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dal dialogo: L' IMMACOLATA CONCEZIONE del 24-11-2002

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 07:08
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13/09/2009 07:00
 
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 25/11/2002 10.53
Prendiamo la Bibbia avanti a noi......invochiamo lo Spirito Santo......facciamo "SILENZIO".....un silenzio che vada oltre il "chi siamo"; che vada oltre i confini e i muri creati dall'uomo.....; immagianiamoci solo un "NOI" e Dio.....
 
Dunque....abbiamo cominciato a tracciare una linea biblica proprio a partire dalla Genesi.....dove abbiamo letto che Dio dice:
1) Io porrò inimicizia tra te e la donna; (Maria).2) tra la tua stirpe e la sua stirpe (Gesù e i figli redenti e la stirpe di coloro che seguiranno il Demonio: le due stirpi citate)......
Proviamo a proseguire.....
 
E' davvero singolare che nessun altro degli Evangelisti riporti il fatto che ai piedi della Croce vi era la Madre di Gesù - come invece riporta Giovanni 19,25ss. Nei confronti di Maria i Vangeli assumono due atteggiamenti contrapposti: uno di disapprovazione, per chi non va oltre il senso scritturale...., l’altro di esaltazione .
 
La "disapprovazione" (la chiameremo così per coloro che usano questo brano per disapprovare, appunto il culto a Maria) fu il primo atteggiamento apparentemente anomalo, in Mc 3,31 "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli fuori, ti cercano". Risponde loro: " Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? (...) Ecco mia madre e i miei fratelli (rivolto alla folla)! Chi fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella, mia madre!". Il senso di questa frase non vuole assolutamente negare alla Madre il suo ruolo, ma Gesù non vuole che in lui si veda soltanto un carismatico da seguire, non vuole che il seguire lui o la madre, distolgano l'attenzione su chi Egli sia realmente, non vuole DIVIDERSI DAL PADRE......infatti dice "chi fa la volontà di Dio"....e neanche dice "chi fa la volontà mia"....eppure in altro discorso dirà: "Chi ascolta me, ascolta colui che mi ha mandato..." Gesù dunque impone che si faccia la volontà di Dio, e che si ascolti Lui...e che NON si dia risalto, invece, alla sua umanità confondendolo come un qualsiasi carismatico....
 
L’esaltazione invece, appartiene a Matteo che le dedica ampio risalto fra il cap. 1, v18- cap.2 con i Magi, la fuga in Egitto, la strage degli Innocenti e il ritorno a Nazaret, donandoci un quadro familiare molto illuminante. Se pur tutto è condotto a Gesù, il Messia che deve nascere e che Matteo ci descriverà dopo nato, tendono comunque a darci uno spaccato della vita di Maria e di Giuseppe, del neonato non ci vengono forniti particolari se non l'adorazione dei Pastori e dei Magi, alludendo quindi alla divinità stessa del Cristo dal momento che l'adorazione è un'esclusiva di Dio. Ciò che interessa a Matteo è darci un quadro degli eventi sia storici, che spirituali come ad esempio, l'avviso in sogno a Giuseppe di fuggire in Egitto, e poi di nuovo un avviso per fare rientro a Nazaret, quindi quell'ascoltare incessantemente la voce di Dio e fare la sua volontà quotidianamente, anche a costo di fare bagagli e partire lontano. Da questi aspetti la Chiesa ha tracciato nel tempo una sana Dottrina della Famiglia umana, proprio sullo spaccato della Santa Famiglia di Nazaret verso la quale tutti gli sposi debbono rivedersi, in essa vi è l'obbedienza, la virtù del compito di genitori in mezzo ai pericoli, l'umiltà pur sapendo Giuseppe e Maria, che a loro era stato il Figlio di Dio, l'attenzione a cogliere i segni e la voce di Dio. In questo senso Matteo ci offre un'esaltazione dell'obbedienza di Maria e di Giuseppe che consapevole ormai del ruolo assunto, lo porta a termine proteggendo la Madre di Dio, custodendo Lei e il Bambino da ogni pericolo.....
 
Abbiamo anche l'Evangelista Luca che è l'unico a raccontarci minuziosamente l'evento dell'Annunciazione: mentre Giovanni nel suo cap. 1 ci parlerà esclusivamente del Verbo che s'Incarna, Luca lo racconta nei minimi particolari, ogni sua parola messa fra le virgole, diventa un tomo d'alta teologia. L'esaltazione che Luca ne fa è nel racconto di Elisabetta che per prima identificherà in Maria la "Madre del mio Signore" (Lc.39, ss) dalla quale testimonianza Maria dirà di se stessa "Tutte le generazioni mi chiameranno beata...". In nessun'altra pagina della Bibbia troveremo un'affermazione così forte e precisa attribuita a se stessa. In Luca vi è anche il racconto della Presentazione di Gesù al Tempio (2, 25,ss), nella quale è prefigurata la sofferenza della Madre ai piedi della Croce......e il Ritrovamento di Gesù a soli 12 anni che dice per la prima volta ai suoi genitori la sua spesifica missione "Non sapevate che devo attendere alle cose del Padre mio?", anche questa risposta, insieme a quella di Marco, assumono gli stessi toni apparentemente di "rimprovero"...tuttavia l'ispirazione dell'esaltazione è racchiusa nella frase: "Egli (Gesù) scese con loro e tornò a Nazaret, ed era loro (ai genitori) sottomesso."(v.51-52), Gesù avverte della sua missione, avverte i suoi che Egli sa chi è suo Padre..... ma si sottomette ai suoi Genitori......Luca, ricorda Maria persino in At 1,14, intenta a “pregare” con gli Undici apostoli, da notare come del gruppo delle donne, per nome venga chiamata soltanto Maria, quasi a metterla al centro non tanto dell'attenzione, ma al centro dell'evento che sta per compiersi, la Pentecoste, la nascita della Chiesa della quale a buon diritto Lei è la Madre, essendo stata la Madre di Gesù
 
Se ora prendiamo Giovanni, il suo capitolo 1 incentrato esclusivamente sul Verbo, non vuole indicare uno sminuire la Madre, tutt'altro, rafforza invece l'ispirazione che successivamente i Padri ebbero nel definirla la Theotokos "Colei che partorisce Dio"; "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".....Il testo Giovanneo è riconosciuto come il testo che ha avuto la peculiarità di tramandarci il Gesù tutto vero Dio e del Gesù tutto vero uomo...in un unica Persona che Incarnandosi, ha dato la distinzione alla Trinità sin da sempre esistita, ma non ancora rivelata. Non a caso infatti questo Vangelo è stato il più manomesso da coloro che negavano e negano ancora oggi la divinità di Gesù .......
Giovanni è l'unico che racconta di Maria ai piedi della Croce, molti accusano che sia stata un'aggiunta per giustificare il culto mariano, ma dopo aver letto della profezia di Simeone a Maria, il particolare di Giovanni assume un significato pieno, nel quale si è avverata la profezia stessa, infatti in nessun altro modo la Madre avrebbe potuto soffrire così tanto se non sotto ai piedi della Croce vedendo il Figlio morire....
 
Buona meditazione
S.L.G.C.
 
 

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 25/11/2002 11.45
Dall'amico Max di Jesse35, copio questo contributo......
CLICCA QUI...per il collegamento alla Bacheca dedicata da Jesse35 a Maria.....
 
 
Da: Max°Is°35°  (Messaggio originale) Inviato: 24/11/2002 19.56
 

Immacolata Concezione,

La parola immacolata significa pulita, tersa, candida, nivea, in senso figurato ha valore di casta, incorrotta, pura e vergine. La Madonna è l’immacolata concezione, perché concepita immune dal peccato originale per singolare

Privilegio divino, come è stato definito dogmaticamente da Pio IX l’8 dicembre 1854, dopo aver consultato l’episcopato mondiale che con una maggioranza molto ampia, si mostrò favorevole alla definizione di "immacolata concezione" (546 pro e 57 contro).

L’unica donna che nel NT ha l’appellativo di Vergine è Maria madre di Gesù (Lc 1,27). Ella si presenta in modo singolare come Vergine e Madre, perché in virtù della sua fede e della sua obbedienza generò sulla terrà lo stesso Figlio di Dio, senza contatto con uomo, ma adombrata dallo Spirito Santo (Lumen Gentium 63).

Certamente prima ancora del suo consenso alla maternità di Gesù Ella si era già consacrata interamente a DIO per il Quale nutriva un amore eccellente ed aveva donata tutta se stessa, preservandosi casta.

Proprio in vista di questa maternità di Gesù, seconda Persona della santissima Trinità, Ella venne concepita immacolata.

Non poteva essere diversamente, in quanto il Figlio che lei avrebbe partorito doveva essere esclusivamente il Figlio di DIO; quale tempio più adatto per accogliere il Verbo fatto carne se non il grembo di una Vergine preservata da ogni macchia già al suo concepimento?

Le parole "eccomi, sono la serva del Signore" confermano che Maria ha scelto fin dall’inizio la sua condizione di umile ancella e di obbedienza incondizionata al Signore DIO; non dice infatti sarò la serva del Signore ma afferma che lo è già, questa consacrazione ad essere Tempio dello Spirito Santo sarà mantenuta fino alla fine in modo perpetuo, come anche i grandi riformatori protestanti affermano (es: Calvino, Lutero).

In virtù di questo amore, Maria ha sempre desiderato di essere in tutto donata a DIO, vivendo la sua verginità in maniera gioiosa e casta.

San Paolo conferma che questa decisione di vita è santa e auspicabile, dicendo ai non sposati che fanno bene a rimanere così, come anche lui ha scelto di essere; la verginità è una consacrazione integrale al Signore (1 Cor 7, 32-35): l’uomo sposato si preoccupa di come piacere alla moglie, invece chi non lo è può dedicarsi interamente a DIO preoccupandosi di piacere a Lui solo vivendo interamente consacrato a Lui.

Maria giustamente afferma che DIO l’ha salvata in quanto ella è stata preservata dal peccato originale, proprio in previsione dei meriti di suo Figlio, cioè è proprio perché è Madre di Gesù che è stata salvata all’atto del concepimento, di fatto quindi anche Lei è stata realmente salvata da Gesù.

Già subito dopo il peccato originale DIO sentenziò che la donna si sarebbe rivalsa sul serpente shiacciandogli la testa (Gen 3,15), come sarebbe stato possibile che una donna soggetta al peccato originale lo potesse fare? Certamente Ella l’avrebbe potuto fare solo se fosse stata esente da questa soggezione, a quale Donna se non a Maria (nuova Eva) madre di Gesù si poteva riferire il Signore Adonai? Ecco perché Ella è la tutta pura, la sempre Vergine, la Madre di Gesù DIO.

Sant’Agostino anche se in modo confuso pur ammettendo la totale santità personale di Maria, rifiuta però che sia stata concepita senza peccato questo per timore che esentando Maria dal peccato originale si mettesse in discussione la necessità universale della salvezza per mezzo di Cristo.

Altri autorevoli santi della Chiesa invece dichiarano la concezione immacolata di Maria ad esempio san Bonaventura e i santi francescani succeduti a Francesco nel corso della storia. Il concilio di Trento non si pronuncia in merito, lasciando libertà di vedute in merito. La Chiesa non era ne a favore ne a sfavore; il papa Sisto IV nel 1483 affermò che questo punto della dottrina era libero e proibì di qualificare l’una o l’altra posizione eretica. Alessandro VII (1661) approvò la devozione dell'Immacolata concezione senza però imporla, ognuno restasse libero di pensarla come volesse in merito.

La difficoltà nel dialogo tra cattolici e protestanti non riguarda solo il carattere tardivo della sua promulgazione, né le polemiche protrattesi dal XIX secolo ad oggi, ma si rivolge a diverse incomprensioni propriamente teologiche, legate a diverse opinioni di veduta sul rapporto tra Creatore e le sue creature, del peccato originale, della grazia e della libertà, del posto di Maria nell’economia della salvezza.

Da parte protestante si obietta infatti che il concetto di "immacolata concezione" contraddice la rivelazione dell’evangelo secondo la quale DIO è venuto a visitare i peccatori che non sono graziati perché amabili, ma sono amabili perché graziati; questo concetto sarebbe, cioè, in contraddizione con la rivelazione biblica.

I cattolici rispondono affermando che Maria è stata essa stessa "riscattata" per i meriti di Gesù all’atto stesso del suo concepimento; il corpo di Gesù non avrebbe potuto nascere da una carne segnata dal peccato. Maria è stata colmata di Grazia (Lc 1,28) proprio mediante il concepimento immacolato; la sua immacolata concezione ha cioè significato di chiamata alla santità da parte di DIO dell’umanità intera.

Un abbraccio a tutti quanti, grazie perchè mi sembra che stiamo facendo dei reali passi di avvicinamento nella reciproca comprensione,

Max,

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