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I Cristiani nei primi secoli: tra persecuzioni crudeli, lavoro e Carità tra segni e simboli

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2015 22:19
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12/03/2014 09:57
 
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   Conosciamo davvero il primo secolo della Chiesa? ;-)
in questo click troverete davvero in poche righe l'essenziale.... è una storia appassionante e come Battezzati, ci riguarda davvero...
http://www.cooperatoresveritatis.onweb.it/it/storia-1o-secolo



 

Con la predicazione e le opere di Gesù Cristo ha inizio di fatto la storia della Chiesa, fondata su Pietro, mentre convenzionalmente questa storia comincia nell'anno 30 con la discesa dello Spirito Santo (nella Pentecoste) e con la predicazione degli apostoli. La prima chiesa è costituita in Gerusalemme dai 12 apostoli, dai loro discepoli e dai primi giudei convertiti, tutti di stirpe ebraica e praticanti la fede d'Israele.

 

Gli apostoli (chiamati in un primo tempo "i dodici") con aggregato poi Paolo annunciano e spiegano la resurrezione di Gesù basandosi su:

1) la testimonianza (hanno visto Cristo risorto);

2)le opere di potenza (numerosi erano i prodigi e di segni compiuti dagli Apostoli (Atti 2,43);

3) il compimento delle profezie, che riguardano particolarmente i giudei, i quali devono riconoscere che con Cristo si è realizzata l'attesa di un avvenimento escatologico annunciato dai profeti: il Messia, il Salvatore.

 

La prima comunità di giudeo-cristiani si inserisce nel contesto generale del giudaismo dell'epoca. Si manifesta subito l'ostilità dei grandi sacerdoti e dei sadducei. I sacerdoti, ormai creature del potere romano (nel 30 capo della famiglia-casata di Seth era Anna e grande sacerdote in carica Caifa) erano gelosi dell'influenza dei cristiani sul popolo e timorosi di perdere il loro potere personale (Atti 5,17) mentre i Sadducei costituivano un partito nello stesso tempo politico e religioso, fedele all'ideale sacerdotale imperniato sul Tempio, ostili alle innovazioni in campo religioso (Atti 4,2).

 

L'ostilità si manifesta in successive fasi:

1) primo episodio: l'arresto di Pietro e Giovanni sorpresi a predicare nel Tempio e portati davanti al Sinedrio e poi rilasciati (Atti 4,3-23);

2) arresto di un gruppo di apostoli (At. 5,17-24) e loro rilascio grazie all'intervento del fariseo Gamaliele. I farisei non condannano a priori il movimento di Gesù perché ammettono il messianismo, al quale sono invece ostili i sadducei per ragioni dottrinali;

3) persecuzioni contro gli ellenisti e Stefano (36 d.C.) e martirio di Stefano;

4) arresto di Giacomo, fratello di Giovanni e di Pietro (Pasqua 41 ), e suo martirio nel 43 (At.12,2) su iniziativa di Erode Agrippa re di Giuda;

5) cacciata di Paolo dalla sinagoga e da Tessalonica;

6) arresto di Paolo a Gerusalemme (58 d.C.);

7) lapidazione di Giacomo, fratello del Signore (nel 62 d.C:).

 

I farisei partecipano alla persecuzione di Stefano e degli ellenisti cristiani perché rimproverano loro il distacco dalla questione dell'indipendenza giudaica, dal Tempio che ne era il simbolo e dalla struttura legale d'Israele (At. 6,13-14). I primi cristiani furono giudei convertiti, uniti ai dodici in Gerusalemme, e successivamente giudei del territorio circostante e di varie città dell'Asia Minore e del Mediterraneo orientale. Fedeli al culto del Tempio, quelli di Gerusalemme avevano come capo Giacomo, fratello (si intende della discendenza davidica e quindi cugino) del Signore. Dopo la dispersione degli ellenisti, allontanati dalla città successivamente al martirio di Stefano, il gruppo di Giacomo restò egemone della Chiesa di Gerusalemme fino all' anno della distruzione del Tempio e della città (70d.C.).  I primi cristiani, quindi, continuarono a partecipare alla vita religiosa del loro popolo, costituendo un gruppo particolare in seno alla totalità d'Israele. Formavano, però, una comunità a parte e vennero designati dagli Atti con il nome di "ecclesìa" che in greco significa "assemblea ufficiale" e si consideravano il nuovo popolo di Dio. Il termine "ecclesìa", che inizialmente aveva indicato la Chiesa di Gerusalemme, si estese poi alle diverse chiese locali, per assumere successivamente il significato di Chiesa universale. Paolo era un ebreo ellenista nato all'estero (Tarso) verso l'anno 5 d.C. e circonciso con il nome giudaico di Saulo e con quello greco romano di Paolo, come era norma per i giudei fuori della Palestina. Era, per eredità dal padre, anche cittadino romano e questa qualifica fu la causa del suo viaggio a Roma.  Paolo si affiancò ai dodici ed operò nell'Asia minore e in Grecia (famosi sono i suoi viaggi) per finire a Roma dove fu martirizzato sotto Nerone, durante la prima persecuzione. La sua opera portò una svolta decisiva nella vita della giovane comunità cristiana. Comparve con lui una nuova concezione del Messia d'Israele come Messia del mondo intero, degli ebrei e dei pagani. Venne chiamato "l'apostolo delle genti" perché rivolse la sua opera principalmente all'evangelizzazione dei pagani.

 

Già all'epoca dell'inizio della missione di Paolo il primo cristianesimo si suddivideva in gruppi ben caratterizzati:

A) I giudei convertiti (suddivisi in due gruppi):

  • giudeo-cristiani di lingua aramaica, provenienti dalla Palestina, giudei come i dodici apostoli e fedeli al Tempio e alla Legge;
  • giudeo-cristiani di lingua greca, provenienti dalla diaspora (ellenisti) come Stefano e i sette in Gerusalemme critici nei confronti del Tempio e della. Legge;

B) Pagani convertiti: cristiani provenienti dal paganesimo, convertiti senza avere prima aderito al giudaismo, non sottoposti alla circoncisione e affrancati dalla Legge, di lingua greco-latina. 

 

Questi divennero ben presto la stragrande maggioranza dei cristiani, man mano che procedeva l'evangelizzazione. Il primo centro cristiano dopo Gerusalemme fu Antiochia (in Siria), luogo di popolazione cosmopolita e di cultura greca, grande polo di espansione del cristianesimo nei primi 15 anni. Apparteneva evidentemente al mondo ellenistico e vi si rifugiarono i giudei ellenisti, cacciati da Gerusalemme dopo il martirio di Stefano che vi fondarono la Chiesa locale. Anche la comunità cristiana di Damasco venne fondata da questi ellenisti. Proprio ad Antiochia, che fu la prima sede di una comunità di cristiani provenienti dal paganesimo (quindi non giudei), venne dato per la prima volta il nome di "cristiani" ai seguaci della nuova religione (At. 11,26). Il ministero di Paolo ebbe inizio nell'Asia Minore nel 45 d.C. e si estese poi alla Grecia. Proprio a seguito dei contrasti fra cristiani provenienti dal paganesimo e giudeo-cristiani, Paolo cominciò ad elaborare la teoria del rifiuto dei giudei e della conversione dei pagani (At. 13,46-47). Pietro evangelizzò il litorale mediterraneo e poi Roma, dove risulta presente già nel 44 d.C. sotto 1'imperatore Claudio e dove subirà poi il martirio al tempo della persecuzione di Nerone.

 

Attorno al 49 d.C. si verificarono due fatti importanti per la cristianità:

  1. il Concilio di Gerusalemme;
  2. l'incomprensione ad Antiochia fra Paolo e Pietro.

 

Nel Concilio di Gerusalemme venne regolata definitivamente la questione della circoncisione dei Gentili (pagani), i quali ne finirono esentati e che dunque il Battesimo andava sostituendo in sostanza la circoncisione. Si resero più evidenti i contrasti fra cristiani provenienti dal paganesimo e fra quelli provenienti dal giudaismo, questi ultimi legati alla Legge, alle tradizioni e al culto d'Israele. II Concilio fu importante per le relazioni tra cristianesimo e giudaismo, ma anche per lo sviluppo della comunità cristiana di Gerusalemme. Pietro e Giovanni vi rappresentavano i "dodici" e Giacomo la comunità giudeo-cristiana. di Gerusalemme; erano presenti anche Paolo e Barnaba. Il secondo fatto importante avvenne ad Antiochia, il contrasto fra le posizioni dei giudeo-cristiani, in parte condivise da Pietro, e quelle di Paolo si fa più evidente. Paolo, che all'episodio fa cenno nell'epistola ai Galati (Gal. 2), chiude da questo momento definitivamente con il giudeo-cristianesimo e si dedica soltanto alla chiesa nell'ambiente greco-romano, cioè lavora alla conversione dei pagani. Continua intanto la frattura tra il cristianesimo e la comunità giudaica, che troverà il suo compimento nella scomunica ebraica.

 

La scomunica-ebraica
Dopo la catastrofe del 70 d.C. (distruzione del Tempio e di Gerusalemme e sterminio dei suoi abitanti) il farisaismo aveva stabilito la sua sede nella città di Javne (vicino a Giaffa) e mirava ad una riforma religiosa e all'esclusione delle varie sette dissidenti ed eretiche che si erano costituite negli ultimi tempi. Nel Concilio tenuto a Javne tra il 90 e il 100 venne pronunciata la famosa scomunica degli eretici e dei cristiani, che fu aggiunta alla preghiera delle benedizioni, recitate tre volte al giorno, (..."I nazrim periscano all'istante"...). Questo atto comportò la definitiva esclusione dei giudeo-cristiani dalla sinagoga. Dopo questa scomunica le comunità giudeo-cristiane ben presto si estinsero e la Chiesa assunse sempre più un carattere greco-latino, anche a causa della sua notevole espansione in tutti i territori dell'Impero romano. Clemente, vescovo di Roma (dopo Pietro, Lino e Cleto), assunse la direzione della Chiesa nell'88 e verso il 100 scrisse un'epistola ai Corinzi in cui parla della Chiesa di Roma, presentandosi come l'erede e custode della tradizione di Pietro e di Paolo mettendo anche fine, così, alla disputa scaturita ad Antiochia.

 

Atteggiamento dei cristiani verso l'impero
All'inizio i cristiani non manifestarono alcuna opposizione alle leggi di Roma e si comportarono come sudditi rispettosi (Paolo stesso invitava i cristiani a sottomettersi al potere romano). Però, dopo l'inizio delle persecuzioni e specialmente dopo Nerone, l'impero venne considerato un nemico, tanto da essere simboleggiato nell'Apocalisse come una bestia che sale dal mare. Roma vi è indicata addirittura come Babilonia. Ostilità verso i cristiani e loro persecuzione da parte dei romani. Il cristianesimo venne considerato dai Romani come una religione rivoluzionaria, che non aveva carattere nazionale e che condannava come false tutte le altre religioni tranne l'ebrea. I cristiani furono osteggiati anche dai giudei e accusati ingiustamente di ostilità verso il genere umano, di adorare una testa d'asino, di compiere riti segreti con immolazione di bambini (di cui venivano mangiate le carni) e, addirittura, di pratiche incestuose. Il primo gesto di ostilità si verificò con l'allontanamento dei giudei (compresi i cristiani) da Roma al tempo dell'imperatore Claudio (49 d.C.) a causa di contrasti fra le due comunità. Avvenne, poi, la persecuzione sotto Nerone (dal 64 al 66) a causa dell'accusa ai cristiani (già circondati di ostilità) di avere provocato l'incendio di Roma. In quel periodo va collocata la morte per martirio di Pietro e di Paolo. In Palestina intanto l'imperatore Vespasiano, dopo la distruzione di Gerusalemme, fece ricercare ed uccidere tutti i "parenti" di Gesù in quanto discendenti della Casa di Davide. La persecuzione, molto violenta, avvenne sotto l'imperatore Domiziano (91 - 96) e colpì i cristiani anche tra gli intellettuali a Roma. Di questa persecuzione in Asia Minore abbiamo una prova nell'Apocalisse, il cui genere letterario è anche espressione di un messaggio di speranza rivolto ai fedeli nella prova. L'ultima persecuzione del I° secolo dopo Cristo, subito dopo quella di Domiziano, si ebbe con Traiano (98 circa), durante la quale fu martirizzato Simeone, secondo vescovo di Gerusalemme, appartenente alla casa di Davide. Si invita a leggere il cap. 12, 1-4 del libro di Daniele.

 

Tavola cronologica
333 a.C. Alessandro Magno conquista la Siria. Fine dell'epoca persiana e inizio dell'epoca ellenistica.
323 a.C. Morte di Alessandro Magno a Babilonia.
319-287 a.C. I Diadochi si dividono l'impero fondato da Alessandro Magno.
fino al 200 a.C. La Giudea sottomessa ai Tolomei (Egitto).
dal 200 al 142 a.C. La Giudea sottomessa ai Seleucidi (Siria). 
dal 141 al 63 Indipendenza della Giudea con vari re. Gerusalemme ellenizzata. Periodo di guerre di conquista degli altri territori della Palestina e di lotte di successione.
169 a.C. Antioco IV di Siria saccheggia il Tempio di Gerusalemme..
167-164 a.C. La grande persecuzione di Antioco IV. Sacritifi a Giove nel Tempio di Gerusalemme.
164 a.C. Libro di Daniele. Fine di Antioco IV.
163 a.C. Antioco V restituisce ai Giudei la libertà religiosa.
14l a.C. Fine in Giudea dell'occupazione seleucida.
63 a.C, Pompeo conquista Gerusalemme e la Giudea perde l'indipendenza.
37 a.C.-4 a.C. Erode, alleato dei Romani, regna sulla Palestina.
31 a.C. Ottaviano sconfigge Antonio nella battaglia di Azio. Fine dell'epoca ellenistica.
29-30 a.C. Erode inizia la ricostruzione del Tempio.
29 a.C.-14 d.C Augusto imperatore dei Romani.

7-6 a.C. circa, Nascita di Gesù di Nazaret.

14-37 d.C. Tiberio imperatore dei Romani.
30 Venerdì precedente la Pasqua: morte di Gesù. Pentecoste - Effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa. La prima comunità.
33 Elezione dei sette diaconi ellenisti a Gerusalemme (tra cui Stefano).
36 Martirio di Stefano. Cacciata degli ellenisti da Gerusalemme. Conversione di Paolo.
37 ca. Fondazione della Chiesa di Antiochia. 
41-54 Claudio imperatore.
43 Martirio di Giacomo, fratello di Giovanni. 49 Espulsione dei Giudei da Roma.
Concilio di Gerusalemme.
50 ca. Viene messo per iscritto in aramaico il Vangelo orale di Matteo. 
51 Lettere di Paolo ai Tessalonicesi.
5l-68 Nerone imperatore.
62 II Sommo Sacerdote Anan fa lapidare Giacomo fratello del Signore. 
64 ca. Vangelo di Marco. Martirio di Pietro a Roma.
64 - 67 Ia persecuzione romana.
verso il 70 Vangelo greco di Matteo. Vangelo di Luca e Atti degli Apostoli.
66 - 70 Rivolta dei Giudei e guerra giudaica che si conclude con la distruzione di Gerusalemme e del Tempio. Gli abitanti sono uccisi o venduti come schiavi.
67 Martirio di Paolo a Roma.
68 Suicidio di Nerone.
69 - 79 Vespasiano imperatore.
79 - 81 Tito imperatore.
81 - 96 Domiziano imperatore. 
91 - 96 IIa persecuzione romana. 
96 - 98 Nerva imperatore.
95 circa Edizione definitiva dell'Apocalisse.
98 - 100 Vangelo di Giovanni. Morte di Giovanni. 
98 ca IIIa persecuzione. Traiano imperatore.
tra il 90 e il 100 Scomunica Ebraica.
verso il 100 Epistola di Clemente, vescovo di Roma, ai Corinzi.
tra il 100 e poco dopo, completamento dell'ultimo Libro entrato nel Canone biblico, l'Apocalisse di San Giovanni, ultimo superstite dei Dodici.







«Tutta l’Europa è nelle mani dei Barbari… e, malgrado tutto, i preti … cercano ancora per sé stessi e fanno sfoggio di nuovi e profani titoli di superbia!», questo diceva Papa Gregorio, uno dei Pontefici più grandi della Storia, che si è caricato di tutta la responsabilità a cui è tenuto un Vicario di Cristo. Anche oggi, come ieri, tutta l’Europa è nelle mani dei Barbari, che distruggono le radici cristiane, che uccidono i bambini non ancora nati, che uccidono quelli sofferenti (non concependo più né la vita di croce, né la possibilità del miracolo), che divulgano proprio fra gli innocenti la demoniaca teoria del Gender con devastanti programmi scolastici. E il Papa dei nostri tragici giorni come potrebbe contrastare questi carnefici? Non certo con la «libertà di coscienza».
http://cristianesimocattolico.tumblr.com/post/79277106099/la-responsabilita-petrina-nelleta-del-gender






 

[Modificato da Caterina63 12/03/2014 10:01]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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