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Battesimo evangelico e santa cena

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2009 21:20
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07/10/2009 20:59
 
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 20/08/2003 13.07
Un ultima fraterna precisazione per Lisa,
nonostate Alfonso dica di essere "cristiano evangelico" e basta (come lo dicevano e lo dicono tutti gli altri gruppi, soprattutto nelle fasi iniziale della loro nascita), ti assicuro che la comunità di Alfonso ha un nome ben preciso, che non è quello di "cristiani evangelici" ma deve per forza fregiarsi di qualche altro titolo.
Ecco alcuni esempi di comunità pentecostali: Parola della grazia, Chiesa Evangelica Internazionale, Chiese del movimento delle Fede (macro gruppo), ecc.ecc., come vedete queste denominazioni esistono veramente e ognuno di loro preferisce essere chiamato "cristiano evangelico" ma la denominazione ce l'hanno eccome.
Poi diciamolo, spesso l'appellativo di cristiano cattolico romano, viene usato proprio in senso dispreziativo, aggiungendo volutamente in maniera disprezzante quel romano, che indicherebbe a dir di alcuni le "nefandezze" della nostra Chiesa.
Infatti non pochi "evangelici" usano chimarsi "cristiani cattolici" togliendo il "romano"
Quindi protestante non è gradito, ma cristiano evangelico non mi sembra appropriato, altrimenti facciamo così tanto per continuare il dialogo senza inasprirci,
io ti chiamo cristiano evangelico e tu ci chiami cristiani cattolici senza aggiungere romani.
Perchè tutti sappiamo a che cosa la riferite quell'aggiunta, facciamo come ho detto così non si offenderà più nessuno.
Poi dovresti spiegarci pure perchè non tutti i pentecostali si frequentano e si scambiano visite nelle rispettive chiese......in un paesino di mia conoscenza ci sono ad esempio 2 comunità pentecostali, ma non si frequentano per nulla, nè pregano mai assieme, perchè?
Potresti illuminarci su tale comportamento?
Cosa spinge alcuni pentecostali ad ignorarsi?
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 20/08/2003 16.38
Salvatore non mi interessa niente di quello che dice Massimo Introvige.
Ti ripeto che io non sono protestante, sono un Cristiano Evangelico ADI.
Vedi che metto anche ADI per distinguermi sia dai protestanti e sia dagli unitariani e avventisti e mormoni e valdesi  che si vogliono far chiamare Cristiani Evangelici.
Con le altre denominazioni che hanno i nostri stessi principi biblici e le nostre dottrine siamo chiese consorelle, non possiamo dire certo dei Valdesi che hanno legalizzato i matrimoni gay,per cui non vogliamo accettare quello che loro praticano perchè è contrario al vangelo, così non possiamo accettare quello che insegnano  gli unitariani che si chiamano Cristiani Evangelici quando non credono alla trinità, così i Mormoni che hanno un'altro libro al di fuori della Bibbia,così gli avventisti perchè le loro dottrine non coincidono con le nostre, così anche con i cattolici romani che usano la tradizione e la mettono al pari delle Scritture. Tutti questi movimenti protestanti seguono il loro fondatore, come i cattolici romani seguono il papa,mentre tutti i veri Cristiani Evangelici seguono Gesù Cristo e le dottrine contenute nella Parola di Dio. Questo non impedisce affatto di dialogare con tutti affinchè le altre denominazioni ritornano alla fonte della Parola di Dio.
Salvatore ma ti rendi conto di quello che dici? Tu dici che il corpo di Gesù non è stato spezzato sulla croce, cos'erano allora quei chiodi che hanno trafitto il Signore? Cos'era quella lancia che ha trafitto il corpo del Signore,cos'è quel sangue versato sulla croce? non è dare il corpo e versare il sangue per i nostri peccati? Ecco perchè Gesù fece la santa Cena perchè dobbiamo  commemorare la sua morte, la sua risurrezioneeil suoritorno.. Se nel pane e nel vino se  c'è la presenza reale di Gesù (Corpo, Anima e Spirito) come la intendete voi allora state spezzando veramente il corpo di Gesù e state rompendo le sue ossa e state versando il suo sangue. State facendo una specie di sacrificio e non una commemorazione come ha ordinato Gesù.
Il corpo e il sangue di Gesù è stato dato e versato sulla croce ed e lì ognuno deve guardare, al Sacrificio di Gesù e commemorarlo. Mangiamo il suo corpo e beviamo il suo sangue spiritualmente.
Ti faccio un esempio il nostro corpo ha bisogno di mangiare e di bere altrimenti muore, così è la nostra anima ha bisogno di mangiare e di bere cibo spirituale. Questo cibo spiritualeè Gesù Cristo, che ci nutre e ci disseta attraverso la Sua Parola,perchè Gesù è il pane che dà vita al mondo.
Alfonso   


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Consiglia Elimina    Messaggio 32 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 20/08/2003 19.44
Vedi caro Alfonso,
mi sa tanto che stiamo parlando più o meno della stessa cosa, ma usando termini diversi. Io preferisco dire che Gesù fu trafitto dai chiodi e dalla lancia, ma tu evidentemente preferisci usare la parola "spezzare", per cui io ho frainteso non capendo bene ciò a cui tu ti riferivi, io intendevo dire che nessun osso di Gesù fu spezzato sulla croce, nè altrove, e così è, ma per quando riguarda i chiodi e la lancia non ci sono dubbi che trafissero il corpo di Gesù.
In ogni caso il problema non sta qui, ma piuttosto nella corretta interpretazione del sacrificio Eucaristico.
Noi cattolici durante l'Eucastia non spezziamo le ossa di nessuno, ne scanniamo nessuno, tantomeno Gesù.
Se rifletti bene caro Alfonso su certi episodi biblici, ne capisci meglio il significato, questo te lo dico senza arroganza, e senza alcuna presunta maestria.
Rifletti su quanto segue:
I discepoli di Emmaus lo riconobbero nello spezzare il pane Lc 24,35 “Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.”
E’ bene  non correre mai sui versetti delle Sacre Scritture, perché analizzandoli e meditando su di essi spesso se ne scoprono le prondità.
Tutti sappiamo che Gesù aveva fatto l’ultima cena con i soli apostoli, come fecero quindi i discepoli di Emmaus a riconoscerlo proprio nello spezzare il pane visto che non lo avevano visto?
Evidentemente gli apostoli avevano raccontato a tutti quell’episodio, anche perché fu un episodio importantissimo e primario nella vita di Gesù.
Se l’ultima cena (l’Eucaristia) serviva solo a ricordare il sacrificio di Gesù, e Gesù stesso disse fate questo “questo è il mio corpo….in memoria di me…” evidentemente usò le stesse identiche parole anche con i due discepoli, i due discepoli avevano appreso dagli apostoli le precise parole che disse Gesù nello spezzare il pane e offrire il calice!
Egli nello spezzare il pane con i discepoli di Emmaus stava ricordando se stesso?
Oppure è più corretto pensare che Gesù intese ripetere il Mistero Eucaristico alla presenza dei due discepoli di Emmaus, e quindi donarsi a loro sotto le forme del pane e del vino?
Visto che Gesù in quel momento era lì, presente, accanto a quei due discepoli, che bisogno c’era di ricordare il suo sacrificio tramite lo spezzare il pane? Lo poteva fare benissimo a viva voce, gli poteva spiegare il valore del Suo sacrificio, glielo poteva ricordare Lui, perché invece preferì spezzare il pane assieme a loro?
Se le parole di Gesù sono vita, sono cibo (ed è vero) perchè però Gesù in questo episodio preferì farsi riconoscere dallo spezzare il pane? Non bastava forse che Gesù spiegasse loro questo grande mistero, oppure semplicemente che li ammaestrasse circa la Parola, affinchè essi venissero nutriti? Perchè Gesù preferì nutrirli con il Suo corpo e il Suo sangue?
Le parole del memoriale pronunciate dal prete sono identiche a quelle che Gesù pronunciò nell’ultima cena, il sacerdote dice “…questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi.., e poi questo è il mio sangue…” in questo momento il sacerdote sta semplicemente ricordando o ripentendo il sacrificio? Lo sta ripetendo in maniera incruenta, allo stesso modo di come fece Gesù con i discepoli di Emmaus, ripetè il Sacrificio Eucaristico in forma incruenta. O dobbiamo credere che anche Gesù ripetè il suo sacrificio cruento quando spezzò il pane per i discepoli di Emmaus?
Rifletti Alfonso, rifletti.
Pace
Salvatore

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 33 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 20/08/2003 22.55
Caro Salvatore,
Nessuno osso di Gesù è stato spezzato,il corpo però è stato trafitto (spezzato) ed il suo sangue è stato versato per la remissione dei nostri peccati.
Fin qui credo che siamo d'accordo.
Tu dici:
Noi cattolici durante l'Eucastia non spezziamo le ossa di nessuno, ne scanniamo nessuno, tantomeno Gesù.
Se rifletti bene caro Alfonso su certi episodi biblici, ne capisci meglio il significato, questo te lo dico senza arroganza, e senza alcuna presunta maestria.
Rifletti su quanto segue:
I discepoli di Emmaus lo riconobbero nello spezzare il pane Lc 24,35 “Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.”
E’ bene  non correre mai sui versetti delle Sacre Scritture, perché analizzandoli e meditando su di essi spesso se ne scoprono le prondità.
Tutti sappiamo che Gesù aveva fatto l’ultima cena con i soli apostoli, come fecero quindi i discepoli di Emmaus a riconoscerlo proprio nello spezzare il pane visto che non lo avevano visto?
Evidentemente gli apostoli avevano raccontato a tutti quell’episodio, anche perché fu un episodio importantissimo e primario nella vita di Gesù.
Salvatore dovresti mettere tutto il contesto e non strappando alcuni versi, siccome non l'hai fatto tu lo faccio io, ed ecco il contesto:
Luca 24 
Gesù sulla via per Emmaus
Mr 16:12-13; Ml 3:16
13 Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; 14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. 17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi. 18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. 22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro, 23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto». 25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. 29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» 33 E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane
.
Come vedi caro Salvatore Gesù si presenta ai discepoli che sono increduli e gli spiega tutto, i discepoli lo riconoscono nello spezzare il pane.

Se l’ultima cena (l’Eucaristia) serviva solo a ricordare il sacrificio di Gesù, e Gesù stesso disse fate questo “questo è il mio corpo….in memoria di me…” evidentemente usò le stesse identiche parole anche con i due discepoli, i due discepoli avevano appreso dagli apostoli le precise parole che disse Gesù nello spezzare il pane e offrire il calice!
Egli nello spezzare il pane con i discepoli di Emmaus stava ricordando se stesso?
No Salvatore Gesù non stava ricordando se stesso e nemmeno mangiando se stesso,stava semplicimente ricordando ai discepoli la sua morte e la sua risurrezione

Oppure è più corretto pensare che Gesù intese ripetere il Mistero Eucaristico alla presenza dei due discepoli di Emmaus, e quindi donarsi a loro sotto le forme del pane e del vino?
Visto che Gesù in quel momento era lì, presente, accanto a quei due discepoli, che bisogno c’era di ricordare il suo sacrificio tramite lo spezzare il pane? Lo poteva fare benissimo a viva voce, gli poteva spiegare il valore del Suo sacrificio, glielo poteva ricordare Lui, perché invece preferì spezzare il pane assieme a loro?
Come  leggi nel contesto Gesù spiega prima e poi spezza il pane e allora gli occhi dei discepoli si aprono,perchè riconoscono veramente che è il Signore risorto. 
Se le parole di Gesù sono vita, sono cibo (ed è vero) perchè però Gesù in questo episodio preferì farsi riconoscere dallo spezzare il pane? Non bastava forse che Gesù spiegasse loro questo grande mistero, oppure semplicemente che li ammaestrasse circa la Parola, affinchè essi venissero nutriti? Perchè Gesù preferì nutrirli con il Suo corpo e il Suo sangue?
Salvatore ma hai letto il contesto? Gesù ha prima spiegato e poi ha spezzato il pane e loro si hanno ricordato di questo sacranmento istituito prima della sua morte in croce.. La santa Cena, che Gesù ha fatto e ha comandato di fare in memoria di Lui
Le parole del memoriale pronunciate dal prete sono identiche a quelle che Gesù pronunciò nell’ultima cena, il sacerdote dice “…questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi.., e poi questo è il mio sangue…” in questo momento il sacerdote sta semplicemente ricordando o ripentendo il sacrificio? Lo sta ripetendo in maniera incruenta, allo stesso modo di come fece Gesù con i discepoli di Emmaus, ripetè il Sacrificio Eucaristico in forma incruenta. O dobbiamo credere che anche Gesù ripetè il suo sacrificio cruento quando spezzò il pane per i discepoli di Emmaus?
Salvatore, la differenza è questa che il prete dice che è un sacrificio mentre gli evangelici dicono che è un memoriale. Il Sacrificio di Gesù è avvenuto sulla croce ed è irripitibile, si può solo commemorare come lui ci ha ordinato..
Credi e hai mangiato.
Rifletti.
Pace
Alfonso 

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Da: fraverInviato: 20/08/2003 23.32
Preferisco non entrare in discussioni che potrebbero non risultare costruttive, ovvero che presentino posizioni precostruite che nessuno vuole lasciare. Possiamo parlare di come la pensavano i santi prima di noi, e certamente troveremo pensieri diversi, come abbiamo potuto gia leggere.

Tuttavia do’ un mio contributo alla discussione tratto da una meditazione che il Signore mi ha dato di portare, e che ritengo sia stata fatta per la guida di Dio. Riporto parte della meditazione, se qualcuno è interessato posso inviarla completa, è breve.


leggiamo: Matteo 14:14-22; Giovanni 6:14,15,22-63.

Cosa c'era all'altra riva? Lo abbiamo letto in Giovanni 6: c'era l'insegnamento seguente, c'era il cibo spirituale, c'era da mangiare il vero cibo celeste. Così è successo nella mia vita. Iddio mi ha reso partecipe dei tempi di benedizioni umane, la lode e gli elogi degli uomini, ma poi, mi ha chiamato a passare all'altra riva. Riva ove vi è il cibo celeste, riva ove vi è l'ubbidienza piena a Dio, riva ove si inizia a cibarsi del vero pane che discende dal cielo e da vita, vera vita all'uomo.
Questa vita è diversa, questa vita porta a volte a non essere compresi dagli uomini, è difatti la vita della piena ubbidienza a Dio.

Allora da il messaggio successivo, desiderate, cibatevi del cibo celeste che da vera vita al mondo. Ma quale è il cibo celeste?
La sua carne ed il suo sangue.
La sua carne, ossia vivere come viveva Gesù, fare le esperienze di Gesù.
Il suo sangue, ossia la sua forza vitale, la sua energia.
Tanti sapevano come viveva Gesù, e tanti capirono, difatti dissero: questo parlare è duro … e si allontanarono.
Cari fratelli iddio mi ha chiamato a passare all'altra riva, ad ubbidire risolutamente a lui ed a cibarmi della sua carne e del suo sangue. Ossia vivere, almeno in parte le sue esperienze, bere il suo sangue, ossia avere la sua vita, ricevere energie da lui.

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna”, penso che tale asserzione di Gesù è poco discutibile e dice che se ci cibiamo della carne e del sangue di Gesù abbiamo vita eterna, non ci serve nient’altro, andremo in cielo, vedremo il Signore. Io voglio essere tra questi. Non voglio illudermi che possa andare in cielo seguendo pratiche religiose o riti più o meno motivati, è chiaro evidente, incontestabile che non chi dice Signore Signore ma chi fa la volontà di Dio andrà in cielo.

Iddio ci faccia assomigliare, diventare, sempre più come il modello perfetto: Gesù Cristo.

Fraver

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 35 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 21/08/2003 10.26
Vedi Alfonso,
l'intervendo di Fraver mi è piaciuto, è molto equilibrato, rispetto la sua posizione anche se non la condivido, in ogni caso l'intervento di Fraver è molto più pacato di quelli di Alfonso, e quindi non mi sento di usare certi termini duri nei suoi confronti, anche perchè non lo merita.
Alfonso invece è una mia vecchia conoscenza, e lo devo prendere con le molle, altrimenti mi morde, sto scherzando naturalmente, comunque ribadisco ancora che se Gesù ha preferito farsi riconoscere dallo spezzare il pane, avrà avuto i suoi buoni motivi, e cioè ribadire ai discepoli l'importanza del continuare a spezzare il pane assieme ai fratelli, per cibarsi del corpo e del sangue di Gesù.
Gesù disse agli apostoli che non avrebbe più mangiato e bevuto con loro fino a quando non sarebbe venuto il Suo Regno.
Quando verrà il Regno di Gesù, Gesù spezzerà di nuovo il pane assiema agli apostoli, e assieme anche a tutti gli altri santi.
Gesù quindi mangerà se stesso?
Si certo, perchè Gesù non è come noi poveri uomini, Gesù è vita.
Se vogliamo analizzare con la nostra povera mente umana le gesta di Gesù come ad esempio quando con il suo corpo glorioso mangiò il pesce, finiamo con romperci le meningi senza poter mai arrivare a capire pienamente.
Che fine fece il pesce che ingoiò Gesù? Lo digerì, lo fece sparire e basta?
Non ci interessa più di tanto, ma serve per capire come i nostri ragionamenti spesso non arrivano a nulla.
Gesù può mangiare se stesso?
Certo, la Vita che si ciba della Vita, strano per noi, ma evidentemente per Gesù è normale.
Ripeto se Gesù quando parlava e insegnava cibava i discepoli, che bisogno aveva di spezzare il pane assieme a loro?
Tanto li stava cibando con i suoi insegnamenti.........
Gesù poteva limitarsi a ricordargli a voce il Suo sacrificio, invece spezzò il pane, come aveva ordinato agli apostoli, ma Lui, perchè proprio Lui in prima persona ricordava se stesso con quel gesto?
Non bastavano le sue mirabili parole a ricordare il Suo sacrificio ai discepoli di Emmaus?
Perchè Gesù volle spezzare il pane assieme a loro?
Perchè i loro occhi si aprirono solo dopo che Gesù spezzò il pane e lo diede loro?
Questo ci indica che per vedere a pieno Gesù bisogna cibarsi di Lui, con l'Eucaristia non solo con la Sua Parola.
Gesù è sempre presente in mezzo a noi, e allora a cosa servirebbero le nostre preghiere di lode o di invocazione?
Servono per aver un maggior contatto con Lui, lo stesso vale per l'Eucaristia,
Gesù è sempre presente ovunque, ma è particolarmente presente quando due o tre si riuniscono nel Suo nome, ed è pure particolarmente presente quando si celebra l'Eucaristia.
Pace
Salvatore

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 36 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 21/08/2003 23.32
 Caro Salvatore Gesù si fa conoscere come vuole, non solo nello spezzare il pane, ma in tante maniere, per esempio all'Apostolo Paolo si è manifestato sulla via di Damasco e non nello spezzare il pane, ma con la sua voce.
Le pecore del Signore conoscono la sua voce e lo seguono, ma veniamo all'argomento che stiamo trattando la Santa Cena o Eucarestia.
Gesù ha detto questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, fate questo in memoria di me. 
Ci basta credere a quello che lui ha detto. Quando crediamo a queste parole di Gesù ci nutriamo spiritualmente del suo corpo e del suo sangue, perchè la Parola di Gesù è spirito e vita.
Il sacrificio Gesù l'ha compiuto sulla croce dove ha dato il suo corpo e ha versato il suo sangue per i nostri peccati. 
Il Pane e il vino che Gesù ha dato prefiguravano la sua morte in  croce e e la sua risurrezione, come i sacrifici degli animali  fatti nel Vecchio testamento prefiguravano il sacrificio di Gesù.
La cena in cielo che faremo con Gesù prefigura la festa che faremo col Signore Gesù,il quale ci ha salvati dando il suo corpo eversandoilsuo sangue per la remissione dei nostri peccati.
Pace
Alfonso

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 37 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 22/08/2003 10.28
Caro Salvatore, vorrei puntualizzare alcune cose che
hai detto qualche intervento fa.

Per essere protestante non basta non riconoscere il
Papa, pensa agli Ortodossi...

Inoltre sette come i TdG e i Mormoni non sono
identificabili con il protestantesimo, in quanto
negano i 5 assunti-base della Riforma:

Sola Scrittura
Sola Grazia
Sola Fede
Solo Cristo
Sola gloria a Dio

In fin dei conti analizzando la nascita del
protestantesimo vediamo che sviluppò i due
punti-chiave della fede cristiana che erano oscurati
nella Chiesa Cattolica in quell'epoca:

1-Il rapporto personale del credente con Dio.
2-La conoscenza della Bibbia.

Quello che molti evangelici non riescono a capire è
che è possibile per noi cattolici avere un rapporto
con Dio profondissimo attraverso l'Eucarestia e
conoscere pure molto bene la Bibbia attraverso quello
che hanno già visto in essa molti grandi credenti
(Tradizione).

Non c'è nulla che un evangelica abbia che il cattolico

non possa avere.
Anzi, è l'evangelico che negando il potere dei
sacramenti ed in particolare della celebrazione
eucaristtica, ridotta a "ricordo" chiude le porte del
suo spirito ad un maggiore apporto di Grazia
santificante.

Con Affetto, Stefano.



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Consiglia Elimina    Messaggio 38 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 22/08/2003 12.45
Si certo hai ragione tu caro Stefano,
ma io non intendevo affatto fare un rapporto dettagliato su che cosa sia il protestantesimo, ho dato solo qualche cenno brevissimo, tu hai fatto bene a precisare.
In ogni caso io mai ho paragonato i mormoni o i tdG con i pentecostali, sapendo benissimo che non possono essere paragonati perchè le differenze dottrinali sono enormi.
E per dilungarmi come è mio solito, vorrei porre un breve e semplice domanda ad Alfonso o a JA.
Se noi cattolici adoriamo Gesù Eucaristia, per vuoi vuol dire che siamo idolatri?
Pace
Salvatore

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 39 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 22/08/2003 13.02
Padre Raniero Cantalamessa ci insegna che: “Il discorso Eucaristico del capitolo sesto di Giovanni si sviluppa secondo un andamento tutto particolare che possiamo chiamare a spirale, o a scala a chiocciola. Nella scala a chiocciola, si ha l’impressione di girare sempre su sé stessi, na in realtà a ogni giro ci si ritrova a un livello un po’ più alto (o più basso, se si scende). Così qui. Gesù sembra ritornare continuamente sugli stessi temi, ma, a guardare bene, ogni volta viene introdotto un elemento nuovo che ci porta sempre più in alto (o ci fa scendere sempre più im profondità) nella contemplazione del mistero.
L’elemento nuovo e la nota dominante del brano di Giovanni ha a che fare con il pane. Ben cinque volte ricorre questa parola. I sacramenti sono segni:   - producono ciò che significano . Di qui l’importanza di capire di che cosa è segno il pane tra gli uomini. Di quante cose è segno il pane! Di lavoro, di attesa, di nutrimento, di gioia domestica, di unità e solidarietà tra quelli che lo mangiano…Il pane è l’unico, tra tutti i cibi, che non dà mai nausea; lo si mangia tutti i giorni e ogni volta il suo sapore ci riesce gradevole. Si sposa con tutti i cibi. Le persone che soffrono la fame non invidiano ai ricchi il caviale, o il salmone affumicato, invidiano soprattutto il pane fresco. In un certo senso, a capire l’Eucaristia, prepara meglio il mestiere del contadino, del mugnaio della massaia o del panettiere, che non quello del teologo, perché costoro, sul pane ne sanno infinitamente di più dell’intellettuale che lo vede solo al momento in cui arriva sulla tavola e lo mangia, magari anche distrattamente.
Vediamo ora cosa succede quando questo pane arriva sull’altare ed è consacrato dal sacerdote. La dottrina cattolica lo esprime con la parola – transustanziazione. Con essa si vuol dire che al momento della consacrazione il pane cessa di essere pane e diventa corpo di Cristo; la sotanza del pane – cioè la sua realtà profonda che di percepisce, non con gli occhi, ma con la mente – cede il posto alla sostanza, o meglio alla persona, divina che è il Cristo risorto e vivo, anche se le apparenze esterne (nel linguaggio teologico, gli “accidenti”) restano quelle del pane.
Per capire transustanziazione, chiediamo aiuto a una parola a essa imparentata e che ci è più familiare, la parola “trasformazione”, che significa passare da una forma a un’altra, mentre transustanziazione  è passare da una sostanza ad un’altra. Facciamo un esempio. Vedendo una signora uscire dal parrucchiere con un’acconciatura nuova, viene spontaneo esclamare: “Che trasformazione!”. In questo caso nessuno si sogna di esclamare: “Che transustanziazione!”. Sono cambiati infatti la sua forma e l’aspetto esterno, ma non il suo essere profondo e la sua personalità. Se era intelligente prima, lo è ora; se non lo era prima, mi dispiace ma non lo è neppure ora. Sono cambiate le apparenze, non la sostanza.
Nell’Eucaristia avviene esattamente il contrario: cambia la sostanza, ma non le apparenze. Il pane viene transustanziato, ma non trasformato, le apparenze infatti (forma,sapore, colore, perso) restano quelle di prima, mentre è cambiata la realtà profonda: il pane è diventato corpo di Cristo.
Si è realizzata la promessa di Gesù ascoltata nel brano di Giovanni “il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. L’Eucaristia illumina, nobilita e consacra tutta la realtà del mondo e l’attività umana. Nell’Eucarista la stessa materia – sole, terra, acqua – viene presentata a Dio e raggiunge il suo fine che è quello di proclamare la gloria del creatore. L’Eucaristia è il vero “cantico delle creature”.
Perchè gli evangelici o evangelicali si vorrebbero privare di cotanta bellezza e sublimità?
Perchè non è biblico? Secondo molti padri è biblico, e poi la Chiesa non è mai stata come una canna al vento che ondeggiava dietro i pareri di Origene, Tertulliano, o altri, la Chiesa ha sempre avuto una sua identità, un suo magistero, che spesso veniva appoggiato da quello di molti padri, della maggioranza almeno, ma ripeto non è mai stata in balia dei pareri altrui. I vescovi cattolici avevano le idee ben chiare, se qualcuno nutriva come poteva accadere qualche dubbio dottrinale, questo non significa che tutta la Chiesa era nel dubbio.
Lo stesso dicasi per il papa, se il papa non si comportava bene, veniva deposto dai vescovi, non erano certo i protestanti a deporlo.
Pace
Salvatore

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 40 di 114 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 22/08/2003 22.57
Pace Salvatore,
tu dici che con il termine transustanzione, Gesù è presente in Anima,Corpo e Spirito, nell'Ostia.
Quindi quando il prete spezza l' Ostia, spezza Gesù  Anima,Corpo e Spirito  e lo mangia E poi lo distribuisce ai fedeli. Da quello che comprendo mi pare che è così, quindi compie una specie di sacrificio.
Ora dimmi Gesù quando ha preso il pane  e l'ha spezzato e quando ha preso il vino e l'ha dato, stava facendo  un sacrificio o il sacrificio l'ha fatto sulla croce? Sulla croce Gesù ha compiuto il sacrificio,il pane che rappresenta il corpo di Gesù è stato dato sulla Croce, il vino che rappresenta il sangue di Gesù è stato versato sulla croce.
Ora il sacrificio di Gesù sulla croce è irripitibile, e non può essere  ripetuto,ma solo commemorato, quindi quando si fa la Santa Cena, Gesù è presente spiritualmente e noi ci nutriamo spiritualmente del pane e del vino e commemoriamo la .sua morte,la sua resurrezione in attesa della sua venuta. 
Gesù è realmente presente ma con lo Spirito, in quando il suo Corpo Glorificato è stato assunto al cielo, e lo vedremo a faccia a faccia quando Egli ritornerà per rapire la sua Chiesa. Ora se il corpo di Gesù Glorificato è stato assunto in cielo, come può essere presente nell'Ostia?
 Mistero della fede.
Pace
Alfonso
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