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COSA HA VERAMENTE DETTO LUTERO ?

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2009 11:09
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06/10/2009 10:52
 
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Consiglia (2 suggerimenti finora)Elimina    Messaggio 1 di 34 nella discussione 
Da: Teofilo  (Messaggio originale)Inviato: 09/05/2002 22.06

Carissimi,

vorrei riportare qualche affermazione di Lutero, tratto dal libro CHE COSA HA VERAMENTE DETTO LUTERO, al fine di trarne qualche spunto per rilevare i punti discordanti rispetto alla Fede Cattolica

In merito al sacramento della Unzione degli infermi, egli dice:

"Qui gli avversari hanno un argomento per tapparmi la bocca; la promessa ed il segno si fondano sull’autorità dell’Apostolo Giacomo, ed io ho detto che il sacramento consta di due elementi: la promessa ed il simbolo. Egli dice infatti (Giac.5,13): "Se qualcuno di voi si ammala, chiami gli anziani della comunità, i quali preghino per lui, ungendolo in nome del Signore, La preghiera fatta con fede salverà l’ammalato, il Signore lo solleverà e se sarà in peccato gli sarà rimesso". Ecco, dicono i cattolici, la promessa della remissione dei peccati e il segno dell’olio!" ... "Io dico, se mai si è vaneggiato, ciò è avvenuto in questa occasione. Ometto il fatto che molti affermano non essere questa epistola opera dell’apostolo Giacomo, né degna dello spirito apostolico…Tuttavia, se anche fosse dell’apostolo Giacomo, io direi che non gli era lecito di sua iniziativa istituire un sacramento, cioè dare una promessa divina con un simbolo. Questo poteva fare soltanto Cristo"….

Mi fermo qui in modo da considerare insieme su quanto affermato da Lutero in questo brano, prima di prendere altre sue affermazioni.



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Da: TeofiloInviato: 11/05/2002 22.20
Carissimi,
vorrei far notare nel brano sopra riferito, che Lutero pone il dubbio sulla lettera di Giacomo.
Nella sua traduzione tedesca della Bibbia, Lutero mise questa lettera ed altre parti del nuovo Testamento, in appendice perchè ritenute meno sicure.
Lo stesso fece con i libri cosiddetti deuterocanonici del vecchio testamento.
Il Concilio di Trento definì tanto i libri del nuovo che del vecchio testamento da ritenere validi.
I protestanti dei secoli successivi hanno accettato tutti quelli del N.T. come  deciso dal Concilio.
Mi sorge perciò la domanda:
Lutero, proclamando il principio della sola Scrittura di fatto propose una Scrittura di fatto privata di parti ispirate dallo Spirito Santo. Quali dottrine dunque poteva ricavare da una Scrittura monca?: sta di fatto che quella decisiva sulla giustificazione, che posse le basi per la separazione dalla Chiesa Cattolica fu stabilita proprio ignorando la lettera di Giacomo.

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Consiglia Elimina    Messaggio 3 di 34 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 11/05/2002 23.05
In effetti, caro Teofilo, questo era il modo di procedere di Lutero......certe sue costatazioni private...gli nacquero proprio quando era monaco da dove aveva la possibilità di studiare le Scritture.....
è evidente che il suo modo di procedere partì proprio dai dubbi che cominciarono ad affollargli la mente....finendo poi con il confonderli con la reale situazione corrotta che la Chiesa viveva in quel periodo......
Si, la Chiesa in quel periodo viveva un periodo pesante.....tuttavia non bisogna fare mai fare una generalizzazione....perchè se da una parte c'era Lutero che cominciava ad opporsi procedendo con una interpretazione personale, avallata più da dubbi personali che non da prove, dall'altra vi erano sante persone che tentavano la Riforma dentro la Chiesa stessa.....l'orgoglio di Lutero prevalse.....
Riguardo a questo testo riportato da Teofilo è lampante che i discepoli avrebbero potuto portare novità nel corso degli anni...novità che non aggiungevano nulla alla Bibbia, ma la interpretavano.....e la attuavano......
L'unzione.....se leggiamo l'A.T. l'olio era considerato sacro e veniva usato per definire i "chiamati da Dio"....Mosè ordinò che si preparasse un olio speciale per l'unzione sacra....Aronne fu unto come sommo sacerdote.......Samuele unse Saul come re...anche Davide fu unto con olio sacro..... In tutti questi casi, l'unzione era determinante per stabilire la presenza DELLO SPIRITO SANTO sopra quelli che ne venivano unti...Ora essendo Gesù della stirpe di Davide, ma essendo Egli stesso Dio, non a caso lesse nella sinagoga il brano del profeta Isaia che lo riguardava, Gesù lesse proprio questo: " Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione...." (Lc.4,18).
Ora essendo Maria, la Madre di Gesù, stata abitata dallo Spirito Santo in senso di concepimento del Figlio, Gesù fu unto direttamente dallo Spirito Santo, subito dopo il Battesimo di Giovanni, cioè, la presenza stessa della colomba riportata dal brano, ne attesta la credibilità. Paolo stesso, con la Lettera agli Ebrei, applica simbolicamente al Cristo il brano dell'A.T. che dice: " Del Figlio invece afferma: perciò Dio, il tuo Dio, ti unse con olio di esultanza, più che i tuoi compagni" (Eb.1,8-9).
Così l'olio cominciò a simboleggiare una sacralità, cioè, un gesto visibile della venuta dello Spirito Santo e della sua presenza...una partecipazione visibile, tangibile a quel dono che venne ricevuto prima dagli Apostoli nel giorno di Pentecoste in modo anch'esso tangibile: "un rombo di tuono"....da allora nessuno più ha sentito "un rombo di tuono".....( a prescindere da fatti eccezionali) quando qualcuno riceve lo Spirito...ecco che l'unzione sigilla in modo visibile questa presenza sacra...divina.....
Infine, "unzione", il gesto dell'unzione, spiega il nome di "cristiano"...che significa "unto" appunto...e che trae la sua origine da quello di Cristo stesso, quando infatti leggiamo: "Dio consacrò (cioè unto) in Spirito Santo" (At.10,38).
Fraternamente, C.

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Da: TeofiloInviato: 12/05/2002 22.01
Carissima Tea
ti ringrazio per la tua osservazione circa l'uso sacro dell'olio sin dai tempi del Vecchio testamento.
Ma se si nota bene Lutero pone il dubbio non solo sull'ispirazione divina della lettera di Giacomo, ma anche sulla trasmissione (Tradizione) di un comando che lui non riscontrava nel Vangelo.
Dice infatti:
Tuttavia, se anche fosse dell’apostolo Giacomo, io direi che non gli era lecito di sua iniziativa istituire un sacramento, cioè dare una promessa divina con un simbolo. Questo poteva fare soltanto Cristo"….

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Consiglia Elimina    Messaggio 5 di 34 nella discussione 
Da: TeofiloInviato: 12/05/2002 22.03
Dice ancora Lutero:

"La confessione segreta, come viene fatta ora, sebbene non trovi conferma nella Scrittura, tuttavia mi piace moltissimo e la stimo utile, anzi necessaria, né vorrei che non ci fosse; anzi mi rallegro che sia stata istituita nella Chiesa di Cristo, poiché è l’unico conforto per le coscienze tormentate.

Infatti, manifestati i nostri rimorsi al fratello ed avendogli rivelato in spirito fraterno la colpa nascosta, riceviamo dalla sua bocca una parola di conforto detta da Dio. Ascoltandola con fede, ritroviamo la pace nella misericordia di Dio, che ci rivolge la sua parola per mezzo del fratello. Soltanto mi empie d’orrore che la confessione sia stata asservita al tirannico dominio dei papi. Infatti riservano a sé i peccati occulti e si arrogano il diritto di assolverli loro stessi…..Perciò io non dubito che sia assolto dai suoi peccati chiunque confessandoli, spontaneamente o indotto dal rimprovero, chiederà perdono in presenza di un fratello, qualsiasi cosa vaneggi a questo proposito la prepotenza dei vescovi, avendo Cristo dato a qualsiasi suo fedele la facoltà di assolvere."


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Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 34 nella discussione 
Da: silenziosoInviato: 13/05/2002 9.16
Pare che Lutero vivesse in modo tormentato la sua fede in Cristo Gesù e quindi nella Chiesa.
Egli ricevette anche degli elogi da uomini della Chiesa i quali, però lo invitavano a mettere da parte le sue proprie animosità contro ciò che di errato vedeva fare nella Chiesa. Lutero, come leggo scritto anche in questi interventi agisce spesso con motivazioni proprie, mentre dalle Lettere Apostoliche si capisce come la collegialità primeggia nelle decisioni.
Le Letture di queste due ultime Domeniche ce lo ricordano: la Samaria si converte e i Dodici decidono di inviare sul posto Pietro e Giovanni per imporre le mani e dare lo Spirito Santo.
Viene da chiedere che se gli Apostoli decidevano questi gesti, vi ricordo che questo brano prosegue con il personaggio che vuole comprare da Pietro il privilegio di imporre le mani, come mai non avrebbero avuto potere di proseguire con gesti e introduzioni che ritenevano giuste?
E poi Lutero si contraddice con questo aspetto sulla confessione che non conoscevo.
Chiedo agli amici Evangelici cosa ne pensano a che il loro fondatore credesse nella confessione?
In silenzio torno a meditare.

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Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 34 nella discussione 
Da: TeofiloInviato: 13/05/2002 22.57
Caro Silenzioso,
ci fai notare con la tua bellissima discrezione, un aspetto interessante della questione.
Infatti il fatto che Pietro e Giovanni vanno a "confermare" i fratelli per mezzo della imposizione delle mani per dare ad essi lo SPirito Santo, avendo ricevuto solo il battesimo, evidentemente non risulta enunciato da Gesù in quella forma con cui essi lo fanno.
Perciò anche questo segno indica che quello che essi fecero era il frutto o di una loro autorevole decisione o di una regola data a voce da Cristo, non scritta nei vangeli, di cui essi portavano l'insegnamento orale: origine della trasmissione del deposito (tradizione).
Questa naturalmente è solo una mia conclusione: possiamo riprenderlo in esame se qualcuno lo desidera.
Con affetto

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Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 34 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 14/05/2002 22.08

Diceva ancora Lutero:

…presumono di aver essi soli l’autorità e con parole sfrontate vanno buffonescamente affermando dinnanzi a noi che il papa non può sbagliare in materia di fede, sia egli pio o malvagio……

....né tollererò regole o imposizioni nell’interpretazione della Scrittura, poiché la Parola di Dio , che insegna ogni libertà, non può, ne deve essere prigioniera....

Riflessione mia:

nella prima affermazione si evince che il concetto di infallibilità del papa in materia di fede e di costumi non fu inventato nel concilio vaticano I. Infatti dalla contestazione che ne fa Lutero abbiamo una prova che questa convinzione c'era anche prima del 1850.

nella seconda affermazione Lutero rivendica il cosiddetto libero esame, con cui affrancandosi dalla sicura dottrina trasmessa e custodita dalla Chiesa, ha praticamente lasciato a chiunque la possibilità di ridurre a brandelli la Parola di Dio, imprigionandola di fatto in centinaia di interpretazioni diverse e discordanti fra loro.

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