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Domande su Maria, sulle apparizioni e sulla corretta MARIOLOGIA

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2017 23:40
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10/03/2010 10:48
 
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FATTI E PERSONE DALLA RIVISTA MADRE DI DIO ANNATA 2008




 

«SE VOGLIAMO ESSERE CRISTIANI,
DOBBIAMO ESSERE MARIANI»


Quest’affermazione – una delle più importanti del magistero dei Papi del secondo millennio (R.Laurentin) – è di Paolo VI (foto), pellegrino in Sardegna al Santuario di Bonaria, il 24 aprile di quarant’anni fa.

Riprendiamo quel discorso:«…Ed eccoci, fratelli tutti …dobbiamo non solo riconfermare il culto, che per sei secoli ha fatto di questo Santuario un punto, anzi un ponte, di spirituale contatto delle genti sarde e degli uomini del mare con la benedetta fra tutte le creature, Maria Santissima, madre di Cristo secondo la carne, e madre nostra spiritualmente.

Dobbiamo soprattutto, a noi pare, cercare di comprendere nuovamente le ragioni della nostra venerazione e della nostra fiducia verso la Madonna. Ne abbiamo bisogno? Sì, tutti ne abbiamo bisogno. Bisogno e dovere. Questo momento prezioso deve segnare un punto di illuminata ripresa, per tutti, della nostra venerazione a Maria, di quella speciale venerazione cattolica alla Madre di Cristo, che a lei è dovuta e che costituisce un presidio speciale, un conforto sincero, una speranza singolare della nostra vita religiosa, morale e cristiana …

Paolo VI. Foto Giancarlo Giuliani.

E "Maria – ci ricorda il Concilio – non fu strumento puramente passivo nelle mani di Dio, ma cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede ed ubbidienza". Questa dunque non è una circostanza occasionale, secondaria, trascurabile; essa fa parte essenziale, e per noi uomini importantissima, bellissima, dolcissima del mistero della salvezza: Cristo a noi è venuto da Maria; lo abbiamo ricevuto da lei; lo incontriamo come il fiore dell’umanità aperto su lo stelo immacolato e verginale, che è Maria; "così è germinato questo fiore" (cf Dante, Par .,33, 9).Come nella statua della Madonna di Bonaria, Cristo ci appare nelle braccia di Maria; è da lei che noi lo abbiamo, nella sua primissima relazione con noi; egli è uomo come noi, è nostro fratello per il ministero materno di Maria. Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a lui ci conduce.

Una duplice via: quella dell’esempio e quella dell’intercessione. Vogliamo essere cristiani, cioè imitatori di Cristo? Guardiamo a Maria; ella è la figura più perfetta della somiglianza a Cristo.Ella è il "tipo ".Ella è l ’immagine che meglio d ’ogni altra rispecchia il Signore;è,come dice il Concilio,"l ’eccellentissimo modello nella fede e nella carità ".Com’è dolce, come è consolante avere Maria, la sua immagine, il suo ricordo, la sua dolcezza, la sua umiltà e la sua purezza, la sua grandezza davanti a noi, che vogliamo camminare dietro i passi del Signore; com’è vicino a noi il Vangelo nella virtù che Maria personifica e irradia con umano e sovrumano splendore …»

(da Insegnamenti di Paolo VI ,VIII,1970).
  


   

IL "DOTTORE MELLIFLUO"
RILETTO DA BENEDETTO XVI

  
Bernardo di Chiaravalle – chiamato anche «l’ultimo dei Padri della Chiesa »– è stato oggetto di una delle riflessioni del mercoledì (21.10.09)di Benedetto XVI.

Riportiamo la sottolineatura mariana fattane dal Papa: «…In un celebre Sermone nella domenica fra l’ottava dell’Assunzione ,il santo Abate descrive in termini appassionati l’intima partecipazione di Maria al sacrificio redentore del Figlio. "O santa Madre – egli esclama – veramente una spada ha trapassato la tua anima!... A tal punto la violenza del dolore ha trapassato la tua anima, che a ragione noi ti possiamo chiamare più che martire, perché in te la partecipazione alla passione del Figlio superò di molto nell’intensità le sofferenze fisiche del martirio" (14:PL 183,437438). Bernardo non ha dubbi: "Per Mariam ad Iesum", attraverso Maria siamo condotti a Gesù. Egli attesta con chiarezza la subordinazione di Maria a Gesù, secondo i fondamenti della mariologia tradizionale. Ma il corpo del Sermone documenta anche il posto privilegiato della Vergine nell’economia della salvezza, a seguito della particolarissima partecipazione della Madre (compassio) al sacrificio del Figlio. Non per nulla, un secolo e mezzo dopo la morte di Bernardo, Dante Alighieri, nell’ultimo canto della Divina Commedia, metterà sulle labbra del "Dottore mellifluo" la sublime preghiera a Maria: "Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,/ umile ed alta più che creatura,/ termine fisso d’eterno consiglio,…" (Par .,33,vv.1ss).

Queste riflessioni, caratteristiche di un innamorato di Gesù e di Maria come san Bernardo, provocano ancor oggi in maniera salutare non solo i teologi, ma tutti i credenti. A volte si pretende di risolvere le questioni fondamentali su Dio, sull’uomo e sul mondo con le sole forze della ragione… 

Insieme a Bernardo di Chiaravalle, anche noi dobbiamo riconoscere che l’uomo cerca meglio e trova più facilmente Dio "con la preghiera che con la discussione". Alla fine, la figura più vera del teologo e di ogni evangelizzatore rimane quella dell’apostolo Giovanni, che ha poggiato il suo capo sul cuore del Maestro.

Vorrei concludere con le invocazioni a Maria, che leggiamo in una sua bella omelia. "Nei pericoli, nelle angustie, nelle incertezze – egli dice – pensa a Maria, invoca Maria. Ella non si parta mai dal tuo labbro, non si parta mai dal tuo cuore; e perché tu abbia ad ottenere l’aiuto della sua preghiera, non dimenticare mai l’esempio della sua vita. Se tu la segui, non puoi deviare; se tu la preghi, non puoi disperare; se tu pensi a lei, non puoi sbagliare. Se ella ti sorregge, non cadi; se ella ti protegge, non hai da temere; se ella ti guida, non ti stanchi; se ella ti è propizia, giungerai alla meta..." (Hom.II super "Missus est", 17:PL 183,7071)».
   


   

QUANDO GIOVANNI XXIII
UNÌ ARS A LOURDES…

  
Cinquant’anni fa Giovanni XXIII emanava un’enciclica dedicata al Curato d ’Ars (foto ).Un testo insuperabile, a dire di molti, riguardante i sacerdoti. Ed è a questo documento che si è ispirato Benedetto XVI nel proclamare l’Anno sacerdotale (200910). Riportiamo qui la parte finale, dove papa Giovanni unisce idealmente Lourdes ad Ars. Due centenari (siamo nel 1959):la Vergine apparve nel 1858,il Curato d’Ars morì nel 1859.

«Poco prima che il Curato d ’Ars – scrive Giovanni XXIII – compisse la sua lunga carriera piena di meriti, la Vergine era apparsa in un’altra regione di Francia ad una fanciulla umile e pura per trasmetterle un messaggio di preghiera e di penitenza, di cui è ben nota, da un secolo, l’immensa risonanza spirituale. In realtà la vita del santo sacerdote di cui celebriamo il ricordo, era in anticipo una illustrazione vivente delle grandi verità soprannaturali insegnate alla veggente di Massabielle. Egli stesso aveva per l’Immacolata Concezione della Santissima Vergine una vivissima devozione, lui che nel 1836 aveva consacrata la sua parrocchia a Maria concepita senza peccato, e doveva accogliere con tanta fede e gioia la definizione dogmatica del 1854.

Anche noi ci compiacciamo di unire nel nostro pensiero e nella nostra gratitudine verso Dio questi due centenari di Lourdes e di Ars, che si succedono provvidenzialmente... Memori di tanti benefici ricevuti e nella speranza di nuovi favori, facciamo nostra l’invocazione mariana che era familiare al santo Curato d’Ars: "Sia benedetta la Santissima ed Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, madre di Dio! Che tutte le nazioni glorifichino, tutta la terra invochi e benedica il vostro Cuore immacolato!"».

E Giovanni XXIII terminava la sua enciclica con l’invito a pregare per i sacerdoti e le vocazioni.«Con la viva speranza che questo centenario della morte di san Giovanni Maria Vianney possa suscitare nel mondo intero un rinnovamento di fervore presso i sacerdoti e presso i giovani chiamati al sacerdozio, e possa altresì richiamare più viva ed operosa l’attenzione di ogni fedele sui problemi che riguardano la vita e il ministero dei sacerdoti, a tutti, e in primo luogo a voi, venerabili fratelli, di cuore impartiamo, come pegno delle grazie celesti e testimonianza della nostra benevolenza, l’apostolica Benedizione»

(enc. Sacerdotii Nostri Primordia, 1 agosto 1959).
   


   

Brevi
   

«Reparte com alegria, como a Jacinta» (Condividi con gioia, come Giacinta).

Questo lo slogan del centenario della nascita di Giacinta Marto, la più piccola dei tre veggenti di Fatima. Francesco e Giacinta furono beatificati da Giovanni Paolo II il 13 maggio del 2000. Dal 19 dicembre il terzo sabato di ogni mese è dedicato a tale ricorrenza, nella preparazione del pellegrinaggio di Benedetto XVI che avrà luogo il prossimo 13 maggio. Mentre dal 4 al 6 giugno si terrà, sempre a Fatima, un congresso internazionale su Giacinta, l’umile fanciulla protagonista con Lucia e Francesco delle più importanti apparizioni del secolo XX (vedi anche il servizio alle pagg.22-23 ).

Monseigneur René Laurentin, foto Leto.

«Monseigneur René Laurentin (foto sopra - Leto), prélat de Sa Sainteté». Di Laurentin mariologo, autore di oltre 160 volumi di teologia e mariologia, credevamo di sapere tutto, o quasi. Ci era sfuggito l’ultimo riconoscimento, questo conferito direttamente dal Papa: Prelato di Sua Santità (nomina del 30 aprile 2009). Dandone notizia, tardivamente (dicembre 2009), la rivista mariana francese Stella Maris, dopo aver notato che le prelature d’honneur sono state semplificate e ridotte a tre (protonotario apostolico, prelato, cappellano di Sua Santità), nota che, honoris causa, René Laurentin meritava ampiamente tale riconoscimento perché unanimemente considerato il massimo esperto di mariologia e studioso delle apparizioni degli ultimi decenni.

«La cultura croata senza la croce di Cristo rischia di non riconoscersi più …». Anche il metropolita di Zagabria (Croazia), card. Josip Bozanìc, ha richiamato con forza al segno visibile della croce. In occasione del 278ª anniversario del pellegrinaggio nazionale al Santuario di Marija Bistrica, ricordando il beato Alojzije Stepinac, ha affermato che purtroppo secondo il relativismo imperante «il male non dev’essere chiamato male per timore di offendere chi lo commette». La celebrazione si è conclusa con la consacrazione della Nazione a Maria nell’800ª anniversario del Santuario.

I sacerdoti e Maria. Quale splendida galleria di personaggi, anzi di santi, può riservare alla contemplazione quest’Anno sacerdotale! Tutti i sabati, dall’Avvento 2009 alla Pentecoste 2010, in Santa Maria in via Lata (Roma) vengono presentate via via eminenti figure della pietà e della teologia, spigolando un po’ dall’antichità al medioevo; dall’epoca moderna e, perché no?, dall’attualità. Per esempio, Benedetto XVI o il mariologo Ignazio Calabuig. L’iniziativa è del "Centro cultura mariana Madre della Chiesa".

Loreto, Montserrat (Spagna), Oropa, Varese, Czestochowa (Polonia), Crea, Einsiedeln (Svizzera) o Rocamadur (Francia) cos’hanno in comune? Immagini della Vergine considerate "nere". I santuari citati, e altri, hanno organizzato un convegno insolito (dal 20 al 22 maggio) avente per tema: Nigra sum. Culti, santuari e immagini delle Madonne nere d’Europa. Vi parteciperanno studiosi dell’Università Cattolica di Milano e la sede degli incontri sarà a Oropa e Crea. Alcuni ricercatori hanno pensato a derivazioni da divinità antiche (Artemide, Cibele). Ma di solito si preferisce il richiamo biblico: «Nigra sum, sed formosa». Che si può tradurre: Sono scura (o nera di carnagione), ma bella. È un verso famoso del Cantico dei Cantici.

Chiara Lubich - foto Giuliani.

A 70 anni dell’inizio del Movimento dei Focolari il Comune di Loreto ha conferito la cittadinanza "benemerita" alla fondatrice Chiara Lubich (foto sopra - Giuliani, 1920-2008).Fu infatti davanti all’immagine della Vergine, nella Santa Casa di Loreto, che Chiara all’inizio della seconda guerra mondiale (1939) ebbe l’ispirazione di dar vita al Movimento. Il sindaco Moreno Pieroni ha motivato il riconoscimento come un grazie per il «lascito spirituale, culturale e operativo di eccezionale intensità». A ricevere il premio era l’attuale presidente del Movimento dei Focolari Maria Voce.

«L’80% degli uomini che oggi nel mondo sono perseguitati per la loro fede sono cristiani », lo ha affermato il vescovo di Basilea Kurt Koch nel giorno dedicato ai missionari martiri. La "cristianofobia" è alimentata da integralisti soprattutto nei Paesi arabi. Al Parlamento europeo la musulmana Vural Öger (eletta in Germania) ha avuto il coraggio di affermare: «Ciò che Solimano ha iniziato con l’assedio di Vienna (1683), noi lo porteremo a termine con i nostri presenti in Europa». In questi primi mesi del 2010 si contano già attentati e uccisioni di cristiani anche nell’Alto Egitto. Pellegrinaggi per la "pacifica convivenza" si sono tenuti al Santuario di Zeitoun (Cairo), dove la Vergine apparve tra il 1968 e il 1971.

Mons. Enrico Solmi.

«Venire in Cattedrale è ritrovare se stessi: la nostra nascita nel battesimo, la convocazione nella Chiesa, e tutto attraverso la preghiera a Gesù affidata a Maria sua madre ». Così il vescovo di Parma Enrico Solmi (foto sopra Wikimedia Commons), ha aperto la Settimana mariana diocesana (1522 novembre 2009): Con Maria in ascolto di Gesù. Una specie di moderni Esercizi spirituali a cui tutti i fedeli erano invitati in Cattedrale. Similmente il vescovo di Cassano all’Ionio, Vincenzo Bertolone (foto sotto), ha proposto nel convegno pastorale diocesano di «declinare la natura della Chiesa alla luce della Lumen gentium attraverso la Via Mariae ».

Mons. Vincenzo Bertolone.

«Anche se tanti secoli ci separano dal tempo della Vergine santa, le sfide sono rimaste le stesse. Oggi come ieri non è meno necessario ricevere il Cristo e, per così dire, partorirlo a questo mondo, nelle sofferenze…». Parole dell’arcivescovo Stanislav Zvolenský di Bratislava (Slovacchia) che ha presieduto un pellegrinaggio nazionale con oltre mille sacerdoti al Santuario di Šašfin (8.10.09). Mai il Santuario ha annoverato tanti sacerdoti «attorno alla Madre del Pastore buono». Invitando a pregare per le vocazioni, in quest’Anno sacerdotale, il Presule ha ringraziato Benedetto XVI per la sua visita in Moravia e nella Repubblica Ceca.

Ignoti hanno imbrattato un’immagine della Vergine con Bambino posta all’esterno della porta principale del Duomo di Bolzano (foto sotto). Con vernice rossa vi hanno scritto sopra Gay! L’affresco, che è già stato oggetto di un delicato restauro nel 1997 per un analogo gesto, è del 1475 (forse di Friedrich Pacher) e richiama la Vergine «che ha il potere taumaturgico di curare i bambini balbuzienti». Un danno enorme secondo l’esperto di arte medievale Helmuth Rizzoli. Abbiamo dato notizia tempo addietro di furti sacrileghi di corone o ex voto (Pescara, Belmonte Canavese, Monte Berico…). Mai abbassare la guardia!

«Che fastidio danno due statue alte 90 centimetri?». Si tratta ovviamente di statue della Madonna e il donatore, Calogero Panevino, ha chiesto che vengano collocate in corsia, sotto gli sguardi degli ammalati. Ma siamo a Livorno. L’Asl, dopo mesi di silenzi, ringrazia a modo suo il donatore e "promette" che le statue saranno sistemate nei corridoi interni dei reparti «in appositi spazi». A Livorno vi è il Santuario di Montenero e le lotte "religiose" sono secolari. Si parla ora di "bieco laicismo", di "lotta alle Madonne come ai crocefissi". E Calogero Panevino? Importante – ha detto – è che la Madonna intanto sia entrata nell’ospedale. In quell’ospedale…!

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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