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LE 7 PAROLE DI MARIA NEI VANGELI, il suo ruolo e le Nozze di Cana

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2015 23:39
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06/11/2012 15:09
 
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Alla scuola di Maria

 
del can. FIORINO TRIVERIO

La prima "buona notizia"
   

«Come Eva, disobbedendo, divenne causa di morte per sé e per tutto il genere umano, allo stesso modo Maria, obbedendo, divenne causa di salvezza per sé e per l’intero genere umano».
(sant’Ireneo di Lione)

Dice il primo libro della Bibbia, la Genesi (cf capp. 2 e 3), che nel giardino di Eden, ricco di ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, il Signore aveva collocato il primo uomo e la prima donna. Ed erano in perfetta amicizia e comunione con Dio.

Ma, tra gli alberi meravigliosi, c’è pure l’albero della vita e c’è l’albero della conoscenza del bene e del male.

Ed ecco farsi avanti il serpente, figura dello spirito del male. «Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: ‘Non dovete mangiare nessun albero del giardino?’". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: ‘Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete’". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto. Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene ed il male". Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò; poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anche egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture» (Gn 3,1­7).

Pietro da Cortona, Creazione di Eva (1620), villa Chigi, Castel Fusano (Roma).
Pietro da Cortona, Creazione di Eva (1620), villa Chigi, Castel Fusano (Roma – foto Bonotto).

Ed ecco Dio scendere «a passeggiare nel giardino e chiamare l’uomo: "Dove sei? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l’uomo: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato".

Allora il Signore disse al serpente: "Poiché hai fatto questo, sii maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno"» (Gn 3,9­15).

«Io porrò inimicizia…». Tali espressioni, denominate dalla tradizione cristiana, fin dal sec. XVI, Protovangelo, cioè Prima buona Novella, lasciano intuire la volontà salvifica di Dio sin dalle origini dell’umanità. Lasciano intuire, da parte di Dio, un "piano salvifico". E, in questo "piano", una donna.

E chi è questa donna? Il testo biblico non riferisce il suo nome, ma lascia intravvedere una donna nuova voluta da Dio per riparare la caduta di Eva: ella è chiamata, infatti, a restaurare il ruolo e la dignità della donna e a contribuire al cambiamento del destino dell’umanità.

Alla luce del Nuovo Testamento e della tradizione della Chiesa sappiamo che la donna annunciata dal Protovangelo è Maria.

Due piedi sulla testa del serpente. Ricordo, al riguardo, la geniale creazione di quel bravo scultore che doveva certo conoscere le parole del Protovangelo.

Gli avevano commissionato una statua della Madonna che schiaccia la testa al serpente. E scolpì una bellissima Madonna con un bellissimo Gesù che ti guardano. La Madonna è in posizione eretta e con le mani ai fianchi di Gesù, pure eretto davanti a lei. E, sotto di loro, il serpente.

Il piede della Madonna è, sì, sulla testa del serpente, ma la forza che ne schiaccia la testa viene dal piede di Gesù che preme sul piede della Madonna. Il piede "vincente" è quello di Gesù. Di lui solo!

can. Fiorino Triverio


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 Alla scuola di Maria

  del can. FIORINO TRIVERIO


Una stupenda "carta d'identità"

«L'evangelista Luca può esserci particolarmente caro perché è l'evangelista della Madonna. Solo da lui ci sono state tramandate l'Annunciazione, la Visitazione, le scene del Natale, della presentazione al Tempio di Gesù» (laChiesa.it, voce: San Luca).

Il Vangelo di Luca ci offre una pagina preziosissima ai fini della conoscenza della Madonna. È la pagina dell'Annunciazione del Signore. Eccola: «Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole essa fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'Angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'Angelo: "Come avverrà questo? Io non conosco uomo". Le rispose l'Angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me come tu hai detto". E l'Angelo si allontanò da lei» (1,26-38).

Fra Paolo di Mariotto da Gambassi, Annunciazione (vetrata del sec. XVII), Museo dell’Opera del Duomo, Prato.
Fra Paolo di Mariotto da Gambassi, Annunciazione (vetrata del sec. XVII),
Museo dell'Opera del Duomo, Prato.

Non potevamo aspettarci informazioni migliori. La stupenda pagina di Luca ci presenta nientemeno che la "carta d'identità" della Madonna. Una "carta d'identità" unica al mondo; nome: Maria, «Piena di grazia »; cittadinanza-residenza: Nazaret di Galilea; stato civile: vergine e sposa; professione: serva del Signore; connotati e contrassegni salienti: il Signore è con Maria; madre di Gesù, discendente di Davide e il Messia; madre-vergine del Figlio di Dio; parente di Elisabetta.

Fr. Carlo Carretto (1910-1988), dei Piccoli Fratelli del Vangelo: un innamorato dell'Eucaristia.
Fr. Carlo Carretto (1910-1988), dei Piccoli Fratelli
del Vangelo: un innamorato dell'Eucaristia.

Questa "carta" si presenta con almeno otto informazioni per una conoscenza della
Madonna.

  1. La Madonna ha un duplice nome: Maria e «Piena di grazia».
  2. La Madonna è cittadina di Nazaret di Galilea.
  3. La Madonna è vergine e sposa.
  4. La Madonna è la serva del Signore.
  5. Il Signore è con la Madonna.
  6. La Madonna è la madre di Gesù, il discendente di Davide, cioè il Messia.
  7. La Madonna è la madre-vergine del Figlio di Dio.
  8. La Madonna è parente di Elisabetta, la madre di Giovanni Battista.

can. Fiorino Triverio




[Modificato da Caterina63 06/11/2012 15:39]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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