato ricolmo di grazia, salutato dagli angeli e degno di partorire il Verbo!
Era a questo che mi riferivo, Caterina, e spero che tu concorderai con me.
Io chiedevo quale sarebbe stata la risposta del nostro cuore: il mio crede ciecamente che Maria sia la Vergine e la Madre nel senso più pieno di questi termini.
E cosa direi ai fratelli riformati? Quello che ho già detto: Maria è Vergine perchè:
- prima di tutto ha partorito verginalmente il Cristo;
- inoltre perchè si è comportata da Vergine in tutta la sua vita, in tutti i significati che questo vocabolo ha nella nostra cultura;
-inoltre perchè il suo corpo è stato, già da prima del saluto di Gabriele, ricolmo dello Spirito Santo;
- perchè i passi che parlano dei fratelli di Gesù non sono probativi, inquanto soggetti ad interpretazioni ambivalenti e aventi la stessa probabilità di correttezza;
- ed inoltre, "in dubium pro tradizionem", di Maria si è parlato come "La Vergine" per millecinquecento anni senza obiezioni.
Come sappiamo, non c'è bisogno del dogma per credere: la Chiesa credeva nella Trinità ben prima della formulazione nicena; ciò che personalmente chiedo ai fratelli della riforma è l'accettazione che il titolo di Vergine sia dato a Maria per tutti i motivi sopra descritti, e che rispettino la comprensione realizzata dai fratelli cattolici e orientali nella loro vita liturgica, di preghiera e di riflessione dogmatica.
L'unità non si raggiunge nella sottoscrizione di una formula dogmatica, ma nel vivere la stessa esperienza di fede; si veda la ritrovata unità tra la Chiesa Romana e le Chiese non-calcedonesi sulla natura di Cristo, con una professione comune di fede, senza imporre a tali chiese la "sottomissione" ai decredi di Calcedonia.
Ancora la Pace del Figlio della Vergine!
Ireneo