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Che cosa è la FEDE

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2009 16:41
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07/10/2009 16:36
 
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena  (Messaggio originale)Inviato: 19/01/2004 0.03
Oggetto:  Cosa e' la Fede?
Da:  samuele.maria(at)libero.it (Antonio Casini)
Gruppi:  it.cultura.cattolica

Noto che gli errori del modernismo tengono banco nella Chiesa.

A tutto questo pone rimedio il Catechismo della Chiesa Cattolica, che fa apparire chiaro cosa la Fede e', come la intende la Chiesa, come ce
l'ha insegnata Gesu' Cristo.

E' giusto richiamarci fra noi questi pilastri della Fede, contro chi ancora oggi vorrebbe infiltrare nella Chiesa, come ci insegna san Pio X
Papa, gli errori terribili che tanto male fanno a tutti.

"La fede e' la risposta dell'uomo a Dio che gli si rivela e gli si dona, apportando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all'uomo in cerca del senso ultimo della vita." Catechismo della Chiesa Cattolica paragrafo 26

La Fede non e' qualcosa che l'uomo raggiunge da se' ma e' un Dono di Dio, l'uomo risponde accettando questo Dono.

Cosi' come la Grazia e' la vita di Dio in noi, e non e' qualcosa che noi raggiungiamo, ma qualcosa a cui ci apriamo, qualcosa che accettiamo e che chiediamo nella nostra vita.

Il Battesimo in questo senso e' un Dono di Dio che ci dona anche la Fede, sta a noi liberarci attraverso i Sacramenti delle tante catene che il
mondo ci mette, per aprirci sempre piu' ai Doni di Dio.

Non si puo' certo assoggettare il Battesimo ad una preventiva dimostrazione di Fede! Come si puo' chiedere che l'uomo da se' si Dia qualcosa che e' Dono di Dio?

Nel Battesimo degli adulti si chiede al catecumeno che sia aperto a Dio, non che sia santo.

Nessuno puo' fare a meno della Grazia di Dio, grazia sacramentale, grazia attiva quindi, grazia divina.

Santi Angeli ed Arcangeli, custoditeci dal male.

Antonio Casini
--
"qual meraviglia se i cattolici, strenui difensori della Chiesa, son fatti segno dai modernisti di somma malevolenza e di livore?"
(Papa San Pio X)

MARIA, MODELLO E GUIDA DELLA FEDE: Catechesi del 6 maggio 1998

Giovanni Paolo II

La prima beatitudine riportata nel Vangelo è quella della fede, ed è riferita a Maria: "Beata colei che ha creduto" (Lc 1,45). Queste parole, pronunciate da Elisabetta, pongono in rilievo il contrasto fra l'incredulità di Zaccaria e la fede di Maria. Ricevendo il messaggio della futura nascita del figlio, Zaccaria aveva stentato a credere, giudicando la cosa irrealizzabile perché tanto lui che sua moglie erano in età avanzata.

Maria nell'Annunciazione è posta di fronte a un messaggio ancora più sconvolgente, qual è la proposta di diventare la madre del Messia. A tale prospettiva Ella reagisce non con il dubbio, ma limitandosi a chiedere come la verginità, cui Ella si sente chiamata, potrebbe conciliarsi con la vocazione materna. Alla risposta dell'angelo, che addita l'onnipotenza divina operante attraverso lo Spirito, Maria dà il suo consenso umile e generoso.

In quel momento unico della storia dell'umanità, la fede svolge un ruolo decisivo. Giustamente sant'Agostino afferma: "Il Cristo è creduto ed è concepito mediante la fede. Prima si attua la venuta della fede nel cuore della Vergine, e in seguito viene la fecondità nel seno della madre" (Sermo 293, PL 38, 1327).

Se vogliamo contemplare la profondità della fede di Maria, ci è di grande aiuto il racconto evangelico delle nozze di Cana. Dinanzi alla mancanza di vino, Maria potrebbe cercare una qualche soluzione umana al problema che s'è posto, ma non esita a rivolgersi immediatamente a Gesù: "Non hanno più vino" (Gv 2,3). Ella sa che Gesù non ha vino a sua disposizione; verosimilmente chiede dunque un miracolo. E la domanda è tanto più audace, in quanto fino a quel momento Gesù non ha ancora operato nessun miracolo. Agendo in questo modo, Ella obbedisce senza dubbio ad una ispirazione interiore, giacché, secondo il piano divino, la fede di Maria deve precedere la prima manifestazione del potere messianico di Gesù, come ha preceduto la sua venuta sulla terra. Ella incarna già quell'atteggiamento che sarà lodato da Gesù per i veri credenti d'ogni tempo: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!" (Gv 20,29).

Non è una fede facile quella a cui Maria è chiamata. Già prima di Cana, meditando parole e comportamenti del Figlio, Ella aveva dovuto esercitare una fede profonda. Emblematico l'episodio dello smarrimento di Gesù dodicenne nel Tempio, quando Ella e Giuseppe, angosciati, si erano sentiti rispondere: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Lc 2,49). Ma ora, a Cana, la risposta di Gesù alla richiesta della Madre sembra ancor più netta e tutt'altro che incoraggiante: "Che cosa c'è fra me e te, donna? Non è ancora giunta la mia ora" (Gv 2,4). Nell'intenzione del Quarto Vangelo non si tratta dell'ora della manifestazione pubblica di Cristo quanto piuttosto dell'anticipazione del significato dell'Ora suprema di Gesù (cfr 7,30; 12,23; 13,1; 17,1), i cui frutti messianici della redenzione e dello Spirito sono efficacemente raffigurati dal vino come simbolo di prosperità e di gioia. Il fatto però che questa Ora non sia ancora cronologicamente presente è un ostacolo che, venendo dalla volontà sovrana del Padre, sembra insuperabile.

Eppure Maria non rinuncia alla sua domanda, al punto d'impegnare i servi nel compimento del miracolo sperato: "Qualunque cosa vi dica, fatelo" (Gv 2,5). Con la docilità e la profondità della sua fede, Ella legge le parole di Cristo oltre il loro senso immediato. Intuisce l'abisso insondabile e le risorse infinite della misericordia divina, e non dubita della risposta di amore del Figlio. Il miracolo risponde alla perseveranza della sua fede.

Maria si presenta così come modello di una fede in Gesù che resiste a tutti gli ostacoli.

Anche la vita pubblica di Gesù riserva prove per la fede di Maria. Da una parte, le procura gioia il sapere che la predicazione ed i miracoli di Gesù suscitavano in tanti ammirazione e consenso. Dall'altra, Ella vede con amarezza l'opposizione sempre più dura da parte dei Farisei, dei dottori della Legge, della gerarchia sacerdotale.

Si può immaginare la sofferenza di Maria di fronte a questa incredulità, che Ella constatava persino nella sua parentela: coloro che sono chiamati "i fratelli di Gesù", cioè i suoi parenti, non credevano in lui e interpretavano il suo comportamento come ispirato da un volere ambizioso (cfr Gv 7,2-5).

Maria, pur sentendo dolorosamente il dissenso familiare, non rompe le relazioni con questi parenti, che troviamo con Lei nella prima comunità in attesa della Pentecoste (cfr At 1,14). Con la sua benevolenza e la sua carità, Maria aiuta gli altri a condividere la sua fede.

Nel dramma del Calvario, la fede di Maria rimane intatta. Per la fede dei discepoli, questo dramma è stato sconvolgente. Solo per l'efficacia della preghiera di Cristo è stato possibile a Pietro ed agli altri, pur provati, riprendere il cammino della fede, per diventare i testimoni della risurrezione.

Dicendo che Maria stava in piedi presso la croce, l'evangelista Giovanni (cfr 19,25) ci fa capire che Maria è rimasta piena di coraggio in quel momento drammatico. E' stata certamente la fase più dura nella sua "peregrinazione di fede" (cfr Lumen gentium, 58). Ma Ella ha potuto stare in piedi, perché è restata salda la sua fede. Nella prova, Maria ha continuato a credere che Gesù era il Figlio di Dio e che col suo sacrificio avrebbe trasformato il destino dell'umanità.

La risurrezione è stata la conferma definitiva della fede di Maria. Più che in ogni altro, la fede in Cristo risorto ha assunto nel suo cuore il più autentico e completo volto della fede, che è il volto della gioia.

Sia lodato Gesù Cristo



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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/01/2004 9.05
IL MISTERO E LA RAGIONE

Il mistero supera la ragione ma non è contrario alla ragione
.

Come definire sinteticamente il mistero? Il mistero, si potrebbe dire, è una realtà di cui la ragione riesce a comprendere l'esistenza ma non riesce a comprenderne completamente l'essenza, cioè la ragione non riesce a farsi del mistero un concetto completo, tale da poterlo ridurre ad un'immagine che, seppur riassuntiva, sia in grado di farcelo possedere interamente.


Riusciamo, ad esempio, a comprendere con la ragione l'esistenza dell'infinito,  astrazione tipica della matematica, ma non riusciamo ad
averne un concetto completo, pieno, totale, non riusciamo a farcene un'immagine riassuntiva tale da poterlo possedere interamente.

  La stessa parola usata, infinito, non riesce a spiegare tutto e infatti infinito significa propriamente che non è finito, che non finisce.

  Luigi Fantappié, professore di analisi matematica ( elaborò la teoria dei funzionali analitici, propose la teoria unitaria del mondo fisico e biologico, dimostrò che la relatività ristretta di Einstein può essere perfezionata con la relatività finale ) spiega che in matematica l'infinito ha un ruolo essenziale, anzi, il problema dell'infinito rappresenta la massima parte della matematica moderna.

  Fantappié si limita a ricordare l'intera teoria degli - iperspazi - o spazi ad un numero qualunque di dimensioni, con le meravigliose nuove figure mai viste prima da occhio umano nella realtà concreta del piano e dello spazio ordinario.

  Oltre alla teoria degli iperspazi Fantappié ricorda la teoria generale degli insiemi, i numeri infiniti dei vari tipi cardinali e ordinali, la
teoria dei gruppi astratti, la teoria degli operatori funzionali, la cosiddetta algebra moderna, le nuove logiche plurivalenti ecc.

  Nell'immenso mare di risultati ottenuti, Fantappié sottolinea un teorema di logica matematica, dovuto a Kurt Godel, che non è stato valutato a pieno in tutta la sua importanza: esso infatti ci assicura che già nella sola teoria dei numeri non potrà mai scoprirsi un sistema di un numero finito di proposizioni  - chiuso in sé -, cioè tale che partendo da esse si ricada sempre in altre proposizioni già note. Ciò significa che già la sola teoria dei numeri e quindi a più forte ragione l'intera matematica, costituiscono un sistema infinito di verità, nel senso più vero e profondo della parola infinito e cioè nel senso che ad esso nessuna mente umana, sempre limitata, potrà mai dare fondo e possederlo interamente.


Il teorema di Godel , " In ogni sistema c'è un punto che non si può spiegare con gli elementi del sistema stesso ", ricorda che  la scienza non può svelare definitivamente  il mistero di ciò che studia: i fisici e i cosmologi che sognano una teoria definitiva si devono aggiornare e rassegnare ( teorema che vale anche per lo studio dell'evoluzione... ).

( Bruto Maria Bruti )


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 27/01/2004 15.32
Perdonate il trasferimento delle informazioni....ma esse contengono delle gravità enormi che è impossibile non parlarne....
Un pastore evangelico insegna quanto segue (in blu le mie risposte):
1) Ho cercato in tutta la Bibbia, ma in nessun posto ho trovato scritto che noi siamo stati salvati per amore! Abrahamo stesso Credette in Dio e ciò gli fu imputato a giustizia!....
.......
........

Giovanni 3:16

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. .....

.....

2) Io ho trovato dove è scritto che noi siamo salvati per grazia mediante la fede in Cristo. Ora tu trovami dove è espressamente scritto che uno può essere salvato per amore!!!

............

 

Matteo 25:31-46

31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna». .......

3) il primo e più grande comandamento è Amerai il Signore iddio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la mente e con tutto il tuo maggior potere, e quando si ama Dio con tutto il cuore, si ubbidisce a tutti i Suoi comandamenti! Se madre teresa di calcutta e tanti altri come lei hanno creduto o continuano a credere che facendo del bene al prossimo oppure amare il prossimo è come se si stesse ubbidendo ai suoi comandamenti, avranno o avrete tutti una grande delusione.....

.......

Matteo 5:13-26

13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
17 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18
In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 19 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
20 Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
21 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 22 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
23 Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24 lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
25 Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. 26 In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
.....

........

è veramente grave che uno che si dice PASTORE...non sappia poi dove fare riferimento........come leggiamo Gesù NON venne ad anolire la LEGGE ma a portarla a COMPIMENTO...tale compimento prevede LE OPERE.....siamo sale della terra e bisogna FARLO VEDERE.....PER AMORE SI PERDONA......per Amore ci si salva......perchè PER AMORE SIAMO STATI SALVATI.....

Altro commento è veramente una amara tristezza......ora sappiamo che per questo pastore evangelico una Madre Teresa  è all'inferno, certo che non l'ha detto, ma ha detto che SAREMO DELUSI se faremo ciò che ha fatto lei.......la tristezza non è nel suo pseudo delirio saccente...quanto nel sapere che è questo ciò che come pastore egli insegna.....chiedendo fin anche.."dove sta scritto nella Bibbia che siamo salvati per amore?".........

Fraternamente Caterina

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