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A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Chiesa Cattolica e sessualità

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2009 20:43
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07/10/2009 20:42
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/03/2004 13.45
....premetto che collaboro al dialogo con la MIA personale esperienza e vivendo nella società da cristiana....convertita diecimilavolte al giorno........, cioè...ho bisogno di convertirmi ogni giorno....
VIVERE SENZA DUBBI o senza porsi domande...è da stolti e vuol dire che "qualcosa" nella fede non va....perchè la fede in Cristo porta ogni giorno ad avanzare e non ad essere STATICI..cioè, non basta aver acquisito delle nozioni e poi AMEN!...chi sè visto sè visto.....troppo comodo così, anzi...è devastante....
la sottomissione non vuol dire restare statici sotto un PADRONE......ma LASCIARSI GUIDARE ED AMMAESTRARE.....
la sottomissione, ad esempio che fin dall'asilo i bambini devono imparare a conoscere se vogliono FORMARE ED INTEGRARSI NELLA COMUNITA'.......così come appena nato il bambino si SOTTOMETTE PER ISTINTO ai suoi genitori....ma per natura e sempre per istinto delle volte SI RIBELLA...perchè vuole CONOSCERE.....e se non ha un genitore accanto, sappiamo benissimo i rischi che corre.....
Così è per la fede, così è quando parliamo di Chiesa COME MAESTRA......
ti faccio un esempio Nylus e dimmi se sbaglio....
ho l'impressione (ma non è farina del mio sacco) che si ha delle volte una visione della Chiesa COME CASTRANTE, MENTRE SI FA DEL CRISTO COLUI CHE TUTTO PERMETTE E CONCEDE......
Sembra delle volte che è la Chiesa ad imporre e magari ad inventrasi, mentre al Cristo è concesso di essere colui che ci libera dal giogo stesso della Chiesa ATTRIBUGLIENDOGLI IL CONTRARIO DI QUELLO CHE INSEGNA LA CHIESA....
mi sbaglio?
L'autore sacro quando si esprime, imprime nel suo dire UN INSEGNAMENTO CHE DA QUEL MOMENTO HA VALORE IN ETERNO......
"Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre".....e Gesù NON dimentichiamolo mai E' IL VERBO FATTO CARNE....il mistero che è racchiuso nella Bibbia è quel sapersi addentrare nella storia di ogni generazione presente, passata e futura....ma questo è proprio grazie ALL'INCARNAZIONE, diversamente avremmo nulla di più che un MANUALE SACRO......l'obbedire a tale Manuale Sacro dipenderebbe veramente da MERITI PERSONALI...mentre nel cristiano avviene il contrario: è la Parola che incarnandosi VIENE A DIMORARE DENTRO DI NOI  (Tempio dello Spirito) e dimorando in noi E' CRISTO CHE VIVE IN NOI  e ci permette di proggredire......
Se questo non avviene vuol dire che siamo STATICI....e che ci siamo "accontentati di poco".......il chè può anche andare bene....ma questo dipende dalla singolarità della persona.....NON siamo tutti uguali.....
Poi chiedi:
Labile confine tra tradizionalismo e progressismo, chi decide?....
.....
il buon senso Nylus........AMA E FA CIO' CHE VUOI, dice Agostino, ma dobbiamo stare attenti a che tipo di amore miriamo.....nel tradizionalismo puro si rischia la staticità...nel progressismo pure si rischia di accomodarsi questi insegnamenti aggiornandoli un pò troppo, cioè...adeguandosi alle mode.....
OCCORRE DISCERNIMENTO.....qui scatta il libero arbitrio che se è ben usato, trova quella via di mezzo che è il più consono anche per proggredire......
E' come a scuola......CHI DECIDE CHI E' MERITEVOLE DEL VOTO PIU' ALTO? alla Chiesa attenzione E' STATO DATO OGNI POTERE PER L'AMMAESTRAMENTO, ma la Chiesa come un professore a scuola...NON ti può obbligare.....se la materia non la comprendi, diventa poi un problema tuo.....e la Chiesa stessa seppur PERFETTA NELL'INSEGNAMENTO può incorrere nella FALLIBILITA' dei modi d'insegnamento.....ecco che seguendo la storia passata possiamo comprendere i progressi che la Chiesa ha fatto nell'insegnamento, nella PEDAGOGIA DEI METODI senza cambiare mai la materia di base......
Poi non sei stato d'accordo su questa frase:
cioè capacità di ascolto e di attenzione e la donna,
secondo il progetto di Dio è più capace dell'uomo nello svolgere un'azione
....
......
riflettiamo un attimo Nylus....se leggiamo la Genesi....è la donna che tenta l'uomo......ma se leggi Gn.2,15 è all'uomo che il giardino viene affidato perchè lo custodisse...perchè Satana va a tentare Eva e non Adamo?...........
La donna porta in sè il senso della MATERINITA'.....anche se non diventasse madre biologica....questo aspetto le dona una capacità superiore che è posta proprio come "istinto" per i "piccoli"....(parliamo in generale ovviamente, non delle eccezioni)...le più grandi apparizioni (per chi vuole credere) sono affidate sì ad entrambi, ma soprattutto a donne....così come la prima apparizione del Risorto è affidata ALLE DONNE.......
Il rapporto sessuale, a mio avviso NON nasce dall'affetto, MA DA UNA ATTRAZIONE BIOLOGICA..cioè....se è vero quando dici che vi è in sè un "bisogno d'affetto", dall'altra parte PRIMA CI SI PIACE.....e scatta il desiderio di conoscersi.....poi come dice anche il proverbio....."se son rose fioriranno"...ma le rose possono anche appassire....e se non si è maturato il concetto dell'essere UNA COSA SOLA......il rapporto finisce...e ce lo dimostrano i divorzi in aumento...
E' vero quando parli dell'affettività, "perchè non è bene che l'uomo sia solo", abbiamo in noi stessi il desiderio di essere con altri e lo manifestiamo in mille modi: comunità, un concerto, prendersi un caffè, andare in gita con gli amici.....al cinema da soli non è come andarci con altri...e così via.....
ABBIAMO BISOGNO GLI UNI DEGLI ALTRI, ma questo BISOGNO si manifesta principalmente con una ATTRAZIONE FISICA.......diversamente non si comprenderebbe perchè di altri NON ci sentiamo amici....cioè, facciamo delle scelte.....che partono da interessi ed hobby, per finire anche con l'attrazione biologica....ce lo dicono le statistiche dei frequentatori della prostituzione notturna......
il sesso attira inutile nasconderlo o minimizzarlo..e il bombardamento delle TV lo rendono palese, ma ci ostiniamo a fare gli struzzi, nascondendo la testa sotto la sabbia perchè NON vogliamo metterci sul banco degli imputati.....
L'insegnamento della Chiesa, solo apparentemente castrante, ci indica invece DEGLI OBBIETTIVI DA RAGGIUNGERE.....e ci presenta una unione come VOCAZIONE.......vocazione al Progetto di Dio....che NON esclude l'appagamento dei sensi, MA LI ARRICHISCE facendoci uscire dalla materialità.....avvisandoci che ci sono "godimenti" maggiori per cui vale la pena di tentare di scoprire.....
Perciò il "bisogno d'affetto" quale fattore del principio del rapporto a livello genitale non lo discuto Nylus, ma occorre scoprire che tale bisogno d'affetto NON SI ESAURISCE E NON TERMINA E NON TROVA APPAGAMENTO NELL'IMPULSO COPULATIVO.....infatti se questo bastasse, non ci sarebbero divorzi.......l'impulso copulativo è INGANNEVOLE circa poi il movente, cioè il bisogno d'affetto...diversamente per essere voluti bene da qualcuno finiremmo sempre per andarci a finire a letto..........ehm veramente c'è poco da ridere visto che oggi ci si infila in un letto con molta facilità.......INQUIETITUDINE...questo si....siamo inquieti, ma per quale motivo?
Concordo, non è questione d'intelligenza TEOLOGICA O UNIVERSITARIA, ma intelligenza delle Scritture....cioè, penetrarle per capire che cosa vogliono dirci e il perchè....
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 29/03/2004 14.58
1) la sottomissione della moglie al marito questo significa( punto e basta):

 La Chiesa, attraverso l'apostolo Paolo, insegna che, all'interno della
famiglia, gli sposi devono, prima di tutto, praticare la sottomissione
reciproca ....
Sono d'accordo sulla seconda parte (sottomissione reciproca), che però male si accorda con la sola sottomissione al maschio della prima parte, e sono anche d'accordo che ciò che s' intende è esattamente la sottomissione delle moglie al marito ... punto e basta ... appunto! 
E si riporta l'intenzione attraverso questa scaletta: sottomissione= obbedienza = capacità di ascolto. Già, ma fermiamoci qui, perchè il seguito non è permesso, vale a dire che la donna non può andare oltre all'ascolto, non può esprimere liberamente una sua idea, deve solo saper ascoltare le verità che solo l'uomo può proferire essendo egli creato a gloria di Dio e la donna a gloria dell'uomo .... e mettiamoci pure un altro "punto e basta", senza giocare sull'etimologia delle singole parole che comunque nulla tolgono al al senso chiaro e netto del pensiero che si è inteso esprimere.
In fondo non è un passo così profondo e difficile da capire, a meno che, non volendolo accettare in quanto chiaramente discriminante, gli si vogliono trovare più profonde (molto profonde) motivazioni che comunque lo giustifichino.
Ciò che non si vuole capire è che io non sto attaccando l'insegnamento di Paolo per quanto riguarda la fede, ma semplicemente la rigida affermazione che tutto quanto sia uscito dalla sua bocca fosse esente da convinzioni personali legate alla tradizione strettamente umana che nulla avevano a che fare con una verità rivelata.
Dio ispirava sì Paolo, ma non si sostituiva a lui in tutti i suoi pensieri riguardanti il comportamento della vita di ogni giorno per i quali aveva lasciato all'uomo la libera scelta.
Se si vuole invece affermare che Paolo esprimesse in ogni suo detto la Parola di Dio, allora ogni discussione diventa superflua e si può concludere con un ... punto e basta.
Che sia necessario imporre un certo ordine sono d'accordo, ma questa è solo un'esigenza umana determinata dall'incapacità di sapersi gestire autonomamente senza provocare il caos, ma per favore non attribuiamo ad Ordini Divini impostazioni  che l'uomo si è dato per le ragioni più disparate.
Dio non ci tiene la manina in ogni passo che facciamo. Lui lascia intravvedere le linee essenziali, ma sta poi all'uomo comprendere e maturare secondo le sue capacità. 
La natura umana non è infallibile, tutt'altro, e l'Ispirazione Divina si limita a suggerire solo ciò che in quel momento l'uomo è in grado di comprendere, senza forzare o stravolgere  quelle che sono le sue convinzioni personali.
E sono anche certo che nessun anatema mi verrà da Paolo per ciò che ho detto.
Fraternamente
iyvan

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Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 29/03/2004 15.33
Risposta ( breve) al Signor " Nylus":

Ogni linguaggio umano è sempre "limitato", imperfetto, incompiuto,
inadeguato, insufficiente eppure attraverso l'umano linguaggio dell'autore
sacro viene veicolata una verità che "supera" il linguaggio stesso.

Il grande storico delle Religioni, Mircea Eliade, nota come il linguaggio
poetico, per esempio, riprende e prolunga il linguaggio mitologico. Che
cos'è
la poesia, dice Eliade,  se non uno sforzo per abolire l'insufficienza del
linguaggio
corrente e inventare un nuovo linguaggio, un linguaggio "segreto" che
cerchi di distruggere le limitazioni del tempo:un linguaggio che cerca di
recuperare
quella situazione paradisiaca che è stata persa, quando si creava
"spontaneamente", quando il passato non esisteva, perché non esisteva
coscienza del tempo.

Chi estrae pazientemente questa verità divina sovratemporale nel corso dei
secoli? Il Magistero della Chiesa attraverso l'assistenza dello Spirito
Santo.

Chi stabilisce tra le cose nuove e le cose antiche, che vengono estratte dal
deposito della fede, ciò che appartiene alla vera tradizione della Chiesa,
cioè allo Spirito di "continuità "? Il Magistero della Chiesa attraverso lo
Spirito Santo fa questa opera di discernimento.

Il rapporto sessuale al di fuori del matrimonio, cioè al di fuori di una
scelta monogamica, totale, definitiva e indissolubile fra un uomo e una
donna è peccato.
Perché è peccato, cioè sbagliato?
Noi cattolici sappiamo che la fede è una
""guida "" per la ragione per cui il nostro compito è quello, dopo aver
creduto,
di cercare le ragioni della fede, inserendo il lavoro della ragione lungo
l'orizzonte fornito dalla fede ( CFR Lettera enciclica Fides et ratio di
Giovanni Paolo II).
Queste ragioni esistono: devono solo essere cercate pazientemente e
umilmente.

In questo campo, come cattolici, dobbiamo fare un lavoro enorme  per
rispondere alle indicazioni del Pontificio consiglio della famiglia:

"- Bisogna sforzarsi di mostrare la razionalità e la credibilità del Vangelo
in rapporto al matrimonio e alla famiglia, riorganizzando il sistema
educativo della Chiesa. La spiegazione del matrimonio e della famiglia a
partire da una visione antropologica corretta (.) non è soltanto una
questione di fede (.) Il problema delle unioni di fatto rappresenta una
grande sfida per i cristiani, che devono essere capaci di mostrare l'aspetto
razionale della fede, la razionalità profonda del Vangelo del matrimonio e
della famiglia. Ogni annuncio di questo Vangelo che non sia in grado di
rispondere a tale sfida alla razionalità (.) sarebbe inefficace -"(
Pontificio Consiglio per la famiglia, Famiglia, matrimonio e - unioni di
fatto - , supplemento a L'Osservatore romano n.47, 24 novembre 2000, n. 45 e
n. 48).
Ogni cattolico deve cercare di fare la sua parte perché Dio vuole essere
amato
con tutto il cuore, con tutta l'anima ma anche con tutta l'intelligenza di
cui si
può disporre.
Pertanto, buon lavoro in Gesù e Maria

Cordialmente
( Bruto Maria Bruti )


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 33 di 44 nella discussione 
Da: Crociato2Inviato: 29/03/2004 17.51
Buon pomeriggio a tutti.
Se si vuole invece affermare che Paolo esprimesse in ogni suo detto la Parola di Dio, allora ogni discussione diventa superflua e si può concludere con un ... punto e basta.
Perdonami Iyvan ma spiegami una cosa, perciò secondo te non in tutte le sue parole Paolo ha espresso la Parola di Dio, ho capito bene? Ma perchè alla fine del brano quando lo leggiamo nella Liturgia in chiesa diciamo che questa è
< Parola del Signore >?
Da quel che ho letto nel post 23 sono d'accordo sul senso nuovo del significato di sottomissione che il cristianesimo ha portato.
Non è una sottomissione di schiavitù, ma una sottomissione a Dio:
- la donna attraverso il marito, il cui ruola simboleggia la presenza di Dio nella Famiglia;
- l'uomo attraverso la sottomissione alla donna perchè se non c'è una sottomissione reciproca fondata sul rispetto, crolla tutto;
- ancora l'uomo è sottomesso a sua volta nella fattispecie dei ruoli indicati poi da Paolo;
- Gesù si mette il grembiule e lava i piedi degli Apostoli, ponendo tale sottomissione nel concetto di servire e di servizio.
Mi sembra perciò che la donna sottomessa al marito in questo caso completa uno schema ben definito da Dio e che Paolo ha tentato di ricordare.
Tuttavia sono d'accordo con Caterina quando specifica che le parole di Paolo sono nate probabilmente da qualche contesa in quella comunità alla quale è indirizzata la lettera. Credo che l'affermazione così audace di Paolo vada ristretta alla situazione che possiamo incontrare anche oggi, cioè quando le donne, ma anche gli uomini, vogliono andare oltre i propri ruoli. In questo senso credo che vada letto il monito paolino.
Vorrei inserire una scheda
by, Luca
Per i cristiani, il matrimonio non è soltanto l'amore tra un uomo e una donna.
E' anche il segno dell'amore di Dio per gli uomini, segno della sua Alleanza.
E' attraverso l'amore reciproco, in tutte le sue dimensioni (condivisione dei momenti belli e di quelli faticosi, l'amore fisico, la fecondità, il rispetto dell'altro nella libertà…) che gli sposi scoprono cos'è l'amore di Dio per l'umanità: il dono di sé senza riserve.

Il MATRIMONIO cristiano è il segno dell'unione di Cristo con la sua Chiesa.

Questo sacramento conferisce agli sposi la forza di amarsi con lo stesso amore con cui Cristo ha amato la Chiesa, donandosi scambievolmente la propria vita, in un amore fedele e fecondo, aperto alla vita.

Attraverso le parole: "Io, nome…, prendo te come mia sposa-mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita" gli sposi, che sono i ministri stessi del sacramento, esprimono davanti al sacerdote, ai testimoni e al popolo di Dio, il loro consenso reciproco che diventa impegno che sancisce il patto coniugale.

Il segno simbolico del legame manifestato è lo scambio degli anelli benedetti.

Il matrimonio è ordinato al bene dei coniugi e alla generazione ed educazione dei figli.
Ai genitori spetta il compito di dare il primo annuncio cristiano ai figli, attraverso la vita e i piccoli insegnamenti quotidiani.


Come prepararsi alla matrimonio cristiano?
Innanzi tutto con convinzione, apertura di cuore e sincerità.
Per un… aiuto


LA PAROLA DI GESU'

"Gesù rispose: Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi" (Mt 19,4-6).

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Consiglia Elimina    Messaggio 34 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 29/03/2004 20.20
Perdonami Iyvan ma spiegami una cosa, perciò secondo te non in tutte le sue parole Paolo ha espresso la Parola di Dio, ho capito bene? Ma perchè alla fine del brano quando lo leggiamo nella Liturgia in chiesa diciamo che questa è
< Parola del Signore >?
Caro Luca,
ogni brano che si legge nella Bibbia termina con "Parola del Signore", anche quando si leggono usi e consuetudini della società ebraica. Per Parola del Signore io intendo la costante presenza di Dio che accompagnava il cammino del popolo ebraico, che tentava pazientemente di istruirlo attraverso l'ispirazione dei profeti, senza mai forzare la mano, ma lasciando che esso comprendesse gradualmente nel tempo.
Quindi Dio ha sempre seguito gliu uomini, pur con gli enevitabili piccoli e grandi errori che essi commettevano. La Bibbia è anche la storia di questo cammino evolutivo nel quale sono quindi anche presenti degli errori. Per esempio: Dio non può certo aver ordinato ad alcuno di lapidare i propri fratelli, e  non può certamente aver ispirata la legge del taglione e della vendetta e non ha certo mai discriminato alcuno rispetto ad un altro, eppure la Bibbia è piena di questi casi e quando si legge si termina con la frase "Parola di Dio", che non va quindi intesa nel suo senso letterale ma nel significato più ampio che sancisce la costante presenza della Divinità che tollera per non ledere il libero arbitrio dell'uomo.
Ecco perchè, fuori da discorsi squisitamente spirituali, non tutto è da intendersi come verità suggerita da Dio, ma semplice frutto di scelte umane.
Poi dici:
- la donna attraverso il marito, il cui ruolo simboleggia la presenza di Dio nella Famiglia ...
Caro Luca, vedi che questa è una visione che vuole porre il maschio al primo posto?
Io credo che a simboleggiare la presenza di Dio siano il maschio e la femmina in uguale misura.
Ciò che li differenzia sono solo i ruoli naturali, che non significano la preminenza dell'uno o dell'altra.
L'atto di umiltà dimostrato da Gesù con il lavaggio dei piedi è spontaneo e non imposto, mentre invece la situazione della donna era imposta dall'uomo e questa è una differenza sostanziale.
Io non ravviso nelle parole di Paolo una semplice esortazione a non andare oltre i propri ruoli, ma proprio una supremazia dominante dell'uomo sulla donna e questo è storicamente provato da usanze e costumi di millenni.
Fraternamente
iyvan

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 35 di 44 nella discussione 
Da: nylusInviato: 29/03/2004 20.54
Buona sera Caterina
Devo ancora rispondere al tuo msg 23 e già incalza il 30 !!
e poi c'è il 31 di B.M.B. che mi dà del "signore" (lo sapevo che prima o poi qualcuno si sarebbe rivolto a me con quell'appellativo) e spero di non montarmi la testa.
A volte non riesco a districarmi tra le pagine del web... vorrei avere delle  pagine di carta scritta da leggere e tenera in evidenza sulla scrivania per consultarle mentre rispondo. Andrà a finire che  mi comprerò una stampante.
Buonaserata anche agli altri ovviamente.
Ho cenato con un risotto ai cariofi che è (ce n'è ancora) una delizia e sono pacato e placido come se il nostro Amico lassù avesse gettato un suo sguardo furtivo su di me.
Dunque ho letto che
ho l'impressione (ma non è farina del mio sacco) che si ha delle volte una visione della Chiesa COME CASTRANTE, MENTRE SI FA DEL CRISTO COLUI CHE TUTTO PERMETTE E CONCEDE......
Sembra delle volte che è la Chiesa ad imporre e magari ad inventrasi, mentre al Cristo è concesso di essere colui che ci libera dal giogo stesso della Chiesa ATTRIBUGLIENDOGLI IL CONTRARIO DI QUELLO CHE INSEGNA LA CHIESA....
mi sbaglio?
Non penso questo
Il mio pensiero è che la Chiesa, anzi, il Clero, pontifica troppo.
Esagera, mortifica, assilla e impavidisce i fedeli.
Laddove un educatore normale dice ad un bambino: "stai attento nell'attraversare la strada che passano le macchine", un prete dice: "stai attento nell'attraversare che se vai sotto una macchina potresti finire in ospedale o addirittura morire".
E' sempre presente questa necessità dell'incutere il timore di sbagliare, di morire.
tiremm innanzi:
è la Parola che incarnandosi VIENE A DIMORARE DENTRO DI NOI  (Tempio dello Spirito) e dimorando in noi E' CRISTO CHE VIVE IN NOI  e ci permette di proggredire......
Se questo non avviene vuol dire che siamo STATICI....e che ci siamo "accontentati di poco".......il chè può anche andare bene....ma questo dipende dalla singolarità della persona..........
ma lo vedi come la pensi? e così i clericali:
"Se questo non avviene vuol dire che siamo STATICI....e che ci siamo "accontentati di poco"
se questo non avviene, ammesso che ciò avvenga, può essere per altri motivi, ma la Chiesa ha sempre la risposta pronta. Eppure lo dici pure tu: NON siamo tutti uguali
...e allora perchè le risposte dovrebbero essere uguali per tutti?
Io credo, come mi hanno insegnato, che un Dio é in cielo in terra e in ogni luogo. Non ha bisogno di venirsene a dimorare dentro di me: c'è e c'è sempre stato. Naturalmente, spontaneamente, logicamente.
il buon senso Nylus........AMA E FA CIO' CHE VUOI, dice Agostino, ma dobbiamo stare attenti
questa tua osservazione mi troverebbe d'accordo se non ci fossero pronti gli interventi a criticare il nostro buon senso, a rimproverarci che siamo stati troppo tradizionalist o troppo progressisti, perchè ...non abbiamo saputo usare il nostro fantomatico libero arbitrio. L'insegnate non ti può obbligare ma può bollarti di incapacità.
Sulla sessualità possiamo discutere e chiacchierare quanto vogliamo, non credo che siamo distanti come concetto.
Tranne che io il matrimonio lo ritengo una forzatura, un'invenzione clericale.
Non bisogna pensar bene del matrimonio per pensar male dei rapporti sessuali fini a se stessi.
Non ho mai sentito l'impulso copulativo, se non in grammatica.
Il rapporto sessuale è un donarsi vicendevole, il matrimonio non c'entra.
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