Anche i versetti di Isaia non c’entrano nulla con l’intercessione dei santi infatti leggiamo:
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Isaia 8,19 Quando vi diranno: «Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dei? Per i vivi consultare i morti?», 20attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d’aurora.<o:p></o:p>
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I versetti di Isaia proibiscono la consultazione dei morti ad opera dei maghi e, ne troviamo l’ammonimento anche nei versetti di 2° Re.<o:p></o:p>
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2 Re 1,16 L’angelo del Signore disse a Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Si alzò e scese con lui dal re 16e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai».
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Sia i versetti del libro dei Re che del profeta Isaia non c’entrano niente con il divieto di intercessione dei santi “morti” in favore dei vivi, insegnato da alcuni pastori protestanti.
Infatti Isaia si riferisce ai maghi, (indovini) e proibisce al popolo di consultare i morti tramite essi, perché i maghi sono uomini al servizio del male e, parla di consultazione dei morti per conto dei vivi, infatti ad esempio nelle sedute spiritiche i maghi fanno parlare (o mettono in contatto) i vivi con i loro parenti morti, o almeno questo è quello che gli fanno credere.
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San Giustino, in una sua lettera apologetica dice: <o:p></o:p>
“Volgete lo sguardo alla fine di ciascuno degli imperatori precedenti, come siano morti della morte comune a tutti. Se questa (la morte,ndr) conducesse alla cessazione di ogni sensibilità, sarebbe un guadagno per tutti gli ingiusti.<o:p></o:p>
Ma poiché a tutti coloro che sono vissuti rimane la sensibilità ed è apprestata una punizione eterna, non trascurate di persuadervi e di credere che queste sono cose vere.<o:p></o:p>
Le negromanzia, infatti, e le osservazioni di fanciulli incontaminati e le evocazioni di anime umane e gli spiriti che, presso i maghi, sono detti evocatori di sogni e loro assistenti e tutti i fenomeni che avvengono per opera dei conoscitori di scienze occulte, vi persuadano che anche dopo la morte le anime mantengono le facoltà sensitive; ve ne persuadano anche gli uomini posseduti e agitati dalle anime dei defunti, che tutti chiamano indemoniati e furiosi, e quelli che voi chiamate oracoli di Anfiloco e di Dodona e della Pizia, e quanti altri esistono di tal genere…”<o:p></o:p>
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Notiamo come Giustino, un grande padre della Chiesa, dia per scontato che l’uomo dopo la morte non perde la sua “sensibilità” cioè non perde i suoi sensi, quindi l’uomo può provare dolore, gioia, vede, sente, capisce, prega, loda, ecc.; ora se i maghi sono in grado di evocare di consultare i morti, vuol dire che gli spiriti di questi defunti sentono e vedono, altrimenti non era necessario che Dio proibisse la loro consultazione, Dio proibisce un qualcosa che può accadere, e siccome gli spiriti degli uomini ingiusti sono nelle mani di Satana, quest’ultimo li usa per ingannare gli uomini vivi, ecco perché Dio proibisce al suo popolo di consultare gli spiriti dei morti per mezzo dei maghi, comunque nella maggior parte dei casi non sono gli spiriti dei morti a parlare con i maghi ma i demoni.
Dio quindi mette in guardia il suo popolo per non farlo cadere vittima dei giochi di Satana.
Giustino quindi nella sua lettera apologetica ammonisce gli imperatori che perseguitavano i cristiani, affinché avessero timore del giudizio di Dio, e non credessero di poter spadroneggiare durante la loro vita sicuri che dopo la morte nulla esisteva e nessuno li avrebbe giudicati, e per farlo li fa riflettere sulla effettiva presenza della anime dei defunti, che venivano evocate dai maghi a scopo satanico, ma anche questo prova che oltre la morte c’è una vita sensibile, gli spiriti dei morti non dormono, ma ci vedono e ci sentono, gli spiriti degli uomini malvagi vanno contro l’uomo, facendo la volontà di satana, gli spiriti dei giusti aiutano l’uomo facendo la volontà di Dio e pregando per loro, proprio come facevano sulla terra; gli spiriti malvagi appartenevano a uomini malvagi, e continuano a fare il male, gli spiriti dei giusti appartenevano ad uomini giusti e, continuano a fare il bene anche in cielo, pregando a favore dei fratelli terreni.
Anche in 1Sam 28,4-21 viene menzionata l’evocazione dei morti proibita da Dio, ma anche in questo caso vediamo che non c’entra niente con l’intercessione, è solo un mezzo del diavolo per confondere gli uomini e attirarli a se.
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“I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe. 5Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura. 6Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti.
7Allora Saul disse ai suoi ministri: «Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è una negromante nella città di Endor». 8Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: «Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò». 9La donna gli rispose: «Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita per uccidermi?». 10Saul le giurò per il Signore: «Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda». 11Essa disse: «Chi devo evocarti?». Rispose: «Evocami Samuele».
12La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!». 13Le rispose il re: «Non aver paura, che cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere divino che sale dalla terra». 14Le domandò: «Che aspetto ha?». Rispose: «È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello». Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 15Allora Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato e costretto a salire?». Saul rispose: «Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo fare». 16Samuele rispose: «Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l’ha dato al tuo prossimo, a Davide. 18Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. 19Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche l’accampamento d’Israele in mano ai Filistei». 20All’istante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel giorno e la notte. 21Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto spaventato, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto.”<o:p></o:p>
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Consultare significa, interrogare, domandare consiglio, chiedere un parere, interpellare, quindi non ha niente a che vedere con la preghiera d’intercessione, è chiaro e semplice, ma molti fratelli protestanti fanno confusione sulla differenza tra preghiera di incercessione e “consultazione dei morti”, arrivando ad accusarci di andare contro gli insengnamenti biblici.
Con la preghiera di intercessione non si chiede un parere al santo, né lo si interroga, ma ci si affida alla sua elevazione spirituale che riteniamo sia molto superiore alla nostra (perché ripeto, noi siamo ancora nella carne) per chiedere e ottenere dalla infinita misericordia di Dio, la grazia tanto sperata, se questa è utile ai fini della nostra salvezza eterna.
Pace
Salvatore